Commercianti e artigiani contro il poligono di Teulada





-------- Messaggio Originale --------
Oggetto: 	[vialebasi]
Data: 	Tue, 19 Dec 2006 21:40:11 +0100
Da: 	Mariella Cao <caomar at tiscali.it>
Rispondi-A: 	vialebasi at liste.comodino.org
A: 	vialebasi at liste.comodino.org, CUNTRA_SU_G8 at yahoogroups.com



Giro un articolo sulla lotta di Teulada. Il centrosinistra locale,
troppo spesso "distratto" e sempre molto blando sui problemi creati
dall'occupazione militare del territorio, dopo che ha perso il potere
alle ultime elezioni parrebbe che abbia finalmente aperto gli occhi: ha
fatto sua la lotta contro il poligono. La "caduta da cavallo" ha giovato
di molto!
Un'analisi del voto che ha consegnato Teulada alle destre non può
prescindere dall'intervento demenziale nella lotta dei pescatori attuato
dal centrosinistra al potere nella Regione e avvallato dal silenzio del
centrosinistra che ha amministrato il Comune fino allo scorso anno.
Mariella

L’Unione Sarda 18 dicembre 2006
*Teulada. Assemblea pubblica,si inasprisce la battaglia a favore della
dismissione della base militare

*


  **Commercianti e artigiani contro il poligono**

*
Lo sviluppo senza la base militare è possibile.Ma all ’appello mancano
7200 ettari di turritorio e 25 chilometri di costa che permetterebbero a
Teulada di investire sul turismo.Dopo aver vissuto cinquant ’anni con il
peso della servitù militare,i teuladini dicono basta.E se nel poligono
militare i dipendenti civili locali sono appena quaranta e i lavoratori
(spesso part time) trentuno,in paese ci si interroga sull ’utilità di
avere una base militare grande cinque volte un piccolo paese del basso
sulcis come Piscinas.
Sabato pomeriggio i commercianti e gli artigiani la loro protesta l
’hanno pronunciata ad alta voce nell ’assemblea organizzata dal comitato
cittadino a favore della smilitarizzazione del territorio.Non c ’erano
politici a sostenere la tesi di uno sviluppo sostenibile senza la ba-
se militare,ma semplici cittadini.
«È giunto il momento di capire che non c ’è nessuna ricaduta economica
su Teulada grazie alla base – spiega Ruggero Cossu,artigiano – in tanti
ho svolto solo un lavoro per i militari,e come me tanti altri costretti
a uscire fuori dal paese per poter lavorare:dopo cinquant ’anni abbiamo
già dato,è ora che il poligono venga dismesso ».Anche Giacomo
Floris,autonoleggiatore che appena dieci anni fa aveva solo un furgone,e
sul libro paga nessun dipendente,è per la smobilitazione di Capo
Teulada:oggi ha dodici dipendenti,ma la sua attività è cresciuta fuori
da Teulada. «I pochi che hanno un lavoro nella base devono capire che
non è grazie ai reticoli di filo spinato che Teulada può crescere,non c
’è un futuro per i nostri giovani all ’interno del poligono:il nostro è
un paese popolato per lo più da anziani,lo spopolamento totale è dietro
l ’angolo ».
Fuori dal coro l ’orefice Teresa Salis,che riconosce un ruolo importante
per la crescita economica della comunità,alla presenza dei militari.«Mia
madre ha cresciuto nove figli – ricorda -e se negli anni è stata capace
di garantire un lavoro a me e ai miei fratelli,è anche grazie a quella
base militare che oggi tutti ripudiano ».I conti non tornano,perché
l’equazione base e occupazione non da i risultati che la comunità si
attende.
L ’ex sindaco Tore Mocci,crede a un futuro senza la presenza di divise e
carrarmati.«Non abbiamo niente da perdere nel combattere questa
battaglia – spiega – è giunta l ’ora di alzare la voce,non è continuando
a chinare la testa,accontentandosi di qualche briciola,che si crea
sviluppo per il paese:migliaia di posti di lavoro che potrebbero sorgere
sfruttando il territorio occupato dalla base non possono essere
sacrificati sull ’altare di una occupazione
sempre più insufficiente e precaria ».

IVAN M URGANA

L ’EX SINDACO
«Non abbiano
proprio nulla
da perdere,
ora bisogna
alzare la voce »

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