Rapporto di Amnesty International sull'Iraq: diritti fondamentali negati a migliaia di detenuti



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COMUNICATO STAMPA
CS26-2006

RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SULL'IRAQ: DIRITTI FONDAMENTALI NEGATI A
MIGLIAIA DI DETENUTI

Un nuovo rapporto di Amnesty International denuncia oggi che migliaia di
persone sotto la custodia della Forza multinazionale a guida Usa (Mnf)
sono intrappolate in un sistema di detenzione arbitraria che nega loro i
fondamentali diritti umani. Allo stesso tempo, aumentano le prove sull'uso
della tortura ai danni dei prigionieri da parte delle forze di sicurezza
irachene sostenute dall'Mnf.

'Tre anni dopo aver rovesciato Saddam Hussein, l'alleanza guidata dagli
Usa non ha preso misure che rispettino i diritti fondamentali delle
persone detenute sotto la sua custodia e li tutelino dalla tortura o da
altri abusi. Il sistema di detenzione che e' stato istituito e' arbitrario
e costituisce un focolaio di possibili abusi' - ha dichiarato Amnesty
International.

Alcuni detenuti sono sotto la custodia dell'Mnf da oltre due anni, senza
accusa ne' processo e senza che venga loro data un'opportunita' adeguata
di contestare i motivi della detenzione. Essi rischiano di rimanere in
carcere per altri anni sulla base di informazioni cui non possono avere
accesso. Il sistema che gli Usa e il Regno Unito hanno adottato per
riesaminare i casi dei detenuti non rispetta gli standard internazionali,
tra cui la necessita' di una supervisione giudiziaria. Ai detenuti viene
inoltre costantemente negato l'accesso agli avvocati e alle loro famiglie.

Il rapporto 'Oltre Abu Ghraib. Detenzione e tortura in Iraq' pone
l'attenzione sulle violazioni dei diritti umani di cui l'Mnf e'
direttamente responsabile ma mette anche in evidenza le crescenti prove
sull'uso della tortura da parte delle forze di sicurezza irachene che
operano congiuntamente all'Mnf, compresa la cosiddetta 'Brigata Lupo',
alle dipendenze del ministero degli Interni iracheno. Amnesty
International ha ricevuto notizie di prigionieri deceduti mentre si
trovavano sotto la custodia dell'Mnf e teme che questi casi non siano
stati adeguatamente indagati e che i responsabili non siano stati chiamati
a rispondere sul piano giudiziario del proprio operato. Le indagini
compiute dagli Usa e dal Regno Unito sugli abusi commessi dalle proprie
forze si sono di solito concentrate su militari di basso grado e le
sentenze non sono state commisurate alla gravita' dei reati commessi.

Per mantenere viva la speranza che l'Iraq cessi di scivolare lungo un
crinale di violenza e divisione tra fazioni, e' indispensabile che tanto
l'Mnf quanto le autorita' irachene adottino misure urgenti che ribadiscano
l'importanza del rispetto dei diritti umani fondamentali. In particolare,
esse dovranno assicurare che i diritti dei detenuti siano pienamente
rispettati, che tutte le denunce di tortura o di altri abusi siano oggetto
di indagini celeri e indipendenti e, infine, che chi ha ordinato o
compiuto abusi, a prescindere dal grado gerarchico, sia portato di fronte
alla giustizia.

'Il diritto internazionale dei diritti umani applicabile in Ira q e la
stessa legislazione irachena contengono garanzie per proteggere i diritti
fondamentali delle persone che si trovano in stato di detenzione, compreso
il diritto a non essere sottoposti a tortura e maltrattamenti. E' piu' che
mai giunto il momento che tutte le parti coinvolte nel conflitto inizino a
rispettare le norme cui sono e restano legalmente vincolate - afferma
Amnesty International.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 6 marzo 2006

Il rapporto 'Oltre Abu Ghraib. Detenzione e tortura in Iraq' e'
disponibile in lingua inglese all'indirizzo: http://www.amnesty.org e
presso l'Ufficio stampa di Amnesty International Italia.

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it

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