Veltroni sulla 185: compagni che sbagliano



Sul settimanale Vita (è in edicola) trovate un'intervista a Veltroni, realizzata da Angelo Ferrari.
Il sindaco di Roma sostiene la campagna e si dice preoccupato per il sì del suo partito al ddl che boccia la 185. E' terremoto in casa Ds e intanto alla campagna aderisce Alfonso Pecoraro Scanio.

Saranno venuti i brividi per la schiena a Walter Veltroni, uno dei politici italiani che più ha puntato, con convinzione, sulla difesa dei deboli, nell'apprendere che proprio alcuni autorevoli esponenti del suo partito, i Ds, hanno “benedetto” il disegno di legge che azzera i controlli sull'export di armi.
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Vita: Spesso lei dice che una forza di sinistra, per essere riformista, deve occuparsi delle povertà che invadono il mondo. Quali dovrebbero essere le priorità?
Walter Veltroni: Sì, sono convinto che la sinistra riformista abbia il compito di farsi carico della povertà del pianeta. Servono radicalità di principi e concretezza politica. Le priorità sono quelle dei conflitti, della fame, della lotta all'Aids, del debito, per il quale occorre accelerare il processo di cancellazione, fissando delle condizioni sull'utilizzo delle risorse che i Paesi poveri ne ricavano, risorse che devono andare a scuole, ospedali, infrastrutture (…)
Vita: Lei ha avuto modo di vedere da vicino quali disastri producono le guerre in Africa, guerre che si combattono con le armi che l'Africa non produce. Bisognerebbe porre un embargo sulla vendita?
Veltroni: Ho ancora negli occhi i bambini-soldato della Sierra Leone, marchiati a fuoco con le tre lettere della sigla “Ruf”, e costretti a uccidere e a mutilare. Lo strangolamento causato dal debito e il costo militare e politico dei conflitti sono una miscela che può distruggere i Paesi africani. Non ho alcun dubbio: sì, occorre arrivare a un embargo generalizzato della vendita di armi, comprese quelle leggere.
Vita: Sempre a proposito di armi: in Parlamento si sta rivedendo la legge 185. Una revisione che ne stravolge il senso, spazzando via tutto il lavoro fatto dai missionari, dalle associazioni... Che ne pensa?
Veltroni: Penso una cosa molto semplice e molto netta: l'Italia ha una legge che regola l'esportazione di armi tra le più avanzate che esistano, che rappresenta un modello nel panorama europeo e internazionale, che funziona bene da 12 anni. Sarebbe un grave sbaglio modificarla, se c'è qualcosa da fare è piuttosto renderla completamente esecutiva. Ed è per questo che sostengo con tutto il cuore la campagna che anche Vita sta portando avanti e che ho sottoscritto l'appello ai parlamentari italiani affinché votino contro le modifiche che introdurrebbe il disegno di legge 1927.
Vita: Come giustifica l'assenza di dibattito su questo tema da parte della sinistra? Non ne parla il Manifesto, nemmeno L'Unità. O forse c'è un problema di commistione tra Ds e realtà finanziarie, che la sinistra fa fatica a scrollarsi di dosso?
Veltroni: (…) Certo, vedo il rischio che a volte questi temi, anche a sinistra, rimangano laterali rispetto alle polemiche politiche di casa nostra, che da alcuni “realisti” vengono giudicate più importanti rispetto a questioni lontane e troppo “astratte”. (…)