Bono Vox sul debito estero




Fonte: La Repubblica - 4 luglio 2001

http://www.repubblica.it/quotidiano/repubblica/20010704/commenti/01bono.html

Sotto il peso del debito

di BONO VOX

SPERO che il vertice genovese del G8 sarà ricordato per i motivi giusti. Il migliore di tutti sarebbe il completamento da parte del governo italiano dell'opera iniziata a Colonia due anni fa. Ho sentito che Silvio Berlusconi ha dichiarato che avrebbe proseguito la politica del precedente governo sulla questione del debito. Il suo appoggio a quell'iniziativa è benvenuto. Ma non basta: alcuni dei paesi più poveri del mondo continuano a spendere di più per rimborsare i loro debiti che nell'assistenza sanitaria.

E sono gli stessi paesi che si trovano a lottare contro la pandemia dell'Aids. Questa è una follia, e deve cessare. Lo Zambia ha visto addirittura aumentare i suoi pagamenti nei confronti dei paesi ricchi dopo la riduzione del debito. Dico lo Zambia perché lì c'è una persona su cinque che ha l'Aids e un bambino su sette che è rimasto orfano per colpa del virus. In Zambia, gli insegnanti fanno sì e no in tempo a completare la loro formazione prima di morire di Aids. Bisogna fare di più per i paesi che sono stati trattati così ingiustamente dalla campagna dei governi per la cancellazione del debito. Di recente sono stato a Washington. Abbiamo avviato un eccellente dialogo con l'amministrazione repubblicana. Paul O'Neill, Colin Powell e George W. Bush sono interessati a fare di più per i paesi più poveri dell'Africa. Spero che potremmo realizzare lo stesso dialogo con Berlusconi. I paesi africani stanno tuttora rimborsando i debiti contratti con il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Per questo motivo, occorre che a Genova nasca un "Nuovo Patto sui Debiti" che completi l'impresa rimasta incompiuta nello scorso millennio. Gli otto governi del G8 devono chiedere al Fmi e alla Banca Mondiale di cancellare il 100 per cento dei debiti e, ovviamente, devono facilitargli questo compito. Credo che sia il momento giusto. Il ministro Giulio Tremonti avvii discussioni urgenti su una più massiccia riduzione dei debiti in occasione dell'incontro dei ministri economici a Roma, e Berlusconi ottenga a Genova l'attuazione di questo programma. Ho iniziato il mio impegno per i paesi africani negli anni Ottanta. Allora, ero fiero di far parte di quella viziata generazione che ha prodotto Live Aid, Band Aid, We are the World. Tutto questo ha gratificato il mio orgoglio. Sentivamo di aver aperto una strada. I musicisti potevano riuscire laddove i politici fallivano... Con un concerto avevamo raccolto 200 milioni di dollari! Poi sono venuto a sapere che l'Africa spende 200 milioni di dollari a settimana per colmare il debito pubblico nei confronti dell'Occidente. Per ogni dollaro prestato questi paesi devono restituirne nove. A volte sono costretti a ripagare debiti contratti due generazioni prima da dittatori senza scrupoli. E' ingiusto, è una barbarie e rappresenta un freno allo sviluppo di questi paesi. Oltre ai politici e agli economisti, sant'uomini di ogni credo hanno appoggiato la nostra causa: da Papa Giovanni Paolo II al Dalai Lama. Ebrei, musulmani, cristiani... Coalizioni come questa hanno portato alla fine dell'apartheid e della schiavitù. E non è esagerato definire quella del debito una "schiavitù economica". A Genova, cancelliamo questa "schiavitù". Una coalizione planetaria senza precedenti è pronta a dare il benvenuto a una mossa tanto ardita e brillante. Noi sappiamo che il governo italiano è in grado di svolgere a Genova un ruolo guida.
(traduzione a cura del gruppo Logos)