Ai firmatari dell'appello promosso da Alex Zanotelli sul Libano



Carissima, carissimo, nei prossimi giorni (a partire dalle Commissioni Difesa ed Esteri della Camera il 6 settembre) il nostro Parlamento ratificherà gli atti del Governo per quanto riguarda la missione del nostro esercito in Libano e l'impegno del nostro Paese per una pace in questa area del Medio Oriente. Noi invieremo l'appello con le sue (ad oggi) più di 3000 sottoscrizioni alle/ai parlamentari e continueremo a fare tutto il possibile per monitorare i passi che verranno intrapresi (o meno) rispetto alle richieste contenute nell'appello che hai sottoscritto. Potrebbe essere utile anche un tuo ulteriore contributo, compatibilmente con il tuo tempo e possibilità: se puoi reinvia anche tu l'appello alle/ai nostre/i rappresentanti in Parlamento. Noi abbiamo fatto precedere il testo dell'appello dal messaggio che riportiamo più sotto, a cui - se vuoi - puoi aggiungere tue considerazioni. Grazie ancora per la tua decisione di accompagnarci in questa azione di richiamo alla nonviolenza sulla strada per la pace.
I promotori di questo appello:
Padre Alex Zanotelli, Ennio Abate, Cristina Alziati, Angelo Baracca, Ernesto Burgio, Chiara Cavallaro, Paola Ciardella, Patrizia Creati, Mauro Cristaldi, Manlio Dinucci, Antonino Drago, Giuseppe Gozzini, Alberto L'Abate, Paola Manduca, Edoarda Masi, Alfonso Navarra, Giorgio Parisi, Claudio Pozzi, Giovanni Sarubbi, Alberto Tarozzi, Andrea Trentini, Riccardo Troisi, Monica Zoppè.

------------ Lettera ai Parlamentari ----------------------------------

Egr. Onorevole, Senatrice e Senatore
Di fronte ai tragici avvenimenti di questo mese di agosto in Libano e Israele noi nonviolenti e nonviolente, parte di quello che viene definito il "popolo della pace", ci siamo interrogate/i su quali strade fossero possibili e utili da percorrere per procedere verso la risoluzione di questo conflitto e di quello, in Palestina, che è ora indicato da tutti come catalizzatore sia delle possibilità di pace che di ulteriori aggravamenti della situazione in Medio Oriente. Abbiamo raccolto alcune di queste considerazioni in un insieme di raccomandazioni per l'azione del nostro Paese e sottoposto queste considerazioni all'attenzione di coloro che costituiscono il "popolo della pace". Negli ultimi giorni di agosto sono già state raccolte oltre 3000 firme di singole persone che potrà scorrere, insieme ad alcuni messaggi, sul sito <http://www.ildialogo.org>, sotto il titolo: "Quali condizioni e garanzie irrinunciabili per una Forza d'Interposizione in Medio Oriente?" La preghiamo pertanto, ora che si appresta a votare per la conversione in legge del decreto del Governo di finanziamento e definizione della missione in Libano, di spendere qualche minuto nella lettura di questo appello tenendo conto nel votare, che: · Sarebbe un segnale di trasparenza delle modalità di questa missione rendere accessibili, sul sito del Governo o su quello di Camera o Senato, le regole di ingaggio delle nostre truppe. · Prendiamo atto che non sarà più il codice penale militare di guerra, ma quello di pace, a caratterizzare questa missione: a maggior ragione possiamo oggi esplicitare l'esigenza e il diritto di essere adeguatamente informate/i su che cosa effettivamente verrà richiesto alle/ai nostre/i concittadine/i là inviati. · Per rendere più credibile la posizione di "indipendenza" del nostro paese - più che di neutralità dalle parti - riteniamo necessaria una sospensione, nelle modalità possibili, dell'Accordo bilaterale di Cooperazione Militare con Israele, o per lo meno delle attività militari nell'ambito di tale accordo: una decisione in questo senso rafforzerebbe anche la nostra posizione in seno all'UNIFIL ai fini di controllo del commercio degli armamenti in Libano. · Altrettanto necessaria ci sembra una sospensione ufficiale, rigorosa e controllata del commercio di qualsiasi tipo di armamenti con entrambi i paesi. · Riteniamo anche auspicabile ed utile che vengano rese pubbliche le modalità della gestione degli aiuti umanitari inseriti nel decreto della missione militare, in modo analogo a quanto sembra stia avvenendo in sede ONU per i fondi che verranno dati dai "paesi donatori" direttamente al governo libanese. Non vorremmo che emergessero successivamente avvenimenti come quelli che hanno già contraddistinto la precedente missione Arcobaleno. La ringraziamo per l'attenzione che potrà/vorrà dedicare al testo dell'appello che sappiamo si aggiunge ad altre/i sostenuti da preoccupazioni e considerazioni che in questo momento attraversano tutto quel popolo per la pace che si interroga con preoccupazione sugli avvenimenti futuri. I promotori di questo appello: Padre Alex Zanotelli, Ennio Abate, Cristina Alziati, Angelo Baracca, Ernesto Burgio, Chiara Cavallaro, Paola Ciardella, Patrizia Creati, Mauro Cristaldi, Manlio Dinucci, Antonino Drago, Giuseppe Gozzini, Alberto L'Abate, Paola Manduca, Edoarda Masi, Alfonso Navarra, Giorgio Parisi, Claudio Pozzi, Giovanni Sarubbi, Alberto Tarozzi, Andrea Trentini, Riccardo Troisi, Monica Zoppè.

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