La missione di pace della delegazione di IPB – Italia in Kurdistan: prime risposte istituzionali in I talia



L’intervento di Susanna Agostini, Presidente della Commissione Sanità e
Politiche Sociali al Consiglio Comunale di Firenze

La delegazione dell’Ufficio Italiano dell’International Peace Bureau, dopo
la partecipazione del 15 marzo alle commemorazioni della strage di
Halabija nel 1988, funestate dai gravi disordini che hanno portato
all’incendio del mausoleo in ricordo delle vittime,  e l’importante
testimonianza  di pace culminata nella firma presso il Parlamento Iracheno
per la promozione della campagna mondiale “Mayors for Peace” è oggi
bloccata a Erbil in attesa del ritorno in Italia.

Nel corso dell’odierno Consiglio Comunale di Firenze il Consigliere
Susanna Agostini, Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali
è così intervenuta:

"In questi giorni ad Halabja, nel Kurdistan Iracheno, una delegazione di
rappresentanti dei Comuni italiani aderenti alla Campagna mondiale "Mayors
for Peace": Marzabotto, Venezia e Mazzarino guidata dalla Presidenza
dell'Ufficio Italiano dell’International Peace Bureau sta partecipando
alle commemorazioni del bombardamento compiuto con armi chimiche dal
regime di Saddam Hussein nel 1988 .
Il nostro Sindaco, Vicepresidente della Mayors for peace, ha aderito alla
missione con una sua lettera consegnata a mano dalla delegazione al
Sindaco di Halabja, presente in Palazzo Vecchio a Firenze quando a
Settembre abbiamo ricevuto Akiba Tadatoshi, Sindaco di Hiroshima e
Presidente della MFP.
Dalle cronache sappiamo che giovedì scorso il giorno della memoria Curda è
stato funestato da gravissimi disordini che hanno causato morti, feriti e
la distruzione del monumento-museo alle vittime della strage, e tutto
questo sullo sfondo dei bombardamenti statunitensi sulla vicina città di
Samarra.
La nostra delegazione, oltre che partecipare alle cerimonie istituzionali
ha incontrato autorità, persone e studenti, ha visitato strutture
ospedaliere e scolastiche per esprimere la solidarietà concreta delle
nostre città unite da comuni ideali di pace e progresso dell’umanità.
Nell’agosto scorso, quando ho avuto l’onore di rappresentare Firenze e il
Sindaco Domenici a Hiroshima, ho potuto vedere e sentire cosa significa,
per l’uomo, l’aggressione nucleare. Una guerra infinita che produce morti
anno dopo anno, malati con sofferenze atroci ancora oggi, dopo 60 anni.
Solo tra il 2004 e il 2005 sono mille i morti, per leucemie e tumori.
Con questo spirito mi sento di proseguire il lavoro avviato anche
personalmente nella MFP, pure con il popolo di Halabaja che ha subito
l’aggressione di gas nervini e non solo. Un popolo che in un solo giorno
ha contato 5000 morti. Coloro che, come ho sentito dire in Giappone da un
hibakusha, (un contaminato sopravvissuto alla bomba atomica) hanno
sofferto di meno! Si perché anche in Iraq ci sono sopravvissuti e nuovi
nati con terribili danni all’organismo causati dalle conseguenze dei gas
chimici.Per questo chi muore subito paradossalmente è più fortunato!
La delegazione ieri, si è incontrata con la Sig.ra Talabani, moglie del
Presidente della Repubblica Irachena, la quale ha chiesto di poter
affrontare anche attraverso la nostra città e Regione una ricerca-studio
relativa alla cura delle trasformazioni genetiche in atto nei bimbi che
stanno nascendo con terrificanti patologie.
Anche per questo lavoreremo, attraverso la commissione politiche
sanitarie, perché Firenze sia promotrice della ricerca, coinvolgendo tutte
le istituzioni richieste come riferimento.
La situazione è più grave di quanto possiamo pensare. Fonti sanitarie
prevedono che per i prossimi 200 o 300 anni, nei luoghi aggrediti dai gas
tossici, potranno nascere bimbi con gravi malformazioni e continueranno a
morire, e a soffrire, le persone che hanno avuto la sventura di essere
contaminati.
Le armi chimiche come le armi nucleari sono terribili armi di distruzioni
di massa che non finiscono con la fine delle guerre ma continuano per
generazioni e generazioni.
Firenze aderendo la Mayor For Peace si è impegnata a far sì che cessi ogni
conflitto nucleare e non solo entro il 2020.
Questo è un impegno che ci deve vedere uniti tutti. Lontani da ogni
polarizzazione ideologica. Rappresentanti della Città consapevoli che la
democrazia non si esporta con la guerra dovremo essere protagonisti,
attivi promotori di pace e della salute dell’umanità intera.”

Per aggiornamenti ed approfondimenti contattare:
Dott.ssa Carla Casazza 335 6770994 verbavolant at libero.it



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