Lettera aperta contro i brevetti software in Europa



COMUNICATO STAMPA

Free Software Foundation Europe - Capitolo Italiano
Associazione Software Libero
Italian Linux Society

	   Lettera aperta contro i brevetti software in Europa

Alla cortese attenzione di:


Antonio Marzano
Ministero per le Attività produttive
Via Molise, 2 - 00187 ROMA
Fax 06 47887964

Letizia Moratti
Ministero dell'Istruzione, università e ricerca scientifica
Viale Trastevere, 76/a - 00153 ROMA
Fax 06 58492057

Rocco Buttiglione
Ministero per le Politiche comunitarie
Piazza Nicosia, 20 - 00187 ROMA
Fax 06 67795342


e, per conoscenza:
Lucio Stanca
Ministero dell'Innovazione e tecnologie
Via Isonzo, 21/b - 00198 ROMA
Fax 06 42153318

Mario Baldassarri
Vice ministro dell'Economia e Finanze
Via XX Settembre, 97 - 00187 ROMA
Fax 06 4820026



OGGETTO: La società civile e le PMI chiedono sostegno politico per
l'Innovazione


Egregio Sig. Ministro,

il  futuro dell'Europa  e del  nostro  paese è  intimamente legato  alla
capacità di sviluppare  nuova conoscenza, ed in  questo scenario globale
il ruolo delle nuove tecnologie è fondamentale.

In particolare l'informatica,  che costituisce l'infrastruttura portante
di  ogni  realtà  moderna  che  produca o  consumi  beni  e  servizi,  è
essenziale per la crescita economica e sociale del nostro Paese.

Nel  corso  degli  ultimi  anni  l'Europa ha  iniziato  a  realizzare  e
commercializzare  soluzioni  e   prodotti  informatici  all'avanguardia,
conquistando primati in alcuni settori; un segno che scuole e università
hanno saputo  confrontarsi efficacemente con le  realtà statunitensi che
tradizionalmente dominano questo mercato.

Il  Web  e  Linux  oggi  sono  forse  tra  i  simboli  più  evidenti  di
questo  successo, ma  l'avanzata  della tecnologia  europea deve  essere
tutelata, poiché l'eventuale approvazione  della Direttiva Europea sulla
brevettabilità  delle  invenzioni  attuate   per  mezzo  di  elaboratori
elettronici  costituirebbe   una  seria  battuta  d'arresto   per  tutta
l'economia europea.

Ed  è  nel   segno  della  continuità  e  nel   rispetto  della  volontà
dell'Europarlamento,  che  già  nel  settembre   2003  a  valle  di  una
serie  di studi  ed approfondimenti  aveva ritenuto  necessario emendare
significativamente il testo originale  della Direttiva, che le chiediamo
di riconfermare  in maniera  inequivocabile l'intenzione  dell'Italia di
non accettare che  anche l'Europa diventi un "campo  minato" di brevetti
software.  A  questo proposito  notiamo che  proprio negli  Stati Uniti,
dove la pratica di brevettazione del software è legale da circa 10 anni,
la Federal  Trade Commission si  è espressa molto  criticamente rispetto
all'introduzione dei brevetti software  nel rapporto datato ottobre 2003
dal titolo: "To  Promote Innovation: The  Proper Balance  of Competition
and Patent Law and Policy" [1].

Le voci contrarie alla brevettabilità del software di due milioni di PMI
Europee [2]  sono state affiancate  in Italia dai pareri  autorevoli del
nostro  Ministro  per l'Innovazione  e  le  Tecnologie  [3] e  del  Vice
Ministro dell'Economia  e delle  Finanze [4], che  rispettivamente hanno
ricordato come

   La  Direttiva  in discussione  conferma  l'uso  attuale [negli  Stati
   Uniti, NdR]  del brevetto per  protocolli ed altri  elementi software
   che rendono più difficoltosa l'interoperabilità tra software prodotti
   da  aziende diverse,  limitando  di fatto  lo  sviluppo del  mercato.
   […] In considerazione  del fatto che lo  sviluppo delle grandi
   innovazioni  della  Società  dell'Informazione, Internet,  il  WWW  e
   le  applicazioni  Open  Source  sono   il  risultato  di  una  grande
   collaborazione mondiale,  oggi considerate beni  digitali accessibili
   da tutti, la  proposta sembra andare in  controtendenza rispetto agli
   sviluppi degli ultimi anni.

e

   I produttori di software che  detengono brevetti possono innalzare le
   barriere  d'accesso o  addirittura impedire  a terzi  di entrare  nel
   mercato, con inevitabili conseguenze sulla lievitazione dei costi per
   la Pubblica Amministrazione. […] Se il brevetto software fosse
   legalizzato questo discriminerebbe l'offerta basata su soluzioni Open
   Source, limitando de iure il pluralismo informatico.

Non  ultimi prestigiosi  istituti economici  e finanziari  hanno assunto
posizioni critiche, come quelle espresse dalla Deutsche Bank [5] e dalla
PriceWaterhouseCoopers [6], per citare le più recenti.

In  considerazione di  quanto  sinteticamente  riportato, rinnoviamo  il
nostro  appello affinchè  Lei ed  i  suoi esimi  colleghi si  adoperino,
nell'ambito   delle  proprie   possibilità  e   competenze,  a   che  la
brevettabilità del  software non diventi  realtà, mettendo al  riparo il
Paese dal rischio di recessione  economica per il settore informatico ed
i settori ad esso legati.


Distinti saluti,

Italian Linux Society (http://www.linux.it/)
Associazione Software Libero (http://softwarelibero.it/)
Free Software Foundation Europe (http://fsfeurope.org/)


Riferimenti:
[1] http://www.ftc.gov/os/2003/10/innovationrpt.pdf
[2] http://swpat.ffii.org/
[3] http://www.innovazione.gov.it/ita/comunicati/2004_05_18.shtml
[4] http://kwiki.ffii.org/index.cgi?Ital040517It
[5]
http://www.dbresearch.com/PROD/DBR_INTERNET_EN-PROD/PROD0000000000175949.pdf
[6] http://www.ez.nl/content.jsp?objectid=24583
[7] http://www.nosoftwarepatents.com/