[TESTIMONIANZE] - Un grido muto



UN GRIDO MUTO

Avevamo sfilato per oltre 3 ore in corteo fra slogan e canti e senza
incidenti di sorta gustandoci l'aria che arrivava dal mare e
rinfrescandoci con l'acqua che tubi provvidenziali messi li dai genovesi
erogavano ininterrottamente. Ad un certo punto vediamo del fumo in
lontananza e si diffonde lungo il corteo la notizia di scontri. Arrivati a
qualche centinaio di metri dalla zona calda il corteo viene fatto deviare
per impedire di venire a contatto con l'area degli scontri. Cosi ci viene
detto.Dopo due-trecento metri dalla deviazione,con il mare alle
spalle,cominciamo a vedere alla nostra sinistra il fumo alto dei
lacrimogeni che si avvicina.Ci allarmiamo ma non più di tanto perché in
mezzo a noi non ci sono tute nere né alcun infiltrato. Ci conosciamo in
molti e con il resto sono  ore che sfiliamo.La nube dei lacrimogeni si
avvicinava sempre più ed all'improvviso dalla nuvola di gas spuntano mezzi
della polizia Il corteo si sbanda un po ma in tanti gridiamo"fermi,fermi
alziamo tutti le mani".Le persone si fermano ed alzano tutti le mani:
Anche i mezzi della polizia si fermano e per un attimo ci
tranquillizziamo. Ma all'improvviso,come se fosse stato impartito un
ordine,vengono sparati contro di noi una miriade di lacrimogeni. In un
attimo è il caos .Avevamo nuvole di gas  a sinistra e davanti.Parte dei
partecipanti comincia a correre indietro verso il mare.Altri fuggono
terrorizzati e intanto gli occhi cominciano a bruciare e non ci si vede
più. Avevamo alle spalle un portone aperto di un grosso palazzo e in tanti
proviamo ad entrare.Una calca indescrivibile.Paura,lacrime ed il terrore
della folla impazzita prende diversi di noi. Perdiamo il contatto con
tutti gli altri e ci ritroviamo in tre,fra mille spinte e urla alla calma
naturalmente inascoltate, dentro l'androne del palazzo. Chi è rimasto
fuori spinge e noi cominciamo a salire in alto lungo la
scalinata.Arriviamo  al quinto sesto piano e cominciamo a tirare fuori
dagli zaini l'acqua e i limoni,chi ce li ha, per attenuare l'effetto dei
lacrimogeni.Famiglie genovesi,che ringraziamo, ci offrono acqua,ghiaccio e
limoni e comincia l'attesa e le telefonate agli amici e compagni persi
nell'assalto della polizia.Dopo un tempo che non ricordo vediamo che la
gente comincia a defluire ed anche noi seguiamo il flusso.Arrivati
all'ultima rampa vediamo che l'androne è pieno di poliziotti.Qualcuno
impaurito prova a risalire ma le urla dei poliziotti "uscite uscite"
convince tutti a scendere.Vedo poliziotti che sbattono ragazzi contro il
muro e con i fucili lancialacrimogeni danno colpi violenti alla schiena
dei ragazzi.Ad alcuni fanno depositare gli zaini ad altri tolgono il
fazzoletto che hanno sul viso per difendersi dai gas che ancora si
respirano anche se in modo sopportabile.A me ed al mio amico,forse perché
abbondantemente sopra la cinquantina e piuttosto massicci o per motivi che
ignoro, non ci sfiorano nemmeno. Usciti fuori vediamo che non è il caso di
andare verso il mare perché le nubi di gas sono ancora alte.Ci guardiamo
negli occhi dove andare? Giriamo a destra nel senso di marcia dell'ex-
corteo. Abbiamo percorso non più di dieci metri che ci sparano di nuovo
addosso lacrimogeni.Ancora di corsa ci rifugiamo dentro un altro palazzo e
li rimaniamo finchè non riprendiamo coraggio e usciamo di nuovo
fuori.Rincontriamo compagni persi nell'assalto della polizia.Molti sono
terrorizzati.Ognuno propone qualche soluzione per sfuggire da
quell'inferno e per non ritrovarsi più in mezzo ai gas.Alcune ragazze
piangono terrorizzate.Io mi rifiuto di avere paura.Dico agli altri che non
mi muoverò di li.Sono un cittadino che  è venuto a manifestare
pacificamente e non mi farò intimidire dalla violenza."Porco schifo -
grido-perché questa polizia che è pagata da noi e deve proteggerci dai
delinquenti  se la prende con noi ?"Mi siedo su una panchina e li rimango
a lungo insieme a tanti che come me rifiutano la paura e ancora sono
convinti che i nostri diritti costituzionali non sono stati  sospesi.Su
quella panchina penso e parlo con gli altri.Tutti per un attimo ci siamo
trovati di fronte a poliziotti che non ci trattavano come esseri umani ma
come bestie.Che brutta sensazione!.Per un po ci siamo sentiti privi di
qualunque diritto e in balia della polizia che si sentiva in diritto di
fare qualunque cosa.Ho visto persone anziane terrorizzate che piangevano e
pregavano i genovesi di accoglierli in casa.Persone terrorizzate alla
vista della polizia.Eppure loro avrebbero dovuto difenderci..Quando son
passato in mezzo a poliziotti alla fine della scalinata, avrei voluto
gridare loro tante cose e dentro di me le ho gridate,ma il mio grido è
rimasto muto cosi come la mia amarezza e la mia rabbia per una bella
manifestazione volutamente distrutta per altre finalità.Ma non mi
arrenderò alla paura.Sarà resistenza.

G.D.


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