La crisi e noi (2)



28 settembre 2001

I due onorevoli

Durante la trasmissione "Samarcanda" del 26 settembre, viene
intervistato via telefono satellitare Gino Strada, il chirurgo fondatore
di Emergency, che e' riuscito a entrare in Afghanistan dove opera uno
dei suoi ospedali (per feriti di guerra). Strada mette tutti davanti ad
un dato statistico: nelle guerre degli ultimi anni il 90% delle vittime
sono state civili (una volta mi disse che in una guerra moderna il
mestiere piu' sicuro e' fare il combattente). Quindi, ne deduce, nessuno
puo' legittimamente trincerarsi dietro concetti come "guerra
umanitaria", "guerra chirurgica",  o "interventi mirati", a meno di non
volere fare a pugni con una verita' incontestabile. E' ora che si
incominci a parlare di pace e non di guerra.
L'onorevole Giovanardi (FI), ospite di Santoro, bofonchia, cerca di
trovare qualche argomento, ma alla fine non riesce ad evitare di parlare
di "interventi mirati" e di "senso di responsabilita' dell'America".
L'onorevole Fassino (DS) non bofonchia, ha piu' capacita' dialettica, ma
alla fine non riesce ad evitare di parlare di "interventi mirati" e di
"senso di responsabilita' dell'America".
Alla fine i due onorevoli ammiccano l'uno all'altro, felicemente e
trionfalmente d'accordo: che Gino Strada non rompa le scatole con le sue
utopie.
Di nuovo al telefono dall'Afghanistan (non da comode poltrone della RAI
- e questo e' proprio uno di quei pochi casi in cui occorre sottolineare
i pulpiti da cui vengono le prediche), Gino Strada, dopo che lo stratega
di turno ha parlato di un possibile attacco all'Iraq in quanto reo di
avere un arsenale chimico, ricorda un fatto storico: gia' negli anni '80
Saddam aveva usato le armi chimiche per sterminare interi villaggi di
Curdi. Come mai nessuno lo ha denunciato allora? Forse perche' all'epoca
Saddam faceva comodo contro l'Iran? L'onorevole Giovanardi bofonchia e
non riesce a trovare argomenti. Ci pensa l'onorevole Fassino, perche'
lui e' bravo, riesce ad argomentare anche senza argomenti.
E supera se stesso:
"Capisco la situazione di stress del dottor Strada. Ma mi sono stancato
di questa conta dei morti per cui i morti di ieri giustificano quelli di
oggi". Quindi basta con questo antiamericanismo e appoggio alla Guerra
contro il Male.
Un capolavoro, a fronte del quale i paradossi di Russel sarebbero
passati inosservati.
Per prima cosa anche un bambino avrebbe capito che Gino Strada non
stava  giustificando i morti Americani con quelli Curdi. Innanzitutto
non glielo avrebbe mai permesso il suo senso morale. Ma anche ammesso
che sia difficile spingersi fino a quelle altezze dell'animo umano,  un
elementare ragionamento logico avrebbe escluso questa interpretazione:
non si capisce perche', potendo ampiamente e tragicamente scegliere,
portare a cinica giustificazione delle stragi contro l'America proprio
una strage fatta da Saddam (quindi un nemico dell'America). Al piu'
questa avrebbe potuto giustificare, se proprio si vuole,  una strage di
Iracheni fatta da Curdi.
Ma c'e' di piu': se e' vero, come peraltro e' vero e come Gino Strada
sottoscriverebbe ad occhi chiusi, che i morti di ieri non giustificano
quelli di oggi, e' anche vero (per proprieta' transitiva della relazione
d'ordine temporale) che i morti di oggi non giustificheranno quelli di
domani.
        Ma tant'e'. Gino Strada, lui si', ha la mente obnubilata dallo
stress.
E' proprio questa pseudo-logica alla Fassino, o piu' precisamente questa
logica personalizzata (ops! ora si deve dire "customizzata") che rende
impossibile risolvere i problemi.
        E noi continueremo a vedere solo i nostri morti, continueremo a
bloccare lo sviluppo di  interi popoli per poi accusarli di non essere
riusciti ad esprimere valori democratici, daremo intere nazioni alla
merce' di torturatori per poi accusarle di non rispettare i diritti
fondamentali, continueremo a togliere persino l'aria a centinaia di
milioni di donne e uomini  per poi poterli deridere per la loro
"ignoranza".
        Invece noi siamo molto colti. Trecento anni fa, Leibniz era
convinto che se fosse stato possibile trovare un linguaggio logico
universale, le controversie tra gli uomini sarebbero finite, superate
dalla forza evidente di questa logica comune. Era un'utopia, perche' ora
si sa che anche se si concorda sulla logica da utilizzare si puo'
benissimo essere in disaccordo sugli assiomi da cui partire.
        Ma nel mondo Occidentale di Fassino quella di Leibniz e' una
doppia utopia, perche' lui gli assiomi li cambia durante il
ragionamento. Ed e' una tripla utopia, perche' oltre a scegliere gli
oggetti del discorso e a cambiarli quando gli pare, lui sceglie anche la
logica. Ed e' una quadrupla utopia, perche' per non bloccarsi nel
ragionamento usa una logica dove e' ammesso affermare una cosa e
contemporaneamente il suo contrario: "I morti di ieri non giustificano
quelli di oggi. I morti di ieri giustificano quelli di oggi".
        Come chiunque capisce, una logica di questo tipo permette di
dedurre cio' che si vuole con minimo sforzo. Ed e' per questo che
l'onorevole Fassino la predilige.
Ma per risolvere i problemi e' inservibile.
        Questo Gino Strada lo sa benissimo. E lo sa non tanto perche' e'
una delle persone piu' intelligenti che io conosca, ma perche' il suo
cuore malandato e' grande almeno quanto l'Afghanistan.

Piero

P. S.
Unico tra i leader mondiali, Berlusconi ha notato, oltre alla
superiorit? della civilt? occidentale, anche una "singolare coincidenza
tra gli attentati in America e la crescita del movimento antiglobal".
Berlusconi ha la capacita' innata di voltare le tragedie in farse: si
sta parlando di 7000 morti e lui pensa invece alle Tute bianche.
L'ineffabile Fassino in merito a questa miseria politica dice solo che
Berlusconi "sbaglia". D'altronde, come ci ha fatto capire durante le
giornate di Genova, anche per lui gli antiglobal sono come il fumo negli
occhi.