Enrica Bartesaghi per Lidia Menapace Presidente della Repubblica



ENRICA BARTESAGHI: PER LIDIA MENAPACE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

Ad alcuni mezzi d'informazione

ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e i diritti umani

 

Gentili signore e signori,

vi inviamo come anticipazione uno degli interventi che appariranno domani nel notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" a sostegno della proposta che Presidente della Repubblica Italiana sia eletta la senatrice Lidia Menapace.

 

Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo

 

Viterbo, 25 aprile 2006

 

Mittente: Centro di ricerca per la pace

strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo

tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

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ENRICA BARTESAGHI: PER LIDIA MENAPACE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

[Ringraziamo Enrica Bartesaghi (per contatti: bartesaghie at tele2.it) per questo intervento. Enrica Bartesaghi, nata in provincia di Lecco nel 1954, presidente del comitato "Verita' e giustizia per Genova" (sito: www.veritagiustizia.it), e' autrice del libro Genova, il posto sbagliato. La Diaz, Bolzaneto, il carcere: diario di una madre, Nonluoghi libere edizioni, 2004]

 

Mi piacerebbe un Presidente della Repubblica che avesse fatto la Resistenza: perche' questo paese ha dimenticato troppo in fretta le sue origini, la lunga e dolorosa lotta dei partigiani, le sue radici democratiche ed antifasciste. Perche' poche settimane fa a Milano e' stata autorizzata una manifestazione fascista e nelle ultime elezioni politiche ci sono stati candidati dichiaratamente fascisti. Perche' a Bolzaneto i manifestanti arrestati sono stati accolti con le suonerie di "Faccetta nera", con saluti e canzonette fasciste e razziste, insultati e torturati per ore, minacciati di morte e di stupro, privati di sonno, cibo ed acqua, a Genova, Italia, nel mese di luglio del 2001.

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Mi piacerebbe un Presidente della Repubblica che avesse fatto la scelta della nonviolenza: perche' se coltiviamo questo mondo con il dialogo, l'ascolto e la disponibilita' a capire, conoscere, se' e gli altri, la capacita' di gestire i conflitti e le differenze, l'importanza dei diritti e dei doveri propri ed altrui,  possiamo sperare in un futuro di pace.

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Mi piacerebbe un Presidente della Repubblica femminista: perche' le donne in Italia sono poco o nulla rappresentate, nel Parlamento, nelle Istituzioni, nelle aziende pubbliche e private. Perche' i diritti faticosamente conquistati dalle madri, per una sessualita' libera ed una maternita' consapevole, per una parita' reale e non solo sulla carta, sono continuamente messi in discussione e spesso negati alle nostre figlie. Perche' molte, troppe donne straniere sono ridotte a schiave sulle nostre strade, nelle nostre case, senza tutele, senza diritti.

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Mi piacerebbe una Presidente della Repubblica: perche' in Italia non abbiamo mai avuto una donna Presidente della Repubblica, o Capo del Governo, eppure da qualche decennio abbiamo diritto al voto, e da qualche secolo anche ad un'anima.

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Mi piacerebbe Lidia Menapace: perche' non e' mai stata processata per corruzione, mafia, od altri reati. Perche' e' una donna onesta. Perche' ha contribuito a costruire la parte migliore del nostro paese, che c'e', ma si vede poco e conta ancora meno. Perche' e' una donna.

 

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Notizia su Lidia Menapace

 

Lidia Menapace (per contatti: lidiamenapace at aliceposta.it) e' nata a Novara nel 1924, partecipa alla Resistenza, e' poi impegnata nel movimento cattolico, pubblica amministratrice, docente universitaria, fondatrice del "Manifesto"; e' tra le voci piu' alte e significative della cultura delle donne, dei movimenti della societa' civile, della nonviolenza in cammino. Nelle elezioni politiche del 9-10 aprile 2006 e' stata eletta senatrice. La maggior parte degli scritti e degli interventi di Lidia Menapace e' dispersa in quotidiani e riviste, atti di convegni, volumi di autori vari; tra i suoi libri cfr. Il futurismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; L'ermetismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; (a cura di), Per un movimento politico di liberazione della donna, Bertani, Verona 1973; La Democrazia Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia politica della differenza sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed in collaborazione con Chiara Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa, Sinistra indipendente, Roma 1988; Il papa chiede perdono: le donne glielo accorderanno?, Il dito e la luna, Milano 2000; Resiste', Il dito e la luna, Milano 2001; (con Fausto Bertinotti e Marco Revelli), Nonviolenza, Fazi, Roma 2004.

 

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