[TESTIMONIANZE] - La notte delle tastiere spezzate



Subject:  la notte delle tastiere spezzate



ciao diffondete questo messaggio,
stampa, amici e amiche, politici ....
la societa' civile deve sapere,
poi penseremo a come rispondere alla situazione.
P.O.



ciao a tutte e tutti,
venerdi 27 luglio.


torno da Pavia, dove sono stato con O. a cercare G. e i suoi
compagni e compagne di Zaragoza sequestrati e torturati dalle forze
dell'Ordine (?) alla scuola diaz e incarcerati fino a mercoledi sera
( alba di giovedi per molte e molti di loro).  Non mi sono ovviamente
ripreso del tutto e non ho ancora metabolizzato l'orrore che ho sentito
raccontare e che ho visto sui loro corpi tumefatti ( nessuno/a escluso ).
Non riprendo ne' ripeto le notizie sulle modalita' dei fermi, pestaggi con
sedie e banchi, sveglia violenta e minacce dichiaratamente filo fasciste,
molestie nelle corsie dell'ospedale, canzoncine "faccetta nera" emesse
dai cellulari per non far dormire i feriti/e, due giorni senza cibo ne'
acqua ecc... i giornali si stanno occupando di questo.


Preferisco raccontare la mia esperienza diretta di fronte alla questura
di Pavia.  mercoledi mattina, Dopo due giorni di ricerche telefoniche
apprendiamo dai genitori di G. che sta al carcere di Pavia con circa
una quarantina di stranieri presi la "notte delle tastiere spezzate",
passatemi il termine visto che la repressione evolve cosi' come la nostra
comunicazione dissidente, non piu' mattite degli studenti argentini
ma PC.  Mercoledi mattina decidiamo di prendere il primo treno per Pavia.
Arriviamo alle 16.00 e ci dirigiamo verso il carcere emozionati e commossi
per l'idea di riabbracciare il nostro amico e le altre e gli altri.
Di fronte al carcere ci informano che il giudice  non sta confermando
gli arresti perche' illegali e che presto potranno uscire tutti. Due
spagnoli sono appena usciti, ma subito caricati su un cellulare e portati
in questura per delle pratiche burocratiche, da una prima descrizione ci
convinciamo che uno di questi potrebbe essere G.  Ci precipitiamo in
questura dove troviamo una cinquantina di persone della zona con qualche
parente e amico straniero che compilano liste e parlano con avvocati/e.


Riesco a parlare per 10 secondi con G. al cellulare dell'avvocata
che mi dice "il peggio e' passato ora sto bene", scoppio in lacrime
pensando al "peggio" senza una chiara idea di cosa volesse dire.


Dentro la questura gli strenieri ( tutti maschi) sono tutti liberi,
ci dicono avvocati e consoli inglese, tedesco, polacco che fanno la
spola tra dentro e fuori per portare acqua cibo e tabacco. Manca il
console Spagnolo, questo ci preoccupa non poco.  Io sono direttamente
in contatto telefonico col console spagnolo a Genova che sta facendo
un buon lavoro e si sta occupando di altri due compagni di Zaragoza che
stanno in ospedale a Genova.


Verso le 18.30 arriva il console spagnolo di Milano e tenta di portar
fuori gli spagnoli presenti in questura, dovrebbero essere 5 o 6.


Verso le 19.30 in maniera del tutto anonima un cellulare della PS
esce dalla questura con le tendine abbassate in modo che non si veda
l'interno. Riesco appena a notare una mano che si agita e una persona che
cerca di salutarmi rincorro il cellulare e grido "g. g.!!! "
... non l'ho visto in faccia ma chiamando subito dopo l'avvocata
che si sta occupando degli spagnoli ho la conferma che sono appena
usciti 5 ragazzi di zaragoza, tra cui il nostro amico e che vanno a
Malpensa per essere imbarcati col volo delle 21.20.  Informo lo Zio di
G. che sta a Madrid e lui chiede conferma al consolato. Confermato!
rimangono dentro due o tre ragazzi di zaragoza.  Ornella ed io decidiamo
di andare all'aereoporto, abbiamo bisogno di abbracciarlo, toccarlo.


In treno verso malpensa ci rendiamo conto che e' impossibile arrivare
in tempo e le notizie sugli altri Zaragozani non sono tranquillizzanti.
Decidiamo che la nostra presenza e' utile a Pavia. Scendiamo dal treno
e torniamo in questura a sostenere gli altri. Nel mentre le persone di
fronte alla qustura sono aumentate, ora siamo circa 70-80, giornalisti,
compagne e compagni dei centri sociali lombardi, parenti degli strenieri,
simpattizzanti e solidali che hanno sentito la diretta di radio popolare.


Di nuovo in attesa ... niente notizie.


Da una vetrata laterale della questura vediamo una decina di tedeschi e
inglesi che attendono, tutti hanno fasce, bende o ossa rotte, qualcuno
zoppica vistosamente, altri dormono in terra.


Alcuni compagni dei centri sociali e della CGIL fanno la spola tra dentro
e fuori per darci notizie e portare dentro acqua e cibo, una poliziotta
ci informa che l'acqua manca anche per loro.  Finche' alcuni poliziotti
dalle spalle larghissime si mettono di fronte alle porte a vetri per
impedirci di guardare.


Alle 22.00 ci informano che le pratiche burocratiche sono concluse,
si sta solo aspettando le detenute dal carcere femminile di Voghera
per liberare tutti e tutte insieme, non se ne comprende la ragione ma
attendiamo fiduciose/i.


Le ore passano, tra di noi si parla, ci si confronta sul da farsi. ogni
minimo movimento di entrata e uscita viene preso come una novita'
entusisamente, raramente si sentono urla o coretti "LIBERI! LIBERI
!! " ...  si cerca di organizzare una azione simbolica per quando
arrivano le ragazze da voghera, si decide di utilizzare gli strumenti
e le percussioni per farci sentire...  le ragazze non arrivano, non se
ne comprende la ragione.


Nelle mie telefonate con l'avvocata percepisco che qualcosa non va
dal suo tono di voce, sempre piu' alterata... parla di denunciare il
questore, vede illegalita' che si aggiungono ogni mezz'ora all'illegalita'
dell'intera situazione.


Le 96 ore di detenzione preventiva sono scadute alle 22.00 ma compagni
e compagne sono ancora dentro.


Alle 24.00 circa mi chiama G. !!  e' all'aereoporto di
Madrid! sta bene e ci sono i giornalisti che lo attendono , non ha tempo
di raccontarmi.  La mia emozione non mi permette di fargli sentire
l'applauso che sfocia spontaneo quando riferisco la bella notizia di
fronte alla questura di Pavia....


Alle 1.30 circa arrivano le ragazze, accolte da urla e applausi, con
loro un piccolo corteo di parenti e amici, giornalisti e rappresentanti
di Amnesty International.


O. all'arrivo delle ragazze e' gia' dentro, volontaria di sostegno
ai carcerati/e parla spagnolo e sostiene gli animi ... anche lei e'
visibilmente scossa.


Mi faccio intervistare da amnesty per dare i nominativi dei casi che sto
seguendo mi dice che lei invia tutto a Londra e che da li manderanno
qualcuno a Zaragoza a intervistare le circa 15 persone che sono state
prese alla scuola.


ora siamo circa 60 70 qualcuno se ne andato stremato, altri sono
arrivati con le ragazze da voghera.  Parlo molto con i genitori di
una ragazza spagnola - G. - arrivata con un gruppo di berlino.
sono disperati ma la madre riesce a entrare in questura per abbracciarla,
5 minuti.  L'umanita' alberga anche li' dove ormai non ce la aspettiamo
piu'!!


I "buoni" della digos cercano di comunicare e di non farci fare fotografie
o riprendere video, anche loro sono visibilmente imbarazzati dalle cose
che si sentono sui loro colleghi, non hanno argomenti ...


continua l'attesa.


ogni 5 minuti sembra che escano tutti.


Alle  3 circa ci informano che li stanno liberando e che li portano
all'aereoporto linate.  Non per metterli in un aereo, non per non farceli
vedere, non capiamo ma iniziamo ad organizzare le macchine che vadano
li. Sale la preoccupazione per gli spagnoli e le spagnole visto che
manca il console. Quello di milano non risponde, la segreteria ci da un
numero di cellulare "per i casi urgentissimi" , staccato !!! Quello di
Genova invece lo svegliamo nel sonno e si preoccupa di chiamare subito
l'avvocata.  Il trasporto dovrebbe essere effettuato dal Reparto mobile
di Bolzanetto, i piu' fascisti e violenti, abbiamo paura che le violenze
continuino durante il trasporto ..  Decidiamo che un avvocato seguira'
il pullmann fino a Linate.


attesa... colletta, paste calde ... attesa...


alle 5.30 siamo circa 20 persone applauso quando escono gli avvocati
sono stati bravi!!


il pullman esce tra rumori di tamburi e battiti di mani, in macchina
all'inseguimento verso Linate.


A linate li fanno uscire dall'autobus della Polizia : SONO LIBERI !
i tre spagnoli vanno via col console di genova a riprendere il furgone
e i compagni che stanno ancora all'ospedale di genova.  noi andiamo
a milano con 4 Catalani che hanno passato la notte con noi ...
stremati, scioccati, impotenti di fronte a situazioni che avevamo visto
sentito raccontare dai dissidenti chileni, argentini, spagnoli sotto
le dittature...  in treno dormiamo male, pensiamo molto e immaginiamo
come rispondre politicamente ..  nessuna idea!
ciao
P.O.