Il registro dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni



Salute Pubblica e Medicina Democratica  PROMUOVONO

a Brindisi,
Venerdì 2 Dicembre 2011 ore 17,30

una Tavola Rotonda con dibattito
nel Salone della “Brindisi Multiservizi”
 Via Provinciale San Vito , 187

con
Dott. Giuseppe De Nozza, Sostituto Procuratore della Repubblica di Brindisi
Dott. Vinicio Pagano Dirigente medico Centro medico legale INAIL Brindisi
Dott. Bruno Totaro Dirigente medico SPESAL ASL Brindisi
Dott. Gabriele D'Ettorre Dirigente medico SPP ASL Brindisi

Moderatore
Dott. Maurizio Portaluri

sul tema

IL REGISTRO DEI LAVORATORI ESPOSTI AD AGENTI CANCEROGENI

I tumori professionali o da lavoro secondo alcune stime di qualche
decennio addietro rappresentano il 4% di tutti i tumori. Stime più recenti
parlano del 10-15%. La consapevolezza sulla possibilità che in ambienti di
lavoro si venga a contatto con sostanze cancerogene è cresciuta negli anni
e questo permette di difendersi dal pericolo. Quindi, a differenza dei
tumori nella popolazione non lavorativa, specifiche attività di
prevenzione impiantistica e di sorveglianza ambientale e sanitaria possono
ridurre gli eventi futuri.
Il Registro dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni (previsto
dall'articolo 70, comma 1, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n.
626, e successive modificazioni) deve essere istituito dal datore di
lavoro e inviato agli organi preposti alla prevenzione e alla sicurezza.
Questo prevede il comma 3 dell’articolo 2 del DM 155/07 che istituisce il
Registro dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni: “Il datore di
lavoro invia in busta chiusa, siglata dal medico competente, la copia del
registro di cui al comma 1 all'Istituto superiore per la prevenzione e la
sicurezza del lavoro (ISPESL) e all'organo di vigilanza competente per
territorio entro trenta giorni dalla sua istituzione”.
L'ISPESL, è stato recentemente sciolto e incorporato nell'INAIL, e
tuttavia il DM 155/07 andava e va attuato.
La Regione Puglia ha introdotto uno strumento per la ricerca attiva dei
tumori professionali che incrocia i dati ospedalieri con quelli INAIL ed
INPS (OCCAM: OCcupational Cancer Monitoring). Le ASL sono state chiamate a
realizzare questa attività.
La Procura della Repubblica di Torino dal 1992 ha attivato un osservatorio
sui tumori professionali ed ha individuato aziende  in cui era necessario
intervenire per ridurre il rischio cancerogeno.
I dati epidemiologici disponibili a Brindisi ci dicono che gli eccessi di
alcuni tumori, come il polmone, la vescica ed i linfomi, sono soprattutto
a carico del sesso maschile e gli esperti spiegano questo fenomeno con una
componente occupazionale.
L'attivazione dei registri dei lavoratori esposti ai cancerogeni
permetterebbe anche di verificare eventuali eccessi in situazioni non
adeguatamente protette e faciliterebbe i riconoscimenti previdenziali che
oggi costringono i lavoratori malati e le loro famiglie ad autentici “tour
de force” dagli esiti incerti.