Nobel per la Pace alla lotta nonviolenta delle donne nei conflitti



Title: Aggiornamenti in primo piano del 7 ottobre

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From: carla <carlabiavati at interfree.it>
Date: Fri, 07 Oct 2011 22:44:39 +0200
To: gruppo promozione sito<carlabiavati at interfree.it>
Subject: Aggiornamenti in primo piano del 7 ottobre

Ciao,
 
La Primavera araba, l’impegno contro la guerra e le pari opportunità in Africa: il premio Nobel per la Pace 2011 va a tre donne. Si tratta della presidente liberiana Ellen Johnson- Sirleaf, della connazionale pacifista Leymah Gbowee e del volto della rivolta yemenita, Tawakkul Karman, premiate per “la loro battaglia non violenta per la sicurezza delle donne e per il loro diritto a partecipare alla costruzione della pace”.

“vorrei vedere il nostro paese diventare un faro splendente, un esempio per l’Africa e per il mondo.” Ellen Johnson Sirleaf 73 anni presidente della Liberia "questo premio manda un segnale forte, che la comunità internazionale chiama i liberiani ad essere in pace e a fare di più per la riconciliazione … Molte persone non sanno che il prezzo che ho pagato in questo paese è stato molto alto. Sono stata in prigione più di una volta e in più di una prigione, nei tempi in cui molte persone non sapevano nulla di questa lotta, e negli anni ho potuto consolidare le cose in cui credo".
 
“È un riconoscimento per le donne che vivono lottando nei conflitti – spiega subito dopo aver appreso la notizia del riconoscimento – Per me questo premio rappresenta una dichiarazione forte. La condizione delle donne, il ruolo delle donne, il coinvolgimento delle donne, le loro esigenze e priorità non potranno più essere ignorati in questo mondo”. Leymah Gbowee 80 anni avvocato e attivista per la pace e la nonviolenza. Insieme a Comfort Freeman fondò poi Women in Peacebuilding Network (Wipnet). “In passato siamo rimaste in silenzio, ma dopo essere state uccise, violentate, disumanizzate e infettate e aver visto i nostri bambini e le nostre famiglie distrutte, la guerra ci ha fatto capire che il futuro risiede nel dire 'no' alla violenza e 'sì’ alla pace”.

“Questo premio è la prova della vittoria della rivoluzione pacifica yemenita – ha detto Tawakkul Karman, 32 anni giornalista  – La nostra rivoluzione è riuscita a guadagnare l’ammirazione e il rispetto della comunità internazionale e spero che il mondo ci concederà il suo pieno appoggio … Soffriamo di un potere che controlla il paese con emendamenti costituzionali che trasformeranno lo Yemen in una monarchia" ha dichiarato al TIME. "Lo Yemen, come la Tunisia e l’Egitto,- ha aggiunto,- hanno bisogno della fine della dittatura in forma di presidenza. Ali Abdullah Saleh è rimasto in carica un anno più di Mubarak. La combinazione di dittatura, corruzione, povertà e disoccupazione ha creato questa rivoluzione. E’ come un vulcano. Ingiustizia e corruzione stanno esplodendo mentre le opportunità di una vita migliore stanno esaurendosi."

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Saluti e buon fine settimana
 
maurizio


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