Malaria, primo farmaco no-profit



E' frutto di una collaborazione tra la Sanofi Aventis e Msf
Il medicinale non ha alcun brevetto, chiunque lo può produrre
Malaria, primo farmaco no-profit
per il terzo mondo, costerà 1 dollaro
di CARLO TOSCAN

 GINEVRA - Il primo marzo verrà lanciato un farmaco contro la malaria che
si può definire rivoluzionario: non è coperto da brevetto, può essere
copiato da chiunque e, più semplicemente, non ha come scopo il profitto.
L'Asaq, questo il suo nome, è frutto di una collaborazione tra "Drugs for
Neglected Diseases Initiative" (Dndi), ente non profit di ricerca e
sviluppo fondato nel 2003 da Medici Senza Frontiere, e il laboratorio
farmaceutico francese Sanofi-Aventis. E' il primo farmaco prodotto
secondo i criteri del Dndi che rappresentano novità assolute, tanto che
il supplemento economico del quotidiano francese "Le Monde" gli ha
dedicato la sua prima pagina, definendolo nel titolo "Il farmaco che
sconvolge l'industria farmaceutica".

Il prezzo di un trattamento intero non dovrebbe superare 1 dollaro per un
adulto e la metà per un bambino. Il farmaco deve il nome alla sua
combinazione a dosaggio fisso di Artesunate (AS) e Amodiaquine (AQ) ed è
il primo nato da una collaborazione tra il settore pubblico e privato. La
semplice esistenza dell'Asaq testimonia sopratutto della nascita di un
nuovo modo, ancora sperimentale, di proggettare, sviluppare e produrre
farmaci.

Per comprendere l'importanza di queste innovazioni, bisogna risalire al
2001. In Sudafrica prese il via un processo destinato a fare Storia. La
grande lobby delle industrie farmaceutiche, ribattezzata "Big Pharma",
intentò una causa contro il governo sudafricano per impedire
l'autoproduzione e l'importazione a basso costo dei medicinali per
combattere l'Aids. L'obiettivo era quello di bloccare il Medical Act, una
legge del 1997 voluta da Nelson Mandela che autorizzava le industrie
sudafricane ad autoprodurre i farmaci per curare l'Aids senza doverli
acquistare, a costi elevatissimi, dalle multinazionali farmaceutiche. I
laboratori, spaventati dalle eventuali ricadute dell'iniziativa legale
sull'opinione pubblica, abbandonarono la causa ma la situazione
complessiva non cambiò. Un simile braccio di ferro ebbe luogo anche in
Brasile.

Il Dndi è la risposta di Medici senza frontiere a "Big Pharma", la lobby
dei laboratori farmaceutici. La scelta dell'ente è quella di occuparsi di
malattie "dimenticate" dalla ricerca farmaceutica tradizionale, per le
quali i laboratori non hanno interesse economico a sviluppare rimedi. La
malaria è una di queste, una malattia infettiva mortale che colpisce ormai
solo zone disagiate del pianeta dove i malati non potrebbero comunque
comprare i farmaci a un prezzo di mercato e garantire profitti ai
laboratori farmaceutici. Il Dndi si propone di coordinare lo sviluppo di
farmaci il cui principio di base è di essere venduti al prezzo di costo e
di non essere coperti da alcun brevetto.

Il lancio dell'Asaq, il "no-profit" antimalaria, segna l'avvento di un
nuovo modo di concepire il farmaco, analogo al concetto dei software open
source: l'invenzione non è di nessuno e dunque a disposizione di tutti e
quindi soggetta via via a migliorie. In questo caso, della vita.

(27 febbraio 2007)
Fonte:
http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/scienza_e_tecnologia/farmaco-malaria-africa/farmaco-malaria-africa/farmaco-malaria-africa.html