Rigassificatore a Brindisi, nuovo governo e vecchia politica




RIGASSIFICATORE: PER BRINDISI
NUOVO GOVERNO E VECCHIA POLITICA?

Durante un recente incontro svoltosi a Brindisi nel Centro Pronto Intervento Umanitario dell’ONU il Presidente della Regione Vendola ha detto che, senza la prescritta Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), la costruzione nel porto della città di un impianto ad alto rischio come il rigassificatore «è un crimine contro l’umanità». Ma Vendola ha detto anche che «Brindisi ha già pagato troppo per un processo di industrializzazione che non ha mai tenuto conto della vita, della carne e dei polmoni della città». E se questo è vero, come è confermato dalla dolorosa storia locale degli ultimi decenni, allora vuol dire che la comunità e le sue istituzioni hanno il diritto di aggiungere che sarebbe «un crimine contro l’umanità» anche una realizzazione dell’impianto favorita dall’esito di un eventuale accertamento in sede di VIA strumentale, addomesticato e dall’esito in qualche modo scontato.

Questo è invero il lato oscuro e tortuoso della vicenda. E sì, perchè la valutazione d’impatto ambientale e sociale nel caso in questione è una nozione di comune esperienza tratta dalla facile constatazione degli esosi “prezzi” pagati dalla città con lo sfruttamento del suo territorio, con la violazione di diritti fondamentali e con i guasti provocati da politiche guidate dagli affari e spesso colluse col malaffare. Si spiega allora la preoccupazione e la diffidenza con le quali la comunità interessata guarda alle attuali ambiguità governative e all’ipotesi, che da quelle ambiguità trae origine, di un postumo accertamento in sede di VIA. Soluzione questa non necessaria per l’evidenza e notorietà dei fatti e che potrebbe rivelarsi un inganno, una “polpetta avvelenata”, preparata da “un nuovo corso” che, per Brindisi, si distinguerebbe da quello precedente solo per la messa in scena di una cinica operazione destinata ad aggiungere al danno le beffe.

Va perciò ribadito che la mancanza di VIA nel corso del procedimento, prescritta per le speciali caratteristiche e la devastante invasività dell’opera dalla normativa nazionale ed europea (come chiarito anche da una successiva legge interpretativa), andrebbe correttamente rilevata con una procedura di “autotutela” trattandosi di una omissione che, insieme alle tante altre irregolarità segnalate, giustificherebbe ampiamente la rimozione del provvedimento autorizzativo senza ricorrere ad accertamenti integrativi. Il Governo dovrebbe allora intimare subito alla British Gas la sospensione dei lavori e mettere la società costruttrice di fronte alla scelta di concordare col Governo e la Regione la “rinuncia” all’originario progetto anche a fronte di possibili contropartite o di dover prendere atto, a seguito di un procedimento di “autotutela”, dell’annullamento dell’autorizzazione per vizi di legittimità e, quindi, senza indennizzi

«Siamo tutti dei Davide contro Golia ma noi speriamo che Brindisi ce la faccia a vincere una battaglia che è di tutta la Puglia»: ha detto ancora Vendola nel citato discorso indicando una condizione di minorità nei confronti di poteri forti nazionali e stranieri che le nostre popolazioni ancora una volta stanno malinconicamente sperimentando sulla loro pelle. Ma se la “partita” che si sta giocando è veramente dell’intera Puglia deve allora la Puglia intera lottare per “vincere” e deve far capire al Governo che in caso di sconfitta verranno tratte, a tutti i livelli di responsabilità, le logiche e necessarie conseguenze. E’ questo un momento nel quale la politica che gestisce la cosa pubblica a livello locale e regionale, di fronte a gravissimi attacchi portati ai diritti delle proprie popolazioni, deve lasciare “i palazzi” e scendere in piazza per opporsi ad ingiustizie e soprusi. E se questo non dovesse bastare, deve anche ricorrere a gesti clamorosi di alto valore civile e politico fino a farsi da parte per lasciare al Governo la pesantissima responsabilità di gestire in solitudine, con la burocrazia e contro la democrazia, una situazione insostenibile che farebbe registrare la cancellazione di fatto di poteri ed autonomie attribuite dalla Costituzione alla Regione e agli Enti locali.

Brindisi, 4 settembre 2006

Michele DI SCHIENA