Minime. 172



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 172 del 5 agosto 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Anche per oggi non si vola (parte quarta)
2. Benito D'Ippolito: Volare fa male alla salute
3. Gabriele Pillon: Per la ferrovia Civitavecchia-Capranica-Orte
4. Rete dei cittadini e dei movimenti contro l'aeroporto di Ciampino: Gli
enormi danni dell'aeroporto, la lotta in corso dei cittadini
5. Alessandro Ambrosin intervista un rappresentante del movimento No Fly di
Ciampino
6. Marinella Correggia: Alcune regole per spostamenti responsabili
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: ANCHE PER OGGI NON SI VOLA (PARTE QUARTA)

Anche questo fascicolo del nostro notiziario dedichiamo integralmente alle
ragioni della lotta contro l'incremento del trasporto aereo, contro la
costruzione del terzo polo aeroportuale nel Lazio, in difesa del diritto
alla salute, in difesa dell'ambiente, in difesa di un uso corretto delle
risorse pubbliche, per un modello di mobilita' sostenibile, per il diritto
di tutti a sapere e decidere insieme su questioni che tutti riguardano.
*
Occorre contrastare l'attuale perniciosissima crescita esponenziale del
trasporto aereo: una crescita insostenibile sotto ogni punto di vista, ed in
primo luogo alla luce dell'abnorme contributo che il trasporto aereo da' al
surriscaldamento del clima.
Occorre un'azione consapevole, persuasa, diffusa e coordinata per una
drastica riduzione del trasporto aereo. Un'azione immediata, urgente.
Occorre difendere la biosfera, la salute e i diritti delle persone, la
democrazia.
Occorre diffondere una adeguata sensibilizzazione, sostenuta da una
informazione accurata, scientificamente fondata e che raggiunga ogni
persona.
*
Nessuno pensi di poter eludere le vere questioni con sofismi addirittura
ripugnanti.
La realta' e' che l'Alto Lazio e' un'area gia' pesantemente gravata di
servitu' di ogni genere: militari, energetiche, speculative, e solo il
dispiegarsi di grandi lotte sociali ha impedito che la situazione fosse
ancora peggiore: se non avessimo sfidato e sconfitto la lobby nucleare, se
non avessimo sfidato e sconfitto la lobby della Supercassia devastatrice dei
nostri cospicui beni ambientali, oggi il quadro sarebbe ancora piu' tragico.
Chi sperasse di metterci a tacere dicendoci ancora una volta (ce lo dicevano
ai tempi del nucleare, ce lo dicevano ai tempi della Supercassia) che tutto
e' gia' deciso, che tutti i prominenti sono gia' stati acquisiti (e sappiamo
come si acquisisce il consenso dei prominenti) alla causa dell'ennesima
grande opera, che schiacceranno facilmente la nostra opposizione, si inganna
ancora una volta.
Perche' noi conosciamo questo piccolo segreto: che finche' tu resisti i
devastatori non hanno ancora vinto; che finche' tu resisti gli speculatori
non hanno ancora vinto; che finche' tu resisti nulla e' definitivamente
perduto: ed anche le piu' forti e proterve concrezioni di potere
affaristiche e devastatrici possono essere fermate.
Posso ben dirlo io, che della storia della resistenza nel viterbese al
modello di sviluppo di servitu', della storia della resistenza nel viterbese
alla penetrazione dei poteri criminali, della storia della resistenza nel
viterbese al regime della coruzione, reco nitida e profonda la memoria,
perche' quelle lotte - condivise con tante e tanti altri, e tra essi alcuni
buoni e grandi maestri che da anni ci hanno lasciato per sempre - sono parte
della mia vita.
*
E vorrei far chiarezza su un punto di metodo una volta di piu'.
Tra coloro che in piena buona fede si impegnano per la realizzazione del
terzo polo aeroportuale del Lazio, e per la sua localizzazione a Viterbo, vi
sono molte brave persone ed alcuni amici assai cari. Con loro vogliamo
continuare ad interloquire, sappiamo che condividono tanta parte delle
nostre reali e non sminuibili preoccupazioni per l'ambiente, per la salute
delle persone, per i rischi riferiti al modello di mobilita' e di sviluppo
che da una eventuale realizzazione dell'opera inevitabilmente deriveranno.
Ma cio' che conta e' che vogliamo che la popolazione tutta sia informata
seriamente, sulla base di dati scientifici e documentari certi ed
incontrovertibili, sulle conseguenze della eventuale realizzazione della
sciagurata opera.
Poiche' nessuno ha potuto negare che gli effetti ambientali, sanitari e di
sistema saranno pesantissimi.
E non potendo negare questo fatto, fin qui amministratori poco scrupolosi e
forse loro stessi poco informati e poco disposti all'ascolto e allo studio
hanno preferito la retorica piu' becera e la propaganda piu' greve,
nell'intento di tenere la popolazione dell'Alto Lazio all'oscuro dei forti
argomenti in base a cui e' ben ragionevole opporsi all'opera proposta.
Non solo: e' ragionevole valutare che l'allocazione di risorse pubbliche per
l'aeroporto non fungera' affatto da volano per un'economia coerente con le
vocazioni produttive del territorio, ma deprimera' ed impoverira' ancor piu'
l'Alto Lazio e la sua popolazione, dirottando disponibilita' altrimenti
valorizzabili.
E questo mentre ancora attendono realizzazione interventi infrastrutturali
adeguati e necessari come quelli per la ferrovia, che potrebbe divenire -
nella provincia in cui si trova il fondamentale nodo di Orte - il cuore
pulsante dell'economia altolaziale. Sono cose che quelli con la barba bianca
come me sanno bene, mentre gli amministratori piu' giovani sembrano
ignorarle del tutto: a loro consiglierei di leggere le migliaia di pagine
(tra cui non poche scritte di mio pugno) della Conferenza economica
provinciale che alla meta' degli anni Novanta fu un'occasione di confronto e
di progettualita' straordinaria e di cui si e' persa completamente la
memoria (ahime', penso sovente che la parte piu' cospicua del mio lavoro di
pubblico amministratore sui temi della programmazione territoriale sia
destinata a restare una testimonianza a futura memoria - dopo tanti anni non
e' piu' possibile coltivare illusioni).
*
Una notazione infine, col sorriso sulle labbra.
Mentre le persone che stanno dando vita nel viterbese ad un'azione
d'informazione per tutelare l'ambiente bene comune e la salute diritto di
tutti stanno finalmente ottenendo che si apra una discussione vera; e mentre
anche alcuni pubblici amministratori - come il presidente della Provincia e
il sindaco del Comune di Viterbo - pur avendo posizioni opposte alle nostre
riconoscono pubblicamente la qualita', gravita' ed ineludibilita' delle
preoccupazioni che il comitato che si oppone all'aeroporto sta ponendo; e
mentre riconoscono la serieta' ed ineludibilita' delle preoccupazioni che
stiamo ponendo anche molti amici del comitato pro aeroporto con i quali e'
sempre utile, piacevole e fruttuoso confrontarsi sulla base del reciproco
riconoscimento della bonta' dei rispettivi intenti; ebbene, mentre questo
accade purtroppo non manca la solita sarabanda di coloro che - forse perche'
intimamente dubbiosi delle proprie ragioni, e per questo pertanto
esacerbati - nulla sanno fare di meglio che insultare gli altri con sconce e
triste - triste, piu' che tristi - menzogne ed ingiurie. La propaganda e'
davvero una brutta bestia. E' una brutta bestia sempre, e quando e' per una
cattiva causa e' ancor peggio.
Ma sono cose che conosciamo gia'.
Ebbe a riflettere Gandhi che in ogni mobilitazione sociale e politica
nonviolenta, dapprima si deve affrontare l'indifferenza, il tentativo di
ammutolire la tua voce e di denegare l'esistenza stessa delle tue ragioni
sotto una coltre di silenzio; quando questa forma di contrasto fallisce si
passa allo scherno, all'offesa grossolana e volgare, al tentativo di
trascinare nel ridicolo cio' che non si sa affrontare in serieta' e rigore.
A Viterbo anche questa seconda fase va rapidamente esaurendosi (certo,
resteranno gli attardati, i mentitori di professione e i giullari che ogni
corte mantiene, ma e' gia' un fenomeno residuale). Ci attende la fase
ulteriore. Di gran lunga piu' impegnativa, come tutte le persone amiche
della nonviolenza sanno bene.
*
Difendiamo l'ambiente globale: ridurre il trasporto aereo e' una urgente
necessita' se vogliamo evitare il disastro climatico.
E difendiamo il nostro territorio da un'opera che danneggia gravemente
l'ambiente, che danneggia gravemente la salute delle persone, che danneggia
gravemente la possibilita' stessa di uno sviluppo autocentrato che valorizzi
e non distrugga le vocazioni produttive locali e gli straordinari beni
ambientali e culturali che ancora abbiamo nell'Alto Lazio nonostante le
tante offese che il nostro territorio ha gia' subito e ogni giorno subisce.
*
Difendere l'ambiente e la salute, promuovere i diritti umani e la
democrazia, opporsi allo sperpero delle risorse pubbliche, impegnarsi per
costruire opportunita' di lavoro sicuro e qualificato. Questo e' il nostro
impegno.
Per questi motivi ci opponiamo al progetto del terzo polo aeroportuale.
Per questi motivi chiediamo la riduzione, drastica e immediata,
dell'insostenibile trasporto aereo.

2. RIFLESSIONE. BENITO D'IPPOLITO: VOLARE FA MALE ALLA SALUTE
[Benito D'Ippolito e' un collaboratore abituale di questo foglio]

1. Volare fa male alla salute
E innanzitutto alla salute di chi non vola.
Fa male alla salute dell'intera umanita' che subisce gli effetti del
surriscaldamento del clima - la principale emergenza globale odierna - cui
il trasporto aereo contribuisce in misura rilevantissima.
Fa male alla salute delle popolazioni che vivono nei pressi degli aeroporti
che subiscono il pesantissimo inquinamento atmosferico e il non meno pesante
inquinamento acustico.
Fa male alla salute dei cittadini dei Paesi come l'Italia (e come molti
altri) che vedono lo Stato regalare immensi capitali alle compagnie aeree
(sia elargendo giganteschi contributi diretti, sia concedendo scandalose ed
incredibili esenzioni ed agevolazioni fiscali); lo stesso Stato che taglia
spietatamente i servizi pubblici e il diritto alla salute e all'assistenza.
E fa male alla salute di chi vola, visto che e' una modalita'di trasporto
non coerente con la stessa costituzione psicofisica ed esistenzial-culturale
dell'essere umano.
Infine fa male anche alla salute degli altri animali: che anch'essi sono
esseri viventi e provano sofferenza. Ma come volete che si preoccupino degli
altri animali quei potenti rapinatori che non si preoccupano neppure delle
sofferenze che - per arricchirsi e sperperare, per  appropriarsi
privatamente ed egoisticamente consumare cio' che e' di tutti, a tutti
rubandolo - infliggono tanti e tali danni agli altri esseri umani?
*
2. Volare fa male all'ambiente
Il trasporto aereo danneggia enormemente l'ecosistema planetario nella sua
globalita'.
Danneggia enormemente gli ecosistemi locali.
Impedisce la realizzazione di modelli di mobilita' coerenti con modelli di
sviluppo autocentrati, con tecnologie appropriate, ecologicamente
sostenibili, economicamente adeguati ai bisogni e alle culture delle
popolazioni, e democraticamente controllabili.
*
3. Volare e' antieconomico
Perche' e' estremamente energivoro, mentre l'umanita' ha bisogno di
un'economia della sobrieta' e della condivisione che consideri il dato di
fatto dei limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse.
Perche' e' il modo di trasporto piu' costoso: non ve ne e' una adeguata
percezione pubblica perche' i costi vengono esternalizzati: gli Stati
sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di denaro ed agevolazioni; i
costi ambientali e sociali vengono pagati dalle popolazioni; i lavoratori
sono spesso precari e quindi costantemente sotto minaccia. La maggior parte
della popolazione e' tenuta del tutto all'oscuro del fatto che ingenti
risorse pubbliche che vengono sottratte ai diritti e al benessere delle
persone, vengono sperperate a profitto delle compagnie aeree e dei
prominenti che ruotano intorno al grande affare.
Perche' danneggia le economie locali, imponendo nocivita', costi, relazioni
sociali insostenibili.
*
4. Volare e' pericoloso
Il trasporto aereo e' pericoloso per il pianeta.
Il trasporto aereo e' pericoloso per l'ambiente naturale e per i beni
storici e culturali.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le persone: danni certi alla salute,
estrema pericolosita' degli incidenti, degrado della qualita' della vita.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le liberta' civili: specialmente dopo
la tragedia dell'11 settembre 2001 esso implica un enorme incremento dei
controlli e quindi una crescente militarizzazione degli impianti, sui
territori, nei confronti delle comunita' locali e della vita quotidiana
delle persone.
*
5. Volare e' alienante
Volare fa male alla percezione di se' e del mondo.
Aeroporti ed aerei sono cio' che l'antropologia contemporanea chiama
"nonluoghi": in cui  decisive esperienze umane, sia percettive che
conoscitive nel senso piu' ampio e profondo, vengono inibite e represse; in
cui vige e viene imposto un modello di presenza al mondo, di essere nel
mondo (l'in-der-welt-sein di heideggeriana memoria) tendenzialmente
dereistico, pesantemente deresponsabilizzante, fortemente eterodiretto.
Quell'esperienza decisiva della cultura umana che e' il viaggio, come
iniziazione e scoperta, come ricerca di se' e dialogo con l'altro da se',
qui si annienta nel vuoto di ambienti tutti uguali in una logica che si
modella su schemi di condotta coatti e tendenzialmente totalitari.
*
6. Finanziare il trasporto aereo significa togliere risorse dove sono
necessarie
Il trasporto aereo toglie risorse alla mobilita' sostenibile.
Il trasporto aereo toglie risorse al turismo responsabile.
Il trasporto aereo toglie risorse ai servizi pubblici a beneficio delle
persone bisognose.
Il trasporto aereo toglie risorse a politiche di giustizia e di
solidarieta'.
Il trasporto aereo toglie risorse alle possibilita' di un'occupazione sicura
e dignitosa.
*
7. Della virtu' del limite
Il volo lasciamolo agli uccelli.
Il cielo lasciamolo alle stelle.
Cessiamo di volere tutto e tutto distruggere.
E' l'unica Terra che abbiamo.
Vi e' una sola umanita'.

3. PROPOSTE. GABRIELE PILLON: PER LA FERROVIA CIVITAVECCHIA-CAPRANICA-ORTE
[Ringraziamo Gabriele Pillon (per contatti: g.pillon at tele2.it) per questo
intervento.
Gabriele Pillon, del Comitato per la riapertura della ferrovia
Civitavecchia-Orte, e' nel viterbese una figura di rilievo dell'impegno per
i servizi pubblici e la difesa dell'ambiente e dei diritti, e portatore di
memoria storica del movimento dei pendolari impegnati per il trasporto
ferroviario]

Sono Gabriele Pillon e insieme ad altri cittadini ci stiamo battendo per la
riapertura della ferrovia Civitavecchia-Orte.
Ho notato come nel dibattito tra le forze politiche sulla realizzazione o no
di un aeroporto a Viterbo, il problema dell'arretratezza del sistema
ferroviario nel viterbese sia accennato ma non approfondito.
In particolare ci sembra grave che della vicenda assurda di una ferrovia,
che dal 1961 attende la sua riapertura, nonostane i 200 miliardi di vecchie
lire spesi, ci si occupi solo di sfuggita.
L'importanza di questa ferrovia consiste nel collegamento trasversale tra la
Roma-Pisa (a Civitavecchia), la Roma-Viterbo (a Capranica), la Roma-Civita
Castellana-Viterbo (a Fabrica) e la Roma-Firenze e la Roma-Ancona nel nodo
di Orte.
Cio' in una ottica di trasporto passeggeri e merci anche considerando il
futuro centro intermodale di Orte.
La ferrovia Civitavecchia-Orte permetterebbe quindi un riequilibrio
territoriale nel viterbese, oggi troppo incentrato su Roma.
Come proposta politica del nostro comitato, chiediamo intanto la riapertura
immediata della tratta Capranica-Orte, dove il binario e' gia' presente e
non necessitano interventi onerosi.
E' anacronistico che i cittadini per collegarsi a Roma o ad Orte siano
costretti ad utilizzare l'auto privata, quando nei loro comuni e' presente
una ferrovia.
Spero che quanto detto sia capace di promuovere una fertile azione politica.

4. DOCUMENTAZIONE. RETE DEI CITTADINI E DEI MOVIMENTI CONTRO L'AEROPORTO DI
CIAMPINO: GLI ENORMI DANNI DELL'AEROPORTO, LA LOTTA IN CORSO DEI CITTADINI
[Ringraziamo Marinella Correggia (per contatti: mari.cor at libero.it) per
averci messo a  disposizione questo intervento della Rete dei cittadini i
dei movimenti contro l'aeroporto di Ciampino, parte del dossier apparso
nell'ultimo fascicolo della rivista "Valori" col titolo "Ciampino:
un'anomalia europea al servizio dei  low-cost" e il sottotitolo "Enormi
danni da inquinamento atmosferico e acustico"]

A Ciampino un aeroporto c'e' sempre stato: dal tempo dei dirigibili - alcuni
anziani ancora li ricordano - che pero' non facevano rumore; sembrava che
volassero con il vento. Dopo la guerra arrivo' il boom economico, gli aerei
a reazione, e il problema del rumore e dell'inquinamento. Il governo si rese
conto che il "Pastine" di Ciampino, con tutte quelle case la' intorno, non
era adatto a sostenere i voli di linea e promosse il nuovo aeroporto
internazionale "Leonardo da Vinci" a Fiumicino. A Ciampino fu concessa la
costruzione di altre case, vicine alla pista, perche' tanto l'aeroporto (per
i voli di linea) non c'era piu'.
La coesistenza tra la popolazione residente e l'aeroporto e' continuata in
modo tollerabile sino al 2001: non si superavano quasi mai il milione di
passeggeri all'anno (fonte Aeroporti di Roma), trasportati per lo piu' da
voli di Stato - e' un aeroporto militare - e da pochi charter. Quel livello,
sia pur fastidioso, era sostenibile per la popolazione.
Poi sono arrivate le compagnie low-cost ed e' l'unica situazione in Europa
in cui a queste compagnie si regala l'aeroporto piu' vicino alla capitale.
Adesso il Pastine va annoverato tra gli "ecomostri" che flagellano il nostro
paese e mettono a repentaglio la salute dei cittadini. Il traffico
passeggeri e' cresciuto del 700% in 5 anni ed e' causa di una vera e propria
emergenza: il gravissimo inquinamento acustico e quello dell'aria si
riflettono negativamente sulla qualita' della vita di decine di migliaia di
persone. Nelle case con vista sulla pista, poste a 150 metri dalla bocca di
un reattore di un Boeing 737, la gente vive immersa nel cherosene e nel
frastuono ininterrotto, di giorno e di notte. Il problema e' percepito in
modo sempre piu' pesante anche nelle zone limitrofe a Ciampino, soprattutto
nel X Municipio di Roma, sottoposto al traffico in atterraggio, e a Santa
Maria delle Mole che si trova sotto la rotta di decollo.
L'aeroporto e' "prosperato" nell'illegalita', in modo del tutto
incontrollato, malgrado tutte le promesse di concertazione. La societa'
Aeroporti di Roma (AdR, che gestisce anche Ciampino) avrebbe dovuto produrre
un'impronta acustica dell'aeroporto mediante modelli teorici; la stiamo
ancora aspettando. Ne' e' stata prodotta da AdR nessuna valutazione
dell'impatto ambientale, nessun sistema di monitoraggio del rumore.
L'Enac, l'ente nazionale dell'aviazione civile, e l'Arpa, l'agenzia
regionale per l'ambiente, che avrebbero dovuto controllare e tutelare i
cittadini, non hanno fatto nulla. Persino l'infrastruttura dell'aeroporto e'
stata sviluppata abusivamente, e nonostante un'ingiunzione del Ministero
dell'ambiente che imponeva il blocco del lavori.
*
I cittadini non sono rimasti a guardare inerti. Nel 2005 si sono costituiti
in Comitato a Ciampino estendendo poi le adesioni a tutto il territorio,
formando una Rete di comitati e di associazioni che si battono per tutelare
l'interesse delle persone contro gli abusi dell'aeroporto. Insieme con
Legambiente i cittadini hanno misurato l'inquinamento: nel parco degli
acquedotti, a Cinecitta', 301 microgrammi al metro cubo di PM10, sei volte
oltre i limiti di legge.
In assenza delle centraline AdR, il Comune di Ciampino ha finanziato a sue
spese la messa in esercizio di centraline di monitoraggio dell'aria e del
rumore, e i risultati, ora ufficiali, confermano l'insostenibilita' della
situazione. Insieme con i cittadini ci sono le istituzioni locali, i sindaci
di Ciampino e Marino, il presidente del X Municipio, che sostengono la lotta
contro l'illegalita' e  l'inquinamento aeroportuale, sono piu' volte scesi
in piazza con i cittadini.

5. DOCUMENTAZIONE. ALESSANDRO AMBROSIN INTERVISTA UN RAPPRESENTANTE DEL
MOVIMENTO NO FLY DI CIAMPINO
[Dal sito www.aprileonline.info riprendiamo la seguente intervista del 14
dicembre 2006 di Alessandro Ambrosin ad un rappresentante del movimento No
Fly di Ciampino, li' apparsa col titolo "Nofly: quando l'aria diventa
pesante" e il sommario "Le reti ambientaliste laziali si sono mobilitate la
scorsa settimana contro la sottomissione dello sviluppo a scapito dei
territori e della salute. L'intervista al movimento NoFly che, da tempo,
lotta contro l'aumento esponenziale del traffico aereo da Ciampino".
Alessandro Ambrosin e' un giornalista e un militante fortemente impegnato
nei movimenti per i diritti, ecopacifisti e di solidarieta']

Il 2 dicembre 2006 si e' svolta la giornata di mobilitazione delle reti
ambientaliste del Lazio. Un'iniziativa nata per denunciare la sottomissione
dello sviluppo ai grandi interessi a scapito dei territori, della salute dei
cittadini e della salvaguardia dell'ambiente.
Incontriamo il movimento NoFly di Ciampino che porta avanti da mesi una
vertenza contro l'aumento esponenziale del traffico aereo nell'aeroporto di
Ciampino, provocando un conseguente aumento di polveri sottili nell'aria,
che superano di gran lunga i limiti previsti dalla legge.
*
- Alessandro Ambrosin: Quali sono stati i motivi che vi hanno spinto a
creare il social forum nofly, considerando che esisteva gia' un comitato
cittadino che si preoccupava della stessa questione?
- Rappresentante del movimento NoFly di Ciampino: Premetto che per oltre un
anno abbiamo collaborato con il Comitato e che continuiamo a farlo
partecipando alle riunioni settimanali e creando insieme diverse iniziative
per sensibilizzare le persone sui problemi relativi all'aeroporto. Questo
perche' gli obiettivi principali sono molto simili e perche' crediamo che la
lotta debba essere portata avanti insieme. Le differenze stanno
nell'aggiunta di alcune rivendicazioni da parte nostra, come quella
riguardante la fine del precariato per i lavoratori dell'aeroporto, ma anche
nell'approccio da parte nostra molto piu' critico nei confronti di
istituzioni, ministeri ed enti locali. Inoltre, respingiamo ogni meccanismo
di delega perche' crediamo che tutti gli abitanti delle zone colpite dai
danni causati dall'aeroporto debbano rendersi coscienti del fatto che solo
discutendo e lottando tutti insieme possiamo essere efficaci.
*
- Alessandro Ambrosin: Se esiste una differenza nella modalita' di operare
in seno ad una collettivita', cosa chiedete alle varie istituzioni coinvolte
nelle responsabilita' aeroportuali?
- Rappresentante del movimento NoFly di Ciampino: Chiediamo che, in virtu'
delle loro mancanze e delle loro complicita', facciano un grosso passo
indietro facendo diminuire da subito e drasticamente i voli. Inoltre,
dovrebbero semplicemente adempiere a quanto gia' previsto dalla legge e non
essere piu' tolleranti con le compagnie aeree. Il vero problema di fondo,
come riscontrato anche nelle altre vertenze nazionali e regionali, e' ben
piu' complesso: l'ambiente, il territorio, la salute e la sicurezza sul
lavoro sono totalmente subordinati alle speculazioni di quelle lobby che
vogliono far profitti su energia e trasporti. Potere politico e potere
economico vanno ormai a braccetto, con un forte sbilanciamento che favorisce
i grandi gruppi nello sfruttamento dei famosi beni comuni. E' la politica
istituzionale che realizza leggi ad hoc per i grandi gruppi multinazionali e
bisogna assolutamente fermare questo circolo vizioso che si autoalimenta.
*
- Alessandro Ambrosin: Come reagisce l'istituzione comunale di fronte alle
vostre richieste?
- Rappresentante del movimento NoFly di Ciampino: Innanzitutto dovrebbe
prendere atto che se esistono due realta' come il Comitato e l'Assemblea,
vuol dire che in questi anni di continui aumenti dei voli c'e' stato un
fallimento sotto il profilo dell'informazione verso i cittadini, sotto
quello del coinvolgimento diretto della popolazione nell'indirizzare le
scelte e che tali scelte (o mancanze) hanno prodotto un notevole disagio a
tutti, compresi gli abitanti dei comuni limitrofi. Sappiamo che il Comune ha
ingaggiato un avvocato, ma non sappiamo di preciso con quale mandato.
Continuiamo a leggere comunicati stampa a volte concilianti a volte con toni
piu' forti, sempre critici verso la questione aeroportuale. C'e' stata anche
qualche iniziativa comunale, tra studi commissionati ad alcune facolta'
universitarie, mozioni al Consiglio municipale e lettere di protesta a firma
del Sindaco. Fatti concreti invece pochissimi. Inoltre, il municipio non
evidenzia mai come oltre al rumore e alle polveri sottili ci sia sempre il
rischio d'incidente che puo' provocare una vera e propria strage, data la
vicinanza di case e scuole all'aeroporto e le rotte di sorvolo di aree come
S. Maria delle Mole, Cava dei Selci e Cinecitta'. Le questioni riguardanti i
lavoratori del Pastine, come il precariato e le condizioni di lavoro, non
sono neanche prese in considerazione. Purtroppo, subito dopo l'incontro del
16 ottobre scorso con Veltroni e' uscito anche un volantino a firma di tutti
i partiti della maggioranza con un titolo che rassicurava tutta la
cittadinanza: "Via da subito i voli da Ciampino". Siamo a meta' dicembre e
stiamo peggio di prima perche' nel frattempo nuove rotte sono state aperte.
Vogliamo sperare che gli stessi gruppi adesso facciano almeno un altro
volantino in cui spieghino che non si e' ottenuto nulla, altrimenti
confermerebbero tutto quello che pensa la gente da quando e' scoppiato il
problema...
*
- Alessandro Ambrosin: Come percepite la partecipazione dei cittadini.
Rispondono positivamente alle istanze sollevate?
- Rappresentante del movimento NoFly di Ciampino: Fin quando le informazioni
arriveranno a singhiozzo e saranno contraddittorie, la partecipazione attiva
della popolazione non sara' molta. Per quanto riguarda l'attenzione verso il
problema specifico, tra un volantinaggio e un dossier, ci sembra che stia
crescendo. Tramutare l'attenzione in una presa di coscienza collettiva e' il
prossimo passo, che stiamo cercando di fare anche attraverso l'aiuto di
medici di base, maestri e professori, in quanto il problema e' anche
culturale. Se passa il messaggio semplice e chiaro che non si possono
sostenere 150-200 voli al giorno perche' producono rumore e inquinamento,
quindi malattie, allora la partecipazione sara' non solo maggiore ma anche
piu' diffusa sul vasto territorio coinvolto. Quello che stiamo facendo va
proprio in questa direzione, anche se non e' facile.
*
- Alessandro Ambrosin: E' stata presentata giorni fa una mozione regionale
proprio in merito all'aeroporto di Ciampino e al problema inquinamento. Ed
e' proprio di questi giorni la notizia che l'Arpa ha installato nei pressi
aeroportuali una centralina di monitoraggio dell'aria. Pensate sia
sufficiente?
- Rappresentante del movimento NoFly di Ciampino: Qualsiasi passo verso la
riduzione del traffico aeroportuale e verso il monitoraggio ambientale va
bene, ma solo se supportata da azioni concrete. E dell'Arpa, come ad esempio
a Blera con l'antenna Raiway o a Civitavecchia con l'ultimo rapporto
ambientale, c'e' poco da fidarsi.
*
- Alessandro Ambrosin: Legambiente ha monitorato alcune aeree deputate
all'inquinamento atmosferico nelle vicinanze dell'aeroporto Pastine. Perche'
cio' non e' sufficiente a cambiare lo stato di cose?
- Rappresentante del movimento NoFly di Ciampino: Perche' Legambiente
purtroppo non e' l'ente che e' certificato a fornire i dati ufficiali. Dico
purtroppo perche' e' l'Arpa che dovrebbe muoversi e lo dovrebbe fare senza
bisogno delle centinaia di esposti di cittadini arrabbiati che gli sono
giunti nei mesi scorsi. Il lavoro fatto da Legambiente, in collaborazione
con il Comitato e con l'Assemblea e' quello di denuncia dello stato attuale
delle cose e di diffusione di tutte quelle informazioni atte a creare
attenzione sia nell'opinione pubblica che tra le istituzioni. Se questo
lavoro avesse valore legale, i voli sarebbero gia' diminuiti da luglio
scorso...
*
- Alessandro Ambrosin: In termini pratici quali sono gli obiettivi da
raggiungere a tempi brevi?
- Rappresentante del movimento NoFly di Ciampino: Con l'informazione e la
realizzazione di iniziative vogliamo creare una forte presa di coscienza tra
la popolazione. Quindi, allargare la partecipazione a questo movimento. Non
saranno tempi brevissimi ma non ci sono alternative se vogliamo veramente
diminuire i voli dell'aeroporto.
*
- Alessandro Ambrosin: Se cio' non avvenisse quali sono le strategie che
seguirete?
- Rappresentante del movimento NoFly di Ciampino: Il "piano B" non e'
previsto: o si crea la partecipazione, capendo che non possiamo essere
soggetti a continui rimpalli di responsabilita', ne' tantomeno aspettare i
tempi dettati dalla politica istituzionale, oppure una qualsiasi forma
d'avanguardia e' destinata a fallire.

6. RIFLESSIONE. MARINELLA CORREGGIA: ALCUNE REGOLE PER SPOSTAMENTI
RESPONSABILI
[Ringraziamo Marinella Correggia (per contatti: mari.cor at libero.it) per
averci messo a  disposizione questo articolo (peraltro quasi del tutto
coincidente con la parte conclusiva di un piu' ampio suo intervento gia'
apparso sul nostro foglio) che fa parte del dossier apparso nell'ultimo
fascicolo della rivista "Valori".
Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti;
scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi
dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della
nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia,
Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di
campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e
condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e'
dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto
molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso
delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e
Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger
Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice
di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto
climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia:
Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato
in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998;
Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni,
Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una
bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare
come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed
ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti
tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone
dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di),
Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra
Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana
di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007. La rivoluzione dei dettagli,
Feltrinelli, Milano 2007]

Per viaggi a corto raggio in Italia, Europa e perfino nel Mediterraneo (In
Europa il 45 % dei voli sono di meno di 500 km):
1. Calcolare l'impatto del viaggio aereo, informarsi sulle alternative
(anche con sconti: ferrovie, Eurolines, traghetti).
2. Viaggiare dunque in treno, bus, nave. Informarsi sulle promozioni.
3. Considerare le ore di viaggio come parte della vacanza: si possono vedere
luoghi diversi da quelli dell'arrivo, si incontrano persone, e' un percorso
mentale diverso.
4. Portare la borraccia e la busta di tela: il kit del viaggiatore che non
usa plastica usa e getta; sul posto usare i mezzi pubblici.
5. Considerare se abbiamo gia' esplorato tutta l'Italia: magari regalarci un
bel viaggio a piedi.
*
Per viaggi sulle lunghe distanze (il viaggio piu' responsabile e alternativo
lo e' molto meno se si fa in aereo):
1. Calcolare l'impatto del viaggio aereo (irresponsabilita' climatica che
danneggia soprattutto proprio le popolazioni del sud del mondo con le quali
ci diciamo solidali).
2. Concedersi un viaggio ogni tanto (anni...) se proprio abbiamo avuto una
bassissima impronta ecologica negli altri settori (tutto il turismo dovrebbe
diventare responsabile, ma i viaggi dovranno essere molti di meno). Allora:
niente alimenti animali, niente riscaldamento (o poco), niente cibi
imballati e trasformati, niente consumismo elettronico, niente rifiuti o
quasi.
3. Se sono viaggi per incontri ecologisti o per i diritti umani: forse e'
piu' giusto ed equo rimanere a casa e pagare il viaggio a qualcuno del sud
del mondo. La reciprocita' vale anche per il turismo solidale: perche' deve
essere a senso unico, solo noi la' e mai loro qua?
L'inquinante piacere di un viaggio esotico via aerea non vale il
sostenibilissimo piacere plurisensoriale di una camminata a piedi in un
viale di tigli o in un torrentello.

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

8. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it,
luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 172 del 5 agosto 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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