Abruzzo. Mafie, criminalità e inchieste giudiziarie: gli ultimi importanti avvenimenti dopo la pubblicazione del 4 febbraio



Il 4 febbraio veniva pubblicato l'articolo dal titolo "Squarciato il velo di Sodoma" nel quale si scriveva  "Le mafie tentano di consolidarsi e allungano tentacoli ovunque, mentre la corruzione dilania la gestione della cosa pubblica." aggiungendo che "Le inchieste della magistratura confermano e documentano i timori e le denunce di questi ultimi anni di PeaceLink Abruzzo e Ass. Antimafie Rita Atria" (è possibile leggerlo qui http://www.peacelink.it/abruzzo/a/35498.html  e qui http://www.ritaatria.it/ArchivioNews/tabid/159/EntryId/106/Abruzzo-Squarciato-il-velo-di-Sodoma.aspx ). In questi giorni ci sono stati vari avvenimenti, di cui è doveroso prendere nota e su cui è importante riflettere:

- è stata presentata la Relazione sulle attività 2011 della Procura Antimafia de L'Aquila. Riportiamo uno stralcio delle dichiarazioni del procuratore Alfredo Rossini, che disegna la mappa completa delle presenze criminali e mafiose in Abruzzo: "Se da un lato la penetrazione mafiosa e della criminalità organizzata in Abruzzo si é ingigantita all’Aquila, in seguito al terremoto, dall’altro reati di vario genere, quali ad esempio riciclaggio di denaro sporco, traffico di stupefacenti, riduzione in schiavitù o sfruttamento della prostituzione, vengono consumati prevalentemente in altre località, suddivise in tre fasce: zona costiera, Marsica e Alto Sangro. In particolare la zona costiera comprende le province di Pescara, Chieti e Teramo. Quest’ultima, con lo sviluppo dell’edilizia, dell’industria e del commercio, si presta ad operazioni di riciclaggio. La Marsica, con le città di Avezzano, Carsoli e Tagliacozzo é caratterizzata da una forte presenza di extracomunitari e quindi é adatta alla commissione di reati di immigrazione clandestina e di sfruttamento della manodopera irregolare, soprattutto da parte di cittadini cinesi. Nell’Alto Sangro e nella Valle Peligna sono presenti soggetti legati alla camorra, interessati all’acquisto di immobili ed attività commerciali soprattutto nel settore turistico ed alberghiero. Nella Relazione viene menzionata la presenza sul territorio abruzzese, lungo la fascia costiera di Teramo e Pescara, di cittadini cinesi, etnia non eccessivamente pericolosa in Abruzzo, ma capace comunque di organizzarsi per favorire l’immigrazione clandestina di connazionali. La criminalità organizzata di stampo mafioso é presente in Abruzzo anche nel campo della droga essendo costante il flusso di stupefacenti dalla Calabria e dalla Campania, gestito, a monte, dalla camorra e dalla ’ndrangheta. Rimangono comunque sempre attivi in questo settore gli albanesi, dediti allo spaccio nei locali notturni e lungo la costa. Lo spaccio di droga, soprattutto cocaina, prosegue florido specialmente lungo la costa. Il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione nel tempo ha assunto proporzioni maggiori e non é rimasto circoscritto alla criminalità locale. Recenti indagini hanno evidenziato che, soprattutto nella zona della Bonifica del Tronto, nel teramano, i nigeriani si sono affiancati ai romeni nel lucroso mercato, sfruttando le proprie concittadine in modo da impedire loro qualsiasi via d’uscita".
 
- un nuovo ciclone giudiziario ha investito il rappresentante legale della DECO di Di Zio(ricordiamo, perno dell'inchiesta Re Mida, la più importante degli ultimi anni) Paolo Tracanna, il direttore generale della stessa DECO Roberto Pasqualini,  sindaci(Notaresco, anche presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra, Giulianova Francesco Mastromauro, di Morro D’Oro Mario De Sanctis, di Mosciano Sant’Angelo Orazio Di Marcello) ed ex sindaci (Roseto Franco Di Bonaventura e Bellante Domenico Renzo Di Sabatino), il presidente di Ambiente SpA Massimo Sfamurri, il presidente di Ecoemme SpA Franco Mancioppi, l'amministratore unico di Attiva SpA Guglielmo Lancasteri, il presidente della Cooperativa Formula Amnbiente di Cesena Salvatore Buzzi, l'amministratore unico della Mantini srl Giuseppe Mantini, l'amministratore delegato di Tema scrl Alberto Torelli e il presidente di Smaltimenti Sud srl. L'accusa è di aver conferito 90mila tonnellate di rifiuti abusivamente in 4 discariche: Casoni(DECO), Colle Cese(DECO), Magliano dei Marsi(TEAM), Isernia(gestita dalla Smaltimenti Sud srl e già al centro di altre inchieste negli anni scorsi...). Quest'inchiesta getta nuove inquietanti ombre sulla gestione dei rifiuti in Abruzzo a pochi giorni dal quasi sicuro esplodere dell'emergenza nel Pescarese a causa del totale esaurimento della discarica di Colle Cese a Spoltore. La presenza dell'impianto di Isernia conferma, ancora una volta, quanto da noi sottolineato nella presentazione del dossier "Rifiuti in Abruzzo: vent'anni di Sodoma"nel settembre scorso: "L'Abruzzo è una regione ormai da quasi vent'anni al centro di traffici di rifiuti e degli affari della criminalità mafiosa. La posizione geografica la pone al centro della "rotta adriatica" dei traffici illegali. Un destino che condividiamo con il Molise. Ed infatti diverse sono le vicende che, a vario titolo, coinvolgono entrambe le regioni. Abruzzo e Molise sono separate solo dal Fiume Trigno."

- il quotidiano online PrimaDaNoi ha ripreso la vicenda della discarica dei veleni di Tollo. Nel dossier già citato avevamo riportato un'inchiesta di qualche anno fa apparsa su La Stampa del giornalista Gianni Lannes. Da allora nessuno si è interessato a questa vicenda. PrimaDanoi nei giorni scorsi ha squarciato questo silenzio, raccogliendo la denuncia di un testimone sulla mancata bonifica ( "L’area non è affatto bonificata. Hanno interrato i rifiuti in questo modo: uno strato di argilla, uno strato di rifiuti e poi sopra uno strato d’argilla. Si può chiamare bonifica questa? Il resto è tutto nei sacconi che non hanno portato via" ), le parole dell'assessore Tiberio del Comune di Tollo sui rischi in caso di esondazione del fiume Venna e ponendo interrogativi su impegni non mantenuti dalla Regione Abruzzo. Nell'area, ricompresa nei comuni di Tollo, Miglianico e Spoltore, a partire dal 1994 sono stati interrati almeno 30mila tonnellate di rifiuti tossici, tra cui spiccano scarti sanitari, farmaceutici, di industrie chimiche, cadmio, mercurio, cromo esavalente, manganese, alluminio, idrocarburi pesanti. Queste alcune testimonianze:
"I camion di rifiuti avevano le targhe di Venezia, Verona, Padova, Brescia. Scavarono due fosse profonde da una parte e l’altra del Venna. Dalla terra usciva un fumo bianco come una nebbia acida e non respiravamo"
"Quando mischiavano i rifiuti con la terra si alzava una nuvola di polvere che andava a finire verso le nostre case e il paese di Tollo"
Questi i link agli articoli di PrimaDaNoi:
http://www.primadanoi.it/news/524529/Tollo-la-discarica-della-vergogna-sacchi-pieni-di-scorie-aspettano-da-20-anni.html
http://www.primadanoi.it/news/524629/Tollo-la-discarica-dei-veleni-L?assessore-Tiberio-%ABrischi-in-caso-di-esondazione%BB-.html
http://www.primadanoi.it/news/524598/--Tollo-la-discarica-dei-veleni-Nessuna-spiegazione-sulla-bonifica.html

E' questa una vicenda su cui non sarà accettabile che torni il silenzio. Ne riparleremo nelle prossime settimane...

Alessio Di Florio
Ass. Antimafie Rita Atria
PeaceLink Abruzzo

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