Uruguay, per gli ultimi sondaggi non ci sarebbe ballottaggio



Secondo due dei tre ultimi sondaggi resi noti nelle ultime 48 ore, non ci sarà ballottaggio a Montevideo, dove il prossimo 31 ottobre si svolgeranno elezioni presidenziali e politiche.

Secondo la Factum, l'Incontro Progressista (coalizione di sinistra), che ha come candidato alla presidenza l'oncologo Tabaré Vazquez, raccoglierebbe il 52% dei voti al primo turno. Secondo la IPSO il dr. Vázquez arriverebbe addirittura al 55% mentre per la Interconsult si collocherebbe al 48.1%. Il primo partito del paese, con oltre il 30% dei voti, sarebbe il Movimento di Partecipazione Popolare (MPP) erede del Movimento di Liberazione Nazionale - Tupamaros e guidato dall'ex-leader guerrigliero Pepe Mujíca.

Il conseguimento del quorum del 50,1% al primo turno è strategico perché nel primo turno si attribuiscono in maniera proporzionale i seggi nel parlamento di Montevideo che non verrebbero modificati nell'eventuale ballottaggio di quattro settimane dopo.

Il più vicino avversario di Vázquez è Jorge Larrañaga, del Partito Nazionale (centro-destra), che viene collocato tra il 27 e il 30% dei voti nei vari sondaggi. Un disastroso 7-10% è attribuito all'ex-ministro degli interni Guillermo Stirling del Partito Colorado (centro-destra), dell'attuale presidente Jorge Batlle, al governo in coalizione col PN.

Una vittoria del Dr. Vázquez completerebbe il quadro di un'America Latina atlantica che dall'Argentina al Venezuela vede governi di centro-sinistra critici verso le politiche dell'FMI ed un'America che si affaccia sul Pacifico, dove dal Cile di Ricardo Lagos, alla Colombia di Uribe (passando per il Perú di Toledo e l'Ecuador di Gutiérrez) il modello neoliberale continua ad essere applicato alla lettera.

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