SEMINARIO PUNTO ROSSO A PORTO ALEGRE




Carissimi,

vi inviamo il resoconto e le proposte emerse dal seminario organizzato a Porto Alegre dal Punto Rosso, dedicato alla svolta che la vittoria di Lula rappresenta non soltanto per il Brasile, ma per tutto il continente latinoamericano e, per certi versi, per tutta la sinistra che si batte per una alternativa radicale.



PROPOSTE SCATURITE DAL SEMINARIO IL NUOVO BRASILE E LA SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE E ALCUNE CONSIDERAZIONI FINALI<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />





Nel giornata giustamente egemonizzata dalle attese dell`arrivo e del discorso del presidente Hugo Chavez, si è svolto il seminario Il nuovo Brasile e la solidarieta` internazionale, coordinato da José Luiz Del Roio e da Giorgio Riolo. E’ stato un seminario molto partecipato con una serrata sequenza di relazioni e interventi (dalle relazioni iniziali di Samir Amin e del noto studioso brasiliano Paulo Arantes, agli inteventi di Pierre Beaudet, Raffaele Salinari, Ana Esther Cecena, Fernando Haddad, Antonio Martins, Joaquim Miranda, Paola Agnello Modica, della Cgil Italia, Dot Keet, Candido Grzybowski ecc.). Ciò non era scontato dal momento che i seminari e i workshops sono stati numerossimi e che il tutto si è complicato con il collasso del software che assegnava date e luoghi dei seminari e dei laboratori. Nel corso del seminario sono state lanciate due proposte operative. La prima è il concorso-borsa di studio La ridefinizione del principio brevettuale, riservato ai giovani al di sotto dei 30 anni di Italia, Brasile, Argentina, Sudafrica, sulla questione cruciale dei brevetti, della proprietà intellettuale ecc. (vedi allegato). La seconda, ad opera di Candido Grzybowski e di José Luiz Del Roio, è la proposta di un Forum tematico-regionale, da tenersi entro l`anno, sulla “Rifondazione del Brasile”, il contributo che il movimento brasiliano, nella sua autonomia, può dare alla costruzione del nuovo Brasile come stato-nazione.



ALCUNE CONSIDERAZIONI FINALI



La babele di lingue e di incontri/incroci come è per definizione un Forum è la ricchezza e la peculiarità del Forum Sociale Mondiale. Tuttavia abbiamo bisogno di precisare, di definire la nostra strategia. L’immenso campo di possibilità che è l’utopia che ci guida, l`orizzonte infinito dell`umano contrapposto al disumano, abbisogna della determinatezza, della concrettezza della proposta definita. Omnis determinatio est negatio, diceva il grande Spinoza. Ogni determinazione concreta del reale è per ciò stesso una negazione, una delimitazione dell`infinita possibilità del reale. Il cammino illuminato dall’orizzonte dell’utopia abbisogna di tappe concrete, di realizzazioni anche piccole, qui e ora. Come è qui e ora il vero e concreto Venezuela, il vero e concreto Brasile. La vera e concreta guerra che l’impero imperialista, con sede a Washington, si accinge a scatenare a breve contro l`Iraq. Che fare? Dobbiamo agire entro la dialettica di cui sopra. Dobbiamo preservare il Forum Sociale Mondiale come le pupille dei nostri occhi. Ma al contempo dobbiamo incalzare per non indugiare eccessivamente nell’autocompiacimento dell`evento in sé. Il Fsm, come dicono Lula e Chavez, è il più importante evento politico della nostra epoca. Anche per il semplice fatto che centinaia di migliaia di occhi si incrociano, si guardano, brillano, si inteneriscono, si inumidiscono.

Scrivo queste brevi note dopo il discorso finale al Gigantinho di Noam Chomsky e di Arundhati Roy. La forza collettiva degli uomini e delle donne di buona volontà è grande. La bomba spirituale delle parole di Chomsky e di Roy è immensamente distruttiva per la malvagità dell`impero, immensamente costruttiva di un altro mondo. Veramente, come dice Roy pensando a Tolstoj, le persone di buona volontà sono la maggioranza, i malvagi la minoranza e ciò di cui abbiamo bisogno è che i buoni si uniscano per sconfiggere la minoranza dei malvagi. Ma basta tutto ciò? Quanta distanza dalla forza materiale dei potenti e dei dominanti. Quanta poca strada nella nostra “microfisica del potere”. Quanti occhi nel mondo non sanno che nemmeno esistiamo, che la loro desolazione fisica, materiale, intellettuale e morale è lontana da noi, anzi spesso volutamente ignorata. La giovane indiana Roy, il norteamericano Chomsky, Eduardo Galeano, Samir Amin, Susan George, Francois Houtart, Riccardo Petrella, Frei Betto, Ignacio Ramonet ecc. ecc. sono modelli di intelligenza e di etica. Accanto, sovente, sopravvivono autocompiacimento, autoreferenzialità, opportunismo di chi in realtà si attarda secondo vecchie modalità di presenzialismo, strumentalizzazione, presunzione di capacità di guidare e dirigere un movimento così grande e composito. Tuttavia lo abbiamo sottolineato in molte occasioni: la causa in cui sia impegnati e il movimento sono piu` grandi, più elevati di queste piccole miserie. Il cammino è più grande delle scorciatoie. Questo cammino è una delle poche ragioni di una vita degna di essere vissuta.





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