[comunicati_lilliput] WTO - Appello al ministro Urso "Basta Singapore Issues!"



Comunicato stampa Rete Lilliput
Ufficio Stampa Rete Lilliput: Cristiano Lucchi 339/6675294 -
<mailto:ufficiostampa at retelilliput.org>ufficiostampa at retelilliput.org

Dopo Cancùn:  Basta Singapore Issues!
Appello internet al Ministro Urso: "Togliamo investimenti, concorrenza,
spesa pubblica e facilitazione al commercio dall'agenda europea."

Rete Lilliput promuove un appello on line per pressare il governo italiano
a cancellare dalla propria lista di priorità il lancio di negoziati sui
nuovi temi di Singapore: regole sugli investimenti, concorrenza,
trasparenza negli appalti pubblici e facilitazione al commercio.
La caparbietà dei nostri governi e del commissario Pascal Lamy nel proporre
questi temi a Cancun è stata una delle cause principali del fallimento del
vertice. In questi giorni i nostri governi stanno discutendo la nuova
proposta negoziale che Lamy presenterà all'incontro del Consiglio generale
del WTO in programma a Ginevra il 15 dicembre. Purtroppo la Commissione non
appare intenzionata a rinunciare a questi temi e propone di avviare i
negoziati anche per gli investimenti e le regole di concorrenza, anche se
in maniera plurilaterale, cioè non obbligando tutti i paesi a firmare
l'accordo finale.
La decisione definitiva sarà presa il prossimo 2 dicembre in un Consiglio
dei ministri del commercio europei.
Un accordo plurilaterale sugli investimenti costituirebbe la riproposizione
dell'accordo MAI (Accordo Multilaterale sugli investimenti), i cui
negoziati fallirono nel 1998 per la forte opposizione internazionale della
società civile.
Non c'è tempo da perdere, per questo Rete Lilliput chiede di inviare una
e-mail al nostro viceministro Adolfo Urso e al nostro rappresentante nel
comitato 133 (comitato che assiste la commissione in materia di commercio
internazionale) col testo riportato di seguito, per riaffermare che i temi
di Singapore devono essere cancellati dall'agenda negoziale europea. E' una
iniziativa congiunta con più di 100 gruppi europei, sostenuta con forza dai
popoli del sud del mondo. Cancùn ha detto No! ai temi di Singapore,
l'Europa non deve riproporli !

-----------------------------------------------------------------------------

Testo dell'appello da inviare a URSO_A at camera.it e teti at mincomes.it

A Cancùn la strategia europea di convincere i paesi membri del WTO ad
avviare i negoziati per nuove regole su investimenti, concorrenza,
trasparenza negli appalti pubblici e facilitazione al commercio è fallita.
Durante la quinta conferenza ministeriale, la maggioranza dei paesi membri
ha chiaramente affermato di non voler negoziare questi temi e di non
ritenere il WTO il forum più appropriato per occuparsene.
La strategia europea è stata fra le cause maggiori del fallimento della
conferenza anche se l'offerta formulata nelle ultime ore del vertice, dal
commissario Lamy e dal comitato 133, di cancellare due dei temi di
Singapore (investimenti e concorrenza) va nella giusta direzione seppure
sia parsa più una scelta tattica che un riconoscimento della richiesta
della maggioranza dei paesi membri del WTO di non procedere su tali temi.
Prima di Cancùn, insieme a più di 100 gruppi della società civile europea,
Rete Lilliput e la Campagna Questo mondo non è in vendita aveva chiesto
all'Unione Europea di rinunciare a chiedere l'espansione del WTO.

Ai ministri del commercio, riuniti a Palermo il 6 luglio 2003, avevamo
chiesto di:
- ritirare il loro sostegno all'avvio dei negoziati sui nuovi temi
- smettere di impegnarsi in strategie per ingannevoli trade offs, ma
piuttosto di premere per il rispetto degli impegni precedentemente presi
per ridurre il dumping sui sussidi e per muoversi nella direzione di
un'agricoltura più sostenibile senza richiedere come contropartita delle
ulteriori concessioni da parte dei paesi in via di sviluppo.
- sostenere l'agenda per rivedere e riformare radicalmente le esistenti
regole sul commercio piuttosto che forzare l'avvio di un nuovo insieme di
negoziati che la maggior parte dei paesi in via di sviluppo non vuole.
- sostenere un'agenda negoziale europea che risponda maggiormente alle
preoccupazioni dei cittadini dell'Unione ed alle richieste di riduzione
della povertà e di sviluppo sostenibile.
- rivedere il mandato negoziale conferito al Commissario Lamy nel 1999.

Noi Vi rivolgiamo nuovamente queste richieste invitandovi a considerarle
con attenzione nella consultazione attualmente in corso fra i 15 paesi
dell'unione per stabilire la nuova agenda negoziale europea da presentare
al consiglio generale del WTO in programma il 15 dicembre a Ginevra.
Sappiamo che fra le ipotesi formulate vi è quella di negoziare i due temi
più contestati, investimenti e regole di concorrenza, in maniera
plurilaterale, cioè coinvolgendo "solo i paesi interessati". Anche se
questa sembrerebbe una formula ragionevole, ci sembra sbagliata per queste
semplici ragioni:
- I Paesi in via di sviluppo subirebbero sicuramente molte pressioni per
aderire "volontariamente" a questi accordi plurilaterali
- Un accordo plurilaterale sugli investimenti avrebbe le medesime
conseguenze negative di un accordo multilaterale dal momento che non
incrementerebbe gli IDE verso i paesi più poveri, non costituirebbe un
aiuto verso la riduzione della povertà e non bilancerebbe diritti e doveri
degli investitori
Non dimentichiamo che il MAI, l'Accordo Multilaterale sugli Investimenti i
cui negoziati mai conclusi si svolsero in sede OCSE (Organizzazione per la
Cooperazione e lo Sviluppo Economico), era un accordo plurilaterale, che è
stato respinto nel 1998 da una coalizione globale della società civile e da
un ampio gruppo di paesi in via di sviluppo al vertice ministeriale di
Seattle. Ci sembra una strategia politica velleitaria richiamare il
disastro del fallimento di Seattle per rilanciare il Doha Development Round.
Per questi motivi Vi chiediamo di impegnarvi perché l'UE non persegua
questa strada e decida di cancellare i temi di Singapore dalla propria
agenda negoziale. Una simile decisione costituirà certamente un segnale
positivo per tutti i paesi in via di sviluppo della volontà europea di
riconoscere e rispettare le loro richieste.

--------------------------------------------
Rete di Lilliput - GLT Commercio
Info stopwto at unimondo.org

Testo da inviare a:
On. Adolfo Urso
Viceministro Ministero Attività produttive
URSO_A at camera.it
Ministero Attività produttive
Viale Boston, 25 - 00144 Roma
Dott. Amedeo TETI
Direttore generale delle politiche commerciali
teti at mincomes.it
Ministero Attività produttive
Viale Boston, 25 - 00144 Roma