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Movimento Cunegonda Italia
L'occhio critico sui consumi
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Ogni fine mese: la Newsletter mensile


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AMNESTY INTERNATIONAL. UNA CAMPAGNA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

L'organizzazione umanitaria Amnesty International ha lanciato a Londra una
campagna internazionale contro la violenza sulle donne. «La violenza contro
le donne è il peggior scandalo dei nostri tempi in materia di diritti umani.
Da quando nascono fino alla loro morte, sia in tempo di pace che di guerra,
le donne sono soggette a discriminazioni e violenze, di cui sono
responsabili gli Stati, la società e le famiglie», denuncia Amnesty.

CONDANNA - Nel rapporto intitolato «Mettere fine alla violenza contro le
donne», l'organizzazione condanna senza appello le discriminazioni e le
violazioni dei diritti dell'Uomo di cui sono vittime le donne di tutto il
mondo. Per Irene Khan, segretaria generale di Amnesty International, «la
violenza contro le donne è oltraggiosa e nascosta». Nel mondo, ha
sottolineato, 79 Paesi - inclusa la Russia - non hanno leggi contro la
violenza domestica e 54 hanno leggi che le discriminano le donne.

NESSUNO ESCLUSO - I numeri comunicati da Amnesty danno le dimensioni del
fenomeno:

STATI UNITI D'AMERICA - Secondo statistiche ufficiali, ogni 15 secondi viene
picchiata una donna. Il governo stima che nel 2001 si siano verificati circa
700 mila casi di violenza domestica e che ogni anno vengano vendute da 45 a
50 mila fra bambine e donne. CANADA - A Vancouver, fra il 1993 e il 1997 su
462 casi di denuncia di stupro solo il 33% ha determinato rinvii a giudizio,
solo l'11% sentenze di condanna.

EUROPA - 500 mila donne sono vittime della tratta della prosituzione. In
Belgio, oltre il 50% delle donne ha subito qualche forma di violenza
all'interno della famiglia. In Francia su 25 mila casi di stupro all'anno
solo 8 mila vengono denunciati alla polizia. In Gran Bretagna fra il 1997 e
il 1998 si sono verificati oltre 2000 casi di violenza fisica e sessuale
contro collaboratrici domestiche. In Russia secondo datigovernativi ogni
anno 14 mila donne vengono uccise da partner o familiari.

ITALIA - Secondo il Rapporto Istat 1999 sulla sicurezza dei cittadini, sono
714 mila le donne fra i 14 e i 59 anni che hanno subito uno stupro o un
tentativo di stupro (il 4%). L'82,7% delle violenze sessuali non viene
denunciato. Su 223 omicidi avvenuti in famiglia, nel 63,2% la vittima è
stata una donna. Nel 41,8% dei casi l'omicida è il partner.

ASIA - In Bangladesh oltre il 50% di tutti gli omicidi sono casi di mogli
uccise dai mariti. In India oltre il 40% delle donne sposate ha subito
violenza fisica o sessuale da parte dei mariti. In Pakistan nel 1999 più di
1.000 donne sono state vittime di «crimini d'onore».

AFRICA - In Sudafrica, avviene uno stupro ogni 23 secondi e solo 1 su 35
viene denunciato secondo la polizia. L'Onu ha calcolato che nel periodo
ottobre 2002-febbraio 2003 nella zona di Uvira in Repubblica Democratica del
Congo, nel pieno della guerriglia, sono state stuprate 5.000 donne, circa 40
al giorno.

MEDIO ORIENTE - La Lega delle donne irachene denuncia che nel periodo
aprile-agosto 2003 oltre 400 donne sono state rapite, stuprate o vendute. In
Libano, nel 2001, i casi di donne uccise dal marito o da un parente maschio
per questioni d'onore solo stati in media fra i 2 e i 3 al mese.

Per saperne di più:
<http://www.amnesty.it/campaign/maipiuviolenzasulledonne/>


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CAMPAGNE CUNEGONDA ITALIA


NON PAGHIAMO IL CANONE AL MONOPOLIO DELL'INFORMAZIONE TELEVISIVA

Ognuno di noi, acquistando prodotti pubblicizzati sulle reti Mediaset, versa
a fine anno una quota che è di molto superiore alla cifra del canone Rai. E'
in base a questa constatazione che Cunegonda Italia invita a leggere con
attenzione la seguente lista di prodotti, che comprende i maggiori
inserzionisti che comprano spazi pubblicitari sulle reti Mediaset.

*** nuova lista ***

Leggi: <http://www.cunegonda.info/politica.htm>


SONO PER LA PACE E PER LO SVILUPPO.
IO NON COMPRO CARBURANTI!

Ognuno di noi, comprando carburanti, finanzia la guerra. Ognuno di noi, non
comprando carburanti, sottrae denaro al mercato petrolifero, principale
motore mondiale di tutte le guerre. Per il petrolio si uccide in tutto il
mondo: E' avvenuto in Afganistan, in Iraq, avviene tuttora in Cecenia e in
Congo. Come se non bastasse, l'impennarsi del prezzo del greggio in
coincidenza dei conflitti armati risponde alla logica perversa di far pagare
a noi cittadini i costi militari delle guerre.

Leggi: <http://www.cunegonda.info/diritti.htm>


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Gentile iscritto, contiamo sul fatto che Lei voglia aiutarci a diffondere
quanto più possibile queste iniziative di massa critica, non solo
contattandoci per partecipare direttamente alle attività del movimento, ma
anche attraverso il semplice passaparola.


Ringraziamo Umberto Eco, tutti coloro che ci sostengono e incoraggiano, e
tutti quelli che ci aiuteranno a rendere la nostra cara Italia un po' più
democratica e libera.


Un saluto cordiale da

Movimento Cunegonda Italia
L'occhio critico sui consumi
<http://www.cunegonda.info>

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