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Movimento Cunegonda Italia
L'occhio critico sui consumi
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GOOD NEWS: PER INIZIARE BENE LA SETTIMANA

CAR SHARING: UN SUCCESSO (NO-PROFIT) A MILANO, UN FLOP (COMMERCIALE) A
TORINO


Superato ampiamente il secondo anno d'esperienza con il progetto
MilanoCarSharing, Legambiente ha presentato alla Mobility Conference
Exhibition di Milano i risultati della prima indagine sulle abitudini di
mobilità dei propri utenti. L'indagine ha interessato i 410 soci di
MilanoCarSharing, che insieme rappresentano circa il 30% di tutti gli
associati a servizi di car sharing in Italia.

Un dato che la dice lunga su quanto l'iniziativa "dall'alto" del Ministero
dell'Ambiente e delle amministrazioni locali stia tardando a decollare. Il
car sharing "dal basso" di Legambiente è nato più di 2 anni fa in
collaborazione con Europe Assistance Vai e Touring Club Italiano, a regime
di non-profit con pareggio di bilancio: un esempio di moderna imprenditoria
sociale che funziona. Tutto questo senza beneficiare in nessun modo di
quella decina di milioni di euro stanziati dal Ministero dell'Ambiente per
impiantare servizi analoghi in 6 città italiane, sotto il nome comune di ICS
(Iniziativa Car Sharing).

Tutti i servizi ICS messi insieme, che economicamente sono anche in perdita,
servono poco più di mille soci. Da segnalare il caso di Torino, dove la Fiat
Auto s è intromessa nell'affare fornendo le autovetture attraverso una sua
società controllata, ciò ha coinciso con un innalzamento dei prezzi del
servizio ai livelli più alti d'Italia nonostante il finanziamento a pioggia
del Ministero dell'Ambiente. La percorrenza totale dei soci ICS nello scorso
anno è stata di 500.000 km, mentre solo a Milano il totale dei chilometri
percorsi dai soci MilanoCarSharing è stato di 300.000.

"Speriamo che il Comune di Milano - afferma Andrea Poggio, presidente di
Legambiente Lombardia - se mai decidesse di far partire davvero un servizio
di car sharing, sia capace di non buttare via tutta l'esperienza accumulata
da noi e voglia studiare forme di integrazione tra il proprio servizio e il
nostro". Al momento le domande di adesione sono molte più di quante
Legambiente ne riesca a soddisfare. Le lunghe titubanze dell'amministrazione
milanese stanno bloccando la crescita del car sharing. Nel corso degli
ultimi due anni infatti il Comune ha più volte annunciato come imminente la
partenza del proprio progetto, creando incertezza sul mercato e frenando gli
investimenti del car sharing indipendente e non-profit.

Quali sono le motivazioni del socio car sharing? I soci del car sharing di
Legambiente sono 410, in media giovani, per lo più liberi professionisti e
laureati, quindi persone con una grande propensione all'innovazione. Tra le
motivazioni che hanno spinto queste persone a scegliere il car sharing vi
sono il risparmio di stress e di tempo (niente pratiche burocratiche, niente
manutenzione, meno problemi di parcheggio: in tutto 47%). In seconda battuta
vengono i risparmi economici, decisivi per il 39% dei soci. Le motivazioni
"altruistiche" (migliorare la situazione del traffico) vengono molto dopo
(12%): rinunciare all'auto di proprietà dunque non è un sacrificio fatto per
il bene della collettività, ma una liberazione per il singolo. Il mezzo
favorito dai soci car sharing è il mezzo pubblico (44%), seguito da
moto/scooter (20%), auto (15%, incluso il car sharing), la bici (13%) e i
piedi (3%). Nel 44% dei casi la scelta del car sharing è stata fatta nel
momento in cui si trattava di cambiare auto.

"Si tratta commenta Poggio - di un'avanguardia di persone che, come i
cittadini di molte grandi metropoli, ha capito che vivere in città senza
auto di proprietà non solo è possibile ma conviene. Nel fare questo sono in
buona compagnia: in grandi città come New York, Londra e Berlino l'auto di
proprietà per i residenti è l'eccezione e non la regola. La maggior parte
degli abitanti di queste città non possiede auto propria e usa di volta in
volta il mezzo più appropriato: piedi, mezzi, bici e auto solo quando serve
(taxi, autonoleggio, car sharing). A Milano al contrario sono immatricolate
950.000 auto, quasi 7 ogni 10 abitanti. In totale, contando anche le 800.000
auto che ogni giorno arrivano da fuori, si arriva ad avere 1,2 auto per
abitante. Auto che nell'arco della giornata rimangono per lo più ferme in
sosta (quelle che rimangono completamente ferme ogni giorno si stima siano
intorno alle 200.000), con enorme spreco di spazio. Milano e la Lombardia
sono quindi tra le aree che soffrono di più di uno dei grandi mali
dell'Italia: l'alta concentrazione di autovetture private, la più alta in UE
(senza contare il piccolo Lussemburgo). Il car sharing contribuisce ad
alleviare questo problema, incentivando un utilizzo più morigerato e mirato
dell'auto e riducendo il numero di auto in sosta.

Come funziona? MilanoCarSharing anche per le aziende. Ogni volta che vuole
procurarsi un'auto l'associato telefona al call centre e prenota la vettura
per tutto il tempo per cui ne ha bisogno. A questo punto potrà ritirare
l'auto presso uno dei 7 parcheggi convenzionati di Milano, dove la
riconsegnerà al termine dell'utilizzo. La benzina è prepagata e, in caso di
bisogno, sull'auto è disponibile una "carta di credito carburante" intestata
a MilanoCarSharing per fare rifornimento. Il servizio è gestito da
Legambiente senza fini di lucro. Per info: 02 45475777 in orario 9.30-13 e
14-18. Oppure: info at milanocarsharing.it e www.milanocarsharing.it


Per saperne di più:
<http://www.cunegonda.info/10carsharing.htm>


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CAMPAGNE CUNEGONDA ITALIA


NON PAGHIAMO IL CANONE AL MONOPOLIO DELL'INFORMAZIONE TELEVISIVA

Ognuno di noi, acquistando prodotti pubblicizzati sulle reti Mediaset, versa
a fine anno una quota che è di molto superiore alla cifra del canone Rai. E'
in base a questa constatazione che Cunegonda Italia invita a leggere con
attenzione la seguente lista di prodotti, che comprende i maggiori
inserzionisti che comprano spazi pubblicitari sulle reti Mediaset.

*** nuova lista ***

Leggi: <http://www.cunegonda.info/politica.htm>


SONO PER LA PACE E PER LO SVILUPPO.
IO NON COMPRO CARBURANTI!

Ognuno di noi, comprando carburanti, finanzia la guerra. Ognuno di noi, non
comprando carburanti, sottrae denaro al mercato petrolifero, principale
motore mondiale di tutte le guerre. Per il petrolio si uccide in tutto il
mondo: E' avvenuto in Afganistan, in Iraq, avviene tuttora in Cecenia e in
Congo. Come se non bastasse, l'impennarsi del prezzo del greggio in
coincidenza dei conflitti armati risponde alla logica perversa di far pagare
a noi cittadini i costi militari delle guerre.

Leggi: <http://www.cunegonda.info/diritti.htm>


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Gentile iscritto, contiamo sul fatto che Lei voglia aiutarci a diffondere
quanto più possibile queste iniziative di massa critica, non solo
contattandoci per partecipare direttamente alle attività del movimento, ma
anche attraverso il semplice passaparola.


Ringraziamo Umberto Eco, tutti coloro che ci sostengono e incoraggiano, e
tutti quelli che ci aiuteranno a rendere la nostra cara Italia un po' più
democratica e libera.


Un saluto cordiale da

Movimento Cunegonda Italia
L'occhio critico sui consumi
<http://www.cunegonda.info>

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