[acqua_news] Vittoria a Strasburgo per l'acqua pubblica: passa l'emendamento del Contratto mondiale dell'acqua



Contratto mondiale sull'acqua
www.contrattoacqua.it

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Successo dell'iniziativa promossa
NUOVA VITTORIA A STRASBURGO
PER L'ACQUA BENE COMUNE
Ribaltata  la proposta, contenuta nel Rapporto  Miller,

 di liberalizzare la gestione dell'acqua



Si è concluso con successo, l'azione di pressione organizzata dal Comitato
Internazionale per il Contratto Mondiale sull'acqua, con il supporto del
Comitati italiano, francese e belga, nella giornata di martedì 9 marzo a
Strasburgo,  per modificare il testo del rapporto Miller sulle "Strategie
per il mercato interno- priorità 2003-2006" sottoposto oggi all'
approvazione del Parlamento europeo, sulla base della Comunicazione
redatta dalla Commissione  Giuridica per il mercato interno.


Nel corso della votazione uninominale, che  ha avuto luogo oggi giovedì 11
marzo a  Strasburgo, il Comitato per il contratto Mondiale dell'acqua ha
infatti raggiunto due significative risultati : l'approvazione di un
emendamento sostenuto dal Gruppo GUE che chiedeva di  "escludere
l'assoggettamento della gestione delle risorse idriche dalle norme del
mercato interno" e  l'approvazione di un secondo emendamento che ha
rigettato  la richiesta della Commissione di "accogliere con favore le
proposte di continuare la liberalizzazione segnatamente al settore
dell'acqua e dei servizi postali" ( art.10).


Con 201 voti a favore  e 116 contrari, è stata infatti accolta dal
Parlamento la richiesta espressa con una lettera aperta-emendamento,
inviata nella giornata di ieri  da  Danielle MITTERRAND- p.Alex ZANOTELLI e
Riccardo PETRELLA  a tutti  i parlamentari  europei, di  sostenere ,
durante le votazioni, la prima parte dell'emendamento all'art. 16  cioè
"essendo l'acqua un bene comune dell'umanità, si ritiene che la gestione
delle risorse idriche non debba essere assoggettata alle norme del mercato
interno, privatizzato e liberalizzato".


L'azione di  sensibilizzazione  e di riflessione stimolata dal Comitato
italiano con i contributi e le motivazioni esposte nel corso  della
audizione  "aperta" , realizzata nella giornata di martedì 9 febbraio
presso il Parlamento europeo, con gli interventi ed i contributi di Alex
Zanotelli - Danielle Mitterrand - Mario Soares e Riccardo Petrella  sulla
"debolezza dei principi  politici espressi" e "il basso livello di difesa
del carattere di bene pubblico dell'umanità dell'acqua" , ha determinato un
secondo importante risultato a livello di votazione : la soppressione della
seconda parte dell'art. 10  con cui la Commissione Giuridica chiedeva al
Parlamento  di " accogliere con favore le proposte di continuare la
liberalizzazione e l'apertura  dei mercati in altro settori e segnatamente
l'acqua ed i servizi idrici , nel rispetto sempre degli obblighi del
servizio universale".


"Entrambe queste assunzioni di responsabilità del Parlamento europeo
dimostrano - ha dichiarato Rosario Lembo, Segretario del Comitato Italiano
per il Contatto Mondiale sull'acqua che ha organizzato l'audizione del
Contratto Mondiale sull'acqua a  Strasburgo, - che  se la società civile, i
movimenti sono capaci  di inserirsi negli spazi di democrazia e di
partecipazione che esistono all'interno delle istituzioni, con precise
proposte politiche,  è possibile  condizionare la "P"olitica, anche quella
espressa dagli interessi forti delle multinazionali".  E' la seconda volta,
dopo la sconfitta di Cancun, che  la Commissione  Europea , nonostante la
forte lobby esercitata dalle  principali imprese multinazionali europee, è
costretta da un voto del Parlamento, a cambiare la  propria  strategia
rispetto alla tendenze da tempo in atto di affermare i principi della
privatizzazione della gestione delle risorse idriche e di  sancire la
mercificazione dell'acqua. ll successo  raggiunto con questa iniziativa
costituisce uno stimolo ed un forte segnale di incoraggiamento per
continuare , a partire dal territorio,  l'impegno per  sollecitare il
"riconoscimento dell'acqua come un diritto umano universale per  tutti" e
la gestione delle risorse idriche come un "servizio pubblico europeo".


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