Comunicato su brevettazione software



Invio per conto del Sen. Cortiana, allegando al comunicato la mozione che i
Verdi presentano agli enti locali contro la brevettazione del software.
Cordialmente
Ilaria Venturi
collaboratrice Sen. Cortiana


COMUNICATO STAMPA



CONFERENZA STAMPA SU "BREVETTI, SAPERI, DIRITTI", CORTIANA: LE
AMMINISTRAZIONI LOCALI PRENDANO L'INIZIATIVA


"Oggi si è tenuta a Milano la conferenza stampa "Brevetti, Saperi, Diritti"
a cui hanno partecipato, oltre al sottoscritto, l'On. Monica Frassoni, il
Capogruppo Verdi al Parlamento Europeo, l'On. Eva Lichtemberger, la
Parlamentare austriaca al Parlamento Europeo, Carlo Formenti di QuintoStato
e Alex Foti di NeuroGreen" riporta il Senatore dei Verdi Cortiana

Prosegue e conclude Cortiana "La battaglia contro la brevettazione del
software e degli algoritmi, che i Verdi strenuamente conducono da un anno
nel Parlamento Europeo, richiede uno sforzo ulteriore per essere
definitivamente vinta: dopo più di due milioni di firme sulla petizione
promossa da FFII, dopo più di settanta parlamentari italiani di tutte le
forze politiche schierati con un appello contro la brevettazione del
software, ora è tempo che tutte le amministrazioni locali, quelle su cui
più di tutte avrebbe conseguenze una tale direttiva, prendano l'iniziativa.
Per questo i Verdi presentano una mozione che, a tutti i livelli locali
promuoveranno contro la brevettabilità del software."


Roma 12/11/2004  

Ufficio Stampa
Sen. Fiorello Cortiana
Tel 06 67064104
Fax 06 67063487




MOZIONE



Oggetto        Libero accesso agli alfabeti e contrarietà alla
brevettazione del software nelle amministrazioni locali, nonché interventi
per lo sviluppo locale


Premesso che viene

A settembre 2003 il Parlamento Europeo ha significativamente modificato la
direttiva europea sulla brevettazione del software, accogliendo le istanze
dei due milioni di cittadini che contro tale provvedimento si sono scherati
e riconoscendo che  approvazione di tale direttiva, nel suo testo
originario proposto dalla Commissione Europea avrebbe bloccato uno dei
comparti più avanzati e strategici del nostro sistema economico nazionale e
locale, quale l'informatica.

Questa proposta di direttiva, con la scusa di armonizzare il sistema
brevettuale europeo in materia di software, di fatto sovverte i dettami
della Convenzione Europea sui Brevetti, introducendo la brevettabilità del
software e dei metodi commerciali.

Come già dimostrato negli Stati Uniti, il sistema brevettuale, che è stato
esteso al software da 20 anni, ha rallentato l'innovazione invece che
incoraggiarla, spostando i fondi destinati originariamente a ricerca e
sviluppo verso i dipartimenti legali delle grosse multinazionali che si
occupano a tempo pieno di costose cause brevettuali. Un tale sistema
imporrebbe degli oneri eccessivi per le piccole e medie imprese del
territorio, vero motore dello sviluppo software continentale, e le
renderebbe succubi di quelle poche grosse aziende, in maggioranza
extraeuropee, che posseggono grandi portafogli di brevetti software.

Considerato che:

tale proposta è pericolosa, perchè introduce ostacoli insormontabili alla
creazione di software, sia libero che proprietario, sia se ceduto
gratuitamente che dietro pagamento. Ogni autore di software, libero o meno,
è esposto al rischio di dover elaborare soluzioni tecniche che non siano
coperte da alcun brevetto software, rendendo estremamente complesso ed
oneroso il processo di ideazione del software se non del tutto impossibile;
spesso infatti il processo di brevettazione del software va a coprire il
problema nella sua interezza piuttosto che la soluzione, rendendo
impossibile operare nel settore coperto dal brevetto senza violarlo.

Il Paese e diverse amministrazioni locali sono fortemente impegnate, per
motivi politici, istituzionali ed economici a sviluppare e promuovere
processi di migrazione da software proprietario a software libero, e tale
processo sarebbe fortemente osteggiato da una proposta di questo tipo.

Rilevato che:

La genericità con cui le idee vengono descritte e brevettate richiede pochi
sforzi, se si hanno a disposizione abbastanza fondi, per brevettare i
metodi più banali. In tal modo l'istituto della brevettazione, nato per
stimolare l'innovazione in settori in cui essa costa molto, diventa nel
settore del software una lotteria che va a beneficio di poche aziende.
Inoltre la banalità dei brevetti concessi impone notevoli sforzi per
elaborare qualcosa di alternativo e, soprattutto, richiede la completa
conoscenza di quanto già brevettato, ovvero decine di migliaia di brevetti
europei già esistenti e depositati, pur se attualmente non legali.


Il Consiglio Comunale si impegna

invita tutte le istituzioni democratiche, le forze politiche, i Parlamenti,
i Governi e le Organizzazioni della società civile ad intensificare
l'impegno alla libera circolazione delle idee e in particolare invita la
Commissione Europea, il Consiglio dei Ministri Europei e il Parlamento
Europeo a ritenere prioritario il mantenimento dell'accessibilità degli
alfabeti biologici e antropologici per l'accesso al sapere e alla
conoscenza;

s'impegna a fornire un aiuto concreto al settore delle PMi, anche
lattraverso l'istituzione di apposito sportello per la facilitazione della
competitività autonoma nel settore informatico e lo sviluppo locale.