25 aprile 2003, festa della Liberazione



Comunicato stampa


25 aprile

Il Nodo di Bologna della Rete di Lilliput partecipa,
con tutte le altre realtà del "Tavolo contro la
guerra", alla festa del 25 aprile.

Non è fuori luogo tornare a chiedersi: chi e cosa
vogliamo che sia ricordato?

Non erano eroi. Non erano superuomini. Tanto meno
erano dei "Rambo". In prevalenza ragazzi, e ragazze, e
tanti i minorenni fra loro (chi aveva passato i venti,
si sentiva dare del "vecchio").
Senza fare calcoli, senza tanti discorsi, uno per uno,
essi scelsero: disertarono i bandi di Salò. Si fecero
clandestini. Combatterono contro fascisti e nazisti,
per la liberazione e la pace. Furono partigiani.
Questo, di loro noi ricordiamo.

Alcuni politici non lo sopportano. Ma non provare
gratitudine e commozione al pensiero di quei giovani,
è solo un problema loro. "E' una festa di parte",
dicono. Be', era una "parte" che comprendeva
badogliani e liberali, azionisti e democristiani,
comunisti e socialisti, e non poche bande autonome,
apartitiche, come la "Stella Rossa" di Monte Sole...
Cosa poté mai unirli? Forse, il fatto che l'unica vera
"parte" dei resistenti era quella della dignità e
della libertà dell'Italia.

Va detto: non perché sono morti, ricordiamo, ma per
come scelsero di vivere e di morire.

Fu con loro che iniziò il riscatto dalla colpevole
vergogna del portare guerra a popoli, vicini o
lontani, che mai ci avevano minacciato: in Francia ed
in Grecia, in Nord Africa e in Russia.
Il nome di Italia tornò ad essere familiare ed amico
agli stessi italiani e all'Europa, e questo, non
grazie a qualche potenza straniera (che poteva
sconfiggere i tedeschi, e lo fece, ma non poteva
ridare all'Italia la dignità che aveva perduta), bensì
grazie al sacrificio di chi resistette.

Alcuni politici dicono che tutti i morti andrebbero
ricordati e onorati ugualmente, di una parte e
dell'altra. Ma ricordando tanti morti, noi tutti
ricordiamo persone ben vive, scelte, luoghi ed eventi.
Il 25 aprile non è principalmente una festa dei morti.
La festa dei morti già esiste, e del resto sta scritto
che c'è un tempo e un luogo per ogni cosa. E il 25
aprile è la festa della Liberazione italiana
dall'oppressione fascista e nazista.

Noi oggi ricordiamo tutti i partigiani, la loro lotta
e il loro sacrificio, e tutti coloro, uomini e donne,
che in mille modi li protessero, li aiutarono, li
sostennero, rischiando ogni giorno la vita.
E' questo che oggi noi ricordiamo.

24 Aprile 2003. Rete di Lilliput, nodo di Bologna