ARRESTO POLIZIOTTI: COMUNICATI SINDACALI




COMUNICATI DEI SINDACATI DI POLIZIA IN MERITO ALLA CONDANNA DEI POLIZIOTTI NAPOLETANI

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SIAP - Sindacato Italiano Appartenenti Polizia - http://www.siap-polizia.com/


Ancora sui fatti di Napoli ...



Vedi Napoli...e poi muori!!!

La città di Napoli ha sempre rappresentato un’icona tra le bellezze d’Italia, i suoi colori e il suo folklore sono stati d’ispirazione per poeti e scrittori. Tra le innumerevoli parole utilizzate per descrivere il capoluogo partenopeo tutti noi ricordiamo il detto: " vedi Napoli e puoi muori", ma nessuno, forse neanche colui che coniò la frase, avrebbe mai immaginato quanto, con cruda realtà, quest’espressione sia stata fatta propria da un’intera categoria di lavoratori della Polizia di Stato. Questa volta non si parla, però, di paesaggi incantevoli, di "spaghetti e mandolino"! Questa volta lo sfondo ispiratore passa per il Palazzo della Questura dove, a quanto pare, è emerso il magma che da anni dorme sotto le pendici del Vesuvio. L’arresto di numerosi poliziotti, in servizio presso gli uffici di Polizia del capoluogo, ha umiliato l’intero apparato della sicurezza e tutti i suoi rappresentanti. Sia ben chiaro che il nostro stato di prostrazione non deriva da alcun diritto precostituito d’impunità, ma dai metodi utilizzati per l’esecuzione degli arresti e dal grave, nonché reale pericolo di strumentalizzazione dell’episodio. Le parole proferite da qualche funambolico esponente dei movimenti antagonisti feriscono più di qualsiasi arma impropria, più di qualsiasi insulto che caratterizza le "pacifiche" manifestazioni di protesta contro la globalizzazione. Parlare delle forze dell’ordine come banditi in divisa è pari ad uccidere nuovamente tutte le vittime del dovere, ovvero tutti coloro che, per difendere ideali di giustizia e democrazia, hanno immolato la propria vita. Anche se siamo nel paese in cui si è proceduto all’arresto dei Nocs per presunte percosse ai brigatisti che avevano in ostaggio il Generale Dozier, anche se siamo nel paese in cui un Ministro della Repubblica ha accolto con un mazzo di fiori una terrorista estradata, noi non possiamo sottacere davanti ad esternazioni di tale gravità. Ci chiediamo se la stessa enfasi con cui le categorie dei lavoratori difendono i propri diritti, la stessa caparbietà con cui il movimento dei girotondi difende la libertà d’opinione, la stessa passione con cui la cittadinanza invoca la sicurezza per le strade sia utilizzata per difendere la dignità dei poliziotti italiani, per difenderli a prescindere da "singole e presunte" responsabilità personali. Se ciò non avverrà significa che ieri sera siamo morti in tanti... Ecco perché: "Vedi Napoli e poi muori".

La Segreteria Nazionale S.I.A.P.


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SIAP

Solidarietà ai colleghi napoletani


Comunicato Stampa del 26 aprile 2002

Il S.I.A.P. - Sindacato Italiano Appartenenti Polizia - esprime la massima solidarietà e fiducia a tutti i poliziotti napoletani.

Lasciano molto perplessi le ragioni ed il metodo con il quale la Magistratura partenopea ha emesso gli otto ordini di custodia cautelare.

Giudichiamo assolutamente gravi ed infondate le affermazioni di Casarin, che, dalla Polizia di tato, può solo ricevere lezioni di democrazia e di giustizia.

Condanniamo con forza la strumentalizzazione fatta dai "Genitori del G8" che hanno paragonato i fatti di Napoli con la morte di Carlo Giuliani.

Rimaniamo in attesa di conoscere gli elementi oggettivi che hanno indotto la Magistratura partenopea ad emettere questi gravi provvedimenti che rischiano di delegittimare l'operato della Polizia napoletana, che nei gironi degli scontri con il GSF, ha subito la violenza inaudita dei "manifestanti".

Il S.I.A.P. proclama lo stato di agitazione di tutta la categoria.

             La Segreteria Nazionale

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SAP - SINDACATO AUTONOMO DI POLIZIA - http://www.sap-nazionale.it/

Grande rilievo mediatico alla posizione del SAP

Incredulità e inquietudine ha espresso il SAP per le misure cautelari adottate dall'A.G. di Napoli nei confronti di alcuni agenti di Polizia. Le interviste sono state duffuse dal GR2 delle ore 12,30; dal TG4 delle ore 13,30 con l'intervento dell'On. Mantovano Sottosegretario al Ministero dell'Interno; al TG4 delle ore 19,30; Italia 1 delle ore 19; Radio Vaticana; Il Giornale; Il Corriere delle Sera; Libero; Il Mattino.

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SAP

Non accadeva da anni che la classe politica fosse così vicina alle Forze dell'Ordine.

Si fa largo tra le Forze politiche l'apprensione per le misure cautelari adottate a Napoli. Dopo il Vice Presidente Fini ed i Ministri Scajola e Castelli anche il Senatore a vita Francesco Cossiga, con una telefonata al Segretario Generale del SAP Saltamartini ha espresso solidarietà alle Forze dell'Ordine. "Devo dire - ha precisato Saltamartini - che la Polizia italiana con il Presidente Cossiga ha affrontato ben altre vicende, a partire dal sequestro e omicidio dell'On.le Aldo Moro fino agli anni più bui del terrorismo. Sono sicuro che anche questa volta la giustizia avrà la prevalenza. Grazie a Francesco Cossiga che ci onoriamo di aver avuto come Ministro dell'Interno."

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SAP

Il SAP interviene sui fatti di Napoli

Sconcerto e incredulità per la notizia dell'arresto di due funzionari e sei agenti della Questura di Napoli per gli scontri di piazza avvenuti oltre un anno e mezzo fa in quel centro. Il Segretario Generale del SAP Saltamartini, con una dichiarazione alle agenzie di Stampa ha affermato che: "Verificheremo l'esistenza dei presupposti invocati dall'A.G. di Napoli per l'adozione delle misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti dei nostri colleghi, ma non possiamo non sottolineare come -troppo spesso- le stesse misure sono negate per indagini che riguardano pregiudicati e delinquenti recidivi. Decideremo conseguentemente se sia il caso di adottare iniziative conflittuali e di protesta nei confronti dell'Autorità Giudiziaria di Napoli, nell'esercizio del nostro diritto di critica, riconosciuto nei Paesi democratici a tutti i cittadini e dunque anche ai poliziotti"

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SIULP - SINDACATO ITALIANO UNITARIO LAVORATORI POLIZIA - www.siulp.it

Ingiustizia

Dichiarazione del Segretario Generale Oronzo Cosi

Sconcerto, rabbia, e soprattutto, preoccupazione.

Il provvedimento con il quale otto poliziotti della Questura di Napoli sono stati arrestati non appartiene al mondo del diritto, né a que llo della logica, né a quello del buon senso.

E’ un atto di ingiustizia, di una ingiustizia che si rende già evidente nel metodo usato: quello di togliere la libertà ad alcuni operatori di polizia senza neanche avvisarli, come d’obbligo fare col
peggiore dei criminali, che si sta indagando su di loro.

E’ un provvedimento ingiusto, che premia quei criminali che un anno fa misero a ferro e fuoco la città di Napoli e che oggi l’hanno fatta franca; ma è anche un fatto che va ben oltre Napoli, e che induce ad una amara riflessione tutti quei poliziotti chiamati a contrastare, a proprio rischio e pericolo, quei "guerriglieri urbani" che quando fanno guerriglia applicano tutte le regole barbare della guerra; ma quando vengono messi con le spalle al muro invocano tutti quei diritti che loro
stessi fino ad un istante prima hanno disconosciuto agli altri cittadini.
Rinnoviamo dunque, in questo momento difficilissimo, la nostra fiducia, piena ed incondizionata, nell’operato della Magistratura; ma non ce la sentiamo, per la prima volta, di fare
altrettanto sull’operato di alcuni Pubblici Ministeri.

Non per spirito di Corpo, o perché convinti, come qualche imbecille sostiene, che la Polizia
sia superiore persino alla Legge.

Non ce la sentiamo, semplicemente perché difficilmente qualcuno potrà mai spiegarci i motivi per i quali, ad oltre un anno di distanza dai fatti, otto poliziotti devono essere arrestati, e oltre
un centinaio di guerriglieri urbani identificati devono restare impuniti.
Sarebbe grave se i P.M. di Napoli si fossero fidati esclusivamente delle dichiarazioni dei "facinorosi": gente che manifesta liberamente e democraticamente il proprio pensiero con fionde, biglie di piombo e lo stretto necessario per incendiare auto e negozi; liberi pensatori per i quali un lancio di pietre contro operatori di polizia è attività del tutto consentita e giustificabile in un Paese
come il nostro.

Ai poliziotti neanche la possibilità della difesa, neanche il diritto di dire la propria.

Arrestati, come i peggiori nemici della società, messi alla gogna, con accuse incredibile ed improponibili, tra le quali una tentata violenza carnale ai danni di un fermato, ed un diniego di
recarsi al bagno durante una perquisizione.
Controlleremo la nostra rabbia, perché noi siamo tra i primi servitori di questo Stato. Saremo disciplinati e composti e, per quanto a carissimo prezzo, rispettosi di tutti gli uomini
che rappresentano le Istituzioni.

Il nostro primo pensiero è per i colleghi arrestati: non li lasceremo soli per un istante, né ora né dopo, quando i riflettori si saranno abbassati, e lavoreremo per fornirgli tutta l’assistenza necessaria sia nei confronti dell’Autorità Giudiziaria, sia nei confronti dell’Amministrazione.

Il nostro secondo pensiero è per i Magistrati della Procura di Napoli: mai come in questo caso diventa indispensabile non tanto nel nostro interesse, ma nell’interesse dei cittadini e delle stesse Istituzioni, che in tempi rapidissimi vengano portate dinanzi all’Autorità giudicante le prove poste a base dei provvedimenti restrittivi; perché ove queste non ci fossero o fossero lacunose e allorché i fatti documentati non fossero così gravi ed efferati da giustificare la gravità stessa dei provvedimenti adottati, noi saremmo dinanzi ad un atto di incomprensibile natura, ad un atto di persecuzione vera e propria nei confronti di chi, al pari dei Magistrati, rappresenta lo Stato. Saremmo dinanzi ad un atto cioè di aggressione nei confronti della nostra stessa Istituzione,
prima ancora che degli uomini che la rappresentano.

Il nostro terzo pensiero è per tutti quegli altri colleghi che già da oggi sono impegnati sulle piazze d’Italia in ordine pubblico, e per quelli che saranno impegnati tra due giorni in occasione del primo maggio: c’è il ragionevole dubbio che i nostri unici problemi non siano più quelli derivanti da chi usa la piazza per esercitare violenza, ma che ve ne siano anche ad opera di chi, dovendo applicare le regole certe delle giustizia, finisce a volte con realizzare grossolane ingiustizie.

Non bisogna comunque dimenticare che lo Stato siamo noi, che continueremo a fare il
nostro dovere, e che se qualcuno ha sbagliato, sarà chiamato a renderne conto.
Questa mattina l’ex Presidente della Repubblica, Senatore Francesco Cossiga, mi ha voluto personalmente testimoniare la vicinanza e la solidarietà che in questa triste faccenda ha per tutti gli operatori della Polizia di Stato: è un fatto che rafforza la nostra convinzione di essere nel giusto e che ci induce, a maggior ragione, a difendere l’onore della nostra categoria, a ricercare la verità.

Roma, 27 aprile 2002

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LISIPO -

Napoli: gli arresti dei Poliziotti erano necessari?

Il Libero Sindacato Polizia (LI.SI.PO.) esprime preoccupazione per gli arresti domiciliari disposti dall’Autorità giudiziaria napoletana, nei confronti di Agenti e funzionari e si chiede: erano proprio necessari quegli arresti?

Pericolo di fuga, inquinamento delle prove, reiterazione del reato: a oltre un anno di distanza dai presunti fatti, sussistono concretamente questi elementi?

Il LI.SI.PO. non ha elementi per contestare le decisioni dei Magistrati, non conoscendo gli atti, ma si augura che sia fatta chiarezza quanto prima possibile. Certo, il personale dei Reparti Mobili e degli altri reparti che saranno chiamati ad effettuare servizi di ordine pubblico, in questa situazione, non potranno avere la serenità, lo stato d’animo necessario per affrontare turbative all’ordine e sicurezza pubblica poste in essere dai facinorosi di turno. Il LI.SI.PO. ritiene che nei vari servizi di ordine pubblico debba essere presente un Magistrato che affianchi il funzionario nella direzione del servizio, anche per dare la possibilità agli Operatori di Polizia, di avere l’esatta cognizione di come comportarsi per impedire le violenze a persone e cose, di individui con casco protettivo, armati di bastoni ecc., che incendiano cassonetti, distruggono tutto ciò che trovano sul loro cammino. A giudizio del LI.SI.PO., proprio in questi casi, è indispensabile la presenza di un Magistrato, per capire, come operare per impedire violenze e non incorrere al tempo stesso in guai di carattere giudiziario. Il LI.SI.PO. invita il Capo dello Stato, massimo garante dei diritti di tutti i cittadini e Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, a disporre accertamenti, pur nel massimo rispetto dei Magistrati operanti, sulla necessità di disporre gli arresti domiciliari per gli otto Poliziotti napoletani. Il LI.SI.PO. invita i cittadini a scrivere al Capo dello Stato, per esprimere la loro opinione, i loro sentimenti, per questi arresti che non possono, comunque sia, a giudizio del LI.SI.PO., che suscitare perplessità.

Roma, 27.04.2002

IL SEGRETARIO NAZIONALE

(Antonio de LIETO)

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SO. DI PO. (Solidarietà di Polizia) - sindacato del personale della Polizia di Stato. - www.sodipo.it

SEGRETERIA NAZIONALE

Comunicato stampa
NAPOLI: POLIZIOTTI ARRESTATI SENZA NEANCHE UNO STRACCIO DI AVVISO DI GARANZIA
ORA E' DAVVERO TROPPO

La scelta di arrestare gli otto poliziotti a Napoli, ripropone drammaticamente il confronto tra due poteri dello Stato che, dal G8 di Genova in poi, si sono trovati spesso in "rotta di collisione". Il SO. DI PO. non può e non vuole sottrarsi alle sue responsabilità e, nel richiamare la presunzione di non colpevolezza che deve valere anche per i poliziotti, preannuncia che da lunedì 29 aprile costituirà due presidi permanenti davanti al palazzo di giustizia e alla Questura di Napoli, che saranno smantellati solo dopo la revoca degli arresti domiciliari dei nostri colleghi. Sempre lunedì, dalle 18.00 alle 22.00, in segno di solidarietà verso i poliziotti arrestati, sarà effettuata una fiaccolata silenziosa davanti alla sede del CSM in piazza Indipendenza a Roma allo scopo di richiamare il supremo organo di autogoverno della magistratura ad un'attenta opera di vigilanza. E' vergognoso e largamente inspiegabile - ha precisato il Segretario nazionale Carmelo TRIPODI - che a distanza di un anno dai fatti e senza che sia stato compiuto UN SOLO atto istruttorio che prevedesse la presenza del difensore dei colleghi o fosse loro notificato un avviso di garanzia, la Procura napoletana abbia ritenuto che l'unico atto possibile fosse l'arresto di otto poliziotti. E' sorprendente che si sia ritenuto concreto e sussistente, in capo a poliziotti e non criminali incalliti, il sospetto di fuga, di inquinamento delle prove e reiterazione del reato. Si badi bene, di tutti e tre e non solo di uno di essi. La misura adottata e il fin troppo tempestivo risalto mediatico assicurato da lanci d'agenzia contestuali alla notificazione dei decreti di custodia cautelare, la dice lunga sul contesto in cui è maturata questa iniziativa giudiziaria che riapre la ferita del G8 e ripropone gli stessi inquietanti interrogativi di allora. CHI DIFENDE I POLIZIOTTI ???? I poliziotti sono stufi di rischiare la pelle in strada e di essere perseguitati da una certa magistratura che ci arresta per non aver impedito che altri colleghi (secondo l'accusa) eccedessero nell'uso dei mezzi di coercizione fisica - com'è accaduto a Genova - o per aver tentato di identificare i protagonisti di atti di violenza durante le manifestazioni con un'attività d'intelligence commisurata al contesto in cui si era chiamati ad operare. Forse qualcuno preferirebbe che le violenze teppistiche dei soliti "pacifisti armati di scudi, spranghe e protezioni varie", si concludessero con il solito bollettino di decine di poliziotti feriti e nessun teppista-pacifista identificato. La corda è tesa come non mai e il morale dei poliziotti, di TUTTI i poliziotti, è a pezzi. Il SO. DI PO. chiede con forza che i Presidenti Ciampi e Berlusconi intervengano nelle rispettive vesti di presidente del CSM e del Consiglio dei Ministri per acquietare una situazione che non esitiamo a definire esplosiva.


Roma, 27 aprile 2002


IL SEGRETARIO NAZIONALE
Carmelo TRIPODI

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SODIPO - COMUNICATO + AGENZIE

SEGRETERIA NAZIONALE

NAPOLI: POLIZIOTTI ARRESTATI
SENZA NEANCHE UNO STRACCIO DI AVVISO DI GARANZIA
ORA E' DAVVERO TROPPO

La scelta di arrestare gli otto poliziotti a Napoli, ripropone drammaticamente il confronto tra due poteri dello Stato che, dal G8 di Genova in poi, si sono trovati spesso in "rotta di collisione". E' grave e largamente inspiegabile che a distanza di un anno dai fatti e senza che sia stato compiuto UN SOLO atto istruttorio che prevedesse la presenza del difensore dei colleghi o fosse loro notificato un avviso di garanzia, la Procura napoletana abbia ritenuto che l'unico atto possibile fosse l'arresto di otto poliziotti. E' sorprendente che si sia ritenuto concreto e sussistente, in capo a poliziotti e non certamente criminali incalliti, il sospetto di fuga, di inquinamento delle prove e reiterazione del reato. Si badi bene, di tutti e tre e non solo di uno di essi. E' inaccettabile che una misura cautelare di inaudita gravità venga accompagnata da un fin troppo tempestivo risalto mediatico assicurato da lanci d'agenzia contestuali alla notificazione dei decreti di custodia cautelare. E' inquietante il "contesto politico" che sembra accompagnare questa iniziativa giudiziaria che riapre la ferita del G8 e ripropone gli stessi inquietanti interrogativi di allora:
CHI TUTELA I POLIZIOTTI ?
I poliziotti sono stufi di rischiare la pelle in strada e di essere perseguitati da una certa magistratura che sembra prediligere il tintinnio delle manette a qualunque altro istituto processuale. I poliziotti sono stanchi di subire le violenze teppistiche dei soliti "pacifisti armati di scudi, spranghe e protezioni varie" e di essere derisi, ingiuriati, offesi e umiliati; I poliziotti invocano il rispetto per le delicate funzioni esercitate in difesa delle libertà di tutti i cittadini e pari dignità di fronte alla legge: non si ritengono migliori né peggiori di altri cittadini. I poliziotti del SO. DI PO. chiedono con forza che i Presidenti Ciampi e Berlusconi intervengano nelle rispettive vesti di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura e del Consiglio dei Ministri, per restituire serenità ad una categoria di lavoratori demotivati e ingiustamente vilipesi.

LA SEGRETERIA NAZIONALE
Cicl. in proprio
Roma, 29 aprile 2002



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ANSA 13.06
R CRO SOB S41 S42 QBXL

ARRESTO POLIZIOTTI : SINDACATI INSORGONO, FIACCOLATE E CORTEI
PROGRAMMATE MANIFESTAZIONI DAVANTI AL CSM E PROCURA DI NAPOLI

(ANSA) - ROMA, 27 APR - C'è chi ha organizzato una fiaccolata silenziosa davanti al CSM per "" richiamare l'organo di autogoverno dei giudici a un'attenta opera di vigilanza "". E chi porterà la protesta in piazza proprio davanti alla procura di Napoli. Dopo gli arresti di ieri nel capoluogo campano, i sindacati insorgono. Il Sodipo (Solidarietà di Polizia) ha organizzato per lunedì sera una fiaccolata davanti al CSM. Nello stesso giorno saranno predisposti anche due presidi permanenti davanti al tribunale e alla questura di Napoli che ""saranno smantellati solo dopo la revoca degli arresti domiciliari ai poliziotti "". Il segretario nazionale, Carmelo Tripodi, parla di provvedimento ""vergognoso e largamente inspiegabile "".

KQH
27 - APR-02 13:06 NNNN

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AGI 13:01 27 - apr- 2002-04-27
AGI0063 3 CRO 0 R01 / + VQZ CR06
(Rif. 0040)

POLIZIOTTI ARRESTATI: SO. DI PO., NO A GIUSTIZIA SPETTACOLO =
(AGI) - Roma, 27 apr. - "" Criminali in libertà e poliziotti in galera "". E' lo slogan lanciato dal sindacato Solidarietà di Polizia dopo l'arresto di otto agenti della Questura di Napoli. ""Come operatori di polizia - spiega il segretario nazionale del SO. DI PO., Carmelo Tripodi - abbiamo sempre guardato la giustizia come la virtu' che dà a ciascuno ciò che gli è dovuto ". A Napoli è accaduto il contrario ". ""Arrestare otto poliziotti - continua Tripodi - per presunte irregolarità commesse durante un servizio di ordine pubblico, sembra senza avvertire il bisogno, forse il dovere, di sentire prima gli stessi interessati, ci fa sorgere il sospetto che il magistrato abbia confuso il poliziotto per il criminale ". Il So. di Po., di fronte a questo evento, chiede giustizia per i colleghi arrestati ingiustamente, e per tutte le vittime del "tintinnio delle manette" che produce soltanto una mortificante "giustizia spettacolo"". (AGI)
Com-Bas
271251 APR 02
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COISP - COORDINAMENTO PER L'INDIPENDENZA SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA - http://www.coisp.it

I POLIZIOTTI RAPPRESENTANO LO STATO

Gli uomini della Polizia appartengono ad un Istituzione dello Stato e non accettano di diventare strumento all'interno di contrapposizioni politiche o di essere rimbalzati al centro delle cronache come categoria di turbolenti o ribelli.

Il giusto risentimento per provvedimenti restrittivi, emessi dopo 13 mesi dai fatti e senza un palese inquinamento delle prove, che hanno colpito colleghi nell'esercizio delle loro funzioni, e la composta solidarietà nei loro confronti ( tale è stata la protratta presenza silenziosa, fuori dall'orario di servizio, innanzi all'ingresso della Questura), non possono essere tradotti con le roboanti frasi ad effetto che hanno fatto scena sui titoli dei giornali di oggi.

La Polizia continua a fare il proprio dovere, ma i suoi uomini vogliono essere trattati dalla magistratura come gli altri cittadini, quindi con imparzialità, con la ricerca dei riscontri oggettivi di accuse al loro operato, soprattutto se provengono da contesti dichiaratamente ostili alle forze dell'ordine, con la corretta applicazione delle garanzie sulla libertà personale, e soprattutto, in quanto Istituzione, con un giustizia che faccia il suo corso velocemente.

E se tale corso si fosse svolto nel riserbo, senza eclatanti atti giudiziari qualora non proprio necessari, era tutto il Paese che ne avrebbe tratto beneficio.

E' quanto nei prossimi giorni i poliziotti,
mentre garantiscono sicurezza, continueranno a chiedere.



IL COISP


ROMA, 27 APRILE 2002