NO INCENERITORI NO GRANDI OPERE UNIAMO LE RIBELLIONI. MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA 14 OTTOBRE 06



NO INCENERITORI NO GRANDI OPERE
UNIAMO LE RIBELLIONI

La legge obbiettivo, approvata dal Governo Berlusconi nelle ultime sue 
ore di legislatura, è un vero e proprio attentato alla democrazia, 
perchè sancisce che in tema di grandi opere e non solo, il parere delle 
comunità locali direttamente coinvolte, non ha alcun valore e che nessun 
vincolo in tema di impatto ambientale e relativamente alla salute, può 
ostacolare la costruzione di queste mega-opere ed il libero sviluppo del 
mercato cioè delle lobbie del capitale italiano e non. Cancellare questa 
legge è una condizione imprescindibile da parte del Governo Prodi ed il 
non averlo ancora fatto getta un'ombra oscura su questo esecutivo che, 
pur professandosi di centro-sinistra, sta esprimendo una sconcertante 
continuità col precedente Governo, dalla mancata abolizione delle leggi 
Moratti, Bossi-Fini, Fini-Giovanardi, Biagi, fino al ri/neo 
finanziamento delle missioni di guerra. Del resto la gran parte di 
queste inutili e dannose opere (vedi TAV, ponte sullo stretto, 
inceneritori, rigassifficatori, nuove centrali termoelettriche, Mose), 
così come le privatizzazioni, (emblematico è il caso dell' acqua), sono 
state avviate proprio dal centro sinistra, che in particolare a livello 
locale continua ad esserne convinto sostenitore contro il volere delle 
popolazioni.
Significativo in questo senso è il caso del piano dei rifiuti in 
Campania, dove dopo 12 anni di commissariato straordinario e spreco di 
migliaia di miliardi di soldi pubblici si continua a vivere di ordinaria 
emergenza, con cumuli di immondizia per le strade e possibili rischi di 
epidemie che si sommano ai danni da inquinamento per rifiuti tossici 
seppelliti in ogni dove. Qui è proprio il centro sinistra di Bassolino e 
soci, sostenuto anche da rifondazione, verdi e comunisti italiani, ad 
avere gravi responsabilità e ad essere il più convinto assertore di una 
politica di smaltimento dei rifiuti votata all'incenerimento ed alla 
proliferazione delle discariche, lasciate gestire tranquillamente a 
camorristi e imprenditori senza scrupoli.
Prima le cariche di ?sinistra? del 29 Agosto 2004 ad Acerra contro 
un'intera popolazione giustamente contraria all'inceneritore su un 
territorio già altamente inquinato con la successiva occupazione 
militare per diversi mesi, poi la testarda volontà di proseguire, con 
menzogne ed imbrogli, senza alcun consenso popolare e scartando 
preventivamente le alternative possibili, nella realizzazione di un 
piano di smaltimento palesemente fallito.
La rescissione del contratto con FIBE (ex assegnataria senza gara 
d'appalto per il piano di smaltimento e degli impianti), le dimissioni 
dei commissari straordinari, decine di inchieste della magistratura (per 
frode, inadempimento contrattuale, danno ambientale, attentato alla 
salute pubblica) che vedono coinvolti FIBE, Bassolino, imprenditori 
vari, dirigenti del commissariato straordinario e delle forze 
dell'ordine, non sono ancora bastati a far fare marcia indietro alle 
istituzioni locali del tutto inadempienti, per aprire la strada ad un 
nuovo e diverso piano rifiuti ecocompatibile e partecipato dalle 
comunità e dai cittadini. Anzi utilizzando strumentalmente emergenze 
costruite ad arte, hanno lasciato che la stessa FIBE continuasse 
inspiegabilmente a costruire l'inceneritore più grande d'Europa su uno 
dei territori più inquinati d?Europa, nonostante le 27 prescrizioni 
seguenti alla valutazione di impatto ambientale e l' indizione di una 
nuova stratosferica gara di 4,5 miliardi di Euro. Neanche il decreto 
governativo di questi giorni per l?emergenza rifiuti, che annulla per la 
seconda volta gara ed assegna poteri straordinari ancora maggiori al neo 
commissario Bertolaso mette in discussione il proseguimento dei lavori 
per l?inceneritore di Acerra e la prevista costruzione di altri due 
impianti di incenerimento.
Lo stesso ministro dell? ambiente Pecoraio Scanio che a livello 
siciliano prende posizione contro l? incenerimento, per quanto riguarda 
la Campania si inchina alla corte di Bassolino sostenendo che l? 
inceneritore di Acerra non può più essere fermato e va semplicemente 
adeguato.
A completare il lavoro sporco anche il presidente della repubblica che 
durante i suoi soggiorni napoletani non hai mai dimenticato di dire che 
l?unico modo di superare l?emergenza è quello di costruire in fretta gli 
inceneritori.
La verità è che mentre le ribellioni popolari, vengono vergognosamente 
additate dai politici di complicità con la camorra questa grazie alle 
complicità politiche continua a fare affari d?oro e le lobbie economico 
finanziarie si apprestano a sedersi al banchetto per dividersi un? altra 
enorme torta.
L?unico piccolo particolare e che non hanno ancora fatto i conti con la 
resistenza delle comunità stanche di sacrificare la salute e l? ambiente 
agli interessi del profitto e del dio Danaro.
La manifestazione di oggi, nonostante il pessimo metodo di costruzione 
rimane una grande occasione per continuare a tessere quel filo comune di 
opposizione alle grandi opere e per rivendicare un? altro sviluppo 
fondato su scelte ecocompatibili e la creazione di migliaia di posti di 
lavoro.

Rete Campana Salute ed Ambiente
Presidio contro l?inceneritore di Acerra
Area Antagonista Campana


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