(Fwd) Il riarmo batteriologico USA




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DOSSIER
Il riarmo batteriologico
Gli Usa continuano in segreto a sperimentare armi tossiche e biologiche:
un'anticipazione

EMANUELE GIORDANA *

Quando il 25 luglio del 2001 gli Stati Uniti hanno rigettato il testo
finale che doveva dare una nuova veste alla Convenzione sulle armi tossico
biologiche (Btwc), lo hanno fatto per poter lavorare tranquillamente e in
segreto ai loro programmi di studio e avanzamento in questo genere di
armamenti. Lo sostiene Malcom Dando, docente di Sicurezza internazionale
alla Bradford University in Gran Bretagna, un nome noto tra che gli
scienziati che si occupano di armamenti chimico biologici. Dando, che ha
appena pubblicato un libro molto critico sulla disfatta della Convenzione
(Preventing Biological Warfare), questa volta non si è limitato a
criticare. Assieme ad altri scienziati dell'altra parte dell'Oceano, come
il microbiologo americano Mark Wheelis, ha stilato una possibile mappa
degli esperimenti segreti degli Stati Uniti in materia di armamento
biologico - proprio nel momento in cui Washington considera l'Irak una
minaccia mondiale per la costruzione di armi di distruzione di massa. Il
dossier di Dando e soci, di cui il Guardian ha dato ieri un'anticipazione,
sarà pubblicato nei prossimi giorni dal Bulletin of the Atomic Scientists,
periodico dell'associazione non profit Educational Foundation for Nuclear
Science (www.thebulletin.org). Nel documento gli scienziati sostengono che,
tra i vari progetti sotto traccia, vi sarebbe il tentativo, commissionato
dalla Cia, di riprodurre una cluster bomb (bomba a frammentazione) a
dispersione biologica di origine sovietica e un programma del Pentagono per
costruire un impianto per la fabbricazione di bioarmi in grado di
utilizzare materiali facilmente reperibili sul mercato. Infine vi sarebbero
alcuni studi della Dia (Defence Intelligence Agency, un dipartimento del
Pentagono che si occupa di produrre sistemi di difesa) sulla famosa
antrace: ingegneria genetica per rendere il bacillo resistente agli
antibiotici e operazioni di laboratorio per renderlo secco e utilizzabile
come arma.

Secondo gli scienziati, sebbene gli Stati Uniti sostengano che le loro
ricerche sono a fini puramente difensivi (in parte di questo genere di
progetti, benché rigidamente protetti, la stampa americana ha già dato
notizia qualche tempo fa), la loro legalità dal punto di vista della
Convenzione sarebbe fortemente opinabile. Il problema è che gli Usa, avendo
rigettato il testo del Btwc, hanno finito per vanificare il capitolato che
imponeva ispezioni di valutazione fatte da altri stati firmatari. Inoltre,
dicono gli scienziati, benché l'accordo (la prima volta fu firmato nel `72
anche dagli Usa e poi ratificato nel '75, come ha fatto anche l'Italia)
preveda dichiarazioni annuali sui programmi di biodifesa, Washington non ha
mai dichiarato nulla su questi progetti. Inoltre, come già scriveva Dando
nel suo libro, la mancanza di meccanismi di verifica rende vana la
Convenzione adottata da 147 Paesi.

Gli americani, aggiunge Jonathan Tucker, un esperto di armamenti
dell'Institute for Peace di Washington, stanno inoltre studiando tipi di
gas non letali sotto l'egida del dipartimento di Giustizia ma in realtà su
indicazione del Pentagono. Americani e inglesi stanno lavorando, aggiunge
Dando, anche su gas del tipo BZ, lo stesso che potrebbe essere stato usato
in Cecenia, come sostengono in questi giorni esperti americani,
contraddicendo la versione ufficiale russa sposata ieri anche
dall'ambasciata Usa a Mosca.

*Lettera 22

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