Coi piedi per terra. 17



===================
COI PIEDI PER TERRA
===================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 17 del 3 settembre 2007

In questo numero:
1. Ferdinando Imposimato: Impedire lo scempio
2. Beppe Pavan: In cammino
3. Mao Valpiana: Le ali di cera dell'umanita'
4. "Altreconomia": L'insostenibilita' del trasporto aereo
5. Attilio Mangano: Una dichiarazione di solidarieta'
6. Nadia Neri: La concezione del tempo
7. Luigi Piccioni: Viterbo come Vicenza, come Heathrow, come Stansted
8. Patrizia Caiffa: Precari in volo
9. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo

1. SOLIDARIETA'. FERDINANDO IMPOSIMATO: IMPEDIRE LO SCEMPIO
[Ringraziamo Ferdinando Imposimato (per contatti:
ferdinandoimposimato at libero.it) per questo intervento.
Ferdinando Imposimato, giudice istruttore dei piu' importanti casi di
terrorismo (caso Moro, attentato al papa, omicidio del presidente del Csm
Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione), si
e' occupato anche di processi contro mafia e camorra e di sequestri di
persona; eletto al Senato della Repubblica (1987 e 1994) e alla Camera dei
Deputati (1992), per tre legislature e' stato membro della Commissione
Antimafia. E' presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di
Cassazione. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riportiamo per stralci la
seguente scheda: "Ferdinando Imposimato (Maddaloni - Caserta -, 9 aprile
1936), avvocato penalista, magistrato, senatore ed attualmente Presidente
onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Si e' impegnato nella
lotta alla mafia e camorra, nella lotta contro il terrorismo: e' stato il
giudice istruttore dei piu' importanti casi di terrorismo, tra cui il
rapimento di Aldo Moro (1978), l'attentato a papa Giovanni Paolo II (1981),
l'omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Vittorio Bachelet, e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione. Si
occupa anche della difesa dei diritti umani. Dopo essersi laureato in
giurisprudenza all'Universita' di Napoli nel 1959, nel 1962 diventa
vicecommissario di Polizia e viene destinato prima a Brescia e poi a Forli'.
Un anno dopo torna a Roma come funzionario del Ministero del Tesoro, ove
lavora per un anno. Nel 1964 diventa magistrato. Quale giudice istruttore
istruisce alcuni tra i piu' importanti casi di terrorismo tra cui il
processo Aldo Moro, l'attentato al papa, l'omicidio dei presidente del
Consiglio Superiore della Magistratura, Vittorio Bachelet, la strage di
Piazza Nicosia. E' lo scopritore della pista bulgara in Europa e delle
connessioni internazionali del terrorismo. E' il primo a parlare delle
connessioni del terrorismo italiano con servizi segreti stranieri e della
presenza nel caso Moro del Kgb. Si occupa di processi contro mafia e
camorra. Tra gli altri istruisce il caso di Michele Sindona, il banchiere
siciliano legato a Cosa Nostra, accusato di bancarotta fraudolenta per il
fallimento di banche italiane e straniere. Nel 1981 istruisce il processo
alla banda della Magliana, una agenzia criminale legata a Cosa Nostra, al
terrorismo, a finanzieri, a usurai, costruttori, politici ed amministratori.
Nel 1983, il fratello Franco viene ucciso per vendetta trasversale. Nel 1984
viene designato come rappresentante dell'Italia a Strasburgo per i problemi
del terrorismo internazionale con abuso delle immunita' diplomatiche e
redige la mozione finale approvata all'unanimita' dai rappresentanti dei 16
paesi dell'Europa. Nel 1986, lasciata la magistratura, diviene consulente
legale delle Nazioni Unite nella lotta alla droga. Si reca piu' volte, per
incarico dell'Onu, nei paesi dell'America Latina per i programmi di
rafforzamento del sistema legale dei paesi afflitti dal narcotraffico.
Prepara per conto delle Nazioni Unite diversi programmi di addestramento dei
giudici colombiani, boliviani, peruviani ed ecuadoriani. Ad un programma che
si svolge in Italia, partecipano, tra gli altri, Giovanni Falcone, Gianni De
Gennaro, Rosario Priore, Giancarlo Caselli ed il Generale dei Carabinieri
Mario Mori. Si occupa di diritti umani e dei principi del giusto processo in
America Latina, ove svolge una importante missione in Peru'. Nel 1987, come
indipendente di sinistra, Imposimato viene eletto al Senato della
Repubblica, e nel 1992 alla Camera dei Deputati. Nel 1994 viene eletto di
nuovo al Senato. Per tre legislature e' membro della Commissione Antimafia.
Presenta numerosi disegni di legge sulla riforma dei servizi segreti, sugli
appalti pubblici, sui trapianti, sui sequestri di persona, sui pentiti, sul
terrorismo, sulla dissociazione. E' stato membro della Suprema Corte di
Cassazione, dove raggiunge il grado di Presidente onorario aggiunto della
Suprema Corte. E' direttore dell'osservatorio dell'Eurispes sulla
criminalita' organizzata in Italia. E' impegnato in attivita' di
volontariato e di solidarieta'. Nel 1984 viene designato dalla rivista
francese 'Le Point' Uomo dell'anno - giudice coraggio, e riceve il premio
dedicato a Carlo Alberto Dalla Chiesa per avere proseguito le sue battaglie
al servizio della giustizia nonostante le minacce ricevute e l'assassinio
del fratello. Nel 1985 il 'Times' di Londra gli dedica una intera pagina
definendolo 'lo scudisciatore della mafia'. La rivista 'Reader's digest' gli
dedica un servizio per le sue inchieste su terrorismo e mafia. Nel 1985 un
libro dell'Onu lo sceglie, nell'Anno della gioventu', come 'simbolo della
giustizia'. Nel 1986 scrive sei soggetti cinematografici per la Rai, radio
televisione italiana. I film vengono prodotti da una coproduzione tra le
televisioni di Italia, Francia, Germania, Austria e Spagna. Si tratta di sei
storie giudiziarie, dal titolo Il giudice istruttore, che raccontano alcune
delle inchieste condotte da Imposimato. In esse e' ricorrente il problema
della fallacia della giustizia per la inafferrabilita' della verita' reale e
la contraddizione tra verita' processuale e verita' reale. Tra gli
interpreti, diretti dal regista Florestano Vancini, ci sono Erland
Josephson, l'attore prediletto dal regista Ingmar Bergman, che interpreta la
parte del giudice Imposimato, Danici Gelin, Horst Bucholz, Capucine e
Vittorio Gassman. Federico Fellini, amico fraterno del giudice, gli propone
di scrivere soggetti cinematografici su temi giudiziari. Ma il progetto non
va a termine per la morte del regista. Ha pubblicato diversi libri tra cui:
Terrorismo internazionale; Corruzione ad alta velocita'; Vaticano. Un affare
di Stato; La grande menzogna. Alcuni libri non sono stati editi in Italia,
ma sono stati tradotti e diffusi all'estero, come: Un juge en Italie. Il
blog di Ferdinando Imposimato e': http://ferdinandoimposimato.blogspot.com/
". Tra le opere recenti di Ferdinando Imposimato: (con Giuseppe Pisauro e
Sandro Provvisionato), Corruzione ad alta velocita'. Viaggio nel governo
invisibile, Koine' Nuove Edizioni, 1999; Terrorismo internazionale. La
verita' nascosta, Koine' Nuove Edizioni, 2002; Vaticano. Un affare di Stato,
Koine' Nuove Edizioni, 2003; La grande menzogna, Koine' Nuove Edizioni,
2006]

Cari amici del viterbese, cara dottoressa Antonella Litta,
anzitutto desidero esprimervi, rinnovandola, la mia sincera e convinta
solidarieta' ed il mio plauso per la difficile  battaglia che state
conducendo per la difesa del vostro magnifico territorio minacciato dalla
speculazione selvaggia dei trafficanti di rifiuti, che si trincera dietro un
preteso sviluppo, e dai progetti devastanti come quello dell'aeroporto di
Viterbo che sarebbe uno scempio in una zona di alto interesse artistico ed
archeologico.
Ancora una volta le mire di sfruttamento del territorio a scapito dei
cittadini e senza il loro consenso devono essere contrastate con forza come
e' accaduto  in Val di Susa dove siamo riusciti a bloccare l'Alta Velocita'
fonte di corruzione di devastazione dell'ambiente come e' accaduto a
Firenze.
Per questo vi invito a partecipare il 6 ottobre alle ore 15 a piazza Farnese
di Roma, alla grande assemblea popolare indetta dal movimento Repubblica dei
Cittadini (per contatti: www.repubblicadeicittadini.com) che si batte
perche' i cittadini, nell'assenza o nella complicita' dei partiti rispetto a
questioni che interessano il bene comune e non gli interessi privati,
diventino i veri protagonisti della politica e i garanti dei loro diritti
inviolabili come quello della difesa dell'ambiente e della salute.
Ferdinando Imposimato

2. EDITORIALE. BEPPE PAVAN: IN CAMMINO
[Ringraziamo Beppe Pavan (per contatti: carlaebeppe at libero.it) per questo
intervento.
Beppe Pavan e' impegnato nella bellissima esperienza nonviolenta della
comunita' di base e del "gruppo uomini" di Pinerolo (preziosa esperienza di
un gruppo di uomini messisi all'ascolto del femminismo con quella virtu'
dell'"attenzione" di cui ci parlava Simone Weil), ed in tante altre
esperienze di pace, di nonviolenza, di solidarieta'; cura la newsletter
"Uomini in cammino" ed e' tra i promotori dell'associazione "Maschile
plurale"]

Proprio nei giorni scorsi, durante una breve vacanza in Sardegna, mi sono
sorpreso spesso a riflettere su sanita' e salute. Stanno costruendo ospedali
nuovi un po' dovunque... e stanno facendo di tutto perche' si riempiano
sempre piu' di persone ammalate.
Governo e Regioni dovrebbero sostituire ministero e assessorati della
"sanita'" con altrettanti della "salute". Tutti i ministeri e tutti gli
assessorati dovrebbero dedicarsi a "far star bene" le persone, non solo
curarle quando stanno male. E' una rivoluzione culturale che aveva mosso
qualche timido passo ai tempi della legge 833 (la riforma sanitaria del
'78i), quando la prevenzione sembrava parola d'ordine convinta e condivisa.
Ma sinistra e sindacati non erano quelli di oggi...
Ricchezza e potere si sono rivelati davvero grandi corruttori...
Compito della pubblica amministrazione dovrebbe essere, secondo me,
prendersi cura della salute del territorio, cioe' creare le condizioni
perche' la gente possa star bene: quindi prendersi cura della terra, dei
vegetali, degli animali, dell'aria, dell'acqua, ecc... Occuparsi, in una
parola, del bene comune, prendendosi cura dei beni comuni. E questo e'
compito di ogni uomo e di ogni donna: anche in questo senso sarebbe una
rivoluzione culturale.
Quanto lavoro ci sarebbe per tutti e tutte! Ma fatto in altri modi, non
nocivi e mortiferi. E di quanto tempo potremmo godere per star bene,
riposarci, leggere, parlare, giocare... Invece di diventare sempre piu'
schiavi e schiave del desiderio di ricchezza e di potere di alcuni.
Desiderio mortale per i beni comuni, anche perche' e' contagioso: tende a
trasformarci in insensibili boia di noi stessi e noi stesse, del nostro
desiderio di vita e di felicita'.
Mi guardavo attorno e vedevo tanta distruzione: incendi, edilizia selvaggia,
sprechi consumistici, relazioni di competizione...
Ma c'e' anche tanta gente che resiste a questa spirale di morte: come voi di
Viterbo e della Tuscia, come le donne e gli uomini di Vicenza, della Val
Susa, di Messina e di tutti i luoghi in cui si vuole vivere, non morire.
Il mio sogno e' che queste lotte non restino isolate; che i gruppi che le
sostengono si uniscano con un patto di continuita' e crescano di numero; che
il pensiero che le sostiene e ne viene alimentato diventi, a poco a poco,
quella rivoluzione culturale di cui parlavo prima. E che contagi, in modo
positivo e vitale, finalmente, donne e uomini che assumono compiti di
responsabilita' amministrativa: che scelgano con consapevolezza di dedicarsi
alla salute e non solo alla sanita'.
Su questa strada sento di vivere quotidianamente la mia solidarieta' e
condivisione con voi, insieme agli uomini che sono in cammino di cambiamento
e di uscita dal patriarcato, padre del capitalismo e della sua cultura di
morte.

3. EDITORIALE. MAO VALPIANA: LE ALI DI CERA DELL'UMANITA'
[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: e-mail: mao at sis.it, sito:
www.nonviolenti.org) per questo intervento.
Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della
nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come
assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel
Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come
metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' membro del comitato di
coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa
della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione
Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al
servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla
campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione
della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario
nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione
diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per
"blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio
direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio
della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione
di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato
di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per
la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il
digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana
rapita in Afghanistan e poi liberata. Un suo profilo autobiografico, scritto
con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4
dicembre 2002 di questo notiziario]

Ci voleva, finalmente, qualcuno che gridasse "il re e' nudo". Come spesso
accade le verita' evidenti sfuggono ai piu', e vengono annunciate da chi ha
la voce debole, da chi sta al margine. Cosi' e' capitato anche stavolta: da
un comitato periferico di Viterbo giunge l'allarme "il traffico aereo e'
causa di grave inquinamento ambientale, bisogna fermarlo".  Vengono cosi'
messi in crisi tre dogmi dell'ideologia sviluppista: sempre piu' in alto,
sempre piu' veloce, sempre piu' lontano. Il traffico aereo riassume in se'
tutta la simbologia dello sviluppo, e trova concordi i regimi e i governi
piu' disparati. Dall'Europa alla Cina, dalla Russia all'America, tutti
d'accordo ad aumentare ogni anno i voli, per aumentare gli affari, per
aumentare l'indotto, per aumentare gli spostamenti, per aumentare... la
distruzione  della nostra sottilissima atmosfera che permette la vita sul
pianeta.
*
Questa estate sono stato alcuni giorni in montagna, sulle Dolomiti, per fare
qualche camminata ristoratrice su quelle magnifiche cime. Una notte, in un
rifugio, il cielo terso, ad ammirare lo spettacolo maestoso offerto dalle
stelle. Che disastro! Dopo un'ora avevo gia' perso il conto degli aerei che
sono transitati la' in alto, centinaia di lucette, con un lontano rombo a
rovinare il silenzio del bosco, e poi quella scia di fumo che rimaneva e
lentamente si condensava per oscurare la celestiale visione. Basta una notte
per comprendere che questo ritmo continuo di aerei non e' sostenibile. Ma
dove va tutta quella gente? Quanti di quegli spostamenti (si', spostamenti,
perche' quello in aereo non e' un viaggio, ma solo spostamento del nostro
corpo da un punto all'altro del globo... Il viaggio e' tutta un'altra cosa)
sono davvero necessari, o utili, o piacevoli? Qual e' il senso di questa
frenesia collettiva del volo aereo?
*
Prima di scrivere queste brevi riflessioni sono andato appositamente
all'aeroporto di Verona, per osservare. Nello spazio di un'ora sono
atterrati o decollati venti voli, da Londra, da Roma, da Cagliari, da
Catania, da Monaco, da Parigi, da Atene... Tutte localita'
raggiungibilissime in treno o traghetto con poche ore in piu' di viaggio, e
molto minor impatto ambientale, e minor costo sociale. I passeggeri che
arrivavano o partivano erano tutti "vacanzieri" (riconoscibilissimi dagli
abiti improbabili e inconsapevolmente ridicoli) che hanno scelto il volo
aereo per "risparmiare" due-tre ore sul viaggio (salvo poi perderle nel
trasferimento in pulmino dall'aeroporto al villaggio turistico dove
avrebbero ritrovato la stessa fauna umana lasciata in citta'...). Servono a
questo gli inquinanti voli aerei a basso costo?
*
Il futuro dell'aeroporto Malpensa di Milano e' in discussione. Il governo
presenta un piano di ristrutturazione aziendale e immediatamente la Regione
Lombardia e i sindacati protestano chiedendo un potenziamento: nuovi
collegamenti, partner stranieri, perche' Malpensa deve diventare l'aeroporto
di riferimento del produttivo Nord. Nel frattempo altri aeroporti vogliono
crescere e competere: Verona (il nuovo sindaco leghista sogna di farne
l'aeroporto della padania!) vuole attrarre traffico da Venezia; Bolzano e
Brescia vogliono rendersi indipendenti da Verona; Bergamo vuole creare un
terzo polo fra Verona e Milano. Sulle brevi distanze, dove decollo e
atterraggio non avrebbero soluzione di continuita' (ad esempio tra Verona e
Venezia, o tra Verona e Milano), c'e' gia' chi ha pensato al servizio in
elicottero, utilizzato dagli imprenditori come "valida" alternativa
all'aereo. Basta organizzare un po' di eliporti ed ecco pronto il sistema di
eli-taxi... e avanti cosi' in questa folle corsa collettiva verso il sicuro
collasso del sistema.
*
Il mito di Icaro, che inebriato dal volo voleva salire sempre piu' in alto
senza dar ascolto ai prudenti consigli paterni e quindi precipito' nel mare,
e' li' a ricordarci che ogni cosa umana ha un limite invalicabile. Le ali di
cera dell'umanita' sono troppo fragili e stanno per sciogliersi. Per questo
sostengo il Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del
trasporto aereo... Grazie.

4. SOLIDARIETA'. "ALTRECONOMIA": L'INSOSTENIBILITA' DEL TRASPORTO AEREO
[Da Luca Martinelli (per contatti: luca at altreconomia.it) riceviamo e
diffondiamo.
Luca Martinelli, amico della nonviolenza, redattore di "Altreconomia", e'
impegnato nell'esperienza di Mani Tese e in varie iniziative di
solidarieta']

Cari amici del "Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione
del trasporto aereo",
la redazione di "Altreconomia" sta seguendo con interesse la lotta che state
portando avanti e vuole esprimervi la sua piena solidarieta'.
L'insostenibilita' del trasporto aereo e' un tema che torna spesso tra le
pagine della nostra rivista. Anche sul numero di settembre dedichiamo un
grafico alla crescita esponenziale del traffico aereo, in particolare per
quanto riguarda le compagnie low cost. I numeri di Ryan Air, che negli
ultimi quattro anni e' passata da meno di 10 milioni di passeggeri a oltre
40, sono impressionanti. A luglio 2007 e' tutta l'aviazione civile ad aver
segnato un record, "offrendo" 309 milioni di posti in un mese. E in Italia
vola low cost un passeggero su cinque.
Con gli aerei, pero', decollano anche le emissioni di anidride carbonica,
che ormai rappresentano il 9% delle emissioni globali.
A questo si contrappone la contrazione dei diritti dei lavoratori, specie
nel settore low cost. Ai precari di Ryan Air in volo abbiamo dedicato un
servizio a marzo di quest'anno (per chi volesse leggerlo e' disponibile sul
sito www.altreconomia.it).
E sul tema torneremo senz'altro, occupandoci nei prossimi mesi
dell'aeroporto di Viterbo e del vostro comitato.
La redazione di "Altreconomia"

5. SOLIDARIETA'. ATTILIO MANGANO: UNA DICHIARAZIONE DI SOLIDARIETA'
[Ringraziamo Attilio Mangano (per contatti: attilio.mangano at fastwebnet.it)
per la sua solidarieta', espressa in un'ampia, generosa lettera personale
dalla quale estraiamo il frammento che di seguito riportiamo.
Attilio Mangano, nato nel 1945 a Palermo, vive a Milano. Insegnante nelle
scuole superiori per trentacinque anni, ora e' in pensione. Per quindici
anni e' stato un quadro politico della nuova sinistra e ha svolto un'intensa
attivita' pubblicistica, poi si e' occupato di ricerca storica con numerosi
libri sul Sessantotto, le sue culture e la storia della nuova sinistra. Ha
diretto la rivista "Classe" e il bollettino di ricerca storiografica "Per il
'68". Inoltre ha svolto studi e ricerche sull'immaginario sociale,
promuovendo la rivista "La balena bianca", e si e' dedicato all'attivita'
culturale in diverse forme (per esempio collaborando con la libreria
milanese Tikkun); la sua riflessione attuale e' affine a un modello di
socialismo liberale e libertario. Tra le opere di Attilio Mangano: Le cause
della questione meridionale, 1975; L'Italia del dopoguerra, 1977; Gli anni
del centrismo, 1977; Le riviste degli anni Sessanta, 1979; Autocritica e
politica di classe, 1980; Il tempo e il suo scarto, culture e politiche del
tempo, 1984; Il senso della possibilita', la sinistra e l'immaginario, 1988;
Le culture del '68, 1989; L'Altra linea. Fortini, Bosio, Montaldi, Panzieri
e la nuova sinistra, 1992]

Caro Peppe,
sono convinto che il discorso sia largamente condivisibile. Se come penso
serve in qualche modo una dichiarazione, un appoggio, puoi usare anche la
mia firma.
Un caro saluto
Attilio Mangano

6. RIFLESSIONE. NADIA NERI: LA CONCEZIONE DEL TEMPO
[Ringraziamo Nadia Neri (per contatti: nadianeri at hotmail.com) per questo
intervento.
Nadia Neri e' psicologa analista, membro didatta dell'Associazione Italiana
e Internazionale di Psicologia Analitica, vive e lavora a Roma; ha esplorato
in articoli e saggi alcuni aspetti della dimensione psichica femminile; ha
pubblicato, tra l'altro, numerosi studi su Etty Hillesum (il primo, del
1988, e' tradotto in olandese). Opere di Nadia Neri: Oltre l'Ombra. Donne
intorno a Jung, Borla, Roma 1995; Un'estrema compassione: Etty Hillesum
testimone e vittima del Lager, Bruno Mondadori, Milano 1999; (a cura di),
L'odio. Irreparabile?, "Quaderni di Psicoterapia Infantile" - Borla, Roma
2007]

Di ritorno da un viaggio in aereo (sic) aderisco volentieri alla vostra
iniziativa, consapevole che lottare contro un terzo aeroporto nel Lazio
significa anche riuscire a cambiare i parametri della nostra vita.
Per esempio la concezione del tempo, le finte e pericolose necessita' di
dover fare sempre piu' presto, vedi treni veloci, cibo precotto,
psicoterapie sempre piu' brevi e supersuperficiali...
Vi porto un solo esempio tra i tanti possibili. Quest'estate ho letto
l'epistolario tra sorella Maria e Albert Schweitzer (ed. Romena) e sono
rimasta colpita al di la' del contenuto profondo, proprio da un senso del
tempo esteriore ed interiore inimmaginabile per noi: sorella Maria, ad
esempio, impiega a volte quattro mesi per scrivere una lettera... perche' e'
impegnata in tante cose pratiche e nella preghiera.... in tempi di e-mail
che esempio su cui meditare.

7. RIFLESSIONE. LUIGI PICCIONI: VITERBO COME VICENZA, COME HEATHROW, COME
STANSTED
[Ringraziamo Luigi Piccioni (per contatti: l.piccioni at unical.it) per questo
intervento.
Luigi Piccioni, impegnato sin dai primi anni '90 nell'ecopacifismo e nel
commercio equo e solidale pisano, ha collaborato con Francesco Gesualdi
nella redazione della "Guida al consumo critico" e alla diffusione delle sue
tematiche in Italia grazie a molte decine di incontri pubblici; di mestiere
storico dell'ambiente e dell'ambientalismo, insegna presso l'Universita'
degli Studi della Calabria. Autore di molte pubblicazioni in volumi
collettanei e in rivista, ha pubblicato, tra le altre cose, Il volto amato
della patria, ricostruzione delle vicende del primo movimento di protezione
della natura in Italia, tra la fine dell'Ottocento e i primi anni '30 del
Novecento; ha curato l'edizione italiana del libro di Jeremy Brecher e Tim
Costello, Contro il capitale globale, Feltrinelli, Milano; collabora con il
"Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano e con la Rete di Lilliput]

La proliferazione infinita del trasporto aereo, dietro la comodita' dello
spostamento rapido a prezzi sempre piu' irrisori, cela esternalizzazioni dei
costi paurose. Ai pochi euro che paghiamo per andare a Londra, a Praga, a
Palma de Maiorca corrispondono i salari da fame delle compagnie low cost,
gli attacchi al sindacato, gli aeroporti diventati zone franche per il fisco
e i diritti, un consumo di territorio pauroso, comunita' locali devastate
dall'invadenza del cemento, dell'asfalto e del rumore, un riflesso pesante
sui bilanci ecologici atmosferici.
E' lecito, e' bene chiedersi: ne vale la pena? E' bene chiederlo a noi
stessi anzitutto, e con lo stesso rigore chiederlo agli amministratori,
sempre piu' abbarbicati alla logica assolutamente primitiva delle grandi
opere, riflesso della loro avidita', della loro poverta' politico-culturale
e della loro mancanza di fantasia.
Viterbo come Vicenza, come Heathrow, come Stansted. Nel disagio, nella lotta
e (speriamo) nel successo finale.

8. DOCUMENTAZIONE. PATRIZIA CAIFFA: PRECARI IN VOLO
[Dal sito della rivista "Altreconomia" (www.altreconomia.it) riprendiamo il
seguente articolo apparso su "Altreconomia" n. 81 col titolo "Precari in
volo".
Patrizia Caiffa e' giornalista del Sir (servizio informazione religiosa),
collabora con "Altreconomia", si occupa di questioni globali nella
prospettiva della difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Opere
di Patrizia Caiffa: Guatemala. Il canto muto del Quetzal, Emi, Bologna 2001]

Volare a prezzi stracciati piace a tutti. Ryanair, la piu' famosa compagnia
aerea low cost, aumenta i ricavi del 33%. Ma i suoi lavoratori guadagnano
800 euro al mese senza garanzie sanitarie e diritti sindacali. Grazie a un
discutibile contratto irlandese.
*
"Sei stanco della routine 9-17? Vuoi qualcosa di diverso? Che ne pensi di un
lavoro che ti dia le ali?". Si presenta con questa formula spigliata e
allettante l'offerta di lavoro che Ryanair - la piu' importante compagnia
low cost europea, di proprieta' della famiglia irlandese O'Leary - rivolge
ai giovani in cerca di un impiego come assistente di volo sui nuovissimi 134
Boeing 737-800.
454 rotte in 24 Paesi europei, 42 milioni di passeggeri l'anno a prezzi
stracciati, destinati a raddoppiare entro il 2012, con un successo economico
e una scalata nel settore del trasporto aereo senza precedenti. Un esercito
di 4.200 dipendenti di 25 diverse nazionalita'.
*
Ma almeno per i 200 e passa italiani che lavorano nei 19 piccoli aeroporti
dove regna sovrana Ryanair, la compagnia low cost non e' il paradiso:
lamentano infatti la mancanza di garanzie previdenziali e sanitarie
(compresa la maternita'), una retribuzione di gran lunga inferiore a quella
delle altre compagnie, a fronte talvolta del doppio di ore mensili lavorate
in volo, il mancato rispetto del ciclo attivita'-riposo, corsi di formazione
da pagare per intero e una decurtazione dallo stipendio di 30 euro al giorno
ogni assenza per malattia e di 30 euro mensili per l'affitto della divisa.
Tutto cio' grazie ad un contratto di lavoro irlandese - con il tramite di
agenzie interinali e numerosi espedienti bancari per il pagamento delle
retribuzioni (anche per aggirare le imposte italiane) - per non sottostare
ad altre normative nazionali piu' attente ai diritti dei lavoratori. Che,
tra l'altro, non sono nemmeno autorizzati a sindacalizzarsi, pena il
trasferimento immediato ad altre sedi, come avvenuto per venti temerari con
base a Ciampino-Roma nel settembre 2006.
Cosi' e' raro che hostess e steward di Ryanair denuncino apertamente ai
sindacati le loro condizioni di lavoro. Lo fanno a volte con una battuta
amara tra un drink servito e un gratta e vinci venduto in volo, di cui il
10% entrera' faticosamente nelle loro tasche a fine mese, in una
retribuzione costituita da un fisso mensile di circa 800 euro, piu' una
parte variabile di 200-300 euro a seconda del numero dei voli effettuati.
Una giovane hostess stanca e accaldata si siede un attimo sul seggiolino
degli assistenti di volo per riprendere fiato durante il volo Ciampino-Orio
al Serio (Bergamo). "Oggi mi aspettano quattro tratte: Roma-Bergamo andata e
ritorno e subito dopo Roma-Barcellona andata e ritorno...".
*
Volare low cost a prezzi bassissimi (ma si calcola che solo il 25% dei posti
Ryanair siano effettivamente venduti a prezzi stracciati, tutti gli altri
invece no), piace a tutti, ma chi paga davvero?
Per denunciare tutto cio', il 23 novembre scorso il sindacato dei lavoratori
intercategoriale Sdl, nato dalla fusione di Sult (lavoratori dei trasporti)
e Sincobas, ha spedito una lettera a ministeri e istituzioni.
In seguito a cio', il 24 gennaio 2007, alcuni parlamentari italiani (Ricci,
Locatelli e Olivieri) hanno anche presentato una interrogazione
parlamentare.
Nessuna risposta e' arrivata, tranne la conferma dell'Inps che non esistono
posizioni pensionistiche per i lavoratori Ryanair, mentre il Servizio
sanitario nazionale del personale navigante (una sorta di cassa mutua di
categoria) ha comunicato che non vengono quasi mai aperte pratiche di
malattia per gli assistenti di volo di compagnie low cost.
"Se anche l'Enac, l'Ente di controllo del trasporto aereo, continuera' a
fare orecchie da mercante e non interverra' direttamente, saremo costretti a
rivolgerci alla magistratura", annuncia Fabrizio Tomaselli, coordinatore
Sdl, che fa presente di aver posto il problema anche a Palazzo Chigi,
informando direttamente il ministro dei Trasporti.  A suo parere la
situazione "e' simile anche nelle altre compagnie low cost, soprattutto in
materia di sanita' e previdenza". Perche' "favorire un abbassamento dei
prezzi oltre un certo livello non e' piu' efficienza, ma conduce
inevitabilmente ad una riduzione dei diritti dei lavoratori o a mettere a
rischio la sicurezza". Il sindacalista  osserva: "Facciamo giustamente le
campagne contro i palloni costruiti dai bambini del Pakistan, pero' non ci
scandalizziamo se poi torniamo indietro di cinquant'anni nei diritti
acquisiti dai nostri concittadini".
In Francia ci si e' accorti per tempo della situazione, e con un decreto
legge del 23 novembre scorso il governo ha reso obbligatoria l'applicazione
del codice del lavoro francese ai dipendenti di aziende straniere basati in
Francia, coinvolgendo Ryanair  (che lavora in 18 aeroporti francesi) e
Easyjet (che ha sul territorio 200 lavoratori). Con il decreto gli impiegati
di un'azienda straniera, anche se ha base giuridica all'estero, devono
adeguarsi alla legislazione del Paese d'accoglienza. Ovviamente la reazione
di Ryanair non si e' fatta attendere: ha denunciato il provvedimento alla
Commissione europea perche' "contrario - a suo avviso - al diritto di libera
circolazione dei lavoratori e dei servizi". Secondo i dirigenti dell'azienda
irlandese "l'íintervento e' chiaramente concepito per scoraggiare le
compagnie straniere a stabilirsi in Francia e far concorrenza al monopolio
di Air France".
*
Che in realta' ci siano grosse questioni e interessi legati alla presenza
delle compagnie low cost e' abbastanza evidente. La compagnia low cost
arriva nel piccolo aeroporto, promette il raddoppio del traffico aereo,
l'aumento del turismo, assunzioni, attivita' commerciali, ecc. Si crea un
nuovo indotto, in termini di sviluppo della zona, che anche il piu'
sprovveduto viaggiatore riesce a percepire con i propri occhi una volta
sbarcato in una "altrimenti sconosciuta" cittadina europea.
A che prezzo, pero'? "In cambio le compagnie low cost non pagano, o pagano
pochissimo, i diritti aeroportuali, creando cosi' il paradosso che se l'ente
locale e' proprietario del piccolo aeroporto, in pratica e' lo stesso Stato
a finanziare la low cost" sostiene Tomaselli. A suo avviso "e' questo il
marchingegno che sta dietro ai prezzi stracciati; alimenta un mercato locale
che pero' e' drogato: prima o poi la low cost diventera' una compagnia come
tutte le altre. E in questa catena senza fine i 'morti' sono i lavoratori".
*
Intanto, a meta' febbraio gli analisti finanziari hanno rivisto al rialzo le
previsioni su Ryanair, per quanto riguarda risultati e profitti 2006-2007.
Nel tre mesi finali del 2006 i passeggeri della compagnia irlandese sono
aumentati del 19% (altri 10,3 milioni di persone), i ricavi del gruppo hanno
fatto un balzo del 33% (492,8 milioni di euro) e i profitti sono cresciuti
di pari passo (+30%) arrivando a  quota 47,7 milioni di euro (al lordo delle
imposte). La compagnia aerea irlandese low cost stima infatti utili netti a
390 milioni di euro, il 29% circa in piu' rispetto alle precedenti attese di
350 milioni di euro; a influire sui risultati, oltre all'aumento dei
passeggeri, anche il calo del prezzo del petrolio, come ha spiegato
l'amministratore delegato Michael O'Leary. Annunciando insieme l'apertura di
altre 16 nuove rotte. E a fine febbraio la compagnia ha fatto sapere di
voler selezione altri 400 addetti italiani. L'espansione di Ryanair nei
cieli di tutta Europa non conosce sosta.
*
Con il boom delle compagnie low cost e' esplosa anche la richiesta di
assistenti di volo, piloti e altre figure professionali. E' facile trovare
compagnie che, nei loro siti, dedicano uno spazio alle offerte di lavoro,
chiedono l'invio di curriculum, promettono carriere "impegnative e faticose"
("piu' lavori piu' sei pagato").
In Italia sono circa 15.000 gli assistenti di volo, e ogni anno si iscrivono
al registro dell'Enag (Ente nazionale gente dell'aria) circa 700
neobrevettati.
Per accedere al lavoro Ryanair propone una prima selezione durante i
"Recruitments days", giornate periodicamente svolte in diverse citta'
europee dove avvengono i colloqui.
Chi supera questo passaggio deve frequentare un corso di formazione della
durata di quattro-cinque settimane, a volte gratuito, piu' spesso totalmente
o parzialmente a proprie spese. Ryanair nel 2002 chiedeva 2.500 euro. Anche
Meridiana (che pero' non e' interamente low cost), mette a carico di ciascun
allievo il vitto, l'alloggio e parte delle spese di un corso di tre mesi a
Olbia. Easyjet  propone invece ai giovani un piccolo rimborso in sterline, e
garantisce il soggiorno in un grande albergo londinese. All'assunzione
promette uno stipendio medio annuo di 18.000 sterline, piu' contratto a
tempo indeterminato, 36 giorni di ferie e numerosi benefit, soprattutto
viaggi gratis. Anche Volareweb offre una borsa di studio agli allievi
selezionati e un primo contratto di assunzione, di soli sei mesi per i voli
sul Giappone.
Anche se nel bilancio di un vettore i costi del personale navigante incidono
solo per il 4-6% del totale, gli stipendi non sono piu' quelli di una volta,
e dipendono in gran parte dal numero di viaggi effettuati, con una media
anche di sei tratte al giorno. Volando tra le 70 e 80 ore al mese (ma a
Ryanair si volano anche 100-140 ore), si arriva a guadagnare intorno ai
1.600-2.000 euro al mese, comprese le diarie. Significano circa 22 giorni di
lavoro su 30, vivendo sempre con la valigia in mano, tra un albergo e
l'altro. La maggior parte dei contratti sono a tempo determinato, almeno
inizialmente. C'e' poi una tendenza, negli ultimi anni, ad usare contratti
stagionali. Puo' capitare, ad esempio, di essere richiamati in servizio per
periodi molto brevi o di dover cambiare sede nel giro di una settimana. O
peggio, di sostenere turni di lavoro troppo lunghi, di andare al lavoro
ammalati per non perdere soldi.
*
Le non risposte di Ryanair
Un gigante impassibile e imperturbabile. Cosi' appare l'azienda irlandese a
chi chiede conto delle critiche sollevate dai sindacati dei lavoratori.
Inavvicinabili le persone che vi lavorano e la dirigono, la replica
ufficiale viene affidata a quattro scarne domande e risposte che la
compagnia low cost si e' formulata da sola. Eccole, in versione integrale:
Come reagisce Ryanair alla richiesta di attuare in Italia la legge italiana
per i lavoratori che lavorano qui?
"Non si applica. Tutti i dipendenti Ryanair sono sotto contratto di lavoro
irlandese su aeromobili irlandesi, come indicato dalla Convenzione di Roma.
Sono pagati in Irlanda e pagano la tassa sul reddito e i contributi sociali
secondo la legge irlandese e la legge europea dei lavoratori. Allo stesso
modo i dipendenti Alitalia che lavorano su aeromobili Alitalia, sono
registrati in Italia, lavorando su aeromobili, che sono legalmente definiti
come territorio italiano, anche se sono basati ed operano oltremare lontano
dall"Italia".
Crede ci sia un decreto e una direttiva europea basate sul principio della
territorialita'?
"Vedi risposta precedente".
Questo problema e' stato sollevato in Parlamento?
"Non c'e' nessun fondamento in questi ricorsi".
Incontrera' i sindacati a breve?
"Secondo la legge irlandese ed europea non abbiamo alcun obbligo di
incontrare i sindacati".

9. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI
VITERBO

Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la
riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www
.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

===================
COI PIEDI PER TERRA
===================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 17 del 3 settembre 2007

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su
"subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196
("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing
list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica
alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la
redazione e': nbawac at tin.it