Minime. 173



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 173 del 6 agosto 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. 6 agosto
2. Peppe Sini: Coi piedi per terra
3. Afghanistan
4. Giulio Vittorangeli: Da Bruegel a Rodari, dal gioco alla fiaba
5. Il "Cos in rete" di agosto
6. La newsletter del Centro studi "Domenico Sereno Regis" di Torino
7. Daniele Novara: Ricordando Maria Montessori e don Lorenzo Milani
8. Marinella Correggia: Premessa a "La rivoluzione dei dettagli"
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. 6 AGOSTO

Dopo Hiroshima semplice e' la scelta.
La pace, o la fine della civilta'umana.
La nonviolenza, o la morte.

2. EDITORIALE. PEPPE SINI: COI PIEDI PER TERRA

"Coi piedi per terra" (ma ci piaceva anche "Con la testa fra le nuvole",
idea che doniamo ai nostri interlocutori) e' il titolo del supplemento che a
partire da oggi dedicheremo all'impegno per la riduzione del trasporto
aereo, i cui effetti nocivi per l'ambiente, la salute delle persone,
l'economia, la societa', sono del tutto evidenti, sebbene astutamente
occultati dai potentati affaristici che dall'incremento dei voli traggono
lucrosi profitti in danno della biosfera e dell'umanita'.

3. RIFLESSIONE. AFGHANISTAN

Continuano le stragi.
Le stragi della guerra terrorista e stragista che si prolunga da decine di
anni.
Le stragi della guerra terrorista e stragista cui l'Italia partecipa per
scellerata, criminale, reiterata decisione del governo e del parlamento, in
flagrante violazione del diritto internazionale e della legalita'
costituzionale.
Non dimenticare mai questo orrore.
Non dimenticare mai che ogni guerra e' contro l'umanita', che a morire sono
sempre degli esseri umani, che ogni vittima ha il volto di Abele.
Non dimenticare mai che il principio che fonda la convivenza umana e'
semplice e chiaro: tu non uccidere.

4. RIFLESSIONE. GIULIO VITTORANGELI: DA BRUEGEL A RODARI, DAL GIOCO ALLA
FIABA
[Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli at wooow.it) per
questo intervento.
Giulio Vittorangeli e' uno dei fondamentali collaboratori di questo
notiziario; nato a Tuscania (Vt) il 18 dicembre 1953, impegnato da sempre
nei movimenti della sinistra di base e alternativa, ecopacifisti e di
solidarieta' internazionale, con una lucidita' di pensiero e un rigore di
condotta impareggiabili; e' il responsabile dell’Associazione
Italia-Nicaragua di Viterbo, ha promosso numerosi convegni ed occasioni di
studio e confronto, ed e' impegnato in rilevanti progetti di solidarieta'
concreta; ha costantemente svolto anche un'alacre attivita' di costruzione
di occasioni di incontro, coordinamento, riflessione e lavoro comune tra
soggetti diversi impegnati per la pace, la solidarieta', i diritti umani. Ha
svolto altresi' un'intensa attivita' pubblicistica di documentazione e
riflessione, dispersa in riviste ed atti di convegni; suoi rilevanti
interventi sono negli atti di diversi convegni; tra i convegni da lui
promossi ed introdotti di cui sono stati pubblicati gli atti segnaliamo, tra
altri di non minor rilevanza: Silvia, Gabriella e le altre, Viterbo, ottobre
1995; Innamorati della liberta', liberi di innamorarsi. Ernesto Che Guevara,
la storia e la memoria, Viterbo, gennaio 1996; Oscar Romero e il suo popolo,
Viterbo, marzo 1996; Il Centroamerica desaparecido, Celleno, luglio 1996;
Primo Levi, testimone della dignita' umana, Bolsena, maggio 1998; La
solidarieta' nell'era della globalizzazione, Celleno, luglio 1998; I
movimenti ecopacifisti e della solidarieta' da soggetto culturale a soggetto
politico, Viterbo, ottobre 1998; Rosa Luxemburg, una donna straordinaria,
una grande personalita' politica, Viterbo, maggio 1999; Nicaragua: tra
neoliberismo e catastrofi naturali, Celleno, luglio 1999; La sfida della
solidarieta' internazionale nell'epoca della globalizzazione, Celleno,
luglio 2000; Ripensiamo la solidarieta' internazionale, Celleno, luglio
2001; America Latina: il continente insubordinato, Viterbo, marzo 2003. Per
anni ha curato una rubrica di politica internazionale e sui temi della
solidarieta' sul settimanale viterbese "Sotto Voce" (periodico che ha
cessato le pubblicazioni nel 1997). Cura il notiziario "Quelli che
solidarieta'".
Gianni Rodari e' nato a Omegna nel 1920; maestro, antifascista, militante
comunista, giornalista, scrittore; nel 1970 riceve il Premio Andersen (il
massimo riconoscimento per la letteratura per l'infanzia); muore nel 1980.
Tra le opere di Gianni Rodari di particolar interesse dal nostro punto di
vista e' la Grammatica della fantasia, Einaudi, Torino, piu' volte
ristampata; nel 1990 Emme Edizioni ed Einaudi in collaborazione hanno
avviato la pubblicazione delle Opere complete di Gianni Rodari. Opere su
Gianni Rodari: cfr. almeno Marcello Argilli, Gianni Rodari. Una biografia,
Einaudi, Torino 1990; Pino Boero, Una storia, tante storie. Guida all'opera
di Gianni Rodari, Einaudi, Torino 1992; Carmine De Luca, Gianni Rodari. La
gaia scienza della fantasia, Abramo, Catanzaro 1991; Patrizia Zagni, Gianni
Rodari, La Nuova Italia, Firenze 1975]

Agosto e' fondamentalmente il mese delle vacanze, per chi ci va.
Comunque rappresenta un'interruzione rispetto al vivere quotidiano, che ci
consente finalmente di avere piu' tempo a disposizione per noi stessi; di
sfuggire in qualche misura alla velocita' del tempo ed in particolare al
tempo del lavoro che consuma i nostri giorni.
Da bambini il tempo pare senza misura, si hanno davanti a se' infinite
estati, natali, giochi, ci si sente infiniti di vita. Le stagioni
dell'infanzia sono lunghissime; i pomeriggi estivi, in particolare, sembrano
non terminare mai.
Da adulti non sarebbe male tornare a giocare con figli e nipoti, almeno nel
periodo estivo. E' un modo per insegnare. Ieri, come oggi, i bambini si
divertono giocando, e nello stesso tempo, imparano a diventare grandi.
Non utilizziamo pero', possibilmente, i giochi elettronici attuali, dove
sostanzialmente il bambino gioca da solo con se stesso; ma i "vecchi" giochi
che affondano le radici nei secoli passati. Giochi di gruppo, fatti con
oggetto semplici, il piu' delle volte costruiti artigianalmente.
*
Un campionario di questo giochi e' racchiuso nel capolavoro di Pieter
Bruegel il Vecchio, "Giochi di fanciulli", dipinto nel 1560 e attualmente
conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Il gioco e il giocattolo sono il soggetto principale e indiscusso
dell'opera; mentre i fanciulli non sono rappresentati da piccoli cupidi
alati che scoccano frecce o putti grassottelli dai biondi capelli
inanellati, bensi' da figli di artigiani e contadini dai visi invecchiati e
vestiti come gli adulti. Gli abiti, i grembiuli e le cuffie delle bambine
sono uguali a quelle delle madri, mentre i pantaloni, i farsetti e i
soprabiti dei bambini hanno il medesimo aspetto di quello dei padri. Il
dipinto di Bruegel e' un insuperabile catalogo di passatempi infantili delle
Fiandre del Cinquecento giunti, quasi inalterati, ai giorni nostri: dalla
trottola, al gioco del cerchio, al gruppetto di sei bambini che sta giocando
a mosca cieca. Piu' di ottanta rappresentazioni di giochi e giocattoli, che
implicano regole ben precise o che sono frutto di un libero sfogo di
fantasia.
E' interessante vedere come l'autore del quadro avesse intuito, ben prima
della Montessori, che il gioco per un bambino non e' solo svago, ma un
impegno serio con scopi, obiettivi, traguardi da raggiungere che gli
permettano di fare come i grandi e, di conseguenza, di diventare grande.
*
Perche' il gioco e' fantasia e creativita', e' gioia. E' una dimensione
fondativa del vivere umano. Cosi'... giocano i bambini innocenti e gli
adulti sapienti.
Del resto: "Si puo' parlare agli uomini anche parlando di gatti e si puo'
parlare di cose serie e importanti anche raccontando fiabe allegre. Del
resto, che cosa intendiamo per persone serie? Facciamo il caso del signor
Isaac Newton. Secondo me era una persona serissima. Ora una volta, se e'
vero quello che raccontano, egli se ne stava al fresco sotto un albero di
mele quando gli cadde una mela sulla testa. Un altro, al suo posto, avrebbe
detto quattro parole poco gentili e si sarebbe cercato un altro albero.
Invece il signor Newton comincio' a domandarsi: 'E perche' quella mela e'
caduta all'ingiu'? Come mai non e' volata all'insu'? Perche' non e' caduta a
destra o a sinistra, ma proprio in basso? Quale forza misteriosa l'ha
attirata in basso?'. Una persona priva di immaginazione, ascoltando discorsi
del genere, avrebbe concluso: 'Questo signor Newton e' poco serio, crede in
forze misteriose, magari crede che ci sia un mago al centro della terra ad
attirare le mele; egli pensa che le mele possano volare come il tappeto
delle Mille e una notte; insomma, alla sua eta', crede ancora alle
favole...'.
"E invece io penso che il signor Newton abbia fatto le importanti scoperte
che tutti sappiamo proprio perche' aveva una mente aperta in tutte le
direzioni, capace di immaginare cose sconosciute, aveva una grande fantasia
e sapeva adoperarla. Occorre una grande fantasia, una forte immaginazione
per essere un grande scienziato - per immaginare cose che non esistono
ancora - per immaginare un mondo migliore di quello in cui viviamo e
mettersi a lavorare per costruirlo...
"Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire
ad educare la mente. La fiaba e' il luogo di tutte le ipotesi: essa ci puo'
dare delle chiavi per entrare nella realta' per strade nuove, puo' aiutare
il bambino a conoscere il mondo...".
Dal discorso tenuto da Gianni Rodari alla cerimonia per la consegna del
Premio Andersen del 1970.

5. STRUMENTI. IL "COS IN RETE" DI AGOSTO
[Dall'Associazione nazionale amici di Aldo Capitini (per contatti:
l.mencaroni at libero.it) ricevamo e diffondiamo]

Cari amici,
vi segnaliamo l'ultimo aggiornamento di agosto 2007 del "Cos in rete",
www.cosinrete.it
Ricordando il Cos 'Centro di orientamento sociale) di Capitini, il primo
esperimento di partecipazione democratica alle decisioni del potere locale e
nazionale, raccogliamo e commentiamo una scelta di quello che scrive la
stampa sui temi capitiniani della nonviolenza, difesa della pace,
liberalsocialismo, partecipazione al potere di tutti, controllo dal basso,
religione aperta, educazione aperta, antifascismo, tra i quali in questo
numero ci sono: La carita' non basta piu'; Capitini e la confusione
religiosa; Gli schiavi volontari e ignorati; Santa evasione prega per noi; A
chi giova la casta; La fonte illuminista degli imperativi morali; ecc.
La partecipazione al Cos in rete e' libera e aperta a tutti mandando i
contributi all'indirizzo e-mail: capitini at tiscali.it o al blog del Cos:
http://cos.splinder.com
Il sito con scritti di e su Aldo Capitini e': www.aldocapitini.it

6. STRUMENTI. LA NEWSLETTER DEL CENTRO STUDI "DOMENICO SERENO REGIS" DI
TORINO
[Dal Centro Studi Sereno Regis (per contatti: e-mail: news at cssr-pas.org,
sito: www.cssr-pas.org) riceviamo e diffondiamo]

Newsletter del Centro Studi Sereno Regis, n. 21 del 3 agosto 2007.
*
Primo piano
a. Corso di perfezionamento in Cooperazione internazionale
La Facolta' di Lingue e Letterature Straniere dell'Universita' degli Studi
di Torino in collaborazione con il Centro Studi Sereno Regis organizza per
l'anno accademico 2007/2008 il Corso di perfezionamento in Cooperazione
internazionale "Dall'Italia al mondo. Sistemi e culture in relazione e in
conflitto".
Rivolto a manager onlus, operatori del volontariato e del terzo settore,
operatori e corpi civili di pace, il corso si propone di fornire ai
partecipanti strumenti di approccio alle altre culture e agli altri contesti
sociali, capacita' di formulazione e di gestione dei progetti, conoscenze di
base per la trasformazione nonviolenta dei conflitti, buona conoscenza delle
realta' sociali, economiche e culturali dell'area del Mediterraneo.
*
Prossimi appuntamenti
a. Proiezioni video
Espace Populaire, via J. Mochet 7, Aosta, domenica 5 agosto 2007, ore 17,30,
"Le gru di Sadako: l'umanita' contro l'atomica".
Il documentario ripercorre la storia del nucleare militare a partire da
Hiroshima sino ad oggi. Strutturato in cinque sezioni - L'esplosione:
l'atomica in carne viva, La vertigine: la diffusione dell'atomica, La
coscienza: l'umanita' si attrezza contro l'atomica, L'alibi: l'atomica per
alleanza, La scelta: siamo tutti Sadako - il documentario e' una
collaborazione/realizzazione di "Beati i costruttori di pace".
*
b. 6 agosto 1945, ore 8.15 una bomba atomica sganciata su Hiroshima
distrugge la citta' e provoca 140.000 morti. 9 agosto 1945, ore 11 una
seconda bomba devasta la citta' di Nagasaki: 70.000 morti.
Ricordiamo e rinnoviamo l'impegno per un mondo libero da armi nucleari dal 6
al 9 agosto 2007 a Vicenza.
Le manifestazioni si svolgeranno in piazza Matteotti davanti al palazzo
Chiericati.
Organizzano: Beati i costruttori di pace, Centro interconfessionale per la
pace (Cipax), Pax Christi, Movimento Internazionale della Riconciliazione
(Mir), Gavci.
*
c. Convegno internazionale "Museo-Laboratorio per una cultura di nonviolenza
nelle citta'
Parco Dalla Chiesa, via Torino 9, Collegno (To), 21-23 settembre 2007.
Il capitolo "pace" del programma di questo mandato consiliare per la Citta'
di Collegno prevede lo studio di uno strumento concreto volto a far crescere
la cultura della nonviolenza, della difesa dei diritti umani, della
trasformazione costruttiva dei conflitti: un Museo-laboratorio di pace.
*
d. Campi estivi 2007
A cura del Gruppo campi del Mir - Movimento Nonviolento del Piemonte e della
Valle d'Aosta; e' on-line il programma completo dei campi per l'estate del
2007 rivolti a tutte quelle persone, di qualsiasi eta', che vogliono
avvicinarsi alla nonviolenza.
*
Segnalazioni
a. "Polinesia: Hawai, Samoa, Tahiti"
Mostra di pittura di Daniela Rocco Minerbi
Museo Archeologico del Finale, Chiostri di Santa Caterina in Finalborgo, dal
3 al 22 agosto 2007.
A cura del Comune di Finale Ligure, Museo Archeologico del Finale, Istituto
Internazionale di Studi Liguri.
*
b. L'arcobaleno dei Maya, di Gianni Vecchiato
Mostra fotografica e di tessuti del Guatemala
Costigliole Saluzzo, Palazzo De La Tour, 21 luglio - 28 ottobre 2007
Promotori:  Cisv, Marcovaldo, con la Regione Piemonte
Per informazioni: Marcovaldo: tel. 0171618260; fax 0171610735; e-mail:
info at marcovaldo.it; Cisv: tel. 0118993823; fax 0118994700; e-mail:
promozione at cisvto.org
*
c. Secondo concorso fotografico dell'Ecoistituto del Veneto su "Acqua e
citta'"
Dopo il successo del concorso fotografico "Alberi in citta'", con piu' di
300 fotografie partecipanti e l'esposizione di 90 opere alla omonima mostra,
l'Ecoistituto del Veneto "Alex Langer", in occasione della manifestazione
"Gaia - Fiera della Citta' Possibile", organizza la seconda edizione del
concorso che quest'anno avra' come tema "Acqua e citta'".
*
Riflessioni
a. Accapigliandosi con l'oppressore
Intervista a Gilad Atzmon di Mary Rizzo
Non e' mai facile intervistare Gilad Atzmon, anche se e' sempre
interessante. E' stimolante perche', quando si tratta di intervistarlo, c'e'
cosi' tanto materiale che deve esser ridotto drasticamente per fare in modo
che un'intervista occupi un'accettabile e ordinaria lunghezza che sia
gradita al lettore comune... Per quanto mi sarebbe piaciuto condividere
quella parte della discussione, questa intervista non tratta gli aspetti
artistici di Gilad Atzmon ma diffonde ulteriore luce sui suoi pensieri
riguardo ai fatti che accadono nel mondo in cui viviamo. (continua).
*
b.. La nonviolenza come contributo
Il contributo nonviolento ëviene dal basso, gli amici della nonviolenza non
si separano dagli altri, non fanno una setta isolata, lavorano con gli
altri, si uniscono con gli altri, possono dare un contributo come dono del
proprio tempo, della propria persona, della propria intelligenza, del
proprio denaro.
*
Centro Studi Sereno Regis, via Garibaldi 13, 10122 Torino, tel. 011532824 -
011549004, fax: 0115158000, e-mail: info at cssr-pas.org, sito:
www.cssr-pas.org

7. RIFLESSIONE. DANIELE NOVARA: RICORDANDO MARIA MONTESSORI E DON LORENZO
MILANI
[Dal sito www.progettouomo.net riprendiamo il seguente articolo li'
pubblicato il 18 luglio 2007 per gentile concessione del Centro
psicopedagogico per la pace di Piacenza, col titolo "Memorie scomode di
un'Italia senza sogni. La preziosa eredita', spesso dimenticata, lasciata da
don Lorenzo Milani e Maria Montessori".
Daniele Novara, pedagogista, consulente e formatore, e' direttore del Centro
psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti di Piacenza; tra i
primi in Italia ad affrontare in maniera organica una formazione improntata
all'educazione alla pace, e' autore e curatore di numerose pubblicazioni e
collabora con varie riviste e case editrici; ha coordinato il progetto
Citta' dei bambini del Comune di Piacenza. Tra le opere di Daniele Novara:
con Lino Ronda, Materiali di educazione alla pace, Torino, Edizioni Gruppo
Abele, 1984; con Massimo Esposito, La pace s'impara, Bologna, Emi, 1985; con
Lino Ronda, Scegliere la pace. Educazione al disarmo, Torino, Edizioni
Gruppo Abele, 1986, 1989; Scegliere la pace. Educazione ai rapporti, Torino,
Edizioni Gruppo Abele, 1987, 1997; Scegliere la pace. Educazione alla
giustizia, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1989; Scegliere la pace. Guida
metodologica, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1991 (quarta edizione
riveduta); (a cura di), L'istinto di pace, Torino, Edizioni Gruppo Abele,
1990; con Francesco Beretta, Anna Martinelli, Il litigio, Bologna, Emi,
1990, 1993; (a cura di), Ricominciare da un libro, Molfetta, La Meridiana,
1993; (a cura di), L'ascolto e il conflitto, Molfetta, La Meridiana, 1995;
con Patrizia Londero, Scegliere la pace. Educazione alla solidarieta',
Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1994, 1997; con Patrizia Londero, Scegliere
la pace. Educazione al futuro, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1996;
L'ascolto si impara. Domande legittime per una pedagogia dell'ascolto,
Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2002-3; con Diego Miscioscia, (a cura di), Le
radici affettive dei conflitti, Molfetta, La Meridiana, 1998; con Elena
Passerini, La strada dei bambini, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2002; con
Silvia Mantovani, (a cura di), Bambini ma non troppo, Molfetta, La
Meridiana, 2000; con Lorella Boccalini, Tutti i grandi sono stati bambini.
Per un uso educativo della convenzione internazionale sui diritti
dell'infanzia, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2000; Obiettivo Solidarieta',
Torino, Ega-Paravia, 2001; Obiettivo Giustizia, Torino, Ega-Paravia, 2001;
Obiettivo Rapporti, Torino, Ega-Paravia, 2001; Obiettivo Futuro, Torino,
Ega-Paravia, 2001; Obiettivi... Guida per l'insegnante, Torino, Ega-Paravia,
2001; con Elena Passerini, Ti piacciono i tuoi vicini? Manuale di educazione
socioaffettiva, Torino, Ega, 2003; (a cura di), Memoranda. Strumenti e
materiali per la giornata della memoria, Molfetta, La Meridiana, 2003; (a
cura di), Abbracci e litigi. Educazione ai rapporti per bambine e bambini
dai 2 ai 6 anni, Torino, Ega, 2004; (a cura di), La scuola dei genitori.
Come aiutare i figli a diventare grandi, Piacenza, Berti, 2004; Centro
psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti, Io non vinco, tu
non perdi. Un kit per promuovere l'educazione alla pace e la gestione dei
conflitti tra ragazzi, Unicef, Roma 2004; (a cura di), Il genitore che
ascolta. La funzione educativa dei padri e delle madri nella costruzione
dell'autonomia dei figli e delle figlie, Piacenza, Berti, 2005; (a cura di),
Ognuno cresce solo se sognato. Antologia essenziale della pedagogia critica,
Molfetta, La Meridiana, 2005; io e... gli altri. Diventare cittadini -
Percorso di educazione alla convivenza civile per il primo grado della
scuola secondaria, Torino, Ega, 2005; io e... i diritti. Diventare
cittadini - Percorso di educazione alla convivenza civile per il primo grado
della scuola secondaria, Torino, Ega, 2005; io e... la solidarieta'.
Diventare cittadini - Percorso di educazione alla convivenza civile per il
primo grado della scuola secondaria, Torino, Ega, 2005; io e... Guida per
l'insegnante. Diventare cittadini - Percorso di educazione alla convivenza
civile per il primo grado della scuola secondaria, Torino, Ega, 2005.
Lorenzo Milani nacque a Firenze nel 1923, proveniente da una famiglia della
borghesia intellettuale, ordinato prete nel 1947. Opera dapprima a S. Donato
a Calenzano, ove realizza una scuola serale aperta a tutti i giovani di
estrazione popolare e proletaria, senza discriminazioni politiche. Viene poi
trasferito punitivamente a Barbiana nel 1954. Qui realizza l'esperienza
della sua scuola. Nel 1958 pubblica Esperienze pastorali, di cui la
gerarchia ecclesiastica ordinera' il ritiro dal commercio. Nel 1965 scrive
la lettera ai cappellani militari da cui derivera' il processo i cui atti
sono pubblicati ne L'obbedienza non e' piu' una virtu'. Muore dopo una lunga
malattia nel 1967; era appena uscita la Lettera a una professoressa della
scuola di Barbiana. L'educazione come pratica di liberazione, la scelta di
classe dalla parte degli oppressi, l'opposizione alla guerra, la denuncia
della scuola classista che discrimina i poveri: sono alcuni dei temi su cui
la lezione di don Milani resta di grande valore. Opere di Lorenzo Milani e
della scuola di Barbiana: Esperienze pastorali, L'obbedienza non e' piu' una
virtu', Lettera a una professoressa, pubblicate tutte presso la Libreria
Editrice Fiorentina (Lef). Postume sono state pubblicate le raccolte di
Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, Mondadori; le Lettere alla
mamma, Mondadori; e sempre delle lettere alla madre l'edizione critica,
integrale e annotata, Alla mamma. Lettere 1943-1967, Marietti. Altri testi
sono apparsi sparsamente in volumi di diversi autori. La casa editrice
Stampa Alternativa ha meritoriamente effettuato nell'ultimo decennio la
ripubblicazione di vari testi milaniani in edizioni ultraeconomiche e
criticamente curate. La Emi ha recentemente pubblicato, a cura di Giorgio
Pecorini, lettere, appunti e carte varie inedite di don Lorenzo Milani nel
volume I care ancora. Altri testi ha pubblicato ancora la Lef. Opere su
Lorenzo Milani: sono ormai numerose; fondamentali sono: Neera Fallaci, Vita
del prete Lorenzo Milani. Dalla parte dell'ultimo, Rizzoli, Milano 1993;
Giorgio Pecorini, Don Milani! Chi era costui?, Baldini & Castoldi, Milano
1996; Mario Lancisi (a cura di), Don Lorenzo Milani: dibattito aperto,
Borla, Roma 1979; Ernesto Balducci, L'insegnamento di don Lorenzo Milani,
Laterza, Roma-Bari 1995; Gianfranco Riccioni, La stampa e don Milani, Lef,
Firenze 1974; Antonio Schina (a cura di), Don Milani, Centro di
documentazione di Pistoia, 1993. Segnaliamo anche l'interessante fascicolo
monografico di "Azione nonviolenta" del giugno 1997. Segnaliamo anche il
fascicolo Don Lorenzo Milani, maestro di liberta', supplemento a "Conquiste
del lavoro", n. 50 del 1987. Tra i testi apparsi di recente: il testo su don
Milani di Michele Ranchetti nel suo libro Gli ultimi preti, Edizioni cultura
della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1997; David Maria Turoldo, Il mio
amico don Milani, Servitium, Sotto il Monte (Bg) 1997; Liana Fiorani, Don
Milani tra storia e attualita', Lef, Firenze 1997, poi Centro don Milani,
Firenze 1999; AA. VV., Rileggiamo don Lorenzo Milani a trenta anni dalla sua
morte, Comune di Rubano 1998; Centro documentazione don Lorenzo Milani e
scuola di Barbiana, Progetto Lorenzo Milani: il maestro, Firenze 1998; Liana
Fiorani, Dediche a don Milani, Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2001; Edoardo
Martinelli, Pedagogia dell'aderenza, Polaris, Vicchio di Mugello (Fi) 2002;
Marco Moraccini (a cura di), Scritti su Lorenzo Milani. Una antologia
critica, Il Grandevetro - Jaca Book, Santa Croce sull'Arno (Pi) - Milano
2002.
Maria Montessori, nata nel 1870 e deceduta nel 1952, medico, illustre
pedagogista, antifascista, abbandono' l'Italia nel 1936. Opere di Maria
Montessori: segnaliamo almeno Il metodo della pedagogia scientifica (poi col
titolo: La scoperta del bambino), 1909; L'autoeducazione nelle scuole
elementari, 1916; il Manuale di pedagogia scientifica, 1930; Il segreto
dell'infanzia, 1950; La mente del bambino, 1952; un'utile antologia
(autorizzata dalla Montessori, e curata da M. L. Leccese) e' Educazione alla
liberta', Laterza, Bari 1950; cfr. anche Educazione e pace, Garzanti, Milano
1970. Opere su Maria Montessori: segnaliamo almeno F. De Bartolomeis, Maria
Montessori e la pedagogia scientifica, La Nuova Italia, Firenze 1953; A.
Leonarduzzi, Maria Montessori. Il pensiero e l'opera, Paideia, Brescia 1967;
A. Scocchera, Maria Montessori. Quasi un ritratto inedito, La Nuova Italia,
Firenze 1990. Siti: www.montessori.edu , www.montessori.it . Un'ampia
bibliografia di e su Maria Montessori e' nel n. 899 de "La nonviolenza e' in
cammino"]

E' un anno di ricorrenze educative. Cent'anni fa si apriva la prima Casa dei
bambini a Roma, l'inizio della straordinaria vicenda umana e pedagogica di
Maria Montessori, forse la donna italiana del Novecento piu' famosa nel
mondo, senz'altro la piu' grande pedagogista. Una figura purtroppo piu'
amata all'estero che nel suo Paese. Amareggiano i dati sul dimezzamento
delle scuole montessoriane in Italia negli ultimi vent'anni, in
contemporanea con l'aumento delle stesse in Europa e nel resto del mondo.
Come una forma di rinuncia alle proprie buone pratiche, a una memoria che
mantenga del nostro Paese le parti e le persone migliori.
Quarant'anni fa un'altra grande esperienza attraversava l'Italia: la Lettera
a una professoressa, scritta dei ragazzi della scuola di Barbiana di don
Lorenzo Milani. Un documento straordinario che apri' un dibattito profondo
sul rapporto tra istituzione scolastica e benefici sociali, denunciando il
sostanziale immobilismo della scuola rispetto alle provenienze
socioeconomiche dei propri alunni. Ancora oggi, Lettera a una professoressa
potrebbe essere riscritta allo stesso modo o quasi. Ancora oggi, il figlio
del dottore e' al liceo classico e il figlio dell'operaio all'istituto
tecnico. Il primo ben avviato verso un'ottima carriera universitaria, il
secondo che in forte percentuale mollera' la scuola giusto col puro e
semplice diploma. Anche la provocazione di don Lorenzo Milani resta nel
complesso marginale all'interno di quello che oggi e' il vissuto educativo e
scolastico italiano. La scuola raramente e' artefice di riscatto sociale.
*
Ma la riflessione che mi sembra piu' calzante rispetto a questi due
importanti anniversari e' la rimozione nel nostro Paese di una riflessione
educativa e di un approccio pedagogico in quanto tale. Recentemente mi sono
divertito a scoprire come si possa ultimare un corso di laurea in Scienze
dell'educazione senza aver mai sostenuto un esame di pedagogia. Ossia, in
diverse citta' italiane ci si puo' laureare in Scienze dell'educazione senza
la consapevolezza di quella che e' la pedagogia stessa.
Un altro segnale imbarazzante e' la chiusura di tutte le case editrici
strettamente pedagogiche. Case editrici che, a prescindere dalla qualita'
piu' o meno ondivaga o alternata, rappresentavano comunque un presidio
rispetto al monitoraggio di una serie di confronti, di dibattiti e di
approfondimenti comunque necessario per i tanti operatori educativi che da
sempre sono presenti nel nostro Paese.
Da ultimo, ma non certo per ultimo, drammatica appare l'assenza da piu' di
dieci anni di ogni forma di formazione o aggiornamento obbligatorio per gli
insegnanti della scuola pubblica italiana, come se questi professionisti
potessero continuare a svolgere il loro lavoro senza alcun sostegno o
rinforzo, senza alcun supporto di riqualificazione che, guarda caso, in
tutti gli altri settori lavorativi rappresenta un elemento di qualita'
imprescindibile.
*
L'interesse che sento verso queste ricorrenze e' nel ricordare come stiamo
vivendo un momento di profonda carenza di riflessione, di ricerca e di
confronto pedagogico, e che tutto questo sta provocando gravi conseguenze
nella gestione delle nuove generazioni, nei processi di apprendimento,
nell'utilizzo pertinente dell'istituzione scolastica ai fini dello sviluppo
sociale e civile. Occorre riprendere al piu' presto, cosi' come nel resto
d'Europa, una vocazione educativa e pedagogica che ha visto attraversare la
nostra penisola grandi figure, due le ho ricordate precedentemente, ma si
potrebbero segnalarne tante altre che oggi rischiano di essere celebrate
piu' dai nostri vicini europei che non da noi stessi. I tanti libri in
lingua tedesca della Montessori e sulla Montessori, ben presenti sugli
scaffali delle librerie di oltralpe, ci stanno a ricordare come il futuro
dipenda dalla capacita' di avere consapevolezza del proprio passato.

8. LIBRI. MARINELLA CORREGGIA: PREMESSA A "LA RIVOLUZIONE DEI DETTAGLI"
[Riportiamo la premessa del recentissimo libro di Marinella Correggia, La
rivoluzione dei dettagli, Manuale di ecoazioni individuali e collettive,
Feltrinelli, Milano 2007. Dal sito www.feltrinelli.it riprendiamo anche la
seguente presentazione editoriale del libro: "Marinella  Correggia, La
rivoluzione dei dettagli, Manuale di ecoazioni individuali e collettive,
Feltrinelli, Milano 2007, pp. 276, euro 14. Sta nei dettagli la differenza
tra il dire e il fare. Essi sono indispensabili per tradurre nel concreto
principi come 'salvare il pianeta' o 'costruire un'umanita' migliore'... Un
manuale pieno di idee e suggerimenti preziosi per cambiare in positivo
abitudini individuali e collettive, e contribuire nel nostro piccolo a
salvare il pianeta. 'Produciamo quello che consumiamo' fu uno degli slogan
della rivoluzione guidata dal presidente Sankara in Burkina Faso negli anni
Ottanta. Se caliamo questa lontana realta' nella nostra quotidianita',
potremmo dire: 'Produciamo almeno una parte di quei beni e servizi che
consumiamo'. Certo non siamo in un paese povero come il Burkina Faso.
Tuttavia, e' ancora lunga la lista di cio' che perfino in citta' una persona
puo' produrre da se', parzialmente dissociandosi dallo sfruttamento del
lavoro e dell'ambiente. Parliamo di spicchi marginali? Forse no. La studiosa
Hazel Handerson raffigura l'intera economia umana come una torta a tre
strati. Ai primi due non e' attribuito valore monetario, eppure reggono il
terzo. Lo strato di base e' l'economia di madre natura, ovvero la base di
risorse naturali; il secondo e' l'economia informale o sociale, centrata sul
dono e comprende: il fai da te nelle sue molteplici forme, le strutture
comunitarie e familiari, il governo della casa, le cure parentali, il
volontariato, il baratto, l'aiuto reciproco, la produzione casalinga per
l'uso, l'agricoltura di sussistenza. Come si vede, un mix di servizi offerti
gratuitamente, e di produzioni materiali fuori dal circuito di
compravendita. Meta' della torta produttiva, per la Handerson, non ha valore
monetario. Gli strati superiori, monetizzati, sono il settore pubblico con
valore monetario (infrastrutture e servizi) sul quale poggia la produzione
privata, il consumo, gli investimenti, i risparmi. Se alcune possibilita' di
autoproduzione di beni e servizi sono ben note e 'automatiche' (cucinare,
pulire casa, il bricolage spiccio), altre sono meno note, soprattutto fra i
'cittadini' che non hanno attrezzi ne' terra a disposizione. Eppure, i
margini di autoproduzione sono ampi e riappropriarsene significa sottrarre
cellule al mercato e contribuire a riequilibrare una realta' in cui la
produzione materiale e' concentrata in poche affaticate mani, oppure
richiede un insostenibile apporto di energia fossile per i macchinari e i
sistemi di produzione. Questo manuale si rivolge agli individui ma cerca
anche risposte collettive, nel senso che vuole ispirare e aiutare
comportamenti attraverso dettagli pratici e imitabili della conversione
ecologico-sociale, ma anche empatica (rispettosa dei viventi) e
autogestita".
Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti;
scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi
dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della
nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia,
Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di
campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e
condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e'
dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto
molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso
delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e
Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger
Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice
di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto
climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia:
Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato
in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998;
Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni,
Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una
bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare
come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed
ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti
tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone
dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di),
Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra
Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana
di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007. La rivoluzione dei dettagli,
Feltrinelli, Milano 2007]

"Salvare il Pianeta". "Salvare l'Umanita'". "Salvare la Comunita' dei
Viventi". Lo si dice cosi' spesso che si rischia di farne uno slogan buono a
tutti gli usi e stagioni. Com'e' un mondo "salvato" da una nuova cultura,
una nuova pedagogia, nuovi stili di vita, nuove tecniche, nuove forme di
partecipazione politica, nuovi governi, nuove norme scaturite da lotte e
convincimenti? L'immagine che ci dipingiamo del futuro e' diversa a seconda
dei principi ai quali facciamo riferimento. Ad esempio, possiamo ritenere
irrinunciabili e inseparabili questi tre: ecologia (equilibrio fra sistemi
umani ed ecosistemi, fra noi e la casa comune pianeta, e dunque rifondazione
del modello produttivo, di consumi, di pensiero), eguaglianza (accesso
paritario ai beni comuni naturali e ai servizi collettivi, archiviati
privilegi e sfruttamenti, equamente distribuito il peso individuale),
empatia (rispetto degli animali e in generale della componente vivente
dell'ecosistema con i suoi due primarissimi bisogni: vivere, e non
soffrire).
Tre volte "e". Ecologia empatica egualitaria. Eguaglianza ecologica
empatica. Empatia ecologica egualitaria. Nei limiti dell'indecifrabile gioco
cosmico, un semplice - dunque sostenibile ed egualitario - benessere per
tutti i viventi sulla loro Madre Terra.
Il libro propone una moltitudine di "dettagli per la rivoluzione", ispirati
all'intreccio delle tre "e". I dettagli fanno la differenza tra il dire e il
fare. Si indicano a pari merito comportamenti individuali (il "che cosa
posso fare io", in genere sperimentato personalmente) e comportamenti da
ispirare a istanze collettive (le "azioni in comune", in genere gia'
realizzate da qualche parte). I secondi senza i primi peccano di incoerenza,
i primi senza i secondi rimangono testimonianza e non salvano il mondo.
La prima parte del libro tratta dei cambiamenti, piccoli o radicali, al
contesto dato. La seconda passa alle liberazioni: sganciamenti,
autogestione, salvataggi, far da se', ridirezionare.
Per alcuni, cambiare/far cambiare e liberarsi/liberare e' un piacere: i loro
stessi cinque sensi, per non dire del sesto, ecologicosociale, non
sopportano la vista, il rumore, l'odore, il toccare e il sapore delle merci
che uccidono. Altri ci arrivano ragionando. Il libro vuole essere una
scatola di attrezzi per l'uso da parte di tutti. E' la maggioranza che si
deve ridirezionare; i piccoli numeri (ad esempio quelli dei lettori di
libri) non bastano; dunque ciascuno di noi, ben attrezzato, deve partecipare
al lavoro di salvataggio. Con "ardente pazienza" (Neruda), trovando da se' i
modi giusti per essere efficace. A ogni accessibile livello: dal
rivoluzionato tinello alla rivoluzionata Onu. Di fronte a ogni possibile
interlocutore: l'adolescente indifferente e il ministro riluttante. Pensando
anche che qualche passo avanti c'e' pur stato e allora, per dirla con Simone
Weil, "la vista di un campo mezzo arato contiene in se' l'energia per arare
l'altra meta'" (anche se forse non e' neppure mezzo arato).
Il libro e' dedicato all'indiana Krishnammal Jagannathan, da oltre
quarant'anni attivista delle lotte per la liberazione dei braccianti e delle
terre. Rivoluzionaria nei dettagli, il suo principio guida di ogni giorno,
karuna, altro non e' che... il socialismo dell'empatia.

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it,
luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 173 del 6 agosto 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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