Proposta di Sciopero generale dei lavoratori. Per i diritti degli immigrati. 29 Ottobre 2010.



Proposta di Sciopero generale dei lavoratori
Per i diritti degli immigrati.   29 Ottobre 2010.

Ai lavoratori e alle lavoratrici italiani/e.
Ai delegati Rsu, Rsa.
Al vertice della C.G.I.L.
Ai compagni/e dirigenti del Sindacalismo di base.
Agli immigrati/e in Italia.


Oramai siamo arrivati al concetto che lottare per i diritti dei
lavoratori immigrati è lottare per i diritti degli stessi lavoratori italiani.
I padroni hanno usato la forza lavorativa immigrata come ricatto
permanente per colpire i vostri diritti, acquisiti in anni di organizzazione e
lotta.
Le leggi sull'immigrazione promulgate fino ad oggi non sono state
altro che norme ricattatorie create ad hoc dai padroni per regolare a loro
favore il mercato della mano d'opera, dove il “contratto di soggiorno” altro
non è che la base di questo ricatto legalizzato.
La legge Turco-Napolitano, base della successiva Bossi-Fini, ha
inaugurato la serie delle “leggi-ricatto”, leggi che hanno reso sempre più
difficile il nostro soggiorno in questo Paese, congelando i salari e peggiorando le
nostre condizioni di lavoro, naturalmente a scapito della sicurezza e dei
diritti.
Quindi è arrivato il “pacchetto Sicurezza”, che ha chiuso il
cerchio, criminalizzando in modo definitivo i lavoratori irregolari.
I padroni vogliono il precariato per tutti, vogliono azzerare i
diritti e delocalizzare le produzioni all’estero, e i governi non sono altro
che gestori degli interessi dei poteri forti.
Le leggi degli ultimi vent’anni hanno distrutto il sistema
pensionistico, quello previdenziale e quello contrattuale: i contratti Co.co.co. sono
solo una delle invenzioni che ha rotto la stabilità lavorativa e regalato
agevolazioni in detrimento dell'INPS.
Il problema è che adesso è arrivato il momento di pagare i conti.
E che i conti della crisi mondiale del capitalismo li vogliono far
pagare a noi.
Lavoratori italiani e immigrati.
Le lotte ultimamente non pagano, non cambiano una “virgola” delle
leggi che contestano, non cambiano le decisione dei governi e di quello italiano
meno che mai.
Ma questo anche perché, almeno finora, le lotte non sono state
unitarie.
Le divisioni non fanno altro che favorire il Potere, che infatti fa di
tutto per dividere i lavoratori.

Però, contro questa tendenza alla divisione, qualcosa è stato già
fatto e si può fare.
Ad esempio, le rivedicazioni che le associazioni dei lavoratori
immigrati hanno sostenuto insieme alle organizzazioni antirazziste, seppure
limitate a pochi temi, sono state unitarie: il 17 ottobre 2009, sulla base di una
piattaforma condivisa, la CGIL marciò insieme al sindacalismo di
base, e alle associaioni di immigrati.
Dall’8 al 10 gennaio 2010 i braccianti immigrati di Rosarno
rispondevano con dignità allo sfruttamento (anche camorristico), mostrando a tutti noi
che in realtà l'unità e la lotta sono strumenti sempre a portata di mano
degli operai contro il capitale.
Il primo marzo 2010, la famosa “giornata senza immigrati” nata su
facebook, iniziativa che rischiava di essere solo l’ennesima manifestazione
folckloristica, grazie alla partecipazione congiunta di immigrati e
italiani uniti per rivendicare i diritti di tutti, si è trasformata invece in
una importante giornata di lotta: fabbriche ferme a Brescia, sciopero
sociale in decine di città, sciopero degli acquisti, serrande chiuse e i bambini
in casa.

Noi crediamo ci siano le condizioni per lottare assieme, italiani ed
immigrati, e non pensiamo che nessuno creda più davvero alla favola
Berlusco-Bossiana di cacciare lo straniero. Non vogliamo crederlo. Siamo pronti
a lottare per il diritto alla casa, al lavoro, alla sanità, alla scuola
bollette insolute di gas, luce ed acqua, come per le multe su autobus, tram e
metro.

Proponiamo la data del 29 ottobre 2010, per uno SCIOPERO DI TUTTI
LAVORATORI PER I DIRITTI DEGLI IMMIGRATI.
Naturalmente non crediamo di avere la capacità di convocarlo da soli.

Questa lettera aperta vuole far capire l'urgenza delle nostre
gravissime condizioni in Italia, della sofferenza di tutti i nostri fratelli e
sorelle ancora senza permesso di soggiorno, e la necessità di portare a casa
dei risultati concreti.

Individuamo perciò i seguenti punti, come piattaforma di lotta:

1.- Permesso di soggiorno (di attesa occupazione) per chi ha fatto la
  richiesta nella “sanatoria truffa” come colf e badante.

2.- Allungamento del permesso di soggiorno, per chi a perso il lavoro
o non ha più i requisiti in conseguenza alla crisi economica.

3.- Applicazione della direttiva 2009/52/CE del Parlamento Europeo e
del Consiglio, del 18 giugno 2009, P/Soggiorno per chi denuncia il datore
di lavoro in nero o una condizione di sopra-sfruttamento.

4.- Creazione di una legge che garantisca il DIRITTO DI ASILO, sulla
base dell’art. 14 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e
dell’art. 1 della Convenzione di Ginevra sui rifugiati,  annullando i
respingimenti in mare e gli accordi bilaterali di espulsione.

5.- Diritto di voto all’immigrato che vive regolarmente in Italia da
più di 5 anni.

6.- Diritto di cittadinanza per chi nasce o cresce in Italia.



L'unità è forza, i diritti la nostra lotta

Edgar Galiano.                                                             
Sidiqque Nure Alam (Bachcu)

Coordinatore Generale e                                                            
Presidente

Roma, 29 Luglio 2010

 

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