Adesione all'appello promosso da MIR-MN del Piemonte e della Valle d'Aosta



Dichiarazione di adesione all'appello promosso dal MIR-Movimento Nonviolento
del Piemonte e della Valle d'Aosta per una iniziativa nonviolenta di
protesta e coscientizzazione il 24 febbraio

L'appello promosso dal Movimento Internazionale della Riconciliazione -
Movimento Nonviolento del Piemonte e della Valle d'Aosta affinche' il 24
febbraio gli utenti di programmi televisivi si astengano dall'essere
spettatori delle reti Mediaset in segno di protesta ed opposizione ai fatti
e ai tratti di illegalita' ed eversione antidemocratica che connotano
l'insediarsi e l'agire del governo presieduto da Berlusconi e del sistema di
potere, di interessi e di alleanze di cui esso e' espressione, appello
sottoscritto da alcuni dei piu' rigorosi intellettuali italiani (un nome per
tutti: Renato Solmi, cui due generazioni di italiani sono largamente
debitrici della propria educazione al pensiero critico), pone con chiarezza
ed urgenza a tutti i cittadini la richiesta di assumere consapevolezza e
prender posizione su alcune questioni ineludibili.

La prima: il peso del condizionamento ideologico esercitato dai mass-media
nella presa del potere da parte di regimi autoritari; un condizionamento
esercitato eminentemente col loro pervasivo potere di seduzione e
alienazione delle intelligenze, di corruzione dei costumi, di ottundimento
psicologico e morale, di inquinamento acustico e depauperamento linguistico,
di corrosione della civile convivenza attraverso la sottrazione e il
dissolvimento del tempo dedicabile allo studio e alla meditazione come allo
spazio pubblico e a quell'attivita' propriamente umana che e' il dialogo
(ovvero la politica arendtianamente intesa).

La seconda: quale sia l'autentico rapporto economico di sfruttamento,
asservimento e mercificazione tra telespettatore e network televisivo
commerciale; lo spettatore essendo la vera merce che il network vende alle
imprese economiche che da esso acquistano spazi pubblicitari pagati in
ragione del numero di esseri umani per quella via passibili di essere
ipnotizzati e sedotti al consumo, allo sperpero e alla dissipazione.

La terza: la questione della legalita' come fondamento della civile
convivenza; la presa di potere berlusconiana sempre piu' si rivela connotata
da, ed ordinata a, un effettuale scardinamento della legalita' e della
democrazia, anche grazie alle estesissime complicita' e sordita', ed alla
narcosi e passivita' delle vittime.

La quarta: l'esigenza di una campagna rigorosamente nonviolenta di
costruzione della consapevolezza e della mobilitazione in difesa della
democrazia, della legalita' e della civilta', contro gli esiti criminogeni e
totalitari della deriva politica in corso in Italia.

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo aderisce all'appello e
all'iniziativa promossi dal Movimento Internazionale della Riconciliazione -
Movimento Nonviolento del Piemonte e della Valle d'Aosta.

Il fatto che essa iniziativa ed esso appello, come sovente accade ai gesti
che intendono dare avvio ad un movimento di pensiero e di azione, possano
apparire inadeguati alla drammaticita' della situazione presente, non ci
sembra ragion sufficiente a sminuire il valore della richiesta e della
proposta che i movimenti nonviolenti promotori formulano, ma costituisce se
mai un incitamento a dire e fare meglio.

Per aderire all'appello e all'iniziativa, per ulteriori informazioni e per
contattare i promotori, scrivere all'indirizzo elettronico:
unadomenicasenza at libero.it ; e/o all'indirizzo postale: Comitato "Una
domenica senza", presso il MIR - Movimento Nonviolento, via Garibaldi 13,
Torino 10122.

Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac at tin.it

Viterbo, 12 febbraio 2002