RossoNotizieNet n. 48 - 20 febbraio 2004



ROSSONotizieNet
numero  48 - 20 febbraio 2004
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periodico elettronico dell'Associazione Culturale Punto Rosso
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Sommario


Iniziative
- Si è costituito il Comitato Fermiamo la Guerra nazionale per organizzare
la manifestazione del 20 marzo
- Milano: prossime iniziative del Comitato Fermiamo la Guerra di Milano
- Milano: spettacolo su Genova 2001 e incontro con Haidi Giuliani (19-22
febbraio)
- Milano: dibattito sul crack Parmalat (6 marzo)
- Pavia: dibattito verso il 20 marzo (26 febbraio)
- Vimodrone: dibattito in vista del 20 marzo (3 marzo)
- Magenta: dibattito sul dopo Mumbai (10 marzo)

Libera Università Popolare
- Prossimi corsi, primo semestre 2004

Materiali
- Chiapas: dieci anni dopo di Emilio Molinari

Novità Edizioni Punto Rosso

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Si è costituito il Comitato  FERMIAMO LA GUERRA

Il 20 marzo una grande manifestazione nazionale a Roma
Rispondendo all'appello dei pacifisti americani, fatto proprio dal Forum di
Bombay, per fare del 20 marzo prossimo - ad un anno dall'invasione
dell'Iraq - una giornata di mobilitazione mondiale contro la guerra, per la
fine dell'occupazione e il ritiro delle truppe occupanti, per la pace in
Medio Oriente, anche in Italia si è cominciato a lavorare
all'organizzazione di questa giornata.
Si è costituito ieri, sulla base di appelli convergenti, il comitato
organizzatore nazionale che raccoglie le tante sigle che diedero vita al
grande 15 febbraio di un anno fa e che come allora si chiamerà "Comitato
fermiamo la guerra".
Il Comitato ha deciso di promuovere il 20 marzo una manifestazione
nazionale a Roma che partirà alle 14 da Piazza della Repubblica per
concludersi a Piazza San Giovanni.
La giornata sarà preparata da 3 carovane della pace che partiranno il 28
febbraio - 2 dal Nord e 1 dal Sud - che attraversando l'Italia
raggiungeranno Roma confluendo nel corteo.
Negli stessi giorni 4 carovane, con partecipanti italiani ed europei,
raggiungeranno Iran, Iraq, Turchia/Kurdistan, Palestina/Israele.
Il Comitato Organizzatore invita le organizzazioni, le reti, i movimenti, i
gruppi spontanei, i cittadini e le cittadine a costruire insieme, in tutta
Italia, la partecipazione di massa al corteo del 20 marzo e di segnalare la
propria partecipazione mandando la propria adesione a:
<mailto:adesioni at fermiamolaguerra.it> adesioni at fermiamolaguerra.it

Ad oggi hanno aderito al comitato organizzatore: Altragricoltura; Arci;
Ass. Aprile; Ass. Cult. Punto Rosso; Ass. Internazionale di Amicizia e
Solidarietà con i Popoli; Ass. Obiettori Nonviolenti; Attac - Italia; Beati
i costruttori di pace; Brescia Social Forum; Campagna Sdebitarsi; Carta;
Casa dei Popoli di Roma; Cgil; Collettivo Vagabondi di Pace; Comitato di
Solidarietà con Cuba; Comitato Salaam ragazzi dell'olivo -MI; Comitato
contro le guerre Conegliano; Comunità San Benedetto al Porto -GE;
Confederazione Cobas; CUB; Convenzione permanente donne contro la guerra;
Democrazia Popolare; Federazione dei Verdi; Fiom; Firenze Social Forum;
Fondazione Cinema nel Presente; Fondazione Culturale Responsabilità Etica;
Forum Ambientalista; Forum Contro la Guerra; Fondazione Culturale
Responsabilità Etica; Fondazione Cinema nel Presente; Forum Mondiale
Alternative; Forum donne Prc; Gazzella Onlus; Giovani Comunisti; Gruppo
Abele; ICS; il manifesto; Legambiente; Liberazione; Libera; Manitese;
Marcia Mondiale delle Donne; Movimento delle e dei Disobbedienti; Movimento
Internazionale della Riconciliazione; Movimento Palestinese per la Cultura
e la Democrazia; Partito della Rifondazione Comunista; Rete Lilliput; Rete
Ebrei Contro l'Occupazione; Rivista Alternative; Rivista Erre; Rivista
Guerra&Pace; SinCobas; Sinistra Ds per il Socialismo; Sinistra Giovanile
Nazionale; Tavola della pace (di cui fanno parte: Cisl, Agesci, Acli, Pax
Christi, Arci, Cgil, Emmaus Italia, Cipsi, Coord, naz. Enti locali per la
pace, Focsiv, ManiTese, Legambiente, Lega per i diritti dei popoli,
Francescani del Sacro Convento di Assisi, Centro per la pace Forlì/Cesena,
Fivol, Ics, Banca Etica, Ass. per la pace, Peacelink, Sdebitarsi, Beati i
costruttori di pace, Mfe, Cnca, Associazione delle Ong, Forum del Terzo
Settore); Tavolo Bastaguerra; Tavolo Cultura Sociale ed Arte; Tavolo
Migranti dei Social Forum; Terre des Hommes; Trasform! Italia; Unione degli
Studenti; Unione degli Universitari; Un ponte per; Wilpf.

E' in funzione una segreteria organizzativa che risponde ai numeri
0641609228 - 0641609217 email info at fermiamolaguerra.it
Per adesioni: adesioni at fermiamolaguerra.it
Per sottoscrizioni: C/C n. 511640 presso Banca Etica, Abi 05018 Cab 12100,
intestato a Arci N.A. - Comitato Fermiamo La Guerra, causale
"Manifestazione 20 marzo"
Appelli, documenti, adesioni e informazioni disponibili su:
www.fermiamolaguerra.it

Roma, 18 febbraio 2004


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Fermiamo la Guerra di Milano

Nelle prossime settimane - in vista della manifestazione del 20 marzo e per
rilanciare l'impegno per il ritiro delle truppe italiane dall'Iraq e contro
il "muro dell'apartheid" in Palestina - ci saranno diverse iniziative del
Comitato Fermiamo la Guerra di Milano (a cui Punto Rosso partecipa) che ci
sembra importante segnalare.
In ogni caso segnaleremo le singole iniziative volta per volta.

* MARTEDI' 24 FEBBRAIO dalle ore 17.00 alle 20.00
PRESIDIO DI INFORMAZIONE E PROTESTA CONTRO IL MURO DELL'APARTEHEID
Largo Cairoli/via Dante - Milano
* LUNEDI' 1 MARZO alle ore 18.00
PRESIDIO-MANIFESTAZIONE PER IL RITIRO DEI SOLDATI ITALIANI DALL'IRAQ
(da definire)
* LUNEDI' 1 MARZO alle ore 21.00
TAVOLA ROTONDA con le forze politiche sul ritiro dei soldati e la
manifestazione del 20 marzo
(da definire)
* VENERDI' 12 MARZO alle ore 21.00 (data da definire)
Incontro pubblico con una esponente del movimento statunitense contro la
guerra e con un'irachena dell'associazione delle donne
*LUNEDI' 15 MARZO dalle ore 20.00
c/o PalaSesto - Sesto S.Giovanni
"PAROLE E MUSICA CONTRO LA GUERRA" - 2° EDIZIONE
(programma ancora in definizione)




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TeatrodellaCooperativa dal 19 al 22 febbraio 2004

Associazione Teatrale Pistoiese

presenta GENOVA 01 di  Fausto Paravidino

con Simone Galdolfo, Nicola Pannelli, Antonia Truppo

regia Filippo Dini

"Luglio 2001, Genova, il G8: i fatti, le speranze, la paura, la rabbia.
Fausto Paravidino - uno dei più interessanti giovani drammaturghi della
scena italiana - racconta uno degli episodi più tragici della nostra storia
recente:

Metafora e tragedia. Il teatro è il luogo della metafora, il palcoscenico è
la metafora della terra, gli attori sono la metafora degli uomini, una
commedia è una metafora della storia.  Quella di Genova 01 non è una
scrittura ma una trascrizione. Genova è la fine del melodramma e l'inizio
della tragedia. Non nella realtà, nella percezione della realtà. Noi siamo
tra quelli che hanno percepito la tragedia con Genova. Percepire la
tragedia vuol dire farla finita con le cazzate, mettersi nell'ottica di
farla finita. Non vuol dire diventare migliori, ma volerlo sì.

La differenza tra la tragedia e il melodramma è che alla fine della
tragedia non cambi canale perché la tragedia sei tu.  Continua dentro di
te. Noi facciamo apologia di tragedia, proselitismo tragico, non so se è
reato, spero di no.

Se fosse non mi stupirei, si cerca di diventare grandi. " (Fausto Paravidino)



domenica 22 febbraio 2004 al termine dello spettacolo incontro con HAIDI
GIULIANI



Ingresso Intero ¤ 12,00 Ridotto ¤ 8,00

Orari: giovedì - sabato ore 21.00 / domenica ore 16.30 (durata: 80 min.)

Per informazioni e prenotazioni:

Teatro della Cooperativa - Via Hermada 8 Milano

Tel 02.6420761 02.64749997



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CRACK PARMALAT: UNA STORIA DI ORDINARIO NEOLIBERISMO, TRA DECLINO
INDUSTRIALE E FINANZIARIZZAZIONE DELL'ECONOMIA



Il crack Parmalat, dopo quello Enron, Worldcom e Cirio, ripropone
all'attenzione di tutti la crisi del modello neoliberista e la necessità di
contrastare la finanziarizzazione dell'economia, che sottrae risorse
produttive collettive consegnandole alla speculazione finanziaria. Occorre
ridare primato alla politica sull'economia, attraverso forme pubbliche di
controllo e tassazione della circolazione monetaria e finanziaria,
attraverso la lotta ai paradisi fiscali. Ma è in campo anche la necessità
di una ridefinizione della politica industriale del nostro Paese per
approfondire l'idea di una nuova economia pubblica e partecipata.



MILANO - SABATO 6 MARZO 2004 - ORE 14-19

CAMERA DEL LAVORO DI MILANO, CORSO DI PORTA VITTORIA 43



Ne discutiamo con :

MARIO AGOSTINELLI

Forum Mondiale delle Alternative

RICCARDO BELLOFIORE

Docente di Economia Università di Bergamo

ANTONIO LARENO

Segr. Camera del Lavoro di Milano

ROBERT DENIS

Giornalista francese, esperto di paradisi fiscali

ANDREA GRECO

Giornalista economico di "Repubblica"

MARCO BERSANI

ATTAC Italia



Organizza : ATTAC Milano in collaborazione con LavoroSocietà (area
programmatica Cgil Milano), Associazione Culturale Punto Rosso-Forum
Mondiale delle Alternative e altri in via definizione




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La federazione provinciale del P.R.C di Pavia organizza un pubblico
dibattito dal titolo:



Dal World Social Forum di Mumbai:

20 MARZO 2004: LA NOSTRA LOTTA PER UN ALTRO MONDO POSSIBILE.

RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE DALL' IRAQ!



Giovedì 26 febbraio - ore 21 - Presso la Camera del Lavoro - Via D. Chiesa
- Pavia



Presenta

Giuseppe Abbà - Segr.Prov.P.R.C. di Pavia

Interverranno:

Mario Agostinelli - Forum Mondiale delle Alternative

Mario Santini - Segr.Gen.Camera del Lavoro di PV

Nicoletta Pirotta - Forum sociale delle donne

Gianni Vaggi - Doc. Ec. dello sviluppo Univ. di Pavia



nel corso dell'iniziativa sarà proiettato un video inedito sul forum
mondiale di Mumbai




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MERCOLEDI 3 MARZO 2004 PRESSO LA SALA "C.PORTA" DELLA BIBLIOTECA COMUNALE
DI VIA C. BATTISTI 56 A VIMODRONE



ORE 20.45 - VIDEO DEL FORUM SOCIALE MONDIALE - MUMBAI 2004



ORE 21.15 - DIBATTITO PUBBLICO



"Le ragioni della giornata di mobilitazione globale contro la guerra del 20
marzo"



Presiede:

Enzo GALATIOTO - Coordinatore PUNTO ROSSO Vimodrone

interventi di:

Vittorio AGNOLETTO - Cons. Int. FSM

Luigi VERDERIO - Assessore Servizi Sociali Vimodrone

Roberto MAPELLI - ATTAC Italia

Marco MESSINEO - Consigliere Comunale P.R.C. Vimodrone

organizza:

Associazione Culturale PUNTO ROSSO di Vimodrone

 <mailto:ass.puntorosso.vimo at email.it> ass.puntorosso.vimo at email.it





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La Libera Università Popolare di Magenta organizza il 10 marzo 2004 - ore 21,00

Presso sala Convegni IDEAL - Vle Piemonte 10 - Magenta



Una pubblica serata sul tema:



DOPO IL FORUM SOCIALE MONDIALE DI MUMBAI DEL 2004

Una riflessione alla presenza di due testimoni diretti:



*Giorgio RIOLO dell'Associazione Culturale Punto Rosso di Milano

*Mario PORTANOVA Giornalista del DIARIO

 Nella serata è prevista anche la proiezione di un video che porterà anche
noi dentro il Forum di Mumbai

 C o o r d i n a n o

*Filomena Battipaglia

*un rappresentante del M.o.s.f.



LUP - Libera Università popolare di Magenta

Con la collaborazione del Milano Ovest Social Forum

Come contributo alle spese organizzative, si potrà offrire 1 euro.




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LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE


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La Lup - Libera Università Popolare -  è completamente autofinanziata. Per
partecipare ai corsi, oltre alla quota di iscrizione singola, occorre fare
la tessera annuale che costa 3 Euro. Tutti i nostri relatori (dai giovani
studiosi ai professori universitari) insegnano gratuitamente, fatto salvo
il rimborso delle spese.
Per questo i corsi, riservati agli associati hanno una minima quota di
iscrizione (10-20 Euro per i blocchi da 4 lezioni; 25-35 Euro per i blocchi
da otto lezioni).
è comunque nostra ferma intenzione non respingere nessuno per motivi economici.
Ci appelliamo alla responsabilità etica di ognuno in merito alla propria
quota: chi è impossibilitato a pagare potrà comunque seguire i corsi.
La Lup è ospitata dall'Associazione Culturale Punto Rosso



Prossimi Corsi - Primo semestre 2004



Qui di seguito trovate i prossimi corsi della Lup in ordine di data per
quanto riguarda i corsi monografici sulla crisi del liberismo e sulle sue
alternative. In ultimo trovate un corso speciale a dieci anni dalla morte
di Franco Fortini

Dipartimenti "Ernst Bloch", "Patrice Lumumba", "Rosa Luxenburg". Corsi
monografici sulla crisi del liberismo e sulle sue alternative. Politica,
Economia, Società, Movimenti.



LA CRISI DEL LIBERISMO E DELLA GLOBALIZZIONE
Durata: 8 incontri. Luogo: Punto Rosso
Orario: 18.30-20.30. Quota di partecipazione: 25 euro

Giovedì 4 Marzo.
La recessione mondiale in atto dal 2000. Le cause.
Relatore: Christian Marazzi (Univrsita' di Bellinzona)
Mercoledi' 10 Marzo.
La caduta della domanda mondiale.
Relatore: Andrea Fumagalli (Universita' di Pavia)
Mercoledì 17 Marzo.
Il declino dell'egemonia economica americana.
Relatore: Andrea Fumagalli (Università di Pavia)
Mercoledì 24 Marzo.
I nuovi assetti della divisione internazionale del lavoro
Relatore: Christian Marazzi (Università di Bellinzona)
Mercoledì 31 marzo.
Crisi del liberismo? Che cosa non regge da un punto di vista strettamente
economico.
Relatore: Mario Deaglio (Università di Torino)
Mercoledì 7 Aprile.
La guerra globale. Il rapporto tra guerra e crisi del liberismo.
Relatore: Andrea Fumagalli
Mercoledì 14 Aprile.
Gli esiti possibili della crisi.
Relatore: da definire
Mercoledì 21 Aprile.
Esiti "alternativi". Le chances di un economia mondiale multipolare.
Relatore: Alessandro Santoro (Università di Milano)


Gli USA: CARATTERISTICHE DI UNA LEADERSHIP

Durata: 4 incontri. Luogo: Punto Rosso
Orario: 18.30-20.30. Quota di partecipazione: 10 euro
Relatore: Fabrizio Eva

Giovedì 11 Marzo.
Gli USA come leader politici e militari mondiali.
Giovedì 18 Marzo
Gli USA come locomotiva economica mondiale.
Giovedì 25 marzo
Il modello sociale USA.
Giovedì 1 Aprile.
L'esportazione del modello sociale USA.
Il tutto con confronti con la società europea e con altre impostazioni
culturali (Cina, Giappone, Africa, India, America Latina). Inoltre saranno
ampiamente utilizzato materiali visivi.


IL MOVIMENTO E LA POLITICA
Durata: 5 incontri. Orario: 18.30-20.30. Luogo: Punto Rosso. Quota di
partecipazione: 15 euro

Lunedì 15 Marzo
I movimenti sociali di fronte alla crisi della globalizzazione e del liberismo.
Relatori: Emilio Molinari (Punto Rosso - Fma), Roberto Biorcio (Università
di Milano)
Lunedì 22 Marzo
I movimenti e la politica alla vigilia delle elezioni europee.
Relatore: Vittorio Agnoletto (cons. int. FSM)
Lunedì 29 marzo
Oltre l'evento. I progetti per una riforma del Forum Sociale Mondiale e dei
Forum continentali e regionali. Realtori: Josè Luiz Del Roio (Punto Rosso -
Fma), Lisa Clark (Beati costruttori di pace)
Lunedì 5 aprile
I rapporti tra il movimento dei movimenti e gli altri grandi soggetti sociali.
Relatori. Angelo Pedrini (Cub), Alberto Vitali (Pax Christi)
Lunedì 19 Aprile
Il problema dei "risultati". Quali possibilità per i movimenti di essere
realmente incidenti ed efficaci? Relatori: Mimmo Porcaro (Saggista),
Donatella Della Porta (Università di Firenze), Marco Bersani (Attac)


ECONOMIE ALTERNATIVE E PRATICHE DI DEMOCRAZIA DAL BASSO
Durata: 6 incontri. Orario: 18.30-20.30. Luogo: Punto Rosso. Quota di
partecipazione: 20 euro

Venerdì 2 Aprile.
Le reti di economia solidale.
Relatore: Josè Luiz Del Roio (Punto Rosso- Fma)
Venerdì 9 Aprile.
Il commercio equo e solidale.
Relatori: Stefano Magnoni (Ctm), Federico Ceratti (Acea)
Venerdì 16 Aprile.
La finanza etica in Europa e in Italia.
Relatrice: Sabina Siniscalchi (Fondazione Culturale Banca Etica)
Venerdì 23 Aprile.
I gruppi di acquisto solidale e le Banche del tempo.
Relatori: Mario Vitiello (Attac), Maurizio Bardi (Banca del tempo).
Venerdì 30 Aprile.
Pratiche di democrazia partecipativa.
Relatori: Salvatore Amura (Rete Nuovo Municipio), Giorgio Ferraresi
(Politecnico di Milano, da confermare)
Venerdì 7 Maggio.
Pratiche di autorganizzazione nel mondo del lavoro. Relatori: Oscar
Marchisio (Università di Bologna), Andrea Fumagalli (Università di Pavia).


STORIA DEL PENSIERO POLITICO. LA TEORIA POLITICA DELLO STATO NEL NOVECENTO.
Durata: 4 incontri. Orario: 18.30-20.30. Luogo: Punto Rosso. Quota di
partecipazione: 10 euro

Giovedì 8 Aprile
Max Weber e la teoria politica dello stato.
Relatore: Fulvio Papi (Università di Pavia)
Giovedì 15 Aprile
Hans Kelsen e la teoria giuridica dello stato.
Relatrice: Ilaria Dal Canton (Università di Pavia)
Giovedì 22 Aprile
Carl Schmitt e Walter Benjamin: lo stato d'eccezione.
Relatore: Augusto Illuminati (Università di Urbino)
Giovedì 29 Aprile
H. Arendt e la filosofia politica dello stato moderno.
Relatrice: Laura Boella (Università di Milano)



LA CRISI DEL SISTEMA SOCIALE
Durata: 6 incontri. Luogo: Punto Rosso. Orario: 18.30-20.30. Quota di
partecipazione: 20 euro

Martedì 20 Aprile.
La dissociazione tra razionalità tecnico-economica e culture: si può ancora
parlare di "società"?
Relatore: Roberto Biorcio (Università di Milano)
Martedì 27 Aprile.
Inadeguati a che cosa? Fenomenologia della vergogna.
Relatrice: Silvia Vegetti Finzi (Università di Milano)
Martedì 4 Maggio.
Gli effetti di lungo periodo del neoliberismo e delle nuove forme di lavoro.
Relatrice: Giovanna Procacci (Università di Milano)
Martedì 11 Maggio.
Dalle tecniche "orizzontali" del controllo sociale ad un ritorno a forme di
coercizione e repressione più tradizionali attraverso gli apparati dello
stato
Relatore: Salvatore Palidda (Università di Milano)
Martedì 18 Maggio.
Il supporto culturale di questo ritorno a forme "hobbesiane" di controllo
sociale.
Relatrice: Oscar Marchisio (Università di Bologna)
Martedì 25 Maggio.
Le possibilità oggettive dell'autonomia e dell'autorganizzazione.
Relatrice: Giovanna Procacci (Università di Milano)


STORIA DEL PENSIERO POLITICO. TEORIE POLITICHE DELL' ALTERNATIVA: IL
DIBATTITO CONTEMPORANEO
Durata: 5 incontri. Orario: 18.30-20.30. Luogo: Punto Rosso. Quota di
partecipazione: 15 euro

Giovedì 13 Maggio
John Rawls e la teoria della giustizia.
Relatore: Giuseppe Pirola (gesuita, docente filosofia Aloisianum)
Giovedì 20 Maggio
Antonio Negri e il potere costituente.
Relatore: Vittorio Morfino (Università di Milano)
Giovedì 27 Maggio
Il dibattito tra Niklas Luhman e Jurgen Habermas.
Relatore: Giancarlo Pizzi (Università di Parigi)
Giovedì 3 Giugno
Jurgen Habermas ed Etienne Balibar: l'idea di Europa
Relatrice: Teresa Pullano (Università di Parigi)
Giovedì 10 Giugno
Slavoj Zizek e l'idea di rivoluzione.
Relatore: Federico Rahola (traduttore)


Dipartimento di Storia della Filosofia "Ernst Bloch"
LA FILOSOFIA ATTRAVERSO LE GRANDI OPERE: Quattro grandi opere del marxismo
occidentale
Durata: 4 incontri. Luogo: Punto Rosso. Orario: 18.30. Quota di
partecipazione: 15 Euro

Martedì 1 giugno
Storia e coscienza di classe di G. Lukacs
Relatori: Mapelli Roberto e Giorgio Riolo
Martedì 8 giugno
Dialettica dell'illuminismo di Adorno e Horkeimer
Relatore: Giorgio Giovannetti
Martedì 15 giugno
Il principio speranza di E. Bloch
Relatore: Giuseppe Pirola
Martedì 22 giugno
Leggere il capitale di L. Althusser
Relatore: Vittorio Morfino




Dipartimento di Letteratura "Franco Fortini"

"Se tu vorrai sapere..."  - Franco Fortini 1994-2004
Un ciclo di incontri sulla figura di Franco Fortini, a dieci anni dalla
morte, si giustifica innanzi tutto con la volontà di riaffermare
l'importanza, anzi la centralità della sua opera nella cultura - italiana e
non solo - contemporanea. Fortini è un intellettuale che sentiamo attuale,
anche se (o soprattutto perché) il dibattito ideologico d'oggi sembra
allontanarsi dalle tematiche dei suoi scritti. Più specificamente, ci
sembra poi necessario mettere a fuoco i contenuti puntuali di una
sterminata attività "in pubblico" la cui ricchezza si presta alle più
arbitrarie forzature e deformazioni. Vorremmo cioè, abbastanza
modestamente, illustrare "che cosa ha detto veramente" Franco Fortini,
senza eccessive ambizioni interpretative, limitandoci a fare il punto sulla
fisionomia generale del personaggio. La struttura dialogica degli incontri
(lezioni di un esperto coordinate da un discussant) si incaricherà del
resto di far maturare il momento problematico attraverso la pratica del
dibattito.
Durata: 6 incontri. Luogo: Punto Rosso. Orario: 18.30-20.30. Quota di
partecipazione: 20 euro

Mercoledì 28 Aprile
Fortini poeta
Relatrice: Elisa Gambaro (ricercatrice)
Mercoledì 5 Maggio
Fortini educatore.
Relatore: Luigi Carosso (insegnante)
Mercoledì 12 Maggio
Fortini, la guerra, la pace
Relatore: Ennio Abate (scrittore e saggista)
Mercoledì 19 Maggio
Fortini intellettuale
Relatore: Gianni Turchetta (Università di Milano)
Mercoledì 26 Maggio
Fortini politico
Relatore: da definire
Mercoledì 9 Giugno
Tavola rotonda ore 21
Sono invitati: D'Elia, Raboni, Luperini, Rossanda, Brioschi.
Coordina gli incontri: Paolo Giovannetti (Università di Milano)






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MATERIALI
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Chiapas 10 anni dopo.

(E tante, tantissime domande in sospeso)



di Emilio Molinari



Sono tornato in Chiapas dopo una assenza di tre anni dedicati a Porto
Alegre e al Movimento.

Sono tornato per il 1°Gennaio 2004, cioè per i 10 anni dall'insurrezione
zapatista del 1994 che tutti consideriamo l'inizio del Movimento stesso.

Sono tornato con il ricordo di quel  lontano 1994 quando in quattro, primi
ed unici parlamentari,

( il sottoscritto, Giovanni Russo Spena, Nichi Vendola, Claudio Fava )
sbarcammo a S. Cristobal de las Casas occupata dall'esercito messicano e
con la memoria dei successivi viaggi da osservatore di un laboratorio di
nuove idee: la violenza, la lotta armata, la critica al potere,
l'uniformità dei pensieri unici (capitalista o comunista), l'identità, la
fine del soggetto unico rivoluzionario, il territorio e i municipi
autonomi, i progetti di cooperazione, un impianto politico vivo che mi ha
permesso e con me a molti compagni, di ritrovare le ragioni di una nuova
militanza, di cogliere con anticipo i mutamenti di fase che portarono a
Seattle e a Porto Alegre.

Un ritorno non celebrativo e nemmeno teso a ripercorrere o rinverdire la
storia e le idee zapatiste.

Queste le conosco bene, sono ormai nel pensiero politico del Movimento,
nella storia, nei libri, nel mito collettivo.

No!  Sono tornato con  Michele Nardelli, un altro inquieto viaggiatore di
strade balcaniche, mossi entrambi dal bisogno di vedere oggi, nei fatti,
nella realtà dei villaggi indigeni cosa è diventata l'esperienza Zapatista,
come si sono concretizzati i "loro"  e "nostri" assunti, in che contesto
materiale si collocano le nuove prospettive delle "Caracoles", cosa
possiamo fare per loro e cosa possiamo raccogliere da loro, noi, come
Movimento.

Ma, molto probabilmente, sono tornato per capire cose che da tempo non
capisco, alle quali nessuno finora ha saputo darmi risposte convincenti:



- Perché dopo aver dato l'input decisivo al Movimento, gli zapatisti (ma
anche la sinistra messicana) sono sostanzialmente spariti dalla scena
internazionale?

- Perché si sono chiusi nella dimensione locale, estraniandosi dalla
dinamica costitutiva dei Forum Sociali Mondiali che hanno catalizzato
migliaia di giovani e messo in moto forze, intelligenze e passioni
sorprendenti?

- Quanto questa estraneità al Movimento ha favorito o ha invece limitato la
crescita dello Zapatismo, e anche della sinistra messicana (pensiamo al
Brasile e a Lula )?

- Quanto il volontario "silenzio della selva" ha favorito o abbia invece
"confinato" la stessa la stessa questione locale?

- Perché dopo tanto "silenzio", mentre si sviluppavano movimenti e Forum
Mondiali, Marcos riprende a parlare al mondoŠ.. ma della questione basca e
del magistrato Garzon????....

- Quale è il senso di questo, per me clamoroso ed inspiegabile, scollamento
dalla  sensibilità, dalla realtà del mondo e dall'Europa in particolare?

- perché sui muri di S. Cristobal dominano le scritte dell'Eta e di Batasuna?

- che senso ha tracciare paralleli tra la condizione indigena nel Chiapas e
quella dei baschi in Europa?

- Come si può pensare alla questione basca come la grande ferita aperta
dell'Europa, quando sono ancora accesi i  fuochi  e i dolori delle guerre
balcaniche e la sponda sud del mediterraneo rischia di incendiare il mondo?

- Con quali occhi e quali orecchie  la "selva zapatista" ha guardato e
sentito in questi ultimi anni, ciò che succedeva nel  mondo e in Europa?....

- Chi sono stati gli interlocutori e gli informatori privilegiati degli
zapatisti?

- Non c'è stato per caso, un monopolio esclusivo dell'interlocuzione e
della rappresentanza nel mondo, da parte dell'area della cosiddetta
Disobbedienza? E questa unica rappresentanza non è forse stata limitante
sia per presentare lo zapatismo nel mondo, sia per ricevere dal mondo
informazioni adeguate sulla realtà?

- ed infine sono esistite, per movimenti diversi dalla Disobbedienza, le
possibilità e le modalità di poter discutere con gli zapatistiŠ.. di
confrontarsiŠ. di dire, comunicare,Š.  e non solo ascoltare?



Sono solo domandeŠ.certamente presuntuoseŠ.Che però, io mi pongo da tanto
tempoŠ.e dopo 10 anni di rispettoso impegno per il Chiapas forseŠ..



Basta, mi fermo qui, perché una cosa va detta subito.

Dieci anni sono tanti, tantissimi se trascorsi in resistenza, nelle
condizioni di miseria, di militarizzazione, di aggressioni paramilitari e
di ricatto economico, di isolamento, in cui hanno vissuto e vivono tutt'ora
i "poblitos" indigeni del Chiapas.

Dieci anni sono tanti e siccome gli Zapatisti sono ancora li, vivi, attivi,
attaccati ai loro territori, ai loro villaggi, capaci di progettare
percorsi, mobilitare migliaia di persone e comunicare emozioni, dice padre
Pablo Romo: "è già di per sé, una vittoria, un miracolo".

E' verissimo, eppure sento che non basta.

Giro nei villaggi e nei municipi, ascolto i dirigenti delle giunte del buon
governo, parlo con compagne e compagni che da anni impegnano parte della
loro vita lavorando ad Oventic o alla Realidad ed emerge una realtà molto
complessa e molto contraddittoria.

Il governo autonomo delle Caracoles attrae.

Nelle comunità il modo zapatista di distribuire il poco che si produce, di
fare scuola, sanità o di amministrare "giustizia ed onore", è un esempio di
onestà ed equità che dà risultati, sposta consenso, conquista anche i non
zapatisti. E questo è un elemento forte, visibile.

D'altro canto però, dopo 10 anni, la situazione nei territori zapatisti è
durissima.

I tempi delle Caracoles sono lunghi, il formarsi di una economia
alternativa è incerto, il costituirsi di un "personale" politico, civile ed
amministrativo indigeno ed autonomo, richiede tempi altrettanto lunghi.

Mentre la povertà incalza ed è sempre più pesante, portata con grande
dignità, ma pesante, così come insopportabilmente pesante e il ricatto dei
finanziamenti governativi, accompagnato dalle minacce dei paramilitari, dei
militanti dei partiti ufficiali e dall'ormai onnipresente esercito,
stabilmente e organicamente insediato nel Chiapas, non solo in funzione
antizapatista.

Alla fine, l'unità della comunità si logora, si divide, molti accettano i
soldi del governo e si staccano dallo zapatismo, si rendono neutrali,
altri, spesso i giovani, si allontanano dai villaggi, vanno altrove a
lavorare, alcuni cercano addirittura di emigrare negli USA.

Così, mi risulta troppo facile per noi disquisire sul valore universale
delle Caracoles, delle giunte del buon governo, del rifiuto dei
finanziamenti governativi e mi sembra una operazione tutta intellettuale il
teorizzare di territori liberati, di spazi autogovernati, di comunità e
municipi autonomiŠ..( o in altri contesti di "nuovi municipi" ecc.), c'è il
rischio che ci inventiamo semplicemente un  linguaggioŠ. delle
rappresentazioni virtualiŠ.senza mai misurarsi con le sfide reali.

E quindi mi si accumulano ancor più stringenti domande:

- come si possono realizzare le ipotesi politiche  di cui tanto parliamo e
scriviamo, proprio dove le stanno sperimentando?

-  quale "economia autonoma"  può sorreggere la vita della gente nei
villaggi zapatisti?

- Può vivere una comunità producendo solo il proprio fabbisogno?

- Opzioni autonome di questa natura implicano ripiegamenti nel locale o
invece chiedono più forti proiezioni internazionali e collocazioni
organiche dentro al Movimento Alternativo Mondiale?

Far vivere una simile esperienza è una sfida rivolta anche al Movimento?



I cambiamenti sono rapidi e consistenti,  mancavo dal Messico da tre anni e
l'ho trovato profondamente cambiato, più americano, più uniforme, ho la
sensazione che il Nafta abbia lavorato in profondità nelle coscienze di
molti giovani messicani, il cui sogno è andare negli USA e parlare inglese.
La nostra tensione attorno al Chiapas è calata d'intensità e oggi questa
realtà mi sembra più lontana di prima.

Il presidente Fox e il governatore Salazar non sono dei fascisti, non sono
nemmeno dei Berlusconi, sono solo chiusi nella gabbia neoliberista, hanno
perciò tradito ogni aspettativa, lasciando marcire le cose, così che:

- i paramilitari non sono stati disarmati, l'esercito non è stato ritirato
ma reso stabile, lo sfruttamento delle risorse della selva, come il
legname, si è sviluppato senza ostacoli da parte delle autorità ed
incentivato dalla miseria, il danaro pubblico è stato profuso al solo scopo
di rompere le solidarietà delle comunità.

E intanto sullo sfondo prende corpo la vera prospettiva che si riserva al
Chiapas, agli indigeni e ai loro territori.

La prospettiva del Plan Puebla Panama, ovvero quella di diventare una zona
militarizzata e industrializzata senza vincoli fiscali, sindacali,
ambientali,  un area di libero profitto, in grado di fermare in Messico la
migrazione del sud america verso gli USA: una maquilladora.

Fermare la gente con le armi e con l'offerta di un lavoro in luogo,
sottopagato, senza tutele e diritti sindacali ed umani, una zona nella
quale si può disporre di ingenti risorse di acqua, di petrolio, legname, di
strade e manodopera locale per le industrie tessili e di assemblaggio. Una
zona dove già si sostiene dovrà vincere la concorrenza delle maquilladoras
cinesi.

Dove le abili mani delle tessitrici indie potranno trovare finalmente un
moderno impiego, dove con il lavoro si realizzerà l'integrazione e
l'emancipazione, liberando finalmente i territori  per lo sfruttamento
delle ricchezze naturali, nell'interesse superiore dello sviluppo. Una
soluzione "definitiva" per i Maya del Chiapas e del Guatemala

Basta guardareŠ. E vedrete che questa prospettiva, terribile nella
conclusione, è già in atto e si prefigura come una vera e propria seconda
colonizzazione, con la rapina dei territori indiani e l'immissione di
questi ultimi  in forme di lavoro schiavizzato. E guardate che questa non è
una soluzione perseguita dalla sola destra messicana o dagli USA, è
perseguita anche da settori di una certa sinistra, da una certa idea di
sviluppo e di progresso, è soprattutto praticata dall'Unione Europea in
virtù dei trattati commerciali con il Messico e dagli accordi intrapresi
dai governi dei maggiori paesi europei..

Tutto ciò riguarda anche noi?



Ecco, in questo mie considerazioni sul Chiapas ho continuato a porre più
che altro delle domande, sopratutto al movimento e agli zapatisti, ma anche
a quanti hanno operato in questi anni in Chiapas senza visibilità, domande
alle quali non posso e non voglio  dare risposte se non appunto a questa
ultima.

Sì, cosa succederà al Chiapas, alle Caracoles, ai municipi Autonomi e allo
zapatismo è cosa che riguarda anche noi, riguarda tutto il movimento in
tutte le sue espressioni.

Se questo esperimento concreto, non teorico, di autogoverno dei territori
dovesse fallire sotto il peso di mille difficoltà, sarebbe una sconfitta
per tutto il Movimento dei Movimenti.

Da molto tempo sono convinto che questo nostro Movimento è in crisi, soffre
di viscerale autoreferenzialità in alcune sue componenti, di protagonismo,
soffre di incapacità nel formulare obbiettivi ed articolarsi sul
territorio, ha un estremo bisogno di aprire delle vertenze globali e
locali, concrete, ha bisogno di ottenere dei risultati positivi visibili,
ha bisogno di sperimentare da qualche parte del mondo la fattibilità delle
cose che dice, sostiene e teorizza.

Ha bisogno di provare a far convergere tutte le forze di cui dispone, le
diverse esperienze e componenti associative, cooperative, politiche,
istituzionali. Moltiplicare le sinergie, metterle alla prova su di una
esperienza vera, per esaltarne gli sviluppi e le potenzialità, per
imparare, per insegnare, per affermare un modello di partecipazioneŠ.. come
una Caracoles collettiva.



EccoŠ voglio fare degli esempiŠ la gestione dell'acqua e dei servizi idrici
locali, ha questa valenza e ha questo grado di maturazioneŠ..

Ma anche il Chiapas se si pensa, per la dimensione dell'esperienza, per la
dimensione degli investimenti, è alla portata dell' insieme delle forze del
Movimento, se solo quest'ultimo decidesse di far convergere gli sforzi e le
esperienze di tutti.

Perché ? Perché "Lì" è in atto un esperimento nostro, "Lì"si può vincere,
"Lì" possiamo farcela assieme: associazioni pacifiste e di solidarietà,
municipi gemellati. cooperazione decentrata, associazioni del commercio
equo solidale, microcredito, banche etiche, ambientalismo eccŠ "Lì" è un
nostro banco di prova nel quale non solo possiamo contribuire a mutare
quella realtà, ma mutiamo noi stessi e la nostra realtà delle nostre
comunitàŠ

Non so cosa pensano gli zapatisti di tutto ciò, anche perché in 10 anni non
ho ancora capito come ci si può confrontare con loro.

E non so nemmeno quali volontà sinergiche è in grado di mettere in campo
questo nostro Movimento, so che il Chiapas ci coinvolge tutti e che può
ancora,  come 10 anni fa, darci nuovi stimoli ed impulso per superare
difficoltà che stiamo attraversando.





9 febbraio 2004




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NOVITA' EDIZIONI PUNTO ROSSO


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AA.VV.

Questione agraria e globalizzazione

Cruciale per l'avvenire dell'umanità, la questione agraria è al cuore delle
contraddizioni e delle aberrazioni dell'attuale globalizzazione. Le
politiche del libero scambio, imposte nelle condizioni di estrema
ineguaglianza, accrescono i divari: sovraproduzione da una parte,
malnutrizione dall'altra. I problemi sociali e ambientali causati dal
modello agricolo dominante sono palesi: crollo dei prezzi internazionali,
esodo rurale massiccio, pauperizzazione, carestie ricorrenti nel sud, crisi
alimentare al nord...

Questa dinamica è a favore delle transnazionali dell'industria alimentare,
ma penalizza centinaia di milioni di piccoli contadini.

La problematica dell'acesso alla terra rinvia alle differenti concezioni
della riforma agraria: da una parte quelle in sontonia con la
liberalizzazione dei mercati, dall'altra quelle per una vera
democratizzazione dell'agricoltura. L'articolazione sul piano
internazionale di numerosi movimenti contadini locali rimette la questione
delle alternative al centro dei dibattiti.

Collana Quaderni di Alternatives Sud, pp 270, 13 Euro

isbn 88-8351-034-8



Alessandro Santoro

Le ragioni del pubblico

Le possibilità di un'economia alternativa

Il mercato è veramente meglio? La concorrenza è la panacea di tutti i mali?
Oppure ci sono casi in cui l'impresa pubblica è più efficiente di quella
privata? Nel mutevole equilibrio dell'offerta e della domanda, dove si
colloca il lavoratore? È proprio vero che il calo della natalità conduce
alla crisi del sistema pensionistico? I tagli alla spesa pubblica sono
sempre indispensabili? E cos'hanno in comune il caso Enron e l'epidemia di
Sars?

E se l'economia non fosse così ostica e disumanizzante come giornali e
telegiornali spesso la propongono? Se le "esigenze del mercato" non fossero
inappellabili come vogliono farci credere?

Le pagine di questo breve saggio sono un viaggio sorprendentemente chiaro
all'interno della nostra società, e ci spiegano che forse esiste
un'alternativa migliore a quello che oggi sembra (o almeno così vogliono
farci credere) inevitabile: privatizzazioni, riduzione dello stato sociale.
E se ci fosse un modo più efficiente per far funzionare meglio le cose?

Collana Libri Varia, pp 140, 10 Euro. Pubblicato in collaborazione con
Attac-Italia



François Houtart
La tirannia del mercato e le sue alternative


I testi presentati in questo lavoro cercano di smontare il discorso
classico sul mercato che presenta quest'ultimo come dimostrazione e come
unico meccanismo capace di risolvere i problemi economici e sociali
dell'umanità.
In Europa, la forma di mercato esistente, vale a dire il mercato
capitalistico, viene messo in discussione soltanto da una minoranza.
Diventa dunque importante mettere a disposizione di un pubblico il più
vasto possibile delle analisi che permettano di comprendere i meccanismi di
funzionamento del "capitalismo reale". Collana Libri/FMA n 9, pp. 224, 13
Euro





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