La nonviolenza e' in cammino. 1282



LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 1282 del primo maggio 2006

Sommario di questo numero:
1. Galbraith
2. Osvaldo Caffianchi: Primo maggio
3. Lidia Menapace: Esordio al Senato
4. Tarcisio Alessandrini: Per Lidia
5. Franca Bimbi: Per Lidia
6. Franco Borghi: Per Lidia
7. Coordinamento nazionale dell'Associazione Italia-Nicaragua: Per Lidia
8. Versilia Dominici e Franca Nosenzo: Per Lidia
9. "Donne in nero" di Alba: Per Lidia
10. Teresa Ducci: Per Lidia
11. Giuliano Falco: Per Lidia
12. Rachele Farina: Per Lidia
13. Laura Favro Bertrando: Per Lidia
14. Fondazione "Popoli e Costituzioni": Per Lidia
15. Angelo Gandolfi: Per Lidia
16. Marzia Gelardi:
17. Angela Giuffrida: Per Lidia
18. Carlo Gubitosa: Per Lidia
19. Gianfranco Laccone: Per Lidia
20. Marco Palombo: Per Lidia
21. Beppe Pavan: Per Lidia
22. "Peacelink": Per Lidia
23. Francesco Pisano: Per Lidia
24. Alessandro Pizzi: Per Lidia
25. Antonio Revelli: Per Lidia
26. Rosetta Riboldi: Per Lidia
27. Annamaria Rivera: Per Lidia
28. Yousef Salman: Per Lidia
29. Angelo Saracini: Per Lidia
30. Maria Edoarda Trillo': Per Lidia
31. Maria Chiara Tropea: Per Lidia
32. Lalla Uher: Per Lidia
33. Giulio Vittorangeli: Per Lidia
34. Per Lidia Menapace Presidente della Repubblica: piccolo ricettario
portatile
35. "Nonviolenza e politica": un convegno a Firenze il 5-7 maggio
36. La "Carta" del Movimento Nonviolento
37. Per saperne di piu'

1. LUTTI. GALBRAITH

Quante cose nella nostra lontana gioventu' abbiamo imparato leggendo John
Kenneth Galbraith, e non abbiamo piu' dimenticato.
Quante sciocchezze non abbiamo detto, quanti errori non abbiamo commesso,
quante menzogne, quante ingiustizie, quante infamie e quante vilta' abbiamo
saputo riconoscere e contrastare anche grazie al fatto di aver letto
Galbraith.

2. MEMORIA AL FUTURO. OSVALDO CAFFIANCHI: PRIMO MAGGIO
[Ringraziamo il nostro buon amico Osvaldo Caffianchi per questo intervento]

E' il giorno della lotta degli oppressi. E' il giorno della gioia che
verra'.
E' il giorno del ricordo del dolore
e dell'amore e della lotta per il pane, per la giustizia e per la liberta'.
E' il giorno in cui si scuote dal servaggio
questa internazionale futura umanita'.
E' il primo maggio.

3. CRONACHE. LIDIA MENAPACE: ESORDIO AL SENATO
[Ringraziamo Lidia Menapace (per contatti: lidiamenapace at aliceposta.it) per
questa vivacissima cronaca]

Sono entrata in Senato il giorno 28 scorso.
Dico il bello e il brutto della sede. E' molto bella, un palazzo raffinato,
di proporzioni  eleganti, con interni ben arredati, anche con dipinti di
pregio e anche con opere contemporanee; fornito di tutto cio' che si puo'
desiderare, tranne che i bagni sono un po' scadenti e anche non molto
numerosi: ma vi e' una ricca buvette al piano dell'aula e un ristorante a
pianoterra, eccellenti e scandalosamente a buon mercato, a ciascuno/a di noi
spetta un portatile della generazione piu' moderna e numerosi altri servizi,
alcuni schiettamente privilegiati, altri attinenti l'esercizio del mandato.
La cosa di gran lunga piu' gradevole sono i molti e molte commesse,
attentissime sollecite preparate, che ti avviano dovunque, ti accudiscono
con grande precisione professionalita' e decoro.
Il primo inconveniente per me e alcune altre e' stato che - siccome i padri
della patria erano "grandi", ma piu' d'una madre piccoletta - a me e ad
altre e' capitato di non toccare terra, una volta sedute, e questo fa
gonfiare i piedi alla lunga. Proposto io di portarmi uno sgabello i
solleciti commessi mi hanno sconsigliato (potrebbe diventare un'arma
impropria nelle colluttazioni) e si sono impegnati a far mettere delle
pedane fisse lungo un banco, appunto per le senatrici non all'altezza delle
tradizioni.
Il tutto da' pero' alla fine una sensazione quasi claustrofobica: di fatto
appena avremo le stanze individuali con tavolo telefono poltrona computer
ecc. basterebbe mettere una branda e si potrebbe vivere li', dormire,
lavarsi, nutrirsi e credere che quello sia il mondo. Una idea di
autosufficienza puo' venire, come anche pero' di stare in una gabbia dorata.
Cerco di pensare sempre a voi  anche per non perdere il senso delle
proporzioni e della realta'.
*
La prima sessione sapete come e' andata.
Dopo un travaglio di due giorni e' stato eletto dalla maggioranza di
centrosinistra Franco Marini (della Margherita), e con iter piu' sollecito
alla Camera riuscivano ad eleggere Fausto Bertinotti.
Erano presenti da noi al Senato i senatori a vita, la straordinaria Rita
Levi Montalcini, che sembra una bambolina di porcellana e se ne sta attenta
tenace composta a seguire a e prendere parte a tutto, e poi gli altri:
Cossiga, Napolitano, Colombo, e tutti insomma.
Una bella visibile novita' e' il numero di donne nei banchi di Rifondazione
che spicchiamo davvero e veniamo notate: tutti, piu' o meno a bocca stretta,
ci complimentano, dicendo "Eh si', vi trovate ad essere tante", come fosse
l'esito di una giocata al lotto, invece che il risultato importante di una
importantissima lotta.
Presiede Scalfaro ed e' stata una faticata non da poco. Alcuni hanno
criticato sottovoce una gestione non rigidamente protocollare, ma mi sembra
che Scalfaro (attaccato spesso con durezza e volgarita' da senatori della
destra) abbia preferito, in una atmosfera elettrizzata e accesa, lasciare
anche la parola oltre il diritto, far sfogare tutti, e concludere quando di
"argomenti" dicibili non ce n'erano piu' e si doveva soltanto mettere
rimedio a  quelli non confessabili. E' stato faticoso, molto, moltissimo,
ma credo sia stato saggio, una gestione piu' puntigliosa e rigidamente
formale avrebbe scatenato accuse, proteste e tumulti (che non sono comunque
mancati).
Alla fine dopo estenuanti votazioni a scrutinio segreto con le schede da
depositare a mano nell'urna e un collegio scrutinante  fatto dai quattro
piu' giovani eletti al Senato,  alla terza votazione Marini ha ottenuto un
po' piu' dei voti necessari ed e' stato eletto alla presidenza del Senato.
Durante le operazioni di voto  siamo state raggiunte dalla notizia che la
Camera aveva eletto Bertinotti alla presidenza e poi anche informazioni  del
suo discorso concordemente definito eccellente, le donne che ci mandavano
messaggini felici per essere state nominate per prime. Delegazioni di
deputati si sono viste nelle tribune dell'aula (Giordano, Mascia, Rutelli,
Prodi) e ci sono anche venute a far visita dopo la fine dei lavori (Elettra
Deiana ecc.).
*
Che cosa e' successo? al Senato si sono segnalate subito alcune  schede
bianche e alcune "segnate" fino al famoso episodio del Francesco al posto di
Franco, mentre alla Camera 11 voti sono andati a D'Alema invece che a
Bertinotti (l'opposizione alla Camera non aveva un suo candidato e votava
bianca), e nello scrutinio decisivo Bertinotti e' stato eletto permanendo
comunque una cinquantina di schede per D'Alema.
Si tratta verosimilmente di un pacchetto di dalemiani, piu' un investimento
abbastanza massiccio da parte dell'opposizione, e il tutto ha un chiaro
segno politico, non quello "anticomunista", perche' per la destra
propagandisticamente anche D'Alema e' comunista, bensi' messaggi non poi
tanto cifrati che indicano a D'Alema e ad altri e a tutti/e una propensione
non indifferente nell'opposizione per la "Grande coalizione". Se Marini non
fosse stato eletto l'operazione poteva anche riuscire subito, cosi' e'
rinviata e un po' indebolita.
Al Senato i voti mancanti o cifrati possono essere il risvolto di palazzo
Madama della stessa operazione, piu' debole e forse non appoggiata dalla
Lega (che ha votato al primo giro il suo candidato Calderoli) e/o una
operazione piu' classica di potere spicciolo, diciamo pure di posti, fatta
con i tradizionali "pizzini", come e' venuto spontaneo di chiamarli.
Si sono incrociate due operazioni, una piu' schiettamente politica l'altra
piu' schiettamente di bottega, che pero' non sono passate.
Il miglior contributo all'elezione di Marini l'ha in fin dei conti portato
Andreotti, perche' pur di non lasciar passare lui - uno che ha avuto
pendenze con lo stato per anni e ne e' venuto fuori libero personalmente
(del che sono lieta per lui), ma gravato di prove non confutate di amicizie
mafiose - fino a lasciargli prendere in mano la seconda carica  dello stato,
quella che prevede persino la supplenza del presidente della Repubblica in
caso di suo impedimento, credo che avremmo votato anche uno scranno vuoto.
Marini ha concluso una diffiicile vicenda con un discorso modesto, con un
paio di battute velenose come quella volta a ringraziare Tremaglia per aver
voluto il voto degli italiani all'estero, che come fair play poteva anche
risparmiarsi, ma in un contesto generalmente non molto "fine" ci stava bene.
*
Finito, adesso si puo' cominciare a lavorare per la formazione del governo e
per le amministrative e per il referendum sconfermativo dello scempio
costituzionale, e stare sempre attenti alle insidie che stanno ovunque.
Amen!

4. LA SCELTA. TARCISIO ALESSANDRINI: PER LIDIA
[Ringraziamo Tarcisio Alessandrini (per contatti: t.alessandrini at tiscali.it)
per questo intervento]

Sottoscrivo l'appello perche' Lidia Menapace sia la nuova Presidentessa
della Repubblica.

5. LA SCELTA. FRANCA BIMBI: PER LIDIA
[Ringraziamo Franca Bimbi (per contatti: franca.bimbi at unipd.it) per questo
intervento]

Per Lidia Menapace Presidente della Repubblica: la sua laicita', la sua
testimonianza religiosa e civile, la sua passione femminista ne fanno una
Madre della Repubblica che rappresenterebbe bene i valori da riattivare e
rifondare anche per le generazioni piu' giovani.
Franca Bimbi, deputata dell'Ulivo

6. LA SCELTA. FRANCO BORGHI: PER LIDIA
[Ringraziamo Franco Borghi (per contatti: franco.borghi at fbitc.it) per questo
intervento]

Proposta che sia Lidia Menapace la prossima Presidente della Repubblica
Italiana, sulla base di un ragionamento compendiato nell'appello che segue:
"Ci piacerebbe un Presidente della Repubblica che avesse fatto la
Resistenza.
Un Presidente della Repubblica che avesse fatto la scelta della nonviolenza.
Un Presidente della Repubblica femminista.
Una Presidente della Repubblica.
Lidia Menapace".
Concordo e aderisco a questa proposta.

7. LA SCELTA. COORDINAMENTO NAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE ITALIA-NICARAGUA:
PER LIDIA
[Attraverso Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli at wooow.it)
riceviamo l'adesione del Coordinamento nazionale dell'Associazione
Italia-Nicaragua]

L'Associazione Italia-Nicaragua accoglie con entusiasmo la proposta di Lidia
Menapace Presidente della Repubblica.
Faremo tutto quanto e' nelle nostre possibilita' per sostenere e
pubblicizzare questa proposta.
Intanto il nostro abbraccio solidale a Lidia... "una donna che ancora
resiste".

8. LA SCELTA. VERSILIA DOMINICI E FRANCA NOSENZO: PER LIDIA
[Ringraziamo Versilia Dominici e Franca Nosenzo (per contatti:
fralidono at virgilio.it) per questo intervento]

Esprimiamo il nostro consenso per Lidia Menapace Presidente della
Repubblica.
Abbiamo fatto circolare la proposta.

9. LA SCELTA. "DONNE IN NERO" DI ALBA: PER LIDIA
[Attraverso Maria Chiara Tropea (per contatti: a.alba at areacom.it) riceviamo
l'adesione all'appello delle "Donne in nero" di Alba]

Le "Donne in nero" di Alba aderiscono alla proposta di Lidia Menapace
presidente della Repubblica.

10. LA SCELTA. TERESA DUCCI: PER LIDIA
[Ringraziamo Teresa Ducci (per contatti: bonnieb at tin.it) per questo
intervento]

Aderisco all'appello per Lidia Menapace Presidente.

11. LA SCELTA. GIULIANO FALCO: PER LIDIA
[Ringraziamo Giuliano Falco (per contatti: giulianofalco at libero.it) per
questo intervento]

Dopo i tempi bui del periodo berlusconiano e dell'interventismo ulivista
(non abbiamo dimenticato l'ultima guerra balcanica), dopo l'arroganza e la
tracotanza della destra e l'inettitudine di certa sinistra abbiamo diritto a
un Presidente che intervenga, con i modi e i tempi opportuni, in difesa dei
valori repubblicani, di quell'Italia nata dalla lotta contro il fascismo, in
difesa di quella Costituzione, che anche se non perfetta, e' infinitamente
migliore di quella "nuova".
Lidia Menapace potrebbe essere il giusto Presidente.

12. LA SCELTA. RACHELE FARINA: PER LIDIA
[Ringraziamo Rachele Farina (per contatti: rachelefarina at interfree.it) per
questo intervento]

Sono anch'io per sostenere la candidatura di Lidia alla Presidenza. Vedo la
cosa pero' molto difficile perche' la persona, per quanto degnissima, non e'
abbastanza conosciuta... Mi pare sia necessario intensificare, dato il poco
tempo a disposizione, la velocita' dell'informazione...

13. LA SCELTA. LAURA FAVRO BERTRANDO: PER LIDIA
[Ringraziamo Laura Favro Bertrando (per contatti:
dialogoinvalle at aliceposta.it) per questo intervento]

Ammiro Lidia Menapace per le cose che ho letto di lei e su lei, perche' l'ho
sentita degna di molta stima. Percio' sono entusiasta della vostra proposta.
"Mi piacerebbe un Presidente della Repubblica che avesse fatto la
Resistenza. Un Presidente della Repubblica che avesse fatto la scelta della
nonviolenza. Un Presidente della Repubblica femminista. Una Presidente della
Repubblica. Lidia Menapace".
Dalla Valle di Susa in lotta nonviolenta contro la Tav-Tac: Laura Favro
Bertrando

14. LA SCELTA. FONDAZIONE "POPOLI E COSTITUZIONI": PER LIDIA
[Ringraziamo "Popoli e Costituzioni Fondazione onlus" (per contatti:
popoli.costituzioni at libero.it) per questo intervento]

La Fondazione onlus Popoli & Costituzioni aderisce all'appello per Lidia
Menapace presidente della Repubblica.

15. LA SCELTA. ANGELO GANDOLFI: PER LIDIA
[Ringraziamo Angelo Gandolfi (per contatti: angelo.gandolfi at fastwebnet.it)
per questo intervento]

Di Lidia Menapace ho negli occhi innanzitutto due immagini, che provo ad
evocare a mo' di sceneggiatura.
Prima immagine: esterno notte. Ore 18 o al massimo 19.  Genova, piazza
Matteotti. Pioviggina, in zeneise diciamo "baixinn-a" (la x si legge "sg").
Lidia con un microfono in mano che parla al termine di un presidio in
piazza, se non ricordo male, per il ritiro delle truppe dall'Iraq. Ha in
testa un cappello un po' chapliniano.
*
Seconda immagine: interno giorno. Nella pausa pranzo di un incontro sulla
nonviolenza a Reggio Emilia, in un ristorante. Sedute di fronte mi trovo
Lidia e la nostra presidente dei Berretti Bianchi, Fabiana, due donne di due
diverse generazioni, unite anche da una curiosa coincidenza, in quanto nate
in una regione e poi trasferitesi in un'altra, dal momento che una,
piemontese di nascita e' andata a vivere quasi ai confini con l'Austria
(Bolzano), l'altra e' nata quasi ai confini con la Francia (in Val d'Aosta),
e vive attualmente nella Bassa Reggiana. Lidia sta sminuzzando del pane in
un piatto di verdura e tutte e due se la ridono un mondo nello
smantellamento della terminologia militare che "inquina" il nostro
linguaggio, secondo la ben nota campagna avviata da Lidia stessa, come ci
tiene a ricordare. Rimango in ammirazione di questa pressoche' perfetta
situazione di comunicazione tra donne, come ho la sensazione che solo le
donne riescono ad esprimere, senza peraltro risultarne escluso, anzi ogni
tanto gli sguardi si incrociano, ma esito ad intervenire proprio per non
turbare quel momento.
*
Una terza immagine, che pero' mi manca, e' l'ottantesimo compleanno di
Lidia, che ha festeggiato qui a Genova, con i compagni e gli amici del
Comitato per la pace "Rachel Corrie" della Val Polcevera, alla quale
purtroppo non ho potuto partecipare perche' bloccato da telefonate in casa
ricevute proprio mentre mi accingevo a partire per partecipare. Era mancato
da pochi giorni il suo compagno.
*
Le ragioni per sostenere una candidatura come questa.
Prima, Lidia e' una donna. In questo momento in cui la classe "politicante"
e' piu' che mai chiusa all'interno di una specie di oligarchia prettamente
maschile e scandalosamente quasi non si vedono candidature di donne... mi
pare che questo elemento sia estremamente importante e significativo.
*
Seconda, e' una testimone di almeno due momenti fondamentali. Il primo, la
lotta per la Liberazione. Ed e' stato bello vedere anche in televisione,
almeno quella pubblica, affiorare l'importanza della donna in quel grande
momento della nostra storia. Ma soprattutto testimone di quella rivoluzione,
che mi pare la piu' importante del Novecento, che e' stata quella femminile.
Una rivoluzione innanzitutto incruenta, irreversibile, ostinata, durata
almeno una settantina d'anni, che ha attraversato il mondo intero, che ha
introdotto con forza il tema della differenza e della diversita', aprendo
dei varchi di democrazia che hanno avuto un riversamento sulla societa'
superando addirittura il concetto dell'uguaglianza con quello, che la
ridefinisce, di pari opportunita'. Una rivoluzione, mi piace sempre
ricordare, che non ha avuto un gruppo dirigente, e che a mio avviso puo'
prefigurare la rivoluzione nonviolenta, quella della coscienza, nei cui
confronti penso nessun potere potra' piu' avere efficacia nel contrasto. E
che e' quella alla quale cerco di dare il mio modesto, umile contributo.
*
Terzo, e' una vera democratica. In un momento in cui, di fronte al fatto che
una consistente parte della popolazione di questo paese ha espresso un voto
in una direzione differente da quella della maggioranza, mi pare che
democrazia vorrebbe che almeno una delle presidenze delle due Camere e di
alcune commissioni andassero a persone indicate dell'opposizione, almeno a
quelle piu' equilibrate e meno faziose... E mi pare a maggior ragione in
quanto non e' stato fatto da loro quando erano (o si dicevano o addirittura
riuscivano a farsi ritenere) maggioranza. Altrimenti mi pare che si rischi
l'occupazione militare delle istituzioni. Mi piacerebbe sapere che cosa ne
pensa Lidia in merito.
Del resto mi pare proprio quello che mi hanno insegnato alcuni grandi
maestri. Mi piace qui ricordare Mario Tommasini e il mio primo incontro con
lui, all'epoca di "liberarsi della necessita' del carcere". L'avevo
conosciuto attraverso "Matti da slegare", il film di Marco Bellocchio,
Silvano Agosti, Sandro Petraglia e Stefano Rulli. Andai a trovarlo nel suo
ufficio, all'epoca era assessore ai servizi sociali del Comune di Parma, per
chiedergli un suo parere su una questione che all'epoca era stata oggetto di
accese discussioni e su cui non avevo affatto le idee chiare: la condanna
all'ergastolo per Walter Reder, il boia di Marzabotto. Non sapevo che Mario
avesse partecipato alla lotta di liberazione, ma e' stata la prima cosa che
mi ha detto nel rispondere al mio quesito. La risposta che mi ha dato e'
stata all'incirca: cosa vuoi mettere dentro un vecchio di novant'anni? A
cosa serve? Lascialo morire in pace. Ha gia' pagato il suo debito, no?
*
Quarto, il processo che abbiamo messo in moto. Un insieme di persone
apparentemente viventi in "mondi separati" che ritrova un momento di "comune
sentire" rispetto alla prospettiva di una candidatura, quindi un fatto
istituzionale, nata al di fuori dei corridoi dei "palazzi", ma piuttosto in
un supercorridoio che va da un estremo all'altro della penisola, e comunque
che vuol dire anche un atto in cui tutto un insieme di persone poco visibili
per quanto attive si fa sentire, tentando di dare un segnale forte ad un
ceto politico chiuso, arroccato e arretrato anche da un punto di vista
culturale, nonostante una quantita' di ingressi veramente interessante. Una
candidatura portata avanti col passaparola!
*
Quinto,  se mi e' permesso, una piccola affinita' autobiografica. Lidia e'
stata eletta in Friuli Venezia Giulia, regione nella quale mi considero nato
per la terza volta, a Resiutta, nel Canal del Ferro, nel 1976 ai tempi del
terremoto.
Debbo dire che di tutte le adesioni pervenute quella che mi ha fatto piu'
piacere e' stata quella di Pia Covre.
*
Infine, l'indicazione di una prospettiva. Grazie soprattutto al Prc, abbiamo
oggi un gruppo di parlamentari con i quali e' possibile discutere di
nonviolenza e portarla anche all'interno dei "palazzi". Da Ali Rashid, che
sta cercando di portare la nonviolenza all'interno del mondo palestinese, a
Lidia, da Vladimir Luxuria a Titti Valpiana, a Francesco Martone, per citare
solo alcuni nomi che mi vengono in mente, ci sarebbe la possibilita' di
proporre la creazione di un gruppo parlamentare di "amici della
nonviolenza". C'e' spazio per lanciare quest'idea?
Credo che sarebbe importante se nelle prime votazioni almeno qualche voto in
aula fosse espresso proprio a favore di Lidia. Possiamo attivarci affinche'
questo accada?
Mi permettete una citazione? Da Hair: "let the sun shine in you". Che il
sole risplenda su di noi...".
*
In questi giorni ho cominciato a dare diffusione all'appello... Paolo, il
falegname di vico della Scienza, mi ha gia' dato la sua adesione...

16. LA SCELTA. MARZIA GELARDI: PER LIDIA
[Ringraziamo Marzia Gelardi (per contatti: dreamofmary at jumpy.it) per questo
intervento]

Sottoscrivo l'appello di Riccardo Orioles per un Presidente della Repubblica
che rifletta in pieno tutte le qualita' elencate nella sua catena (o nel suo
abbaiare) ["La catena di San Libero" ovvero "Tanto per abbaiare", la e-zine
di Riccardo Orioles - dnr]: "Ci piacerebbe. Ci piacerebbe un Presidente
della Repubblica che avesse fatto la Resistenza. Un Presidente della
Repubblica che avesse fatto la scelta della nonviolenza. Un Presidente della
Repubblica femminista. Una Presidente della Repubblica. Lidia Menapace,
insomma...".

17. LA SCELTA. ANGELA GIUFFRIDA: PER LIDIA
[Ringraziamo Angela Giuffrida (per contatti: frida43 at inwind.it) per questo
intervento]

Condivido l'idea che Lidia Menapace diventi Presidente della Repubblica e mi
impegno a far circolare la proposta.

18. LA SCELTA. CARLO GUBITOSA: PER LIDIA
[Ringraziamo Carlo Gubitosa (per contatti: c.gubitosa at peacelink.it) per
questo intervento]

Mi piacerebbe che l'Italia diventasse un paese dove il ripudio della guerra
sia incarnato concretamente nelle scelte politiche concrete, e non
semplicemente declamato nella carta costituzionale.
E' per questo che mi piacerebbe avere come presidente della Repubblica Lidia
Menapace, che con la sua visione politica di un'Europa neutrale e non
belligerante, piu' volte illustrata con scritti e dibattiti pubblici, e'
stata capace di farmi sognare un futuro migliore, figlio del matrimonio tra
una politica che sa sognare e un'utopia che puo' diventare realta'.
Carlo Gubitosa, segretario dell'associazione PeaceLink

19. LA SCELTA. GIANFRANCO LACCONE: PER LIDIA
[Ringraziamo Gianfranco Laccone (per contatti: gfrlaccone at libero.it) per
questo intervento]

Aderisco con entusiasmo, perche' la sua elezione (e prima ancora la campagna
per la sua elezione) renderebbe giustizia ad alcuni temi rimossi dalla
storia di questo Paese:
1) il ruolo delle donne;
2) il ruolo di quanti hanno cambiato la societa' attuale e trasformato i
costumi compiendo scelte coraggiose con coerenza e caparbieta';
3) il ruolo di chi crede che la politica si faccia nella societa' e non nei
salotti o nei palazzi, in modo sobrio e non carrieristico.
*
P. S.:  contribuirebbe anche a rivalutare la lingua italiana, di cui, negli
anni piu' recenti, i politici hanno fatto scempio.

20. LA SCELTA. MARCO PALOMBO: PER LIDIA
[Ringraziamo Marco Palombo (per contatti: tabaccheriapalombo at tiscali.it) per
questo intervento]

Aderisco all'appello per Lidia Menapace Presidente della Repubblica e faccio
una seconda proposta. I gruppi parlamentari e i singoli grandi elettori
pacifisti votino nelle prime votazioni Lidia come candidatura "di bandiera",
motivando questo voto con la necessita' di una attiva politica per la pace
ed il disarmo.

21. LA SCELTA. BEPPE PAVAN: PER LIDIA
[Dalla lettera di accompagnamento-presentazione dell'ultimo fascicolo di
"Uomini in cammino" (per contatti: carlaebeppe at libero.it) riprendiamo questo
intervento]

Con grande piacere aderisco e vi invito a sottoscrivere e a far girare
l'invito a sottoscrivere lettere di adesione alla proposta di far eleggere
Lidia Menapace alla carica di Presidente della Repubblica...
Spero che gli uomini che continuano ad autorizzarsi a rappresentare anche le
donne decidano finalmente di fare un buon passo indietro, affidando a una
donna come Lidia la rappresentanza di tutti e tutte. Proviamo a
chiederglielo in tanti e tante...

22. LA SCELTA. "PEACELINK": PER LIDIA
[Attraverso Elisabetta Caravati (per contatti: elisabettacaravati at libero.it)
riceviamo la notizia dell'adesione di Peacelink]

Peacelink ha aderito ufficialmente alla proposta di Lidia Menapace
Presidente della Repubblica.

23. LA SCELTA. FRANCESCO PISANO: PER LIDIA
[Ringraziamo Francesco Pisano (per contatti: avv.francescopisano at libero.it)
per questo intervento]

Aderisco con entusiasmo all'appello popolare per Lidia Menapace Presidente
della Repubblica e mi impegno a farlo circolare.

24. LA SCELTA. ALESSANDRO PIZZI: PER LIDIA
[Ringraziamo Alessandro Pizzi (per contatti: alexpizzi at virgilio.it) per
questo intervento]

Aderisco all'appello per Lidia Menapace Presidente della Repubblica.

25. LA SCELTA. ANTONIO REVELLI: PER LIDIA
[Ringraziamo Antonio Revelli (per contatti: Toni_Re at libero.it) per questo
intervento]

Aderisco in pieno alla proposta "Lidia Menapace Presidente".

26. LA SCELTA. ROSETTA RIBOLDI: PER LIDIA
[Ringraziamo Rosetta Riboldi (per contatti: ros.rib at tiscali.it) per questo
intervento]

Aderisco all'appello per Lidia Menapace presidente della Repubblica.
Rosetta Riboldi, assessora al Comune di Cinisello Balsamo (Milano)

27. LA SCELTA. ANNAMARIA RIVERA: PER LIDIA
[Ringraziamo Annamaria Rivera (per contatti: annamariarivera at libero.it) per
questo intervento]

Aderisco con slancio perche' voglio coltivare il sogno che il massimo
rappresentante della Repubblica sara' una donna intelligente, mite, saggia,
colta, fedele ai principi e ai valori costituzionali, paladina della pace,
dell'uguaglianza, della giustizia sociale, sensibile alla pluralita'
culturale e religiosa: una che coltiva l'utopia della con-cittadinanza fra
eguali e diversi...

28. LA SCELTA. YOUSEF SALMAN: PER LIDIA
[Ringraziamo Yousef Salman (per contatti: y_salman at tiscali.it) per questo
intervento]

Aderiamo con entusiasmo alla vostra proposta.
Lidia, crediamo che sia la persona piu' adatta a questo prestigioso
incarico, non solo perche' e' una donna eccezionale, ma anche per la sua
storia, per tutto quello che ha fatto, per le lotte giuste e coraggiose a
favore dei diritti delle donne e degli uomini e particolarmente a favore del
dialogo e della solidarieta' fra gli uomini e i popoli del mondo.
Noi palestinesi e con noi tutti i popoli che in ogni parte del mondo lottano
per la pace, la liberta' e la giustizia, esprimiamo con forza e gioia la
nostra volonta' a favore di Lidia, Presidente della Repubblica Italiana.
Dottor Yousef Salman, delegato della Mezzaluna Rossa Palestinese in Italia

29. LA SCELTA. ANGELO SARACINI: PER LIDIA
[Ringraziamo Angelo Saracini (per contatti: angisar at yahoo.it) per questo
intervento]

Magari, e perche' no, per la prima volta in Italia una donna Presidente come
Lidia Menapace.
Angelo Saracini, Atene

30. LA SCELTA. MARIA EDOARDA TRILLO': PER LIDIA
[Ringraziamo Maria Edoarda Trillo' (per contatti:
mariaedoarda.trillo at virgilio.it) per questo intervento]

Sostengo Lidia Menapace al Quirinale.
La sostengo perche' al Quirinale non vorrei solo una donna, ma una donna che
pensa... proprio come lei.

31. LA SCELTA. MARIA CHIARA TROPEA: PER LIDIA
[Ringraziamo Maria Chiara Tropea (per contatti: a.alba at areacom.it) per
questo intervento]

Mi piace molto la proposta di "Lidia Menapace presidente della Repubblica".
Dopo le ansie delle ultime settimane di campagna elettorale e le prime
"manovre post elettorali", questa e' una proposta che allarga il cuore.
Non importa se non riusciremo: e' giusto importante e bello metterci alla
prova.
Con le "donne in nero" di Alba, diffonderemo l'appello durante la festa del
primo maggio e invieremo a "La nonviolenza e' in cammino" le adesioni
raccolte.

32. LA SCELTA. LALLA UHER: PER LIDIA
[Ringraziamo Lalla Uher (per contatti: lallauher at libero.it) per questo
intervento]

Lidia Menapace la nuova presidente della repubblica: sarebbe un sogno.

33. LA SCELTA. GIULIO VITTORANGELI: PER LIDIA
[Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli at wooow.it) per
questo intervento]

Finiamola con il bipartisan e con il revisionismo. Via le ipocrisie, i ladri
non possono fare i poliziotti, i picchiatori i medici, i bancarottieri i
maestri di economia.
Basta con la guerra travestita da pace, strumento di governo del mondo e di
"soluzione" dei problemi internazionali. Abbiamo assistito, ed assistiamo
quasi impotenti, all'eterno ritorno della barbarie, comprensiva della
pratica della tortura: cosi' uccidiamo e torturiamo con piacere. Il piacere
di uccidere durante una guerra e' un piacere stupido e pericoloso, un nemico
morto non dimostra niente di piu' che la sua morte. In guerra ci comportiamo
invece come se dovessimo vendicare la morte di tutti i nostri antenati.
Basta con la proliferazione degli armamenti; evitiamo che il nostro breve
futuro venga consegnato al gusto del sangue, alla sottomissione, all'orrore
e alla barbarie. Il divieto assoluto di uccidere un essere umano dovrebbe
essere l'assioma di qualsiasi etica coerente.
La nostra Repubblica applichi la Costituzione ad iniziare dall'art. 11 sul
ripudio della guerra.
*
La Presidenza della Repubblica sia finalmente affidata ad una donna.
"Quella donna gentile, allegra, sobria, ironica che ci ha accompagnato in
tutti questi anni con la sua fermezza e la sua presenza in ogni iniziativa
per la pace, in ogni iniziativa per i diritti delle donne, in ogni lotta per
la giustizia, in difesa della democrazia dal basso, dell'ambiente, in difesa
della Costituzione nata dalla Resistenza, movimento a cui Lidia Menapace ha
partecipato da giovanissima, con la sua meravigliosa energia, tuttora
inalterata negli anni" (tratto da un messaggio della mailing list
lisistrata at yahoogroups.com del 26 aprile 2006).
Rompere cosi' la ritualita' spartitoria figlia delle ragioni di partito e,
dunque, di potere; cambiare finalmente le ritualita' consolidate che da
sempre caratterizzano l'affidamento delle cariche istituzionali, valide per
il centrosinistra come lo sono state per il centrodestra.
Basta con nomenclature da rispettare, poteri da distribuire, poderosi
scranni da occupare.
Basta con la politica ridotta ad amministrazione dell'esistente (pulita
quella di sinistra, corrotta quella di destra), nella convinzione che la
politica e' solo conquista del potere.
Pensiamo invece a tutta la politica che si fa fuori dal palco della
rappresentanza (che occupa tutta la scena, con le sue luci abbaglianti), non
per amore di quelle luci ma per amore del mondo, come diceva Hannah Arendt.
In Italia se ne fa tanta, e si deve non poco a questa politica, troppo
spesso non rappresentata, se restiamo in piedi malgrado il declino e
malgrado le crepe sempre piu' profonde nella crosta della politica
istituzionale.
*
Lidia Menapace Presidente della Repubblica sarebbe un segnale altro e alto:
sarebbe come dire che i partiti dell'Unione sono disposti a fare un passo
indietro, perche' non si hanno gruppi da gratificare, poltrone da
distribuire, spazi da occupare, o peggio ancora, ricatti da subire, per
nulla e per nessuno.
Sarebbe come dire che donne e uomini di grande spessore morale, culturale e
umano, presenti tra gli eletti, e che da sempre si sono adoperati per la
costruzione di una cultura sociale altra e diversa mettendo al primo posto
il bene comune, prescindendo dalla loro posizione nella graduatoria di
questo o quel partito, di questo o quello schieramento, possono raggiungere
e rappresentarci nelle massime cariche istituzionali.
Lidia Menapace Presidente della Repubblica per rifondare, nel senso comune,
il carattere antifascista della Costituzione repubblicana e del suo valore
normativo di programma politico e sociale, ancora in gran parte da attuare,
fondamento e presidio della nostra democrazia.
Una risposta al progetto berlusconiano e alla concezione della democrazia
che e' alle sue spalle; ad iniziare dalla manomissione della Costituzione
del '48, del paradigma stesso della democrazia costituzionale.
Lidia Menapace al Quirinale sara' anche un sogno nell'Italia stravolta dal
berlusconismo e con una sinistra sbiadita e poco attenta ai messaggi che in
questi anni sono arrivati dalla sua base; ma puo' diventare un'utopia
concreta solo con il nostro convinto impegno.
Non rassegniamoci percio' allo pseudorealismo del fatalismo e del cinismo.
La realta' e' una sfida. Non siamo condannati a scegliere fra lo stesso e lo
stesso. La realta' e' reale perche' ci invita a cambiarla e non perche' ci
obbliga ad accettarla.

34. MATERIALI. PER LIDIA MENAPACE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: PICCOLO
RICETTARIO PORTATILE
[Ancora una volta ricordiamo queste semplici ricette: per donare a questo
paese una Presidente della Repubblica che sia salda e soave la garante delle
regole e dei valori che fondano quella civile convivenza che crea le
condizioni accio' che tutti seggano a quella mensa "dove lo pane de li
angeli si manuca"]

1. Scrivere lettere ai parlamentari per segnalare loro la proposta di
eleggere Lidia Menapace a Presidente della Repubblica, le ragioni di tale
proposta, i consensi che essa sta ottenendo, e per sollecitare un loro
impegno in tal senso.
Ovviamente occorre che siano lettere scritte con linguaggio adeguato: non
proclami o peggio ancora requisitorie.
Gli indirizzi di posta elettronica di tutti i parlamentari si trovano nel
sito della Camera dei Deputati (www.camera.it) e in quello del Senato della
Repubblica (www.senato.it).
*
2. Scrivere lettere ai consiglieri regionali (come e' noto all'elezione del
Presidente della Repubblica prendono parte oltre a tutti i parlamentari
anche tre rappresentanti per ogni Regione) per segnalare loro la proposta di
eleggere Lidia Menapace a Presidente della Repubblica, le ragioni di tale
proposta, i consensi che essa sta ottenendo, e per sollecitare un loro
impegno in tal senso.
Ovviamente occorre che anche queste  lettere siano scritte con linguaggio
adeguato.
Gli indirizzi di posta elettronica dei consiglieri regionali si trovano
agevolmento nei siti dei relativi Consigli Regionali.
*
3. Scrivere lettere ai mass-media locali e nazionali per segnalare loro
l'appello per l'elezione di Lidia Menapace a Presidente della Repubblica, le
ragioni di tale proposta, i consensi che ha gia' ottenuto, e per sollecitare
che ne diano informazione.
Ovviamente per i mass-media locali o settoriali e' preferibile che vi sia
anche una specificita' locale o settoriale della notizia (ad esempio
l'adesione di persone o associazioni del territorio o del campo di interessi
di riferimento dello specifico giornale, radio, tv, rivista, sito, etc.).
Ed altrettanto ovviamente occorre un linguaggio adeguato: conciso e chiaro;
alle redazioni giornalistiche interessa ricevere notizie, non esercizi di
retorica sia pur la piu' alata.
*
4. Valorizzare le mailing list e i siti nel web per far circolare l'appello
(chiedendo anche, a chi gestisce un sito, se sia possibile che nella home
page di esso sia segnalato l'appello "Per Lidia Menapace Presidente della
Repubblica" con un rinvio ad una piu' ampia notizia e possibilmente anche un
link alla o alle pagine web in cui e' possibile reperire maggiori
informazioni (ad esempio la pagina web da cui si possono raggiungere tutti i
fascicoli di questo notiziario, che e' la seguente:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html ).
*
5. Laddove possibile promuovere raccolte di adesioni nei luoghi di lavoro,
di studio, di incontro, di impegno: a tal fine potra' essere utile
predisporre dei volantini da affiggere ove consentito che rechino almeno:
a) un testo sintetico dell'appello (ad esempio: "Ci piacerebbe un Presidente
della Repubblica che avesse fatto la Resistenza. Un Presidente della
Repubblica che avesse fatto la scelta della nonviolenza. Un Presidente della
Repubblica femminista. Una Presidente della Repubblica. Lidia Menapace"):
b) una breve notizia su Lidia (ad esempio: "Lidia Menapace (per contatti:
lidiamenapace at aliceposta.it) e' nata a Novara nel 1924, partecipa alla
Resistenza, e' poi impegnata nel movimento cattolico, pubblica
amministratrice, docente universitaria, fondatrice del "Manifesto"; e' tra
le voci piu' alte e significative della cultura delle donne, dei movimenti
della societa' civile, della nonviolenza in cammino. Nelle elezioni
politiche del 9-10 aprile 2006 e' stata eletta senatrice. La maggior parte
degli scritti e degli interventi di Lidia Menapace e' dispersa in quotidiani
e riviste, atti di convegni, volumi di autori vari; tra i suoi libri cfr. Il
futurismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; L'ermetismo.
Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; (a cura di), Per un movimento
politico di liberazione della donna, Bertani, Verona 1973; La Democrazia
Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia politica della differenza
sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed in collaborazione con Chiara
Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa, Sinistra indipendente, Roma 1988; Il
papa chiede perdono: le donne glielo accorderanno?, Il dito e la luna,
Milano 2000; Resiste', Il dito e la luna, Milano 2001; (con Fausto
Bertinotti e Marco Revelli), Nonviolenza, Fazi, Roma 2004");
c) un punto di riferimento locale e come sia contattabile (ad esempio
telefonicamente o per e-mail);
d) l'indicazione di dove trovare ulteriori informazioni (ad esempio la
pagina web - che abbiamo segnalato sopra - che ospita i fascicoli di questo
notiziario, "La nonviolenza e' in cammino", in cui si da' notizia
dell'iniziativa, delle sue ragioni, delle dichiarazioni di adesione fin qui
rese pubbliche).
*
6. Con l'avvertenza di cercar di non sommergerla di richieste, si potrebbe
anche proporre a Lidia Menapace (scrivendole alla sua casella di posta
elettronica, sopra segnalata) di partecipare a iniziative pubbliche (non
necessariamente centrate sulla proposta di elezione al Quirinale, e' ovvio:
con Lidia si possono fare appassionanti incontri su tanti argomenti).
*
7 Ma soprattutto parliamone: con le persone con cui condividiamo opinioni,
esperienze, interessi, impegni; con le persone che riteniamo possano essere
interessate ad avere una Presidente della Repubblica come Lidia; parliamone
guardandoci nei volti e reciprocamente ascoltando le nostre voci.
Una proposta come questa va "elaborata", cioe' meditata e discussa superando
anche alcune frequenti e comprensibili resistenze interiori: in tante e
tanti l'abbiamo pensata come desiderabile, ma non c'e' dubbio che forse
molte e molti esitano ad esprimerla come proposta concreta su cui impegnarsi
praticamente ritenendo che non sia sufficientemente "realistico" che persone
che non appartengono alle gerarchie del palazzo propongano un ragionamento e
un'indicazione per la Presidenza della Repubblica: invece proprio questa
rottura culturale, questa uscita dall'apatia e dalla subalternita', questo
ripudio della rassegnazione, questa presa di parola per una democrazia
partecipata, costituiscono uno degli aspetti piu' interessanti della
proposta.
*
8. Infine: saremo grati a tutte le persone che vorranno comunicarci adesioni
e iniziative affinche' anche sul nostro notiziario si possa darne notizia
(il nostro indirizzo di posta elettronica e': nbawac at tin.it).

35. INCONTRI. "NONVIOLENZA E POLITICA": UN CONVEGNO A FIRENZE IL 5-7 MAGGIO

Si svolgera' a Firenze dal 5 al 7 maggio il convegno su "Nonviolenza e
politica" promosso dal Movimento Nonviolento.
Per informazioni: tel. 0458009803, e-mail: redazione at nonviolenti.org, sito:
www.nonviolenti.org

36. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

37. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it,
luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 1282 del primo maggio 2006

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