Riparte da Verona il movimento per la pace



Comunicato stampa

Bandiera della pace, un movimento che è solo all'inizio.

Riparte da Verona l'impegno per la pace.

Sotto un sole cocente in tanti pronti ad impegnarsi per un modo di pace e
di giustizia.





La guerra in Iraq è finita, ma l'impegno di chi ha esposto la bandiera
della pace non finisce, anzi, è solo all'inizio. E' con questo impegno che
si è chiusa la Giornata della Bandiera Arcobaleno all'Arena di Verona,
organizzata dalla campagna "Pace da tutti i balconi!".

E' stato un pomeriggio torrido a fare da cornice alla Giornata della
bandiera arcobaleno - Per la pace mi espongo anch'io, che si è svolta nella
città scaligera, presenti fra il pubblico anche il segretario nazionale
Cisl Savino Pezzotta e quello confederale della Cgil Paolo Nerozzi. Un
pomeriggio che ha rilanciato l'impegno movimento per la pace che si è
concretizzato in questi mesi nei 3 milioni di bandiere della pace esposte
ai balconi di tutta la penisola.

Le guerre dimenticate, la privatizzazione dei servizi essenziali come
l'acqua, la sanità, l'istruzione, la corsa al riarmo sono i nuovi obiettivi
del "popolo della bandiera arcobaleno".

Prime tappe di questo cammino saranno l'obiezione di coscienza alle spese
militari nella prossima dichiarazione dei redditi, la mobilitazione in
vista del vertice dell'Organizzazione Mondiale del Commercio a settembre a
Cancun e la prossima marcia per la pace Perugia-Assisi ad ottobre.

I partecipanti hanno ascoltato le testimonianze di chi in questi mesi ha
gridato dal proprio comune, dal luogo di lavoro, dalle scuole il proprio no
alla guerra in Iraq. "Questa iniziativa - ha esordito il sindaco di Verona
Paolo Zanotto - non ha connotazioni politiche, quello delle bandiere ai
balconi è stato un movimento spontaneo che è destinato a continuare".

Don Albino Bizzotto di Beati i Costruttori di Pace ha ricordato che le
bandiere della pace da anni vengono portate come simbolo di un impegno in
tanti paesi del mondo: Bosnia, Kosovo, Iraq, Palestina, Congo, Stati Uniti.
Citando la Festa della Repubblica e la parata militare che si terrà domani
a Roma, Bizzotto ha affermato: "crediamo che la bandiera della pace debba
supportare la bandiera italiana e quella europea, che debba convivere con
esse e che le arricchisca di significato".

Sette i temi trainanti dell'incontro, sui quali i partecipanti saranno
invitati concretamente a impegnarsi una volta tornati alle proprie case:
diritti per tutti, ambiente, educazione alla pace, nonviolenza e disarmo,
stili di vita e consumo critico, informazione e azione politica.

Significative le esperienze dell'Ospedale di Pace di Reggio Emilia, dei
vigili del fuoco che in tutta Italia cercano di contrastare la
militarizzazione del loro corpo, dei bambini, delle insegnanti e dei
genitori della scuola elementare di Riccò (Parma) che hanno sostituito la
bandiera della pace con l'articolo 11 della Costituzione quando sono stati
intimati a toglierla dalle forze dell'ordine, dei sindaci di Gradara e
Gabicce Mare, segnalati all'autorità giudiziaria per abuso d'ufficio per
aver esposto la bandiera della pace dalle finestre del municipio, di una
famiglia che cerca di applicare nella sua quitidianità la sobrietà dei
consumi.

Vittorio Agnoletto in collegamento telefonico da Evian dove si stanno
svolgendo le manifestazioni alternative al G8, hanno ricordato le promesse
mancate dalle otto grandi potenze mondiali, come l'inconsistente fondo per
la lotta all'Aids e alla malaria, per il quale a due anni dalla
costituzione sono stati stanziati solo 2 dei 10 miliardi di dollari
stabiliti. "A chi dice che non abbiamo fermato la guerra, dico che non era
pensabile che un potere così forte fosse fermato da un movimento così
giovane, abbiamo una lunga strada da percorrere davanti a noi!" ha
affermato sempre da Evian Raffaella Bolini dell'Arci.

Molto intensi e applauditi gli interventi del comboniano padre Alex
Zanotelli e di Nancy Bailey, del Comitato Iraq-Usa  formato da cittadini
iracheni e statunitensi che abitano a Firenze.

Zanotelli si è soffermato a lungo sull'Africa, un "continente svenato".
"Chiediamo - ha affermato - che il prossimo 10 dicembre, anniversario della
dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, venga celebrato dall'Onu in
una città-simbolo del martoriato Congo". Padre Alex ha definito la società
civile italiana organizzata la migliore d'Europa. "Solo un anno fa non
avremmo mai immaginato - ha sottolineato - che così tante  persone
avrebbero esposto la bandiera della pace ai balconi, che in tre milioni
avrebbero chiesto la pace dalle strade di Roma. La società civile
organizzata è un soggetto politico. Deve fare politica dal basso".
Zanotelli ha anche affermato che occorre ringraziare questo Papa "che ha
detto un secco no alla guerra" e ha ricordato l'importanza della scelta
della nonviolenza attiva. Concludendo il suo intervento con un sonoro "In
piedi costruttori di pace!".

"Lanciare migliaia di bombe e missili su città con milioni di abitanti,
ammazzare migliaia di persone innocenti e distruggere case, mercati,
ospedali e scuole è terrorismo - ha sentenziato la statunitense Nancy
Bailey - e noi crediamo che Bush, Blair e i loro complici vengano portati
davanti a un tribunale internazionale e processati per questi crimini
contro l'umanità".



1 giugno 2003





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