La nonviolenza e' in cammino. 774



LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 774 del 10 dicembre 2004

Sommario di questo numero:
1. La consonante
2. Massimiliano Pilati: Per la pace, nei luoghi della guerra
3. Luciano Capitini: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...
4. Documenti conclusivi del XXI congresso nazionale del Movimento
Nonviolento
5. Letture: Sibilla Aleramo, Tutte le poesie
6. Letture: Nina Berberova, Antologia personale. Poesie 1921-1933
7. Letture: Marina Cvetaeva, Alja, piccola ombra
8. Letture: Louise Labe', Il canzoniere
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. LA CONSONANTE
La nonviolenza e' in cammino.
La nonviolenza e' il cammino.

2. MEMORIA. MASSIMILIANO PILATI:PER LA PACE, NEI LUOGHI DELLA GUERRA
[Ringraziamo Massimiliano Pilati (per contatti: massi.pilati at lillinet.org)
per averci messo a disposizione questo intervento che sara' letto nel corso
dell'iniziativa "Per la pace nei luoghi della guerra" che si svolgera' a
Lavis la sera del 10 dicembre, promossa dal Laboratorio di partecipazione
"Impronte". "Impronte" e' nato due anni fa a Lavis (un comune di 7.000
abitanti in provincia di Trento) dalla necessita', condivisa da un gruppo di
donne e uomini di varia provenienza, di fare politica e societa' in maniera
creativa e costruttiva; e' una sorta di gruppo informale che ha come
obiettivo principale stimolare la partecipazione attiva della cittadinanza
alla vita politica e sociale del paese, ispirandosi al motto dei Centri di
orientamento sociale di Aldo Capitini: "Ascoltare e parlare". Massimiliano
Pilati fa parte del comitato di coordinamento del Movimento Nonviolento; e'
impegnato nel nodo trentino della Rete di Lilliput e nel gruppo di lavoro
tematico "nonviolenza e conflitti" della Rete di Lilliput; fa parte del
coordinamento nazionale della campagna "Pace da tutti i balconi"]

Oggi, 10 dicembre 2004, ricorre il LVI anniversario della Dichiarazione
universale dei diritti umani proclamata il 10 dicembre 1948 dall'assemblea
generale delle Nazioni Unite.
Per la prima volta nella storia dell'umanita' era stato prodotto un
documento che riguardava tutte le persone del mondo, senza distinzioni.
Per la prima volta veniva scritto che esistono diritti di cui ogni essere
umano deve poter godere per la sola ragione di essere al mondo. Eppure la
Dichiarazione e' ancora disattesa.
Nel suo preambolo lo Statuto dell'Onu afferma: "Noi popoli delle Nazioni
Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra...".
Il Laboratorio di partecipazione "Impronte" ha deciso di invitare la
popolazione di Lavis alla mobilitazione in occasione di questa giornata,
oggi come due anni fa. Riteniamo che in concomitanza di questa importante
data sia fondamentale ritrovarsi per riflettere insieme su cosa possiamo
fare per promuovere la pace e i diritti umani e per opporci alle guerre, a
casa nostra e nel resto del mondo.
Il diritto a vivere in pace e' purtroppo ancora totalmente disatteso in
centinaia di paesi del mondo.
Ritrovarsi a riflettere, quindi, per cominciare a renderci conto che quelli
che noi cittadini occidentali riteniamo nostri diritti sono in realta'
spesso e volentieri privilegio, ed e' per questo che oggi noi ci opponiamo
ad una "normalita'" del ricorso alla guerra come mezzo di risoluzione dei
conflitti, guerra che volta per volta viene ipocritamente definita "polizia
internazionale", "lotta al terrorismo", "guerra preventiva". Risulta
evidente quindi che i bei diritti di cui parla la carta delle Nazioni Unite
sono ancora purtroppo carta straccia...
In occasione dell'anniversario della dichiarazione dei diritti umani noi
sentiamo forte il dovere di dire no alle guerre. Guerre che vanno ad
intaccare, colpire ed eliminare proprio i diritti dei civili che si sostiene
di voler difendere. Per questo per noi la difesa dei diritti e l'opposizione
alle guerre sono un dovere.
*
Per ricordare a tutte e a tutti noi, cittadine e cittadini di Lavis, che con
le bombe non si risolvono i problemi e non si fanno riacquisire diritti
violati, vogliamo ritornare ancora una volta in un luogo dove il dolore, la
sofferenza e l'angoscia non sono stati vissuti da lontani popoli afgani,
ceceni, russi o iracheni, bensi' dai nostri nonni, dai nostri genitori,
addirittura da persone che sono qui presenti e che le bombe le hanno sentite
cadere sulle loro teste e che per rifugiarsi scappavano dentro il rifugio
antiaereo del Pristol.
Le centinaia di bombardamenti su Lavis e sopra l'Italia hanno dato la stessa
miseria, lo stesso dolore, la stessa devastazione e la stessa morte che
stanno dando ora nel lontano Iraq, in Cecenia, in Afghanistan e in tanti
altri posti ancora.
Siamo convinti che i luoghi densi di memoria, come il rifugio del Pristol,
parlino; che siano li' per ricordarci che anche noi abbiamo vissuto momenti
drammatici a causa delle guerre, e che questi posti ci urlino "Mai piu'".
Ricordiamoci di posti come il rifugio antiaereo del Pristol dove i nostri
cari hanno sofferto; la guerra e' stata tra di noi e quel rifugio ce lo
ricorda e ci implora di non dover piu' essere usato per quegli scopi.
La guerra non e' lontana, la guerra comincia anche e soprattutto dai nostri
comportamenti. Ma non lasciamoci prendere dallo sconforto: la guerra puo'
anche finire grazie ai nostri comportamenti, basta volerlo.
"La guerra e' finita, se tu lo vuoi", cantava John Lennon. Se lo vogliamo,
tutti assieme, se tutti assieme disertiamo la guerra, ci rifiutiamo di
collaborare con la sua preparazione, con il suo sostentamento, con il suo
finanziamento, allora la guerra puo' finire.
Le bombe, gli aerei, i fucili, i carriarmati, le mine sono prodotti da
uomini e donne come noi; i soldati che combattono le guerre sono uomini e
donne come noi, i generali che li comandano sono uomini e donne come noi.
Cominciamo quindi da noi perche' siamo noi i veri responsabili di tutte le
guerre, e quando davvero vorremo la pace, l'avremo.
*
Concludo con una poesia di Bertolt Brecht:

"Generale il tuo carro armato e' una macchina potente,
spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere e' potente.
Vola piu' rapido d'una tempesta e porta piu' di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale, l'uomo fa di tutto.
Puo' volare e puo' uccidere.
Ma ha un difetto:
puo' pensare".

3. STRUMENTI. LUCIANO CAPITINI: MI ABBONO AD "AZIONE NONVIOLENTA" PERCHE'...
[Ringraziamo Luciano Capitini (per contatti: capitps at libero.it) per questo
intervento. Luciano Capitini e' impegnato nel Movimento Nonviolento, nella
Rete di Lilliput e in numerose altre esperienze e iniziative nonviolente;
persona di straordinaria mitezza e disponibilita' all'ascolto e all'aiuto,
ha condotto a Pesaro una esperienza di mediazione sociale nonviolenta; e'
tra i coordinatori della campagna "Scelgo la nonviolenza". "Azione
nonviolenta" e' la rivista mensile del Movimento Nonviolento fondata da Aldo
Capitini nel 1964, e costituisce un punto di riferimento per tutte le
persone amiche della nonviolenza. La sede della redazione e' in via Spagna
8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail:
azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org; l'abbonamento annuo e'
di 25 euro da versare sul conto corrente postale n. 10250363, oppure tramite
bonifico bancario o assegno al conto corrente bancario n. 18745455 presso
BancoPosta, succursale 7, agenzia di Piazza Bacanal, Verona, ABI 07601, CAB
11700, intestato ad "Azione nonviolenta", via Spagna 8, 37123 Verona,
specificando nella causale: abbonamento ad "Azione nonviolenta"]

Forse e' utile segnalare un motivo in piu' (forse non e' il piu' importante,
o "di peso") per abbonarsi ad "Azione nonviolenta": in questo momento
caratterizzato da un grande scoramento e disorientamento e dal distacco
dall'impegno da parte di tanti giovani e meno giovani, "Azione nonviolenta"
rappresenta il punto fermo di quelli, di quella cultura, che non si erano
entusiasmati, non avevano condiviso tutto, ma che oggi perseverano nelle
proprie idee, le proprie azioni, la propria proposta di un percorso per
affrontare un mondo che ci piace sempre meno, sorretti, soprattutto, dalle
indicazioni che ancora Aldo Capitini ci elargisce generosamente coi suoi
scritti sempre piu' attuali.
"Azione nonviolenta" e' sempre li', da quaranta anni, con tante difficolta',
con una modesta capacita' di incidere sulle cose.
Queste difficolta', questa pochezza di risultati potrebbero dipendere dal
livello di coloro che sono "dietro" la copertina della rivista - e allora
chiediamo a tutti di offrire il loro contributo migliorativo; oppure dalla
esiguita' delle forze disponibili - e allora la prima iniezione di energia
sarebbe di sottoscrivere un abbonamento, anzi, perche' non due?

4. MATERIALI. DOCUMENTI CONCLUSIVI DEL XXI CONGRESSO NAZIONALE DEL MOVIMENTO
NONVIOLENTO
[Dal sito del Movimento Nonviolento (www.nonviolenti.org) riprendiamo i
documenti conclusivi del XXI congresso nazionale svoltosi a Gubbio dal 29
ottobre al I novembre 2004]

Mozione politica generale
Il Congresso fa propria la relazione della segreteria di invito al XXI
congresso del Movimento Nonviolento.
Il confronto con gli esponenti politici che hanno accolto l'invito del
Movimento ha mostrato quanto lunga sia, al di la' delle intenzioni
manifestate, la strada perche' si affermi nella pratica politica un
orientamento ispirato alla nonviolenza. Tuttavia impegni non trascurabili
sono stati assunti ed e' assicurata la collaborazione del Movimento, nelle
forme possibili ed opportune, perche' siano osservati.
Si tratta di un aspetto rilevante stante l'impermeabilita' al controllo
democratico dei poteri dominanti non solo nel nostro paese, ed alla costante
riduzione delle istituzioni elettive a luoghi di ratifica di decisioni prese
altrove. Fondamentale acquisizione da parte delle forze politiche e'
comprendere come il rifiuto integrale della guerra sia la condizione
preliminare per un nuovo orientamento e una rifondazione degli stessi
processi di democrazia.
In questa direzione la pratica e la riflessione della nonviolenza possono
dare un contributo importante. La democrazia ha bisogno dell'aggiunta
nonviolenta, che e' attenzione alla coerenza dei mezzi impiegati per il
raggiungimento delle finalita' dichiarate e apertura costante e crescente
alla vita, liberta' e sviluppo di tutti, nella consapevolezza che il destino
di ciascuno e' indissolubilmente legato al destino degli altri. A questo
porta infatti un modello di sviluppo che mostra la sua insostenibilita' sia
sul piano sociale che ecologico.
Se, come e' stato detto, un'opinione pubblica consapevole, avvertita,
competente, costituisce l'elemento decisivo per garantire una democrazia che
non sia solo di facciata, si comprende la necessita' del contributo della
nonviolenza che, partendo dalla consapevolezza della fallibilita' delle
nostre conoscenze e punti di vista, opera esperimenti con la verita' - per
usare l'espressione di Gandhi - in un atteggiamento di ricerca e
nonmenzogna.
Alla sudditanza delle democrazie liberali nei confronti dei detentori del
potere economico non si risponde con esercizi di ingegneria costituzionale,
con processi di finta partecipazione popolare. Solo la crescita del
controllo dal basso e la pratica degli strumenti dell'azione nonviolenta
possono essere l'avvio dell'esercizio di un potere diverso, largo e
complesso: il potere di tutti al quale anche il nostro Movimento e' chiamato
a dare il proprio contributo.
Approvata all'unanimita'
*
Il Congresso impegna gli organi eletti per la miglior traduzione operativa
degli indirizzi emersi dal lavoro delle Commissioni.

1. Commissione Corpi Civili di Pace
La Commissione ha discusso su cio' che sta avvenendo nell'Unione Europea sul
piano della Difesa e attorno al progetto di istituzione dei Corpi Civili di
Pace. Il nuovo Trattato Europeo, impropriamente chiamato "Costituzione",
presenta luci ed ombre, ma vi sono anche elementi di novita' significativi:
per la prima volta compare l'equiparazione, almeno in linea di principio,
della difesa civile e della difesa militare, anche se poi le politiche dei
singoli paesi vedono una sproporzione assoluta dei finanziamenti a favore
dell'opzione militare. Riteniamo comunque positivo che nel Trattato venga
richiamata, sia pure impropriamente (intesa solo come volontariato giovanile
o come elemento di protezione civile), la presenza dei corpi civili tra gli
strumenti di intervento dell'Unione Europea. Su questa base si potra'
intervenire con emendamenti per cercare di modificare la "Costituzione" ma,
intanto, vale la pena utilizzare cio' che oggi e' gia' esistente per
promuovere il progetto dei Corpi Civili di Pace a livello italiano ed
europeo, con un programma politico unitario, credibile e praticabile.
Accanto a questo si e' ripercorso il cammino della Rete italiana Verso i
Corpi Civili di Pace, cui il Movimento Nonviolento partecipa attivamente.
Esistono oggi due binari per la costruzione dei Corpi Civili di Pace, sia
dal basso, cioe' dall'esperienza delle associazioni e dei volontari, sia
dall'alto, per via istituzionale, nella direzione di una
professionalizzazione. Riconfermiamo l'esigenza di trovare una via di
integrazione tra le due opzioni, mentre ribadiamo che gli interventi civili
e gli interventi militari di peacekeeping o di peacebuilding sono due
realta' diverse e non sovrapponibili, che devono avere una reciproca e
totale autonomia di intervento e di finanziamento.
Altro nodo centrale e' la possibilita' di dare continuita' all'esperienza
delle associazioni, per la quale la Rete ha deciso di promuovere un progetto
di legge che garantisca l'aspettativa ai lavoratori che volessero
partecipare a un progetto riconosciuto di presenza in luoghi di conflitto.
Infine la Commissione ha affrontato il tema della formazione e della
identita' specifica dei Corpi Civili di Pace, sia come tematica interna
all'area pacifista, sia nella relazione con il mondo della politica e con
l'opinione pubblica.
Sono poi stati individuati i punti di applicazione possibili per il
Movimento Nonviolento, che possono essere cosi' riassunti:
1. impegno a dare maggiore visibilita' ai Corpi Civili di Pace con una
campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica (interventi sui
mass-media, informazione diretta, pubblicazioni, ecc.);
2. ricerca di alleanze, coinvolgendo anche altre associazioni, per far
avanzare il progetto di legge tramite contatti specifici con parlamentari e
gruppi tanto di maggioranza quanto di opposizione;
3. cercare di introdurre il tema propositivo dei Corpi Civili di Pace nel
dibattito politico, in particolar modo nell'ambiente pacifista, per dare
concretezza a questo progetto con finanziamenti nazionali e progetti anche
negli enti locali;
4. avvicinare il lavoro della Rete e quello del Parlamento Europeo
promuovendo un momento di incontro specifico, a Strasburgo, tra associazioni
e parlamentari impegnati in questa direzione;
5. elaborare una proposta programmatica per i partiti del centro-sinistra,
in vista delle elezioni politiche del 2006, perche' si impegnino a dare
applicazione concreta al progetto dei Corpi Civili di Pace, anche basandosi
sulle indicazioni gia' presenti nella nuova "Costituzione" europea;
6. partecipare alla definizione del percorso formativo per i volontari
coinvolti nei Corpi Civili di Pace, garantendo una preparazione specifica;
7. sostenere e aderire al progetto del MAN francese per l'invio di un corpo
civile di interposizione in Israele e Palestina, costruendone le condizioni
con le due parti e assicurando una funzione di collegamento tra le
associazioni israeliane e palestinesi.
8. collaborare con l'IPRI per la presentazione di progetti finanziabili da
sottoporre al Comitato consultivo per la difesa civile nonviolenta.
Approvata (2 astenuti)
*
2. Commissione Laicita', religione, nonviolenza
La commissione ha fatto proprio il contenuto del documento preparatorio. Gli
interventi hanno messo in evidenza la forte incidenza che il confronto tra
laicita' e religione ha sul vissuto dei nonviolenti e nel definire i
rapporti tra il Movimento Nonviolento e istituzioni, associazioni, gruppi.
Gli interrogativi, che i nonviolenti si pongono, sulla natura laica e
politica della nonviolenza affermata da alcuni e sul suo carattere religioso
affermato da altri, invitano il Movimento Nonviolento a non marginalizzare
la riflessione sui diversi aspetti di questa problematica.
Per realizzare l'approfondimento sollecitato, la commissione ha individuato
come tema centrale su cui lavorare quello della "conversione alla
nonviolenza" che si esplicita nei principi di universalita', laicita',
responsabilita', coerenza. In continuita' con l'esperienza del seminario di
Perugia del 2002 e la pubblicazione degli atti relativi, la commissione
ritiene opportuno individuare la possibilita' di un ulteriore momento
pubblico di riflessione e di approfondimento. E' stata sottolineata
l'incoerenza manifesta di molte istituzioni (sia religiose che laiche) che
mentre affermano il valore del principio della nonviolenza la disattendono
nella pratica. Questo vale sia per gli uomini di chiesa, nei momenti (ad
esempio la guerra) in cui devono far sentire la loro voce, che per gli
uomini politici che dimenticano le loro affermazioni di principio nel
momento in cui assumono incarichi amministrativi o di governo.
Si propone la costituzione, per il prossimo biennio, di un gruppo di lavoro
che, sulla base di ricerche e lavori preparatori, organizzera' un conclusivo
momento di riflessione e dibattito nella forma di un seminario-convegno dal
titolo: "Convertirsi alla nonviolenza: le istituzioni religiose e laiche
alla prova della nonviolenza".
Il gruppo di lavoro costruira' questo percorso di ricerca valorizzando le
esperienze di confronto tra laici e religiosi avvenute o avviate in varie
realta' locali, con riflessioni specifiche, ad esempio, sui seguenti temi:
a. la nonviolenza nella chiesa cattolica dal Concilio in poi;
b. la nonviolenza nell'Islam;
c. la nonviolenza nel confronto interculturale.
Si propone inoltre un'iniziativa da definire per porre l'attenzione sulle
figure dei cappellani militari, dopo l'istituzione dell'esercito
professionale.
Approvata (2 astenuti)
*
3. Commissione L'omnicrazia e la crisi delle democrazie
Anche nei paesi che si pretendono democratici si avverte una profonda crisi
della democrazia e della partecipazione.
Di fronte a questa situazione sono importanti le indicazioni di Capitini che
invita a trasformare la democrazia in omnicrazia facendo leva sull'assemblea
e l'opinione pubblica per rendere tutti partecipi alle scelte politiche.
Il rifiuto della guerra e' la condizione preliminare per un nuovo
orientamento.
Indichiamo come impegni per gli aderenti al Movimento Nonviolento e a tutti
gli amici della nonviolenza:
1. contribuire alla formazione di una opinione pubblica, la cui carenza e'
particolarmente avvertita, attraverso l'esercizio di una partecipazione
critica nelle occasioni che le istituzioni, partiti, sindacati e altri ci
propongono;
2. promuovere nelle situazioni in cui ci troviamo a operare forme attente di
partecipazione rispondenti alle finalita' di liberazione e sviluppo della
nonviolenza;
3. intervenire in quei comitati e azioni spontanee di lotta in cui la
popolazione si e' mossa per affrontare problemi immediati (inceneritori,
depositi di scorie nucleari, fabbriche inquinanti e di armi, basi militari,
ecc.) per portare ispirazione e forme di lotta nonviolente.
Nella convinzione che la partecipazione popolare sara' tanto piu' estesa e
profonda quanto piu' concreti poteri decisionali le verranno affidati,
indichiamo e proponiamo alle persone impegnate in incarichi politici
(amministratori, parlamentari, ecc.) e che hanno dichiarato interesse per la
nonviolenza, di seguire alcune indicazioni sia per una maggior
partecipazione democratica, ad esempio il bilancio partecipato, sia in
proposte innovative come spostare risorse dalle spese militari (ad esempio
5% annuo) a iniziative di costruzione di pace, investire risorse in progetti
di energie rinnovabili accessibili a tutti, orientare ed educare con
responsabilita' in direzione di una economia sobria e solidale; perseguire
obiettivi di "sicurezza" con l'impiego dei mezzi alternativi che utilizzano
tecniche nonviolente piuttosto che aumentare l'impiego di mezzi repressivi.
Il Movimento Nonviolento e' impegnato a sostenere quegli amministratori che
vorranno iniziare questo cammino.
Approvata (1 astenuto)
*
4. Commissione Educare alla nonviolenza
Il valore dell'educazione per la costruzione di una societa' nonviolenta e'
fondamentale in tutti gli ambiti di vita (il se', la famiglia, la scuola,
l'extrascuola, il territorio...).
Il senso e le modalita' dell'educazione alla nonviolenza non sono di tipo
trasmissivo ma di tipo dialogo-maieutico.
In questo ambito, particolare attenzione va prestata all'utilizzo del
linguaggio e alla violenza che esso spesso nasconde e veicola.
Dal lavoro di gruppo della commissione "Educare alla nonviolenza", che ha
visto una partecipazione attiva e vivace, e' emersa una ricchezza di idee e
proposte, alcune di queste sono volte a impegnare il lavoro del comitato di
coordinamento del Movimento Nonviolento.
Si propone di costituire un gruppo di lavoro tematico all'interno del
Movimento Nonviolento sull'educazione alla nonviolenza per promuovere:
1. Percorsi di formazione permanente sul conflitto e la sua gestione
creativa, sulla violenza, sulla nonviolenza, rivolti a: docenti, educatori,
studenti, personale non docente, attivisti, gruppi impegnati socialmente e
politicamente, ecc...
2. La partecipazione ad una rete di scambio e conoscenza reciproca sui temi
di educazione alla nonviolenza tra i diversi soggetti, associazioni, riviste
che operano in questo ambito.
3. La conoscenza e la diffusione del metodo del consenso verso l'omnicrazia
che si aggiunge alla democrazia e la critica della logica autoritaria
presente all'interno di alcune scienze.
4. Oltre all'utilizzo della rivista "Azione nonviolenta" per conoscere le
esperienze di educazione alla nonviolenza, prestare attenzione
all'educazione attraverso le nuove tecnologie (uso di internet, tv, video
alternativi, costruzione di un canale tv alternativo).
5. Il coinvolgimento delle istituzioni locali piu' sensibili ai temi
dell'educazione alla nonviolenza.
Approvata (1 astenuto)
*
5. Commissione La Rete Lilliput e l'impegno del Movimento Nonviolento
Il Movimento Nonviolento e' nella Rete Lilliput dai suoi primi passi. Ci
abbiamo creduto fortemente perche' dall'inizio ne abbiamo intuito le enormi
potenzialita' vedendola, prima rete nel confuso calderone del movimento dei
movimenti, agire i contesti seguendo un metodo e abbracciando (non solo
formalmente) la nonviolenza. Come Movimento Nonviolento in questi anni
abbiamo cercato di dare la nostra "aggiunta" portando in rete le nostre
specificita' e contemporaneamente arricchendoci dall'apporto dato dalle
altre associazioni.
La Rete Lilliput, nata come rete che agisce tramite campagne, da qualche
tempo sta chiedendo troppo a se stessa, alle sue associazioni e ai suoi
nodi, rischiando la dispersione in mille contesti e perdendo cosi' di
lucidita' e di capacita' di incidere.
E' giusto, in occasione del nostro congresso, fare il punto della situazione
dell'impegno del Movimento Nonviolento nella Rete Lilliput.
A fronte di quanto emerso la commissione impegna il Movimento Nonviolento a:
1. continuare a dare il suo apporto nella Rete ma, soppesando bene le
energie interne a disposizione, scegliendo di lavorare in rete
esclusivamente tramite le campagne;
2. impegnarsi attivamente nelle campagne che intendera' seguire agendo, dove
necessario, su tutti i livelli della graduazione gandhiana del confronto con
il conflitto, senza aver paura di contaminarsi e quindi (facendo
autocritica) non limitandosi, come succede a volte, a criticare le modalita'
dell'agire di altri;
3. richiamare la Rete Lilliput alla semplicita', in primis senza disperdere
energie nel discutere di strutture organizzative, ma cercando, finalmente,
di utilizzare le strutture gia' esistenti lavorando su campagne ben
programmate e condivise.
Approvata (4 astenuti)
*
6. Commissione Media, informazione, televisione
La commissione ha discusso molto sul ruolo della televisione, con
valutazioni diverse, da un netto rifiuto, in quanto strumento di per se'
violento (unidirezionale, non partecipativo, manipolazione delle coscienze,
in mano a potentati economici), ad un atteggiamento di non demonizzazione
(utilizzare gli spazi possibili, realizzare televisioni "di quartiere",
utilizzazione senza paura di contaminazione). La televisione oggi e'
finalizzata alla pubblicita' e l'informazione tende ad un appiattimento
generale, anche con la semplificazione e riduzione del linguaggio, che
corrisponde alla riduzione del pensiero.
L'accento e' stato posto sull'esigenza di uscire da una logica di
contro-informzione, per sviluppare al contrario una informazione positiva
dove ognuno e' chiamato ad essere protagonista, sapendo selezionare tra le
notizie e producendo informazione diretta. Per noi informazione e'
strettamente legata a formazione.
Non dobbiamo mai dimenticare che la produzione fisica, materiale, di molti
strumenti di comunicazione e informazione (cellulari, monitor, computer,
ecc.) richiede l'uso di materie prime per procurarsi le quali sono in corso
le guerre dimenticate dell'Africa.
"Azione nonviolenta" sta preparando un convegno sul tema "Informazione e
nonviolenza", nel quale affrontare, insieme ad altre riviste, alcuni nodi
decisivi: la difesa della liberta' di stampa; il ruolo delle riviste
cartacee nell'epoca di internet; il problema della distribuzione e della
pubblicita'.
Ogni singola persona puo' fare molto, sia per creare reti informative locali
alternative, sia per diffondere materiale informativo, per far conoscere
"Azione nonviolenta" nella propria realta'.
Indica al comitato di coordinamento l'esigenza di:
1. realizzare il manuale di "uso e consumo critico della televisione"
recuperando la ricchezza delle esperienze fatte in questo campo;
2. creazione di una lista di "giornalisti per la pace" da individuare nei
diversi mass-media e da contattare per campagne informative;
3. utilizzare le "Agenzia di informazione" da potenziare in rete con altri
soggetti del piu' vasto movimento per la pace;
4. proporre ad altre riviste amiche ("Mosaico di Pace", "Nigrizia", "Gaia",
"Missione Oggi", "Qualevita", "Officina dei sogni", ecc.) l'uscita comune di
un numero 0 come esempio di lavoro informativo di rete.
Suggerimenti per i singoli amici della nonviolenza:
1. insistere a scrivere lettere ai giornali con notizie nonviolente;
2. utilizzare come una nuova possibilita' i giornalini gratuiti;
3. farsi diffusori attivi di fogli di informazione (fotocopiati e
distribuiti capillarmente) scaricando fonti informative alternative
reperibili in molti siti internet;
4. privilegiare il lavoro di informazione dal basso, le relazioni personali
con gli operatori dell'informazione.
Per quanto riguarda in particolare "Azione nonviolenta":
1. avviare una nuova rubrica come "osservatorio sulla tv";
2. fare campagne locali di diffusione nelle biblioteche;
3. avviare un coordinamento con altre riviste per affrontare insieme i
problemi editoriali come la distribuzione e la spedizione postale;
4. essere presenti ad appuntamenti importanti come il Salone dell'editoria
per la pace e Terre future;
5. concretizzare la distribuzione della rivista tramite la rete delle
Botteghe del commercio equo e solidale.
Approvata all'unanimita
*
7. Commissione Servizio civile volontario e obiezione di coscienza
Il Movimento Nonviolento ribadisce l'opportunita' di operare negli spazi
aperti dalla legge sul servizio civile volontario affinche' lo stesso non
sia una semplice copertura alle carenze assistenziali del nostro sistema
statale.
Si riafferma pertanto la necessita' di concretizzare e favorire progetti di
servizio civile legati alla nonviolenza e alla Difesa popolare nonviolenta
delineandone alcune caratteristiche:
1. nel tempo "servizio" ci sia anche lo spazio formativo per approfondire i
temi legati alla difesa e alla nonviolenza;
2. che il servizio sia funzionale all'ampliamento della qualita' e
dell'innovazione, evitando di ricoprire posti di lavoro.
Per quanto riguarda il servizio civile al Movimento Nonviolento venga
comunque richiesta una dichiarazione di obiezione all'istituzione delle
forze armate (obiezione di coscienza).
Nelle collaborazioni che vedono il Movimento Nonviolento impegnato a
lavorare con l'IPRI e la rete nazionale dei corpi civili di pace, il
Movimento Nonviolento sosterra' il progetto per una "formazione omogenea"
sui temi della Difesa popolare nonviolenta, della nonviolenza e
dell'obiezione di coscienza (elaborato dal Corso di laurea "Operatori di
pace" dell'Universita' di Firenze in collaborazione con altre Universita'
per la pace italiane e presentato all'Ufficio nazionale servizio civile
dall'IPRI) e favorira' una sua diffusione territoriale.
Il Movimento Nonviolento si impegna a promuovere una proposta legislativa di
collegamento fra servizio civile volontario e corpi civili di pace.
Il Movimento Nonviolento si impegna ad attuare azioni affinche' venga
attuata la raccomandazione, votata nella scorsa legislatura, che estenda il
diritto di obiezione di coscienza anche alle spese militari.
Approvata all'unanimita'
*
8. Commissione Centro studi per la nonviolenza/case e centri per la pace
La commissione ha svolto un approfondito dibattito generale, articolato per
problemi, temi, programmi ed iniziative. Ha fatto propria la relazione di
introduzione quale documento di avvio per la costruzione del Centro Studi.
La commissione ha assunto la seguente deliberazione:
1. il Congresso impegna il comitato di coordinamento a procedere per la
costituzione del "Centro studi e documentazione per la nonviolenza", sulla
base della bozza di statuto cosi' come predisposta;
2. di aprire una campagna "un libro e una rivista per la biblioteca del
Centro Studi";
3. di organizzare il secondo "Convegno nazionale delle Case e dei Centri per
la pace e la nonviolenza" (per il materiale del primo convegno si veda
"Azione nonviolenta" del gennaio 1999).
Nota alla mozione:
Nel corso dl dibattito la commissione ha esaminato le osservazioni critiche
espresse da Nanni Salio (del "Centro Studi Sereno Regis") cosi'
riassumibili:
1. ha illustrato la valenza, la capacita' di ricerca e studi del "Sereno
Regis";
2. ha sottolineato l'opportunita' che il Movimento Nonviolento invece, e in
sostituzione di un nuovo centro studi, si avvalga del Centro Studi Sereno
Regis;
3. ha evidenziato i forti rischi e le difficolta' che incontrerebbe il nuovo
istituto;
4. ha dichiarato la disponibilita' del "Sereno Regis" a stipulare
convenzioni con il Movimento Nonviolento per progetti; disponibilita' che
permane anche nei confronti del nuovo Centro.
Approvata (4 astenuti)
*
9. Commissione Un'iniziativa per gli amici della nonviolenza
La commissione ripropone l'impianto dell'esperienza compiuta con le "Dieci
parole della nonviolenza" e conclusa con la camminata Assisi-Gubbio, nel
senso di un percorso articolato in una scansione di temi, uno al mese, che
si concluda con un appuntamento comune. Il tema sara' ogni volta trattato su
"Azione nonviolenta" e proposto nelle varie realta' locali, con le capacita'
e le differenze che si manifestano.
E' stata apprezzata la proposta iniziale di usare come traccia le "Dieci
caratteristiche della personalita' nonviolenta" individuate da Giuliano
Pontara, rilette nella loro valenza collettiva e politica (il ripudio della
violenza; la capacita' di identificare la violenza; l'empatia; il rifiuto
dell'autorita'; la fiducia negli altri; la disposizione al dialogo; la
mitezza; il coraggio; l'abnegazione; la pazienza). E' stata infatti
sottolineata l'esigenza che l'iniziativa, nel suo svolgersi e nella sua
conclusione, testimoni dell'"aggiunta" che la nonviolenza e' in grado di
dare alla politica. Sono state usate espressioni come "chiamata dei
nonviolenti alla politica" e, appunto, "aggiunta nonviolenta alla politica".
Per questo si e' anche sottolineato trattarsi di una iniziativa che gli
amici della nonviolenza propongono non solo alle formazioni piu' vicine, a
cominciare dal MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), ma a
tutte le forze per le quali "il rifiuto della guerra e' la condizione
preliminare per un nuovo orientamento", e che sono alla ricerca di una
valida alternativa. In tal senso le dieci parole possono avere applicazioni
concrete nella politica e nel sociale sui temi fondamentali della convivenza
civile, individuando azioni che possano essere concretamente sperimentate e
che confluiscano in una pubblicazione del Movimento Nonviolento da
diffondere nel modo piu' largo.
Durante il percorso si cerchera' di affinare il collegamento tra le diverse
realta' coinvolte, a partire da quelle che fanno piu' diretto riferimento al
movimento, sia utilizzando la rivista e il sito di "Azione nonviolenta", sia
con un possibile seminario intermedio di confronto.
Stante il periodo di svolgimento del percorso, e' stata prevista la
possibilita' di interventi piu' aperti rivolti alle forze politiche che
hanno mostrato o mostreranno una seria volonta' di interlocuzione,
presentando le possibilita' individuate dagli amici della nonviolenza.
Infine, si e' pensato che un luogo dove ben concludere un anno di
iniziative, magari al termine di un camminare che sia anche un andare in
bicicletta, potrebbe essere Firenze, anche per il legame che evoca tra
politica e nonviolenza sia per fatti recenti, sia per le figure
rappresentative che li' hanno operato, mostrando la possibilita' di incontro
tra nonviolenza e politica. Ricordiamo, tra gli altri, La Pira e Enriquez
Agnoletti.
Al comitato di coordinamento il compito di affinare questa proposta.
Approvata all'unanimita'
*
10. Commissione Ambiente e stili di vita
Le difficolta' di politica e istituzioni nell'approntare risposte alle
sempre piu' urgenti emergenze ambientali sollecitano movimenti e singoli
cittadini ad attivarsi in prima persona per attuare cambiamenti degli stili
di vita e costruire concrete esperienze di economie alternative e solidali.
La revisione degli stili di vita personali rappresenta una grande
opportunita' soprattutto per chi crede che la corenza tra mezzi e fini, tra
pratiche personali e obiettivi collettivi, sia un ingrediente essenziale di
un cambiamento sociale che sia profondo e duraturo.
L'occasione rappresentata dal diffondersi di queste pratiche di cambiamento
"dal basso" non deve pero' fare perdere la consapevolezza della gravita'
delle emergenze che ci troviamo davanti e della necessita' di trovare
modalita' collettive e politiche per affrontarle.
Occorre perseguire i due piani congiuntamente: la ricerca di obiettivi
comuni rafforza la potenzialita' dei piccoli cambiamenti individuali.
La dimensione locale, dei territori e dei piccoli gruppi, sembra quella
privilegiata per "uscire dalla solitudine" e trasformare le opzioni
individuali e dei piccoli gruppi in concreto agire politico.
In tale sfida sembra essenziale la condivisione quotidiana di pratiche e
obiettivi offerta da modelli come i Centri di Orientamento Sociale proposti
da Aldo Capitini o esperienze piu' recenti come Gruppi di Acquisto Solidale
e Bilanci di Giustizia.
Agire localmente pensando globalmente: la dimensione di "assemblea di
quartiere" deve essere sempre allargata collegandosi ad altre esperienze
consimili, in reti di economia solidale e in collegamento con esperienze
affini, anche se distanti territorialmente.
La concreta volonta' di collaborazione offerta da istituzioni locali,
l'opportunita' di affrontare localmente inafferrabili dinamiche globali,
rappresenta un'occasione da non perdere. Occorre al contempo rafforzare la
capacita' di perseguire eventuali conflitti con interlocutori locali,
attraverso campagne di azione diretta nonviolenta, in collegamento con altri
soggetti locali.
La mozione impegna il movimento a:
1. Rilanciare la campagna "Biciclettate nonviolente" contro le guerre del
petrolio, rafforzando la riflessione su modelli di mobilita', produzione e
distribuzione di prodotti alimentari e privatizzazione dei trasporti. In
tale contesto trovare forme di collaborazione con soggetti che promuovano
tali tematiche, come la Federazione Italiana Amici della Bicicletta.
2. Approfondire la questione Ogm nel contesto della difesa della sovranita'
alimentare dei popoli e promuovere e/o sostenere campagne che pongano
l'accento sul controllo e la privatizzazione delle risorse per produrre il
cibo. Sollecitare le amministrazioni locali ad assumere ruoli propositivi in
questo contesto.
3. Promuovere informazioni e concrete campagne locali sulle implicazioni
ecologiche e sanitarie dell'alimentazione, in particolare quella basata
sulla carne, invitando a scelte di consumo responsabile con particolare
attenzione alla scelta del vegetarianesimo.
Approvata all'unanimita'
*
Mozioni particolari

Mozione sostenuta dal "Centro Gandhi" di Pisa e l'associazione "Cantiere San
Bernardo" e presentata da Marco Campori
Il Congresso del Movimento Nonviolento sostiene la campagna internazionale
contro il muro di Israele con l'indicazione ai propri attivisti e conoscenti
dell'esposizione ai propri balconi, nella modalita' della campagna delle
bandiere della pace, di drappi bianchi (cm 100 x 85) autoprodotti,
contenenti anche opinioni specifiche e non obbligatoriamente monotematiche,
che andranno poi cuciti e spediti in Palestina entro la fine dell'anno
(inviare a Centro Gandhi, via San Zeno, Pisa). L'azione anticipatoria
dell'esposizione dei drappi, nella sua prima e innovativa collocazione e'
presupposto a successivi sviluppi per future campagne.
Approvata (5 astenuti)
*
Mozione proposta da Tiziano Cardosi e Michele Meomartino: mailing list del
Movimento Nonviolento
Proponiamo l'apertura di una mailing list del Movimento Nonviolento come
agevole e capillare strumento di comunicazione, riservata solo agli iscritti
interessati. I proponenti si impegnano a realizzarla.
Approvata (3 contrari, 4 astenuti)
*
Mozione proposta da Pasquale Pugliese e Luciano Capitini
Il Congresso impegna il Comitato di coordinamento del Movimento Nonviolento
ad individuare ed eventualmente lanciare e sostenere una campagna specifica
dei nonviolenti che contempli la possibilita' di praticare tutti i livelli
della graduazione gandhiana e come passo successivo rispetto alla Campagna
"Scelgo la nonviolenza".
Approvata (5 contrari, 5 astenuti)
*
Mozione presentata da Adriano Moratto sul 4 novembre
Il Congresso stigmatizza il ritorno di campagne revisioniste nostalgiche e
patriottistiche, in particolare il prossimo 4 novembre. sollecita gli
iscritti ad iniziative di protesta e controinformazione. "4 Novembre, non
festa, ma lutto!".
Approvata all'unanimita'
*
Raccomandazioni

Raccomandazione di Anna e Luciano Capitini
Il Congresso raccomanda agli amici della nonviolenza di organizzare
soggiorni a tema sulla nonviolenza, a carattere locale. Anna e Luciano
Capitini sono disponibili a confrontarsi sulla formulazione del progetto. Il
Comitato di coordinamento del Movimento Nonviolento sara' disponibile a
coordinare e dare notizia di tali iniziative che saranno sotto la
responsabilita' dei singoli proponenti.
Approvata (2 astenuti)
*
Raccomandazione di Raffaello Soffioti
Il Movimento Nonviolento deve molto al rapporto di collaborazione e amicizia
fra Danilo Dolci e Aldo Capitini. Dolci ha speso gli ultimi anni della sua
vita a lavorare su una "Bozza di Manifesto". Quest'opera, con il titolo
definitivo di "Comunicare, legge della vita", forse puo' essere letta come
il suo testamento spirituale. Per diffondere il suo pensiero e la sua opera,
propongo che tra il "Materiale disponibile" sulla quarta di copertina di
"Azione nonviolenta" compaiano anche gli scritti di Danilo Dolci.
Approvata all'unanimita'
*
Organi eletti
Segretario: Daniele Lugli
Direttore di "Azione nonviolenta": Mao Valpiana
Comitato di Coordinamento: Giulia Allegrini, Marco Baleani, Elena
Buccoliero, Luciano Capitini, Luca Giusti, Raffaella Mendolia, Adriano
Moratto, Franca Niccolini, Claudia Pallottino, Annarita Pasqualetto,
Massimiliano Pilati, Rocco Pompeo, Pasquale Pugliese, Piercarlo Racca,
Flavia Rizzi, Matteo Soccio, Alberto Trevisan
(Approvata per acclamazione).

5. LETTURE. SIBILLA ALERAMO: TUTTE LE POESIE
Sibilla Aleramo, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 2004, pp. XXVIII + 210,
euro 7,80. Il cuore appassionato di Sibilla, il suo amoroso rivolgimento. Ed
inattese alcune gemme, alcune incantagioni: "Ivi in conche d'ulivi i venti
posano,/ e ali chetamente radono le fronde".

6. LETTURE. NINA BERBEROVA: ANTOLOGIA PERSONALE. POESIE 1921-1933
Nina Berberova, Antologia personale. Poesie 1921-1933, Passigli, Firenze
2004, pp. 118, euro 9,90. Primo volume della traduzione italiana della
raccolta dei suoi versi scelti dalla stessa autrice, scomparsa nel 1993.
Nella collana diretta da Mario Luzi. Una quartina del 1930: "E sia. Ma la
vita voleva essere/ grandiosa, femminea e limpida,/ e non posso rassegnarmi
a dimenticare/ la sua alba profetica e bellissima".

7. LETTURE. MARINA CVETAEVA: ALJA, PICCOLA OMBRA
Marina Cvetaeva, Alja, Piccola ombra. Lettere alla figlia, Mondadori, Milano
2000, pp. 144, euro 6,20. Vorremmo particolarmente raccomandare questo
sottile volume che raccoglie pagine di diario, poesie e lettere della grande
poetessa russa (1892-1941) a sua figlia Ariadna (1912-1975) dedicate; e
pagine dalle memorie e dalle lettere (a Boris Pasternak) della figlia
Ariadna Efron dedicate alla madre; il libro contiene anche, terribile
documento di una violenza feroce e un dolore infinito, le strazianti due
lettere di Marina a Lavrentij Berija, nel '39 e nel '40, per chiedere di
poter vedere il marito e la figlia deportati dal regime staliniano. A cura e
con un'introduzione di Giovanna Spendel.

8. LETTURE. LOUISE LABE': IL CANZONIERE
Louise Labe': Il canzoniere, Mondadori, Milano 2000, pp. XLIV + 84, euro
6,20. Tradotti da Silvia Bre, i sonetti e le elegie della poetessa
rinascimentale, con uno scritto di Sainte-Beuve. Amiamo questa soave
poetessa (e straordinaria intellettuale), e alla lettura di questa edizione
vorremmo invitare ad aggiungere anche quella delle Oeuvres completes,
Flammarion, Paris 1986.

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, sudest at iol.it,
paolocand at inwind.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 774 del 10 dicembre 2004

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