[News] Botta e risposta tra M5S e CO.RE.ri sulla proposta di legge sui reati ambientali



A seguito del comunicato di vari comitati campani che si occupano di tematiche ambientali, comunicato assai critico sulla proposta di legge sui reati ambientali (http://www.peacelink.it/ecologia/a/40230.html), nata dal testo unificato Micillo-Realacci, la Senatrice Paola Nugnes. interviene con un post di commento sulla pagina facebook del CO.RE.ri. - Coordinamento Regionale rifiuti della Campania (http://www.facebook.com/CoordinamentoRegionalerifiutiCampania)
Riportiamo di seguito l'intervento della Nugnes e la risposta del CO.RE.ri.

"Lettera di Paola Nugnes cittadina al senato con il MoVimento 5 Stelle in merito al DDL Delitti Ambientali, approvato alla Camera ed ora in discussione al Senato:

A nostro avviso, l'introduzione dei reati ambientali nel codice penale è una pietra miliare nel percorso culturale e giuridico di affermazione della importanza prioritaria e assoluta che la tutela ambientale deve assumere nel nostro Paese. Come avvenuto per l'ampliamento dei delitti contro la persona in materia di violenza sessuale, tale introduzione è in grado di per sé di modificare la percezione della gravità del reato nel comune sentire svolgendo un'azione deterrente.
L'Italia è in procedura d'infrazione europea per tale mancanza.
Ma la risposta politica è attesa da più di dieci anni.
Nel frattempo ha dovuto sopperire a questa mancanza la Magistratura che si è dovuta scontrare con una realtà intrisa di danni e disastri ambientali. Gli interessi che si oppongono a queste norme sono fortissimi e insinuati ovunque.
Siamo consapevoli che il testo approvato alla Camera non è il testo che avremmo voluto e per il quale ci siamo battuti fin dall'inizio.
Abbiamo però avuto la consapevolezza che esso sarebbe stato migliorabile ed emendabile durante il suo iter.
Le osservazioni della Magistratura, molte delle quali intervenute dopo l'approvazione del testo unificato, rappresentano un contributo prezioso che noi stessi abbiamo ricercato e sollecitato. Sappiamo che molte di quelle osservazioni non ci sarebbero state se fosse stato approvato il testo inizialmente presentato dal Movimento 5 Stelle e per esse spenderemo tutto il nostro impegno in Senato lavorando insieme al gruppo della Camera.

Riteniamo fondamentale ribadire la necessità che gli importanti reati di inquinamento ambientale e di disastro ambientale siano prima di tutto reati di pericolo e poi di danno e che le fattispecie non siano solo conseguenza di una violazione normativa ma che esse guardino unicamente ai suoi effetti cioè al danno o al pericolo che esse hanno cagionato come era già stato chiesto dalla VIII Commissione Ambiente della Camera nel parere reso.

Chiediamo che si stabilisca in modo chiaro che l'alterazione dell'ecosistema o il pericolo di tale alterazione, conseguenti ad un'estesa compromissione delle matrici ambientali che metta in pericolo le forme di vita o le persone, costituisca disastro ambientale, senza perdersi nei concetti pericolosi dell'irreversibilità o in quelli offensivi, rispetto al bene tutelato, di onerosità o eccezionalità dell'intervento ripristinatorio.

Chiediamo che si stabiliscano quali siano le conseguenze della mancata ottemperanza all'ordine di recupero o ripristino impartito dal giudice in caso di ravvedimento operoso, non essendo esse previste nel testo e non essendo lo stesso art 257 del TUA (bonifica dei siti) in grado di sopperire a tale mancanza riferendosi unicamente al progetto approvato, anche questo aspetto già evidenziato dalla commissione Ambiente alla Camera ma del tutto ignorato.

Chiediamo che venga introdotto il reato di frode ambientale previsto nella proposta Micillo e anche in altri testi depositati, per la sua importanza fondamentale nella lotta ai crimini ambientali punendo chi falsifica documenti o fa uso di documentazione illecitamente ottenuta.
Chiediamo che venga ribadito espressamente che le fattispecie introdotte si applichino solo a condotte poste in essere dopo l'entrata in vigore della legge e non a fatti commessi precedentemente e a procedimenti già in corso.

Assolutamente chiediamo la soppressione degli artt. 318 bis e ss introdotti dal Pd con un emendamento dell'ultima ora, in quanto pericolosi e inutili essendo già previsto l'istituto dell'oblazione facoltativa ex art 162 bis cp per reati contravvenzionali penali puniti con pena alternativa, arresto o ammenda, la cui concessione è discrezionale a seconda della gravità del fatto. Purtroppo ancora oggi molti reati del Testo unico ambientale sono puniti con pena alternativa e su di essi occorrerà certamente intervenire per adeguarli al nuovo impianto sanzionatorio. Inserire una procedura che consenta di estinguere il reato senza tener conto della gravità del fatto affidandola a organi non sempre specializzati o comunque non in possesso delle necessarie competenze tecniche per elevare una "prescrizione", senza tener conto di eventuali recidive, senza tempi stretti e certi ecc equivale a infliggere un duro colpo a tutti gli altri reati ambientali non previsti nel codice penale... che sono davvero tanti!!!

Noi vogliamo l'introduzione di queste norme nel codice penale subito, con le opportune modifiche migliorative, consapevoli che superato questo scoglio la norma potrà e dovrà sicuramente essere migliorata ancora, recependo i rilievi che possono derivare unicamente dalla sua concreta applicazione nei tribunali."

La risposta alla senatrice da parte CO.RE.ri .- Coordinamento Regionale rifiuti Campania (www.rifiuticampania.org), tra i primi firmatari del comunicato

"Quando la risposta politica ad una esigenza durata 10 anni è una legge che oltre ad un titolo è priva di caratterizzazioni di sostanza o addirittura propone definizioni equivoche che spalancano la porta ad utilizzi devianti e strumentali a favore di lobbies industriali e di speculatori, allora quell’attesa è valsa a poco ed ogni sbandieramento dell’azione svolta in parlamento assume purtroppo il sapore della propaganda.

Vanno inoltre precisati alcuni aspetti:
La prima proposta di legge Micillo conteneva la definizione di disastro ambientale quale disastro “irreversibile”: legare la definizione di "disastro ambientale" alla sua irreversibilità è come noto un assurdo tecnico-scientifico, mentre più corretto sarebbe parlare di persistenza del danno.

Non è un atteggiamento trasparente fare credere che le osservazioni della magistratura siano arrivate solo dopo l’approvazione del testo unificato Micillo-Realacci: il giudice Raffaele Piccirillo, colui che aveva in precedenza richiesto alla Corte Costituzionale un chiarimento in tema di disastro innominato, in audizione alla Commissione Giustizia aveva offerto a fine 2013, su entrambe le proposte, ampi spunti per giungere ad una chiara definizione delle fattispecie di disastro ambientale, ma tali indicazioni e suggerimenti, più che "ricercati", sono stati del tutto disattesi."