Congo: "Osservatori per elezioni", è il progetto di Beati i Costruttori di Pace



PACE - I "Beati i costruttori" cercano osservatori per le elezioni in Congo. "La presenza di stranieri può funzionare da deterrente per chi volesse compiere intimidazioni o scorrettezze".

PADOVA - I Beati costruttori di pace cercano osservatori della società civile europea per le elezioni in Congo e vista la dimensione del Paese “maggiore sarà il numero di osservatori che accompagneranno il popolo congolese in questo importante passo, maggiori saranno le probabilità di portare a termine le elezioni in modo democratico e trasparente". “Siamo convinti - spiega l'associazione - che le elezioni presidenziali, legislative, provinciali e locali rappresenteranno per la Repubblica democatrica del Congo un primo passo sulla strada della democrazia e della costruzione della pace. Abbiamo raccolto dai vari interlocutori un lungo elenco di ostacoli ancora da superare, prima di poter arrivare all’esercizio del diritto democratico, ma ci siamo anche fatti l’idea che è possibile farcela. Tutti hanno apprezzato lo spirito con cui intendiamo offrire il nostro contributo. Abbiamo ribadito più volte la nostra volontà di essere accompagnatori cordiali e non semplici ispettori, sottolineando l’importanze delle elezioni. Ma sappiamo che la presenza di stranieri può funzionare anche da deterrente nei confronti di chi volesse compiere intimidazioni o scorrettezze di varia natura”.

L’organizzazione attende che venga reso pubblico il testo definitivo della legge elettorale, approvato in questi giorni dal Parlamento di Transizione; sarà poi compito della Commissione Elettorale Indipendente elaborare un calendario definitivo, con le scadenze per l’iscrizione dei candidati, le date delle campagne elettorali e le scadenze di ciascuna tornata elettorale. “Anche il nostro percorso, per costruire una missione di osservatori elettorali, sarà lungo e impegnativo. – sottolineano - Ad oggi possiamo solo ipotizzare che la prima scadenza elettorale verrà decisa per fine maggio, metà giugno. Poiché sarà necessaria una seria formazione per chiunque voglia partecipare a questa iniziativa, abbiamo la necessità di informare e di stabilire almeno una data iniziale di incontro. Siamo già in contatto con varie istituzioni che valuteranno in che modo aiutarci nell’organizzazione della formazione: il gruppo di esperti che si occuperà della formazione degli osservatori istituzionali per conto del Ministero degli Esteri e altri di nostra conoscenza”.

Chiunque fosse interessato a partecipare al progetto può farlo attraverso la mail <mailto:beati at libero.it>beati at libero.it (con copia a <mailto:lisa.clark at libero.it>lisa.clark at libero.it); è necessaria una conoscenza almeno elementare del francese. “Costituiremo un gruppo ristretto di coordinamento che dovrà occuparsi, in Nord e Sud Kivu, di tutta l’organizzazione. – spiega l’organizzazione - La missione degli osservatori avrà una durata di circa dieci giorni, compreso il viaggio. (…) E’ nostra intenzione svolgere la missione di osservazione principalmente nelle zone orientali del Paese, purtroppo le più turbolente. E’ quindi essenziale che ognuno sia consapevole delle difficoltà che la presenza in quelle zone può rappresentare”.

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