Democrazie liberali



In una democrazia liberale la magistratura è indipendente dal potere politico.
In una democrazia liberale la legge è uguale per tutti, anche per i capi del governo, che non si creano norme su misura. In una democrazia liberale i capi del governo non si atteggiano a capipopolo o a caudilli perché in una democrazia liberale il voto non garantisce l'impunità. In una democrazia liberale chi subisce 87 procedimenti penali, 470 visite della Guardia di Finanza, 270 controlli bancari, ecc., non se ne fa un vanto da sbandierare ad ogni occasione e non ha la sfacciataggine di candidarsi neanche alle elezioni condominiali. In una democrazia liberale le leggi antitrust impediscono ai proprietari di televisioni private di controllare anche le reti pubbliche attribuendosi il monopolio assoluto dell'informazione (come avveniva nelle dittature comuniste e sudamericane). In una democrazia liberale desta una certa apprensione e si presta a tante interpretazioni il proposito di andare "fino in fondo" quando proviene da chi aveva assunto un mafioso come stalliere. In una democrazia liberale la terza carica dello Stato non va ad omaggiare la tomba di un ex-latitante che aveva ricevuto una trentina di avvisi di garanzia e due condanne definitive per un totale di 11 anni di carcere. E se proprio vogliamo andare fino in fondo, in una democrazia liberale i leader dell'opposizione fanno opposizione, si fanno da parte dopo le sconfitte, non raccolgono voltagabbana, ex-ministri dell'altra parte politica e rottami della Prima Repubblica. E magari non sono soci in affari del capo del governo scrivendo libri per le sue case editrici.

Michele De Benedetto