La domenica della nonviolenza. 6



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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 6 del 30 gennaio 2005

In questo numero:
1. Donne che insegnano, donne che generano l'umanita'
2. L'indice de "Il contributo di Emilia Ferreiro alla comprensione dei
processi di apprendimento della lingua scritta" di Maria Luigia Casieri
3. Francesca Lazzarato: Ada Gobetti scrittrice per l'infanzia
4. Anna Picciolini: Due convegni su Rosa Luxemburg
5. Sofia Vanni Rovighi: Che cosa e' allora la societa'?
6. Riletture: Anne Frank, Diario

1. EDITORIALE. DONNE CHE INSEGNANO, DONNE CHE GENERANO L'UMANITA'
C'e' un piccolo mistero su cui raramente si riflette: sono le donne che
generano gli esseri umani, e consentono cosi' all'umanita' di continuare ad
esistere.
E c'e' un altro piccolo mistero: sono le donne che soprattutto insegnano ai
cuccioli della specie umana a divenire persone adulte, comunicano loro
memoria e sapere, e li comunicano nell'unico modo in cui si insegna senza
ferire, si offre senza obbligare, si alimenta senza deformare, si dona
conoscenza senza imporre ideologia: con l'amore, la cura, la forza della
verita', la relazione vissuta.
E c'e' un terzo piccolo mistero di cui vogliamo qui ancora dire: quanto
delicato e complesso sia questo processo del far nascere e dell'educare, e
quanto prezioso e rischioso ad un tempo, e decisivo.
E un quarto infine: che vi e' un solo modo per restare fedeli al nascere e
all'educare, per restare fedeli all'umanita': che e' di opporsi alla guerra,
all'uccidere, alla violenza. Che e' la scelta della nonviolenza: la
nonviolenza partoriente e levatrice, la nonviolenza maestra e amante, la
nonviolenza che ti cerca e ti cura, la nonviolenza che ti convoca ad essere
persona, persona bella come tu sei.

2. MATERIALI. L'INDICE DE "IL CONTRIBUTO DI EMILIA FERREIRO ALLA
COMPRENSIONE DEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO DELLA LINGUA SCRITTA" DI MARIA
LUIGIA CASIERI
[Riproduciamo l'indice del lavoro di Maria Luigia Casieri, Il contributo di
Emilia Ferreiro alla comprensione dei processi di apprendimento della lingua
scritta, Roma 2004, tesi sostenuta alla Terza Universita' di Roma il primo
dicembre 2004; il testo si compone di 5 tomi per complessive 2.400 pagine
circa, di cui circa 1.000 pagine di esposizione della tesi, e 1.400 pagine
di materiali documentari e di approfondimento allegati.
Maria Luigia Casieri (per contatti: nbawac at tin.it), nata a Portici (Na) nel
1961, insegna nella scuola dell'infanzia ed e' una delle principali
animatrici del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo. Ha organizzato a
Viterbo insieme ad altri il "Tribunale per i diritti del malato"; assistente
sociale, ha svolto un'esperienza in Germania nell'ambito dei servizi di
assistenza per gli emigrati italiani; rientrata in Italia si e' impegnata
nel settore educativo; per dieci anni ha prestato servizio di volontariato
in una casa-famiglia per l'assistenza ai minori; dal 1987 e' insegnante di
ruolo nella scuola per l'infanzia; ha preso parte a varie iniziative di
pace, di solidarieta', per i diritti; ha tenuto relazioni a convegni e corsi
di aggiornamento, e contribuito a varie pubblicazioni.
Emilia Ferreiro, argentina, docente in Messico, psicolinguista e
psicopedagogista illustre, e' una delle piu' grandi studiose viventi del
processi di alfabetizzazione; e' di fondamentale importanza il suo
contributo sul tema dell'apprendimento della lettura e della scrittura da
parte dei bambini. Tra le molte opere di Emilia Ferreiro si veda in primo
luogo l'ormai classico volume scritto in collaborazione con Ana Teberosky,
La costruzione della lingua scritta nel bambino, Giunti, Firenze 1985. Un
suo profilo e' nel n. 790 del 26 dicembre 2004 di questo notiziario]

Prospetto della tesi
Introduzione
1. Il presente lavoro
2. La figura di Emilia Ferreiro
3. Nota tecnica
4. Ringraziamenti
*
Parte prima: il lavoro sperimentale e di ricerca svolto da Emilia Ferreiro
Prospetto della parte prima
Premessa
1.1.     La concettualizzazione infantile del sistema alfabetico di
rappresentazione del linguaggio nella teorizzazione ferreirian
Premessa
Analisi diacronica
Le prime evidenze sui processi di lettura e scrittura: la ricerca di Buenos
Aires
Verso una teoria genetica dell'apprendimento della lettura
L'alfabetizzazione in prospettiva piagetiana
I sistemi di scrittura nello sviluppo del bambino
Conferme e approfondimenti: le ricerche di Monterrey
L'emergere di un nuovo tema: la possibilita' di scrittura della negazione e
della falsita'
La scrittura come oggetto simbolico e le relazioni tra il tutto e le parti:
i processi costruttivi di appropriazione della scrittura
I problemi cognitivi implicati nella costruzione della rappresentazione
scritta del linguaggio
Il coordinamento tra il tutto e le parti: il processo cognitivo di
appropriazione della lingua scritta nella concettualizzazione del plurale e
della negazione
Dal processo di differenziazione al processo di simbolizzazione: la
rappresentazione del linguaggio e il processo di alfabetizzazione
Le relazioni tra testo e contesto e il processo di stabilizzazione:
l'interpretazione della scrittura prima della lettura convenzionale
L'asse quantitativo e qualitativo: l'interazione tra informazione e
assimilazione all'inizio dell'alfabetizzazione
Informazioni ambientali e costruzioni endogene: Doppie o dopie? Come i
bambini interpretano le duplicazioni di lettere
Calcolo mentale e rappresentazione scritta: il calcolo scolastico e il
calcolo con denaro in situazione di inflazione
Una riformulazione della sequenza evolutiva: "L'ecriture avant la lettre"
Conoscenze morfologiche: si possono dire le parole al contrario?
L'evoluzione di sistemi di idee sulla scrittura
Elementi non alfabetici: "L'uso della punteggiatura nella scrittura di
storie di bambini di seconda e terza elementare"
La modificazione di organizzazioni concettuali: il passaggio dal
presillabico al sillabico
Un problema metalinguistico: la distinzione parola/nome in bambini di 4 e 5
anni
La scoperta di elementi non fonetici: segmentazione e punteggiatura
Sulla punteggiatura: il caso del discorso diretto
Il ruolo della scrittura nella costruzione del concetto di parola
Il ruolo delle caratteristiche formali della lingua scritta nella
costruzione di testi narrativi
Relazioni tra ambito grafico e ortografico
Relazioni tra apprendimento della scrittura e coscienza fonologica
Punteggiatura e organizzazione testuale
L'analisi di nomi di numeri di due cifre
Sequenze grafiche e regole ortografiche: non tutto e' ortografico
nell'acquisizione dell'ortografia
Analisi comparativa di segmentazioni tra parole
Strategie di revisione di testi
Dal testo continuo al formato grafico nella struttura del testo poetico
Un contributo di riflessione
Dalla conoscenza teorica alla comprensione diretta: un percorso
Una rilettura comparativa delle tappe di concettualizzazione infantile in
diversi ambiti tematici
Una lista di descrittori
Conclusioni
1.2. Un nuovo punto di vista sull'alfabetizzazione degli adulti
Premessa
Analisi diacronica
Il costruttivismo applicato agli adulti: il caso della negazione e della
falsita'
Specificita' adulta nel processo cognitivo di appropriazione della lingua
scritta
Permanenza e stabilita' nell'alfabetizzazione degli adulti
Saperi pregressi
Dall'alfabetizzazione alla cultura scritta
Conclusioni
1.3. L'analisi di alcune pratiche scolastiche
Premessa
Analisi diacronica
Pratiche contrastanti con il livello operatorio dei bambini
La necessita' di superare un approccio comportamentistico
Dal metodo di insegnamento al processo di apprendimento
L'esistenza di difficolta' concettuali ignorate
Per orientare la pratica pedagogica
Pericolosi riduzionismi pedagogici dell'opera di Jean Piaget
Per non discriminare attraverso il linguaggio
Promuovere un ambiente di apprendimento: effetti della deprivazione
familiare e sociale nell'educazione primaria
Comprendere per sostenere: costruzioni originali e informazioni adulte
Il diritto di apprendere e il ruolo compensativo della scuola: la lingua
scritta nella scuola per l'infanzia
La mediazione di schemi assimilatori
Apprendere in contesti significativi: psicogenesi della scrittura
Le cause dell'insuccesso scolastico
La pratica del dettato nel primo anno scolastico
Falsi problemi didattici
Convenzionalita' apprese e concettualizzazioni spontanee
Rappresentazione scritta e abilita' di calcolo: distinzioni e specificita'
Disturbi dell'apprendimento o conquiste incomprese?
Il rifiuto dei prerequisiti
Per una pedagogia contestuale
Un ventaglio di opportunita': a partire dalla scuola rurale
Le esigenze della societa' contemporanea
La mediazione concettuale tra oralita' e scrittura
Apprendimenti di base
Il valore della diversita'
Per un'analisi teorico-pratica dei prerequisiti
Condizioni di alfabetizzazione in ambiente rurale
Cappuccetto Rosso impara a scrivere
L'alfabetizzazione informatica e i processi di lettura e scrittura
La distinzione tra oralita' e scrittura nei testi narrativi infantili
Difficolta' grafiche e ortografiche
Promuovere l'acquisizione della consapevolezza fonologica
La formazione docente in tempi di incertezza
Lettura e scrittura di fronte al cambiamento
Inversione della relazione didattica tra concetto di parola e segmentazioni
grafiche
Revisione di testi altrui
A supporto della formazione docente
L'interazione di coppia nella costruzione di abilita' di organizzazione
testuale
Un contributo di riflessione a partire dalla pratica didattica
Problemi di contesto e soluzioni organizzative
Ipotesi fondanti l'elaborazione di un curricolo sulla concettualizzazione
del sistema di scrittura alfabetica
Fasi attuative
Diagnosi iniziale
Dalle microprogettazioni alle interazioni
Conclusioni
*
Parte seconda: l'opera di Emilia Ferreiro nel contesto della riflessione e
delle pratiche psicologiche, pedagogiche e linguistiche
Prospetto della parte seconda
Premessa
2.1. L'organizzazione di quadri cognitivi attraverso la costruzione
dell'oggetto di conoscenza e il sorgere della domanda epistemologica sulla
lingua scritta: la scelta del costruttivismo
Premessa: da Piaget, oltre Piaget
Analisi diacronica
Sviluppo operatorio e acquisizione del linguaggio
Los sistemas de escritura en el desarrollo del nino
Jean Piaget: caratterizzazione del maestro e della sua opera
Linguaggio e conoscenza
L'influenza di Piaget nell'opera di Emilia Ferreiro
Psicogenesi e educazione
Una sequenza ordinata di sistemi interpretativi
La costruzione della scrittura nel bambino
Un problema metalinguistico: il significato del nome
Le limitazioni della nozione di applicazione
Potenzialita' di sviluppo della teoria piagetiana applicata a oggetti
culturali: il caso particolare della lingua scritta
La teoria dei quadri concettuali applicata alla relazione tra oralita' e
scrittura nella costruzione del concetto di parola
Il bambino come interlocutore intellettuale dell'adulto
La psicogenesi di oggetti simbolici
Piaget e la sua opera
Il ruolo del pensiero infantile nella comprensione del pensiero scientifico
Equilibrazione, causalita' e presa di coscienza
Conclusioni
2.2. La dimensione generativa nell'apprendimento della lingua scritta: il
confronto con la grammatica generativa trasformazionale
Premessa: la suggestione di Chomsky
Analisi diacronica
L'acquisizione del linguaggio tra innatismo e costruttivismo
L'attribuzione di significato e l'intreccio tra struttura profonda e
superficiale
L'attivita' costruttiva del bambino: dimensione generativa nell'acquisizione
del linguaggio e della scrittura
L'importanza delle competenze linguistiche
Punti di contatto e di contrasto: linguaggio e conoscenza
Realta' linguistica e realta' psicologica
Per non concludere
2.3. La scrittura come sistema di rappresentazione del linguaggio e
l'attribuzione di significato: il confronto con la riflessione linguistica
Premessa: lo studio della lingua scritta
Analisi diacronica
Conoscenza linguistica e processo di acquisizione della lingua scritta
Il superamento di un approccio comportamentista alla concezione
dell'apprendimento della lingua scritta
Riferimenti linguistici in "Los sistemas de escritura en el desarrollo del
nino"
La rappresentazione del linguaggio e il processo di alfabetizzazione
Convenzionalita' apprese e concettualizzazioni originali dei bambini
L'atto di lettura come processo di coordinamento di informazioni finalizzate
all'attribuzione di significato linguisticamente espresso
Una carenza di attenzione alla scrittura da parte dei pregressi studi
psicologici
Il primo studio comparativo sull'accettabilita' delle duplicazioni di
lettere a fronte di una diversa incidenza di presenze di doppie nella lingua
d'appartenenza: il principio di variazione interna nello sviluppo storico
delle lingue
La creazione da parte dei bambini di forme morfologiche secondo le regole
della lingua e l'emergere dell'alternanza vocalica come principio
differenziatore: concettualizzazione infantile e analisi storica
Elementi ideografici nel sistema alfabetico di scrittura: il caso della
punteggiatura
Dal nome alla parola: "La scrittura impone ai parlanti la sua definizione
del concetto di parola"
Alfabetizzazione in lingue indigene: strategia "ponte" o processo di
produzione in una dinamica di standardizzazione promossa dall'uso?
Oralita' e scrittura: l'atto di lettura tra mediazione fonologica e accesso
diretto al significato; assenza di parallelismo tra oralita' e scrittura
nella concettualizzazione della lingua scritta; la priorita' storica e
psicologica del nome nel prototipo dello scrivibile
Plurilinguismo e abilita' di traduzione: il caso della nascita del sistema
alfabetico
La dialettica oralita'-scrittura: il riconoscimento della scrittura come
oggetto della linguistica e la ricostruzione dell'orale nel processo di
acquisizione della scrittura
La presenza di organizzatori testuali: i confini tra le parole, i confini
del discorso, le funzioni testuali delle ripetizioni
L'uso infantile della punteggiatura nel discorso diretto: una ricerca
comparata
Una prospettiva storica: rivoluzione informatica e processi di lettura e
scrittura
Il concetto di parola nel passaggio dall'asse sintagmatico all'asse
paradigmatico
La parola fuori contesto
Il bilinguismo: ridefinire la ricerca psicolinguistica
L'alfabetizzazione tra linguistica e psicologia (ovvero tra discorsivita' e
lessicalizzazione)
Sistema grafico e alternanze ortografiche
Contributi alla ricerca sulla consapevolezza fonologica
Uno studio descrittivo sulla punteggiatura
Il contributo della storia della scrittura
Scrittura e conoscenza scientifica
Una conferma sul costituirsi del concetto di parola
L'analisi di nomi di numeri di due cifre
Una ipotesi: regole ortografiche come restrizioni grafiche
La centralita' del tema oralita'-scrittura
Una nuova frontiera dell'ortografia: dall'asse paradigmatico all'asse
sintagmatico
Conclusioni
2.4.     Il confronto con la scuola storico-culturale: sull'acquisizione
della lingua scritta nel bambino
Premessa: la cornice di un confronto
"Lurija e lo sviluppo della scrittura nei bambini"
Una ovvia postilla
2.5.     Il rapporto tra costruttivismo e psicoanalisi nell'interpretazione
dell'evoluzione infantile nella lettura di Emilia Ferreiro
Premessa: un'occasione mancata?
"Supuestos cognoscitivos en terapia psicoanalitica de ninos"
Postilla: uno sguardo sui dintorni
2.6. Nel contesto dell'alfabetizzazione come pratica di liberazione in
America Latina
Premessa
A proposito di Paulo Freire
Alfabetizzazione ed esperienze di liberazione in America Latina
Analisi diacronica
Un nuovo approccio all'alfabetizzazione, diffuso in America Latina
"EI proyecto principal"
La ripetenza e l'insuccesso scolastico
Quando il linguaggio tradisce il pensiero: dalla colpa al diritto
Il bilinguismo: normalita' o devianza?
Una pedagogia dell'indignazione
L'alfabetizzazione in America Latina
Il rifiuto dei tests
Le sfide dell'alfabetizzazione e il ruolo del costruttivismo
L'uso delle tecnologie per la formazione docente
Democrazia e tecnologia
La scolarizzazione in un mondo digitale
Alfabetizzazione, tecnologie, democrazia: alcune piste di ricerca
Conclusione
*
Parte terza: intorno alla fortuna del contributo di Emilia Ferreiro
Prospetto della parte terza
Premessa
3.1. Il contributo di Emilia Ferreiro alla storia della sua stessa fortuna
Premessa
L'alfabetizzazione come problema teorico e politico
Lo studio di un nuovo campo
Con e a partire da Piaget
La lingua scritta a partire dalla teoria piagetiana
L'importanza della riflessione teorica
Itinerari
La scrittura decontestualizzata, la scuola nel suo contesto
Critiche e controcritiche
Contrappunto
3.2. "Los sistemas de escritura en el desarrollo del nino" come discrimine
critico nell'opera dell'autrice
Premessa
Nel ventennale della pubblicazione del libro "Los sistemas de escritura en
el desarrollo del nino"
Una rilettura
Una ricerca sulle ricadute didattiche
La lingua scritta tra psicogenesi e didattica
Il bambino e l'epistemologia
3.3. Alcuni contributi significativi
Premessa
Per ambiti tematici
3.3.1. Contributi sull'opera di Emilia Ferreiro
Tra innovazione e tradizione
Il contesto della ricerca sulla lingua scritta
"Il bambino e la lingua scritta"
Psicologia dell'educazione
Il bambino competente
Riflessioni sull'alfabetizzazione
L'ecole maternelle e la scrittura
Un punto di riferimento ineludibile nel processo di
insegnamento-apprendimento della lettura e della scrittura
Uno studio storico
La questione pedagogica tra insegnamento e apprendimento
Tra sociogenesi e psicogenes
1.3.2. Sui processi d'apprendimento della scrittura e le sue problematiche
Il dibattito brasiliano con Capovilla
Sul rapporto tra apprendimento della lingua scritta e coscienza fonologica
Sui prerequisiti cognitivi e metalinguistica
Cultura scritta e lingua scritta
La lettura come attivita' culturale, linguistica, strategica
Difficolta' di apprendimento e cultura scritta
Scritture spontanee o "ecritures approchees"
Sulle unita' di processamento nella lettura infantile di testi
3.3.3. Su alfabetizzazione e adulti
Considerazioni per una ridefinizione delle strategie formative
Contributi teorico-metodologici alla formulazione di proposte pedagogiche
3.3.4. Su pratiche scolastiche
Un'analisi della relazione tra teoria e pratica
Laboratori di scrittura
L'interazione in gruppi di pari
Guida alla lingua scritta
A confronto con grandi tradizioni di pensiero
3.3.5. Sul costruttivismo e in relazione a Piaget
Costruttivismo: da Piaget a Emilia Ferreiro
Pilastri dell'interazionismo
3.3.6. Sulla dimensione linguistica
Una rivisitazione della storia della scrittura
Tra diglossia e bilinguismo
3.3.7. In relazione alla scuola storico-culturale
Uno studio empirico a partire dal confronto tra Lurija e Ferreiro
Il ruolo della lingua scritta come risorsa della memoria da un punto di
vista storico-culturale
La scrittura e le situazioni d'apprendimento
Processo psico-socio-genetico
3.3.8. Sulle pratiche di alfabetizzazione in America Latina, a partire dalla
riflessione di Paulo Freire
Dalla scienza all'utopia
Dimensioni sociali e educative dell'alfabetizzazione
La produzione dell'ignoranza
Ulteriori sviluppi e applicazioni
3.3.9. Su questioni particolari: a partire dalle difficolta' del bambino
A confronto con la dislessia
Conferme provenienti dall'indagine sui bambini sordi
Una riflessione sull'apprendimento dei bambini non vedenti
3.3.10. Su questioni particolari: ipotesi di estensione dell'approccio
teorico
Sulla notazione aritmetica
Didattica della musica
Didattica degli scacchi
3. 4. Per una prima rassegna di ricercatori che abbiano interagito con
l'opera di Emilia Ferreiro
Premessa
Una visione panoramica
3.4.1. Lungo l'asse diacronico
Il nucleo iniziale
A partire dall'esperienza ginevrina
Nuevas Perspectivas
3.4.2. Per aree geografiche
Un comune impegno in progetti di alfabetizzazione dell'America Latina
L'attivita' di ricerca nel Die-Cinvestav
In America del Nord
In Europa
In Israele
3.4.3. In forme specifiche
Alcune ulteriori pubblicazioni, ricerche, collaborazioni
Tesi di dottorato dirette da Emilia Ferreiro
Collaborazioni a riviste
Collaborazioni con case editrici
La collana "LeA. Lenguaje escritura Alfabetizacion" diretta da Emilia
Ferreiro presso la casa editrice Gedisa
Seminari, colloqui, interviste
Un sito di scritture di bambini e per bambini
3. 5.  Alcune ulteriori piste di ricerca
Premessa
I diritti del bambino
Educazione alla pace e alla nonviolenza
Interculturalita'
Il pensiero delle donne
Le tradizioni di filosofia del linguaggio
Le etiche dell'altro e il principio responsabilita'
Pratiche di liberazione
La scuola per l'infanzia in italia
Riassumendo
Conclusioni: l'impatto di una "rottura epistemologica" e il crescere di un
impegno condiviso
*
Conclusione generale
*
Bibliografia essenziale
Prospetto della bibliografia essenziale
Premessa
I. Opere di Emilia Ferreiro
Appendice prima: interviste
Appendice seconda: Case editrici e riviste che hanno pubblicato testi di
Emilia Ferreiro
Appendice terza: varie
II. Opere su Emilia Ferreiro
II. 1. Volumi
A. Volumi specificamente dedicati a Emilia Ferreiro
B. Alcuni volumi in cui si fa significativo riferimento a Emilia Ferreiro
e/o si apportano contributi significativi con riferimento a uno o piu' dei
campi di problematiche oggetto del suo lavoro
II. 2. Saggi in volume
II. 3. Articoli in rivista
II. 4. Tesi di laurea e dissertazioni di dottorato sulla figura e l'opera di
Emilia Ferreiro
II. 5. Varia
III. Alcuni autori-chiave di riferimento
III. 1. Jerome S. Bruner
a. Alcune opere di Jerome S. Bruner
b. Alcune opere su Jerome S. Bruner
III. 2. Noam Chomsky
a. Alcune opere di Noam Chomsky
b. Alcune opere su Noam Chomsky e la grammatica generativa trasformazionale
c. Nel web
III. 3. Celestin ed Elise Freinet
a. Alcune opere di CÈlestin ed Elise Freinet
b. Alcune opere su CÈlestin ed Elise Freinet
c. Nel web
III. 4. Paulo Freire
a. Alcune opere di Paulo Freire
b. Alcune opere su Paulo Freire
c. Nel web
III. 5. Aleksandr Romanovic Lurija
a. Alcune opere di Aleksandr R. Lurija
b. Alcune opere su Aleksandr R. Lurija
III. 6. Jean Piaget
a. Alcune opere di Jean Piaget
b. Alcune opere su Jean Piaget
c. Nel web
III. 7. Lev Semenovic Vygotskij
a. Alcune opere di Lev S. Vygotskij
b. Alcune opere su Lev S. Vygotskij
IV. Alcuni approfondimenti specifici per alcune piste di ricerca
IV. 1. Pensiero delle donne, della differenza, della liberazione
IV. 2. Diritti dei bambini, educazione alla pace, accostamento alla
nonviolenza
V. Alcuni siti internet rilevanti
V. 1. Alcuni siti di particolare importanza
V. 2. Alcuni siti di universita' ed istituti superiori di ricerca ed
educazione
V. 3. Alcuni altri siti di riviste e di case editrici
V. 4. Alcuni altri siti di istituzioni ed associazioni
*
Indice
*
Repertori
1) Allegato primo. Materiali di una ricognizione sistematica delle opere di
Emilia Ferreiro
2) Allegato secondo. Repertorio integrativo per un saggio di bibliografia
generale relativa al contesto delle pratiche scientifiche, degli ambiti
operativi e degli universi di discorso in cui si colloca e con cui
interagisce il lavoro di Emilia Ferreiro
3) Allegato terzo. Materiali di un percorso di valorizzazione del contributo
e delle proposte di  Emilia Ferreiro nella concreta pratica educativa con i
bambini, di formazione degli insegnanti e di ricerca dell'autrice del
presente lavoro.

3. MAESTRE. FRANCESCA LAZZARATO: ADA GOBETTI SCRITTRICE PER L'INFANZIA
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 18 gennaio 2005.
Francesca Lazzarato dirige collane editoriali ed e' autrice, curatrice e
traduttrice di molti libri soprattutto per giovani e bambini.
Ada Gobetti, nata a Torino nel 1902, moglie e collaboratrice di Piero
Gobetti, fortemente impegnata nella lotta antifascista, nel dopoguerra
svolse un rilevante impegno come educatrice e per la democrazia, tra l'altro
dirigendo le riviste "Educazione democratica" ed il "Giornale dei genitori".
E' scomparsa nel 1968. Opere di Ada Gobetti: (a cura di), Samuel Johnson.
Esperienza e vita morale, Laterza, Bari 1939, poi Garzanti, Milano; Storia
del gallo Sebastiano, Garzanti, Milano 1940, poi Einaudi, Torino 1963;
Alessandro Pope. Il poeta del razionalismo settecentesco, Laterza, Bari
1943; Cinque bambini e tre mondi, Aie, Torino 1953; Partigiani sulla
frontiera, Anpi, Torino 1954; (a cura di), Donne piemontesi nella lotta di
liberazione, Anpi, Torino 1954; Diario partigiano, Einaudi, Torino 1956; Non
lasciamoli soli, La Cittadella, Torino 1958; Vivere insieme, Loescher,
Torino 1967; (a cura di), Camilla Ravera. Vita in carcere e al confino,
Guanda, Parma 1969; Educare per emancipare (Scritti pedagogici 1953-1968),
Lacaita, Manduria 1982]

"C'era stata una guerra: lunga e terribile. Gli uomini si erano uccisi tra
loro, e la terra era piena di rovine. Un giorno, sul finire dell'inverno,
cinque bambini si trovavano sul fianco di una montagna. Non erano fratelli:
venivano da luoghi diversi, avevano avuto diverse esperienze, superati
pericoli diversi. Ora erano li', nel bosco deserto, sotto un cielo grigio di
nuvole, e non sapevano che cosa fare".
Comincia cosi', con un paesaggio desolato e un gruppo di piccoli
sopravvissuti a una qualunque delle tante guerre che devastano il pianeta,
un libro per l'infanzia davvero speciale: Cinque bambini e tre mondi (Il
Castoro, pp. 213, euro 14,50) di Ada Prospero Gobetti (1902-1968),
pubblicato per la prima volta nel 1952 dalla Societa' Apostolato Stampa e
ora felicemente recuperato dopo un "sonno" di oltre cinquant'anni.
A presentarlo oggi pomeriggio presso il "Museo Diffuso della Resistenza,
della deportazione, della guerra, dei diritti e della liberta'" di Torino
saranno Bianca Guidetti Serra, Carla Gobetti, Anselmo Roveda, Anna Abbiate
Fubini e Irene Bedino, invitati dalla Libreria dei ragazzi torinese e
dall'editore Il Castoro, che con questo piccolo e delizioso romanzo
fantastico offre ai bambini di oggi un'occasione per fare conoscenza con un
grande personaggio della nostra storia recente, una donna fuori del comune
che fu partigiana in Val di Susa, insegnante, traduttrice, scrittrice e
soprattutto cittadina che fa politica non da professionista, ma per
occuparsi concretamente e da vicino dei problemi della collettivita', come
scrive Goffredo Fofi nella sua introduzione a Diario Partigiano (Einaudi,
pp. 423, euro 10,10), l'opera forse piu' nota della vedova di Piero Gobetti.
Negli stessi giorni in cui viene riproposta questa operina dimenticata,
riappare in libreria grazie a Fara Editore (una "piccola impresa" di
Sant'Arcangelo di Romagna), anche un altro e ben piu' noto libro per bambini
di Ada Gobetti, ovvero Storia del gallo Sebastiano, vero e proprio "classico
moderno" pubblicato da Garzanti nel 1940 (l'autrice si nascondeva allora
sotto lo pseudonimo di Margutte, e autore delle illustrazioni era il suo
secondo marito, Ettore Marchesini) e ripreso nel dopoguerra dall'Einaudi,
che pero' in questi ultimi anni aveva finito per relegarlo nelle edizioni
scolastiche, con tanto di esercizietti e schede didattiche in appendice.
Manca ormai, a completare il repechage delle opere per l'infanzia di Ada
Gobetti, solo il terzo titolo da lei dedicato ai ragazzi, ovvero Partigiani
sulla frontiera, che venne stampato nel 1954 a cura dell'Anpi insieme ad
altri cinque volumetti - tra gli autori c'erano Gabriella Parca, Guido
Petter e Luisa Sturani - pensati per far conoscere ai giovanissimi la
Resistenza, che a quei tempi era singolarmente assente (perfino piu' di
oggi!) dalla letteratura giovanile. Ma non e' detto che entro l'anno qualche
editore accorto non provveda a ripubblicarlo, approfittando del sessantesimo
anniversario della conclusione del secondo conflitto mondiale...
A provocare questo improvviso ritorno di interesse per un'autrice cosi'
insolita non e', tuttavia, l'incombere di date da celebrare, quanto la
necessita' di recuperare un patrimonio di testi che, nonostante l'oggettivo
oblio in cui erano caduti, contribuiscono a restituire significato e
spessore alla letteratura italiana per l'infanzia, in genere modesta ma non
priva di punti di riferimento importanti.
Cinque bambini e tre mondi (che a rileggerlo appare singolarmente fresco
quanto alla scrittura e costruito con piena consapevolezza di come si
conquista un piccolo lettore sugli otto-nove anni) e', per esempio, un libro
ancora oggi provvisto di suggestioni capaci di far leva su sentimenti e
bisogni forti, che i bambini possiedono in massimo grado: il senso della
giustizia, il desiderio di imparare a vivere con gli altri, la voglia di
costruire un mondo a propria misura. L'avventura dei cinque protagonisti,
che uno gnomo bizzarro trasporta su tre pianeti "esemplari" (il primo
borghesemente devoto all'ordine e alla simmetria dei giardini fioriti, come
una sorta di Milano Due tirata inesorabilmente a lucido; il secondo abitato
da animali senza legge e sempre in lotta; il terzo interamente colonizzato
da macchine), potrebbe avere coloriture da raccontino morale, e si sviluppa
invece come un'avventura iniziatica sulla tolleranza, la giustizia,
l'inutilita' della guerra.
Allo stesso modo, la Storia del gallo Sebastiano sottolinea, attraverso le
peripezie divertenti e ancora freschissime di un galletto imprevedibile,
anticonformista e diverso da qualsiasi altro, il valore della differenza,
l'importanza dell'individualita' e della capacita' di pensare con la propria
testa, senza mai smettere di fare domande curiose e trovare risposte
originali.
E davvero non poteva essere che questo il messagio di Ada Gobetti, la
professoressa di inglese che, nella Torino degli anni Quaranta, lasciava
periodicamente la sua cattedra per andare in Val di Susa con i partigiani e
teneva in borsetta il gesso per scrivere sui muri slogan antifascisti. Nati
dal suo profondo interesse per l'infanzia e per le generazioni piu' giovani,
che la spinse a fondare nel 1959 Il "Giornale dei genitori" e a pubblicarvi
gli scritti del dottor Spock (mai apparsi prima in italiano), questi libri
sanno ancora parlare ai bambini, per aiutarli a fare, proprio come il gallo
Sebastiano, "tutto il contrario di quello che gli altri si aspettano".

4. INCONTRI. ANNA PICCIOLINI: DUE CONVEGNI SU ROSA LUXEMBURG
[Dal sito de "Il paese delle donne" (www.womenews.net) riprendiamo questo
articolo.
Anna Picciolini fa parte dell'Associazione Rosa Luxemburg ed e' fortemente
impegnata nelle iniziative delle donne per la pace e i diritti.
Rosa Luxemburg, 1871-1919, e' una delle piu' limpide figure del movimento
dei lavoratori e dell'impegno contro la guerra e contro l'autoritarismo.
Assassinata, il suo cadavere fu gettato in un canale e ripescato solo mesi
dopo; ci sono due epitaffi per lei scritti da Bertolt Brecht, che suonano
cosi': Epitaffio (1919): "Ora e' sparita anche la Rosa rossa, / non si sa
dov'e' sepolta. / Siccome ai poveri ha detto la verita' / i ricchi l'hanno
spedita nell'aldila'"; Epitaffio per Rosa Luxemburg (1948): "Qui giace
sepolta / Rosa Luxemburg / Un'ebrea polacca / Che combatte' in difesa dei
lavoratori tedeschi, / Uccisa / Dagli oppressori tedeschi. Oppressi, /
Seppellite la vostra discordia". Opere di Rosa Luxemburg: segnaliamo almeno
due fondamentali raccolte di scritti in italiano: Scritti scelti, Einaudi;
Scritti politici, Editori Riuniti (con una ampia, fondamentale introduzione
di Lelio Basso). Opere su Rosa Luxemburg: Lelio Basso (a cura di), Per
conoscere Rosa Luxemburg, Mondadori; Paul Froelich, Rosa Luxemburg, Rizzoli;
P. J. Nettl, Rosa Luxemburg, Il Saggiatore; Daniel Guerin, Rosa Luxemburg e
la spontaneita' rivoluzionaria, Mursia; AA. VV., Rosa Luxemburg e lo
sviluppo del pensiero marxista, Mazzotta]

Nel mese di dicembre 2004 a Napoli e a Firenze si sono svolti due convegni
dedicati a Rosa Luxemburg, organizzati rispettivamente dal Forum delle donne
del Prc insieme alla Convenzione permanente di donne contro le guerre, e
dall'Associazione Rosa Luxemburg.
*
Bagnoli 4 dicembre: La Rosa e le spine
Convegno internazionale sul pensiero di Rosa Luxemburg che si e' svolto lo
scorso dicembre a Bagnoli, nell'area di quella che fu una grande acciaieria
e che ospita oggi la Citta' della scienza.
Il convegno, organizzato dal Forum delle donne del Prc, nazionale e
napoletano, insieme alla Convenzione permanente di donne contro le guerre e
da Transform Italia, con il patrocinio del Comune di Napoli e
dell'assessorato alla pace della Provincia, ha messo a tema l'attualita' di
Rosa Luxemburg individuando tre temi sui quali vale la pena di riferirsi al
suo pensiero e alla sua pratica politica: l'antimilitarismo e la critica dei
nazionalismi, la liberta' e il nesso liberta'-comunismo, la rivoluzione come
autoliberazione (il socialismo non si fa per decreto).
Ma fin dall'introduzione di Lidia Menapace (portavoce della Convenzione),
Rosa ci propone anche, e prima di tutto, "un atteggiamento diverso nei
confronti della politica... luogo di grandi affetti e grandi passioni",
atteggiamento che le consenti' di vivere "relazioni umane intense anche con
persone con le quali polemizzava aspramente". Quindi "per rinnovare la
cultura politica del nostro tempo, possiamo rifarci a Rosa, per concepire la
politica come dimensione umana di una persona che voglia dirsi umana, un
modo di essere in relazione con altri differenti". Lidia sottolinea
l'unicita' di Rosa, e la fecondita' del suo insegnamento per una politica
che deve "riacquistare il carattere di totalita' razionale, di analisi
critica e confronto fra persone: ragione, cuore, sentimenti, interessi,
prospettive, sogni". Sul pensiero politico di Rosa Luxemburg, lasciato "in
germe" dalla sua tragica morte, vale la pena di "mettere in moto i cervelli
di sinistra", su alcuni elementi di originalita': il modo in cui e' pensato
il processo rivoluzionario, le critiche a Marx a proposito di economia, la
questione della pace e della guerra.
Per Gabriella Bonacchi, della Fondazione Lelio Basso, Rosa Luxemburg "non ha
dato vita a una scuola, ma a una genealogia", e di questa genealogia uno dei
momenti piu' interessanti e' il movimento studentesco nella Germania
Federale nel 1968, con la sua dimensione antiautoritaria. Rudi Dutschke
citava Rosa affermando che "e' esercitando il potere che una massa impara ad
esercitarlo", mettendo cosi' in discussione il programma di "educare il
proletariato al socialismo", attaccando cosi' il rapporto autoritario
maestro-allievo. In Rosa e' presente un atteggiamento che evita sia la
"profezia" di un radioso avvenire, che l'analisi fredda dei fenomeni
sociali: "troviamo... la vena sottile di malinconia di chi crede in cio' che
pensa e in cio' che fa, ma non e' fideisticamente convinta del successo
delle proprie azioni". Lei, teorica del crollo del capitalismo, e' "in
disaccordo sia con i freddi analisti, che con chi prefigurava una
fuoriuscita narcisista dal corso serrato degli eventi", criticando al tempo
stesso il soggettivismo e chi vedeva come oggettivo il futuro crollo.
Rina Gagliardi, di "Liberazione", mette in luce la colossale rimozione di
Rosa Luxemburg ad opera delle due correnti maggioritarie del socialismo del
'900: i socialdemocratici, colpevoli del suo assassinio, e i comunisti della
terza Internazionale, che giudicarono il suo pensiero un insieme di errori.
Ma "fare di lei un'anticomunista e' scorretto: il suo giudizio sulla
rivoluzione sovietica e' un giudizio dall'interno". Punto chiave
dell'attualita' del suo pensiero e' la riproposizione dell'alternativa
"socialismo o barbarie". Siamo nel 1915: "la barbarie e' questa guerra".
Rosa ha momenti di "profezia" quando vede una "guerra permanente come esito
del militarismo". E il socialismo, per farsi, ha bisogno del soggetto
rivoluzionario, del movimento di massa. Rosa Luxemburg non e' una
spontaneista, passa la vita a fondare partiti, pur convinta che "cio' che e'
istituzionalmente organizzato e' necessario, ma contiene dei limiti, e corre
il rischio di costruire una burocrazia".
Christiane Reymann, della Fondazione Rosa Luxemburg di Berlino, nota come
oggi il Partito della sinistra europea fa suo il ricordo di Rosa, con una
netta inversione di rotta rispetto al giudizio vigente anche nella Ddr. Da
questo puo' ripartire un movimento politico-culturale, di cui si sente la
necessita', perche' "noi di sinistra, noi femministe, non siamo ancora un
movimento politico-culturale, o non siamo ancora tornate ad esserlo, mentre
lo e' il capitalismo".
Guido D'Agostino, dell'Istituto campano di storia della Resistenza, evoca
una figura storica del socialismo napoletano, Vera Lombardi, la cui
vicinanza ideale con Rosa Luxemburg non e' documentata in maniera
sistematica, ma sta nella comune dimensione di un "marxismo antiautoritario
e antidogmatico". Intervenendo nella polemica sulla "terza via" e
sull'esaurimento della spinta propulsiva della rivoluzione d'ottobre, aperta
da Berlinguer a proposito degli avvenimenti polacchi (inizio anni '80), Vera
Lombardi riprende da Rosa cio' che le e' piu' congeniale: "il rapporto
dialettico fra le leggi oggettive della storia e la soggettivita'
rivoluzionaria, un umanesimo marxista, l'esigenza di emancipazione che e'
del singolo individuo". Per D'Agostino andare verso Rosa, significa trovarsi
a quel bivio (fra socialdemocrazia e comunismo) dove e' stata scelta una
strada (il socialismo reale) che ha portato a "buttare via il bambino con
l'acqua del bagno". A quel bivio "ci si imbatte in Rosa Luxemburg e si deve
capire cosa farsene e come ricominciare".
Ha chiuso la mattinata Nadia Nappo, delle Donne in nero di Napoli, leggendo
una serie di testi (raccolti insieme a Simona Ricciardelli) in cui emerge di
Rosa la dimensione umana e la ricchezza di sfaccettature.
Alla ripresa occupa di nuovo la scena l'immagine di Rosa, evocata da
Ingeborg Hunziger, artista tedesca, scultrice, che ha operato a lungo anche
in Italia: la rivoluzionaria polacca era una donna elegante, portava bei
cappelli a larga tesa, amava gli uccelli, le persone.
Per Lidia Cirillo, uno degli aspetti cruciali del pensiero di Rosa Luxemburg
e' "la critica della burocrazia, la prima nella storia del movimento
operaio, dall'interno". Prima di lei, un pensatore di destra, liberale,
conservatore e nazionalista, Max Weber, aveva individuato nella
burocratizzazione il tallone d'Achille del movimento operaio, traendone
motivo per tranquillizzare la borghesia sugli esiti possibili di una
prospettiva rivoluzionaria. Per Rosa, ovviamente, la burocratizzazione del
partito era fonte di grande preoccupazione. Critica la forma-partito, pur
avendo passato la vita a fondarne tre: "non esistono apparati di partito
buoni o cattivi, sono conservatori per natura". Di fronte all'alternativa
"socialismo o barbarie" Cirillo sostiene che "sappiamo che cos'e' la
barbarie, ma forse abbiamo perso la nozione di che cos'e' socialismo".
Letizia Pelosi, dottoranda in studi di genere all'Universita' di Napoli, ha
conosciuto Rosa Luxemburg attraverso Hannah Arendt, in particolare in un
saggio, nella raccolta L'umanita' nei tempi oscuri. Rosa, per Arendt,
illumina lo spazio pubblico in tempi oscuri, che non sono solo quelli della
guerra, ma quelli della "guerra piu' sottile in cui lo spazio pubblico si
oscura e alla politica si chiede di prestare attenzione ai bisogni privati".
Per Domenico Jervolino, dell'Universita' di Napoli, Rosa Luxemburg si
inserisce in un momento in cui nel movimento operaio emergono anche altre
figure significative. Cita in particolare Jean Jaures, anch'egli vittima per
il suo antimilitarismo, che dette al giornale, allora del Ps poi del Pc in
Francia, il nome "L'Humanite'", l'umanita', "vista come qualcosa che non
c'e', non esiste ancora, vista come un progetto di senso, non un destino
sicuro".
Fausto Bertinotti, segretario del Prc e presidente della Sinistra europea,
ricorda che per la sua generazione Rosa Luxemburg e' stata un elemento di
alfabetizzazione politica, attraverso la lettura che ne diede Lelio Basso,
lettura capace di "indagare i passaggi critici del destino della classe
operaia". Poi, nel '68-'69, Rosa viene riscoperta, da un movimento che
"elegge a propri maestri gli eretici", per la sua radicalita'
rivoluzionaria. La "stagione dei consigli" ne trae l'interpretazione del
movimento come "fondamento della storia e della necessita' storica, piu' che
come antiburocrazia". Per Bertinotti "la critica antiburocratica e'
conseguenza del dominio del movimento", quello che interessa e' "il rapporto
fra le esperienze delle masse e le forme organizzate di queste esperienze".
Scipione Semeraro, presidente di Transform Italia, mette a fuoco il ruolo di
Rosa come insegnante "nel" partito: la scuola e' per lei anello di
congiunzione fra coscienza politica e societa'.
La proiezione del bel film di Margarethe Von Trotta conclude il convegno.
*
Firenze 11 e 12 dicembre: Politica e conflitto
Il terzo seminario dell'Associazione Rosa Luxemburg affronta il tema
"politica e conflitto". Siamo nella sede nuova del Giardino dei Ciliegi,
storica associazione femminista fiorentina, che non solo ospita, ma
organizza, assieme all'Associazione Rosa Luxemburg, questo seminario: un
incontro di donne, femministe e pacifiste, e di alcuni uomini.
Le donne dell'Associazione infatti hanno deciso di sperimentare
nell'occasione quello che chi scrive definisce "invitare gli uomini nel
paese delle donne". Non solo hanno accolto con piacere la loro presenza fra
il pubblico (anche i seminari precedenti erano aperti), ma hanno scelto di
impostare una delle tre principali relazioni come un dialogo a due voci, in
cui Luciana Brandi e Aldo Ceccoli, partendo dalla loro comune militanza
politica (in un partito di sinistra) si sono chiesti "quale altra politica
dal dialogo fra i generi?". E hanno avanzato una proposta ambiziosa: a
Firenze, una Libera Universita' di donne e di uomini, dedicata a Ipazia,
grande scienziata antica, vittima della misoginia e dell'incontro fra
cristianesimo e potere statale.
Del conflitto nei luoghi della politica ne sapeva qualcosa anche Rosa, dalle
cui lettere (ne ha dato conto Clotilde Barbarulli) emerge la difficolta' a
tenere insieme la "grande politica" e l'"eternamente umano": la sua scelta
e' dalla parte dell'umanita', a costo di essere in lite con il partito o
quantomeno con i suoi dirigenti.
Figura mitica del conflitto, Antigone, al centro della relazione di Marisa
La Malfa (L'etica nella singolarita'), che l'ha incontrata nella sua
riflessione, partendo dal pensiero antidogmatico di Rosa Luxemburg,
intrecciato con quello di Hannah Arendt e Simone Weil (seminario 2001) e
affrontando poi il tema del conflitto fra stati e della "via al diritto e
alla liberta'" (seminario 2003). Ne parla, ancora, per dire la sua Antigone,
quella a cui lei ritorna, noi tutte ritorniamo (Ida Dominijanni ha parlato
di un'Antigone "ricorrente"). Antigone che non rappresenta la legge del
sangue, contrapposta alla legge della polis (come nelle letture piu'
antiche), ne' e' soltanto la disubbidiente, contro il potere (di Creonte),
ma e' "autonomos" cioe' colei che si da' la propria legge.
La relazione di Carla Ravaioli ha messo a tema un modello di crescita
produttiva che ha come conseguenze crisi ecologica, aumento delle
disuguaglianze e guerra, sottolineando l'importanza e la necessita' che "le
donne si occupino - da donne - di tutto questo". E il primo passaggio per
occuparsene e' "affermare a voce alta cio' che sta accadendo", che e', per
dirla con una frase di Rosa, "la cosa piu' rivoluzionaria".
Nel dibattito e' stata sviluppata un'ampia riflessione sul conflitto nei
luoghi della politica (partiti, gruppi, movimenti) e sulla politica come
modo per gestire i conflitti, accanto a una consapevole ricostruzione
critica di cosa e' invece accaduto nei secoli della storia degli uomini,
assenti le donne. Ma le donne assenti, come ha detto Mara Baronti, si
presentano adesso con una "baldanza" che la "grande politica" tenta (invano)
di spegnere.
Quanto alla presenza di uomini e donne nello spazio pubblico, il "dialogo
tra i generi" potra' dare qualche frutto se entrambi i soggetti si
riconosceranno reciprocamente, riconoscendo anche la propria parzialita'.
Sapendo che ci troviamo davanti quello che Maria Grazia Campari ha chiamato,
"l'imbuto della rappresentanza", per cui le donne, ma con loro tutti i
soggetti storicamente marginali, entrano in gioco soltanto a condizione di
non fare troppo "disordine".
Chi scrive ha scoperto da poco che la parola empowerment significa (sul
vocabolario inglese) "autorizzazione" e questo termine e' stato usato nel
pensiero femminista per indicare la legittimazione a "stare nel mondo": gli
uomini si autorizzano da soli, o fra di loro, per stare nel mondo, nello
spazio pubblico, le donne cercano l'autorizzazione di un uomo. Rosa ci
insegna ad autorizzarci da sole o a cercare l'autorizzazione nella relazione
con altre donne.
Anna Biffoli, ringraziando Carla Ravaioli per il suo contributo, ritiene
pero' che le femministe abbiano sempre parlato di tutto, del mondo, cercando
addirittura di "inventarne un altro, rompendo la pretesa universalita'
maschile".
Floriana Lipparini pensa che le donne debbano "prendere in mano le leve
della grande economia" e farla tornare a essere "ricerca di strategie per
gestire meglio le risorse", per "garantire il diritto alla vita" dei/delle
viventi.
Accanto allo scorrere di relazioni, comunicazioni e interventi (in tutto
piu' di quaranta) si e' cercato di utilizzare anche metodologie di
interazione e di comunicazione meno tradizionali: la ricerca di parole
chiave per una mappa mentale disegnata dai nessi semantici, ma soprattutto
emozionali, fra i termini politica, conflitto, potere. Questa metodologia di
lavoro, abbastanza insolita nelle nostre esperienze di convegni politici, e'
stata proposta da alcune insegnanti (in particolare Patrizia Favaron) che
hanno sottolineato l'esigenza di adottare forme di comunicazione che
coinvolgano anche le persone che hanno difficolta' a parlare in pubblico.
Alidina Marchettini, presidente dell'Associazione, ha concluso invitando a
mettere a fuoco come si sta nei luoghi in cui quotidianamente affrontiamo
conflitti. Nel segno della singolarita', di Antigone, "ciascuna di noi e'
chiamata a fare la propria sintesi". A chi pone e ha l'esigenza di "spendere
nel quotidiano" la ricchezza maturata qui insieme, ricorda che "le strade
della mediazione passano attraverso la liberta' e il desiderio di ognuna e
richiedono tempo".

5. MAESTRE. SOFIA VANNI ROVIGHI: CHE COSA E' ALLORA LA SOCIETA'?
[Da Sofia Vanni Rovighi, Elementi di filosofia, vol. III, La Scuola, Brescia
1963, 1982, p. 238. Sofia Vanni Rovighi, nata nel 1908 e deceduta nel 1990,
filosofa e storica della filosofia, fu a lungo docente alla Cattolica di
Milano, autrice negli anni trenta di importanti contributi su Husserl e
Hartmann, tra le figure piu' vive della filosofia neoscolastica, vicina alla
fenomenologia ed autrice di importanti lavori sulla teoria della conoscenza.
Tra le opere di Sofia Vanni Rovighi segnaliamo particolarmente i tre volumi
degli Elementi di filosofia, La Scuola, Brescia; sul piano del lavoro
storiografico, critico e didattico cfr. inoltre Introduzione a Tommaso
d'Aquino, Laterza, Bari; Introduzione a Anselmo d'Aosta, Laterza, Bari;
Storia della filosofia moderna, La Scuola, Brescia; segnaliamo inoltre la
cura dell'antologia scolastica di Galileo Galilei, Antologia, La Scuola,
Brescia]

Che cosa e' allora la societa'? Niente del tutto?
E' una unita' di relazione; e' un complesso di relazioni fra gli individui
che la compongono.

6. RILETTURE. ANNE FRANK: DIARIO
Anne Frank, Diario, Einaudi, Torino 1993, 2003, pp. XXII + 358, euro 9,50.
E' la nuova edizione integrale del Diario di Anne Frank, con nota
introduttiva di Mirjam Pressler, prefazione di Natalia Ginzburg, due note e
un'ampia appendice di Frediano Sessi. Un libro che non ci si stanca mai di
rileggere, cuore pulsante del'umanita', all'umanita' intera messaggio e
appello.

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 6 del 30 gennaio 2005