Il Papa contro le mine antiuomo: "Bandirle del tutto"



Appello di Benedetto XVI contro le mine antiuomo
«Bandire completamente questi ordigni»


CITTÀ DEL VATICANO (18 novembre) - Il pontefice chiede il bando definitivo
delle mine antiuomo. Dopo l'Angelus, Benedetto XVI ha ricordato che oggi
in Giordania si riunisce l'assemblea degli stati che hanno sottoscritto la
convenzione «sul divieto di impiego, stoccaggio, produzione e
trasferimento delle mine antiuomo e della loro distruzione». Il pontefice
ha quindi espresso «augurio e incoraggiamento» alla Conferenza affinché
«siano completamente banditi» gli ordigni che seminano vittime, «tra cui
molti bambini».

Le mine fanno ancora vittime. L'appello del Papa a bandire definitivamente
le mine antiuomo arriva quando sono solamente due Stati, Birmania e
Russia, oltre ad alcuni gruppi di guerriglieri, a fare uso di questi
ordigni. Ma le mine antipersona mietono vittime anche molto tempo dopo la
loro posa e - secondo l'ultimo rapporto della organizzazione Campagna
internazionale contro le mine (Icbl) - nel 2006 mine e residuati bellici
hanno continuato a uccidere, ferire e mutilare in 68 Paesi oltre 5.700
persone. Il 34% dei quali, sottolinea il rapporto, sono bambini, i più
esposti ai pericoli degli ordigni inesplosi. Un bilancio terribile, anche
se in calo del 16% rispetto al 2005.

Messe al bando dalla Convenzione di Ottawa (1997), le mine antipersona
continuano a essere eliminate: nel 2006 sono stati ripuliti da mine e
ordigni inesplosi 140 chilometri quadrati di territori e oltre 310
chilometri quadrati di zone di battaglia, ma numerosi Paesi - tra cui
Regno Unito e Francia - non saranno probabilmente in grado di rispettare
le scadenze internazionali per la bonifica dei territori o la distruzione
dei loro arsenali, scrive la nona edizione del "Landimen Monitor Report".
In controtendenza, a causa dei conflitti, quattro paesi - Pakistan,
Birmania, Libano e Somalia - che hanno registrato un aumento delle vittime
nel 2006.

La Convenzione di Ottawa vieta uso, produzione e commercio di mine
antipersona. Esige la bonifica delle zone minate e la distruzione degli
arsenali. In tutto 155 Paesi hanno ratificato la Convenzione (Kuwait,
Iraq, Indonesia e Serbia l'anno scorso). Tra gli Stati che non hanno
aderito spiccano Cina, Russia, Usa, Pakistan e India.