Sabato 14 Ottobre: Disarmo atomico, alternative di Difesa e risorse per la Pace e la Nonviolenza



Sabato 14 Ottobre 2006

Sala Farnese, Palazzo D'Accursio
Piazza Maggiore n°6 - Bologna

Disarmo atomico, alternative di Difesa e risorse per la Pace e la Nonviolenza
   Giornata di confronto tra le popolazioni, i politici, gli scienziati

MATTINA: ORE 9,00 - 13,30
CONFRONTO con i comitati popolari per il disarmo delle basi atomiche. Saranno presenti rappresentanti dei comitati di: Aviano, Ghedi, La Maddalena, Capo Teulada, Taranto, Napoli.
Proiezione del film-documentario "Piccola Pesca" dei pescatori di Capo Teulada.

POMERIGGIO: ORE 14,30 - 18,00
CONFRONTO con:
- Alex ZANOTELLI (padre comboniano)
- Alfonso NAVARRA (giornalista, della Lega Disarmo Unilaterale)
- Paolo CENTO (sottosegretario al Ministero Economia e Finanze)
- Luigi MALABARBA (senatore)
- Francesco MARTONE (senatore)
- Angelo BARACCA (fisico nucleare, Università di Firenze )
- Alberto L'ABATE (Università di Firenze )
- Massimo ALIPRANDINI (Campagna O.S.M.-D.P.N.; L.O.C. Milano)
- Angelo CAVAGNA (G.A.V.C.I. Bologna, prete Dehoniano)
- Moderatrice: Giancarla Codrignani

Appello

              FERMIAMO CHI SCHERZA COL FUOCO ATOMICO
                METTIAMOCI INSIEME PER IL DISARMO !
Una grave emergenza chiama a raccolta tutte le associazioni, i movimenti, le persone che da tanti anni lavorano per il ripudio della guerra, per la nonviolenza e per la pace.
La crisi USA-Iran, alimentata anche dalla gravissima  escalation di violenze ed azioni belliche in Palestina, in Libano-Israele, ed in tutto il Medio Oriente, non fa che aggravarsi. Essa è un elemento chiave nella strategia americana di controllo sull' area strategica della "cintura del petrolio". La possibilità di una guerra atomica torna prepotentemente alla ribalta con le accuse  statunitensi a  Teheran di fomentare il terrorismo e di perseguire l'arricchimento dell'uranio per fini bellici. L'uso della  "Bomba" per "disarmare l'Iran" è ufficialmente pianificato e rivendicato come lecito e possibile da parte dell'Amministrazione Bush. Questa minaccia non fa che  alimentare ulteriormente il terrorismo.
La proliferazione nucleare ha rotto gli argini ed è entrata  in una nuova pericolosissima fase: i test missilistici nordcoreani ne sono una manifestazione. Anche gli ostacoli frapposti al controllo democratico, - in alcuni Paesi dittatoriali del tutto impossibile - costituiscono un fattore aggiuntivo di allarme. Ciò nonostante, la percezione del rischio che stiamo correndo è ancora assai limitata, se non inesistente, nell'opinione pubblica. 
Non riconosciamo alcun "diritto" al regime teocratico degli Ajatollah, tanto più dopo le sue esagitate minacce contro il "regime sionista", di dotarsi della "Bomba", approdo della Tecnologia Nucleare; ma nemmeno alle potenze nucleari di ergersi a  giudici degli altri Stati. Stati Uniti, Russia, Francia, Gran Bretagna, Cina (cui si sono aggiunte India e Pakistan e - non ufficialmente - Israele e  Corea del Nord) non hanno rispettato gli impegni per il disarmo totale sottoscritti già quasi quarant'anni fa con il Trattato di Non Proliferazione (NPT).
Le armi di distruzione di massa sono immorali in quanto armi di distruzione indiscriminata; le armi atomiche lo sono in modo assoluto in quanto il loro impiego minaccia  di distruggere in poche ore ogni vestigia di civiltà, e forse  anche ogni forma di vita, spezzando l'equilibrio che la Natura ha sviluppato in miliardi di anni sul pianeta. La Corte Internazionale dell'Aja si e' espressa  dichiarando che l'uso e la minaccia delle armi nucleari sono contrari al diritto internazionale. Anche l'Italia ha la sua fetta di responsabilità, ospitando, in palese violazione della Costituzione e dei suoi impegni di paese nonnucleare, tra Aviano (PN) e Ghedi (BS) una novantina di atomiche, e in 11 porti sommergibili a propulsione nucleare, dotati ciascuno di missili con testate nucleari di  potenza distruttiva complessiva migliaia di volte superiori alle bombe di Hiroshima e Nagasaki.
Politici e militari, sperperando enormi risorse mentre miseria e morte per fame aumentano ovunque, pretendono di decidere da soli nel campo dei problemi atomici, vanificando la democrazia, tenendo la popolazione ostaggio delle loro scelte. 
La politica, la societa', le religioni, la cultura, la scienza, si trovano davanti ad una scelta di vita o di morte. 
Oggi le armi nucleari hanno perduto il ruolo di deterrente, ma sono concepite per venire usate. I veri rischi provengono dagli Stati nucleari che non intendono disarmare, e dalla disponibilità di materiale fissile. La perversa "razionalita'" della brama di potere, della prevaricazione e della forza armata, degenerata nella follia e nell'insensatezza assolute, ha espresso la regola
della competizione atomica: CHI SPARA PER PRIMO VINCE (se riesce ad impedire la reazione del "nemico"). 
La preparazione e la minaccia dello sterminio atomico dimostrano dove portano l'idea e la pratica della guerra, che è un male incontenibile, scatenante il massimo possibile di violenza e distruzione. Ci troviamo davanti ad un passaggio storico che può essere drammatico per l'umanità. Ma può anche essere il momento in cui i popoli dell'intero pianeta reagiscono alla rassegnazione, chiedendo il rispetto della legalità  internazionale ed esigendo di essere trattati come cittadini e non come ostaggio o bersaglio delle partite a Risiko planetario tra i signori della guerra. 
Non possiamo delegare, come ci impone la NATO, la  "Suprema garanzia di Sicurezza" alla deterrenza nucleare. Difesa e sicurezza possono fondarsi sull'unità  popolare che interviene nei conflitti con l'azione  nonviolenta ed i Corpi Civili di Pace.
Noi, gruppo di nonviolente/i, senza presunzione ma con convinzione, chiediamo a tutte e tutti di fare proprio questo appello, di promuoverlo, di diffonderlo, di  persuadere gli indecisi. Ci rivolgiamo all'intera società, al mondo della cultura, della politica, della religione, del lavoro, della scienza, a tutti e ad ognuno:
1) per l'immediata applicazione del Trattato di non  proliferazione, a partire dall'Italia e dall'Europa;
2) per contestare la presenza delle atomiche USA nelle basi militari e nei porti italiani;
3) per contrapporre al concetto strategico della NATO la trasformazione degli armamenti da offensivi a strettamente difensivi in direzione della Difesa Civile non armata e Nonviolenta;
4) per l'obiezione di coscienza dei tanti, troppi, scienziati coinvolti nelle ricerche militari affinché, insieme alle organizzazioni del lavoratori, realizzino la riconversione dell'industria bellica;
5) perché i rappresentanti di tutte le religioni dichiarino la guerra atomica Tabù e Peccato, un crimine contro l'umanità come tale assolutamente non giustificabile.
Il disarmo nucleare completo, come previsto anch'esso dal Trattato di non proliferazione, deve essere il primo passo per il disarmo totale.

* Per adesioni alla campagna:  Alfonso Navarra: e-mail alfonsonavarra at virgilio.it
* Per informazioni sulla giornata di confronto:  G.A.V.C.I. (Gruppo Autonomo di Volontariato Civile in Italia): e-mail: gavci at iperbole.bologna.it, sito web: http://www.gavci.it