Comunicato delegazione Ctm altromercato a Porto Alegre 26/1/3.



Vi invio di seguito ed in allegato il testo del comunicato del 26/1/3 della
delegazione Ctm altromercato a Porto Alegre.
Per ogni chiarimento potete contattarci all´email  mandac at virgilio.it

Un caro saluto da Porto Alegre.

p. Ctm altromercato
Giovanni Bridi

Porto Alegre 26 gennaio 2003
DALLA DELEGAZIONE CTM ALTROMERCATO AL
FORUM SOCIALE MONDIALE 2003

1) VERSO LA SINTESI DELLE CONFERENZE DELL’ECONOMIA SOCIALE/SOLID.
2) GUSTAVO GUTIERREZ TESTIMONIA AL FORUM
3) L’APOTEOSI DI "BRASIL DE FATO"
4) E GLI ITALIANI?

Siamo in molti, nonostante critiche e perplessita' che possono esserci (vedi messaggi precedenti), a condividere, come per gli anni passati, la sensazione di essere in un luogo speciale che deriva dal provare a guardarsi attorno o entrare a caso nelle varie sale: la' centinaia di persone applaudivano e fischiavano alla conferenza sul blocco USA a Cuba, qua si parla di ruolo dello stato nelle politiche sociali, a fianco di azione non violenta (e di come sopravvivere nel frattempo), poi di ruolo delle donne nel Centro Africa, o al piano di sopra di dialogo tra le religioni, mentre da qualche parte si discute di come praticare il vero socialismo, o di esperanto, o di cosa e' davvero il vero umanesimo… un pozzo di scienza o di follia ben pianificato nelle decine di pagine del programma. Tra tutto, emerge, anche nelle manifestazioni spontanee che attraversano gli spazi aperti del Forum (e i tantissimi striscioni o cartelloni) un tema su tutti, di grande importanza ed attualita' qui in America Latina: l’accordo di libero commercio tra Nord e Sud America (ALCA) proposto (con insistenza imperiale) dagli USA, e fortissimamente contestato qui in Brasile. Molti chiamano Lula ad una opzione secca e rapida per il no, e certamente questo sara' uno tra i primi e piu' significativi banchi di prova del neo presidente. Lula e la vittoria della coalizione di sinistra (e non solo) aleggia ovunque nel e sopra il Forum: sono espliciti i richiami al fatto che ora il "nuovo mondo possibile" ha un riferimento concreto, un’opportunita' reale proprio nel paese e tra le organizzazioni che hanno inventato il FSM. Ed e' evidente la sensazione che molti dei partecipanti al Forum devono aver provato poche volte nella loro vita: di non trovarsi in una scontata minoranza, ove le proposte che si fanno non hanno interlocutori credibili nelle istituzioni.

VERSO LA SINTESI DELLE CONFERENZE DELL’ECONOMIA SOCIALE/SOLIDALE
La sintesi effettiva verra' effettuata domani. Ma noi anticipiamo le nostre, ovviamente parziali e in via di discussione. Ci sembra - per quello che abbiamo visto e sentito - che il livello di discussione sia stato buono e vasto, ma per quel che riguarda lo specifico del commercio equo e solidale non rappresentativo rispetto all’avanzamento della discussione in Europa e in Italia. Esprimiamo di seguito quelli che a nostro avviso sono alcuni degli aspetti strategici su cui nel prossimo futuro il commercio equo e solidale (e secondo noi non l’insieme delle reti di economia sociale/solidale) dovrebbe confrontarsi, onde evitare ripetitivita' o il soffermarsi su aspetti rispetto ai quali il comes in realta' e' gia' piu' avanti, oppure marginali. Parte dei temi che citiamo sono stati affrontati da alcune relazioni, ma non ci sembrano comunque centrali. a) mancanza di produttori gia' attivi nel comes: mancanza quasi totale, spiegabile per il Brasile (sono in pochi), non per l’America Latina. Erano presenti si' parecchi produttori o rappresentanti di reti o campagne, ma pressoche' tutti (dove noi siamo stati) provenienti da cooperative sociali o socialmente orientate, o di reti di produttori locali, o di reti di pressione per la tutela dei lavoratori o migliori condizioni nel commercio, ma non espressione del comes. Ottime esperienze, speriamo che vorranno coinvolgersi nel comes, ma totalmente senza l’esperienza concreta del comes dei nostri partner. Cio' probabilmente deriva da un altro problema: b) la mancanza assoluta delle associazioni internazionali del comes: IFAT (l’associazione mondiale) o EFTA (coordinamento europeo) anche quest’anno e nonostante anche nostri messaggi e sollecitazioni, non ci sono. Abbiamo detto del grande moltiplicarsi dei temi connesi al comes, ma a cio' in definitiva non corrisponde un moltiplicarsi delle organizzazione del comes (importatori compresi: abbiamo visto solo francesi, spagnoli e belgi, e tra gli italiani solo Roba). Cio' ha impedito che le discussioni nelle varie conferenze o workshop fossero aggiornate rispetto alle dinamiche e prospettive discusse nei principali luoghi internazionali del commercio equo. c) La certificazione del comes: ne abbiamo sentito parlare, ma (non essendo oggetto delle relazioni da noi direttamente tenute) in modo superficiale e "tecnico", mentre a nostro avviso questo e' uno dei temi di maggior importanza per il comes. d) Il riconoscimento delle organizzazioni del comes, anche da parte delle istituzioni: in Italia ne stiamo parlando negli ultimi due anni, e lo riteniamo anch’esso un tema prioritario: come identificare le organizzazioni del comes in modo appropriato, rimanendo nell’ambito delle "imprese" (almeno per coloro che non sono associazioni), ma con una propria chiara specificita'; in cio' sembra ci differenziamo dai francesi, che ricevono (su progetti) fondi pubblici; noi pensiamo sia necessario piu' che incentivi o sconti, una chiara differenziazione come "economia alternativa". e) Le strategie per lo sviluppo economico ed organizzativo: si e' parlato di come favorire accesso al mercato, ma anche qua in modo a nostro avviso generico e come un tema tra i tanti; come gia' scritto invece le organizzazioni del comes - e in generale tutte le reti di economia sociale/solidale - dovrebbero dedicare a cio' (senza disinvestire nulla rispetto alle iniziative a carattere culturale o politico) molta piu' determinazione e chiarezza: ad ascoltare sembra che la variabile economica ed i risultati concreti nel comes e nell’economia sociale/solidale siano del tutto secondari.

Come Ctm altromercato ci impegniamo a riportare al nostro CdA tali impressioni, per verificare (comunicandolo ai soci e sperando di avere il tempo per confrontarsi con loro) la possibilita' che l’anno prossimo in India ci facciamo promotori, coinvolgendo i nostri partner indiani, di iniziative su alcuni di questi temi.

GUSTAVO GUTIERREZ TESTIMONIA AL FORUM
Uno dei momenti piu' alti della nostra esperienza qui, l’incontro con il sacerdote peruviano padre della Teologia della liberazione. Tentiamo di rendere almeno un pochino del suo straordinario, chiarissimo e fitto intervento di un’ora: le idee e la filosofia non nascono dalle idee e dalla filosofia, ma dalla esperienza pratica di vita (e la sua prima citazione e' stata per Antonio Gramsci). La Teologia e' il discorso su Dio. Ma in quanto tale il suo oggetto e' l’ermeneutica (l’interpretazione) della speranza: come ragionare attorno al fatto che e' necessario avere speranza in Dio. La Teologia della Liberazione nasce dal cercare di rispondere a due domande difficilissime ed emergenti in un periodo (fine anni sessanta) nel quale i poveri e gli esclusi diventavano soggetti sociali visibili e attivi: 1) come convincere ad avere fiducia e speranza nell’amore di Dio chi vive (causa miseria ed oppressione) nella negazione quotidiana dell’amore e di ogni speranza; 2) come spiegare a chi vive nella ricchezza e nella indifferenza che Cristo e la religione e' a favore degli ultimi, e non di loro. Queste due domande affrontano e provocano un conflitto inevitabile. La Teologia della Liberazione e' lo svolgersi delle risposte a queste domande, avendo presente che la speranza occorre di lavoro e costruzione, e quindi deve essere in grado di rispondere ai bisogni concreti degli esclusi, degli ultimi, onde metterli in condizione di sperare. Deve portare luce a loro, e non solo a chi scrive, come sono molti degli approcci intellettuali alla societa'. Ed e' nella sofferenza del Brasile dove si reco' appena nata la dittatura (novembre ’69) che trovo la speranza, che sempre si associa alla sofferenza. Per Gutierrez scrivere per e sulla Teologia della Liberazione e' stata la sua lettera di amore a Dio ed al popolo cui appartiene. Gutierrez ha esplicitamente rivendicato il suo impegno, anche perche' le cause che gli hanno dato origine permangono: la globalizzazione e' presentata come la tendenza verso un mondo "unico", universale, mentre la breccia che separa ricchi e poveri diventa sempre piu' enorme. E per non astrarsi dall’attualita', Gutierrez ha aggiunto che l’utopia va cercata, ed i sogni coltivati; accade a volte che i sogni si "disinsognano" e diventano realta': e' proprio cio' che accade oggi in Brasile.

L’APOTEOSI DI "BRASIL DE FATO"
Brasil de Fato e' il neonato settimanale della sinistra brasiliana, nato apposta per appoggiare il Brasile di Lula, e "di fatto" in esplicita polemica contro il Brasile menzognero, falso e disorientante delle tv e stampa brasiliana (vi richiama nulla questo discorso?!). La sua presentazione ieri sera in uno stracolmo e calorosissimo anfiteatro (migliaia e migliaia di persone), in un clima di entusiasmo quasi delirante mai visto al Forum, e' stata occasione per una storica concentrazione di personalita' e intellettuali della sinistra brasiliana ed americolatina: Eduardo Galeano, Sebastiao Salgado (il celeberrimo fotografo brasiliano), Joao Stedile (leader Sem terra), Edelina Guevara figlia del Che, Plinio Suplicy fondatore assieme a Lula di Cut e Pt, Don Tomas Balduino prestigioso vescovo presidente della Pastorale della Terra della chiesa brasiliana, Hebe Bonafini (Nonne Plaza de Mayo), Augusto Boal famoso fondatore del Teatro dell’oppresso, il cantautore uruguagio Viglietti, l’ex governatore del Rio Grande do Sul ed ora Ministro per le citta' Olivo Dutra, leader sindacali e politici e parlamentari cubani, argentini e sudamericani. Un clima di grandissima emozione e tensione politica, nella esplicita rivendicazione della conquista del potere da parte di un insieme di forze di ispirazione socialista. Decenni di sofferenza, impegno sociale, azione delle organizzazioni popolari, sogni e rivendicazioni, violenze e sofferenze, catalizzati in una serata tra urla, discorsi, canti (migliaia di persone che cantano appassionate "Gracias a la vida" di Violeta Parra e "Caminhando e cantando" di Sergio Vandre' fanno un bell’effetto). Qualcosa che va oltre al Forum, dal pieno significato politico (e dalla esplicita volonta' di appoggiare e "condizionare" Lula da sinistra): qualcosa che forse oggi nel mondo puo' capitare solo in Brasile.

E GLI ITALIANI?
Incontriamo qua e la' vari italiani, ma la delegazione italiana non si incontra dal primo giorno, e non e' previsto che accada. Altrettanto ci pare accada per le altre reti italiane qui presenti (Lilliput compresa). I motivi sono ovvi e validi: le moltissime cose e interessi da seguire, le riunioni di ognuno, la suddivisione dei vari rappresentanti in incontri ed assemblee. Comprensibile e non accusiamo assolutamente nessuno, ma e' un peccato, un "servizio collettivo" ed una opportunita' di informazione e partecipazione in meno rispetto all’anno scorso.


La Delegazione del Consorzio Ctm altromercato a Porto Alegre 2003:
Giovanni Bridi
Giorgio Dal Fiume
Stefano Magnoni
Paolo Morini (Chico Mendes Milano)
Maurizio Ricci (Chico Mendes Milano)
Roberto Barbiero (Mandacaru' Trento)