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Baghdad 16.03.03

La vita continua a scorrere normalmente, se domandiamo agli Iracheni se si
preparino per la guerra scopriamo che aparentemente non se ne preoccupano
molto. C'e' un senso di fatalismo diffuso, 'Inshalla' sentiamo spesso
dire, o 'Siamo nelle mani di Dio'.

D'altra parte circolano spesso voci che si rivelano poi infondate. Per
esempio correva voce in vari momenti che stesse per scoppiare la guerra
civile in un paio di giorni. Qualcuno ha scambiato I lavori stradali per
scavi di trincee 'per sparare alla gente in rivolta'.

A causa di queste voci allarmistiche purtroppo molti se ne sono andati
quasi in panico.
Insomma i piu' preoccupati sembriamo proprio noi anche se sotto un velo di
serenita' e normalita' probabilmente anche gli Iracheni avranno le proprie
ansie.

Presso l'impianto di sepurazione dell'acqua siamo rimasti in 6, 2
Italiani, una danese, un norvegese, un americano e una giapponese.  Stiamo
bene insieme e anniamo tutto quello che necessitiamo.
La Croce Rossa lavora piuttosto alacremente proprio di fronte alla nostra
finestra, vediamo quasi ogni giorno uscire i pacchetti di acqua pulita
destinati agli ospedali.

Alcuni di noi (incluso me stesso) ieri hanno partecipato alla prima tappa
della marcia della pace, organizzata sai monaci buddisti, da Samarra,
importante sito storico e religioso, a Baghdad. 140 Km da farsi in 7
giorni, l'ultimo giorno, il 17 marzo, corrisponde al deadline degli
Americani, ci riuniremo alla 6 di sera su un ponte per accendere candele
da far navigare poi su pezzi di legno, come segno e desiderio di pace,
come e' l'usanza in Iraq.

A Samarra siamo stati acclti da frotte di bambini, ai quali evidentemente
era stato concesso un giorno libero dalla scuola per accoglierci. Anche se
l'accoglienza ara stata organizzata in maniera propagandistica con slogan
prefatti, si sentiva un entusiasmo sincero per la nostra presenza e
tantissimi nambini ci chiedevano l'autografo.


Invitiamo poi tutti a spengere la luce alle 8 di sera ogni giorno per un
minuto, per favore spargete la voce, spengiamo la guerra!

Salutoni
gianni del buon
Fine