PeccioliTv non sarà oscurata



Fonte:
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/27-Settembre-2003/art84.html


PeccioliTv non sarà oscurata
Ieri prima vittoria delle televisioni di strada. «Ma la minaccia non cessa»
SERENA DANNA
Peccioli Tv non chiuderà. Lo hanno deciso gli «ispettori di Gasparri»,
arrivati ieri mattina per mettere i sigilli alla televisione del comune
pisano. Ufficialmente la motivazione risiede nella «mancanza del mezzo da
sigillare», in quanto inesistente un impianto fisso di trasmissione. In
realtà gli ispettori sarebbero stati spiazzati dalla tenacia del «comitato
d'accoglienza»: gli abitanti di Peccioli, capeggiati da un agguerrito
sindaco, e sostenuti da oltre un centinaio di media attivisti giunti dal
nord , erano, infatti, in strada per protestare contro la chiusura della
«loro televisione».

Si, perchè PeccioliTv vuole essere semplicemente la tv del paese, una
«televisione comunitaria» gestita attivamente dalla comunità cittadina per
offrire vari servizi, tra cui la diffusione del consiglio comunale in
diretta, la messa della chiesetta del paese la domenica mattina e le
proiezioni dei «filmini» girati dalle associazioni del posto. Un
esperimento, insomma, che cerca, a livello locale, di fare della
televisione quello che la televisione dovrebbe essere: uno strumento dei
cittadini per i cittadini.

Renzo Macelloni, sindaco di Peccioli, afferma comunque che «non si fida
della strana disponibilità mostrata dal ministero e che dunque la battaglia
non è finita».

Che Peccioli sia solo un primo passo per la difesa delle tv di strada, è
chiaro anche per il coordinamento delle telestreet: «Siamo riusciti ad
ottenere qualcosa - afferma il mediattivista Walter Cavatoi -ma la minaccia
non cessa e c'è ancora tanto lavoro da fare». Un primo obiettivo è il
riconoscimento legale delle telestreet: «siamo forse illegali ma certo
costituzionali» è il motto del coordinamento.

E mentre a Senigallia sono già cominciati i lavori per la riapertura di
«Disco Volante» (la tele street, gestita da disabili, sigillata dal
ministero lo scorso 19 settembre), un team di legali guidati dal senatore
Guido Calvi, cercherà di dimostrare davanti alla corte costituzionale
l'illeggittimità dei sequestri amministrativi delle tv di strada. Secondo
il coordinamento,infatti, c'è un reale «vuoto normativo»rispetto alla
questione: le televisioni di strada utilizzando solo i coni d'ombra delle
frequenze, non interferirebbero con le frequenze utilizzate dagli operatori
autorizzati. In questo modo dovrebbe prevalere il principio costituzionale
della libertà d'espressione, garantito ad ogni cittadino dall'art.21 della
costituzione.

Per Ambrogio Vitali, coordinatore del movimento, parallelamente alla
battaglia legale, è necessario costituire una associazione di televisioni
di strada a livello nazionale: « In questo modo -afferma- faremo di queste
esperienze un soggetto giuridicamente forte e politicamente valido».

« Dobbiamo lavorare -continua Vitali- per riuscire a mettere su, già al
social forum che si terrà a Parigi il prossimo novembre, una rete europea
di tele maker».

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