Repubblica Dominicana, seguaci di una setta si ritirano sulle montagne. Si teme suicidio collettivo.




La Romana, Repubblica Dominicana — 14 ottobre 2011
di Annalisa Melandri — www.annalisamelandri.it
Seguaci del presunto profeta, il ciarlatano evangelico statunitense Harold Camping, colui il quale aveva in un primo momento profetizzato la fine del mondo per il 21 maggio scorso (salvo poi rettificare la data al 21 ottobre in seguito alla mancata realizzazione della sua profezia) hanno abbandonato nella giornata di ieri le loro famiglie, dopo aver raccolto del denaro e venduto le loro proprietà per radunarsi in un luogo non ben identificato della Repubblica Dominicana in attesa della fatidica giornata della fine del mondo.
Si sarebbero recati nella proprietà di un membro della setta nei dintorni di Bonao, una zona montagnosa situata al centro del paese, dove pare abbiano intenzione di mettere in atto un piano di suicidio collettivo dove verrebbero eliminate in un primo momento le donne, poi i bambini e successivamente gli uomini.
Molti di loro infatti hanno trascinato nella loro folle avventura anche i propri figli e nipoti, e si dice che siano circa 40 i bambini de La Romana che si trovano al seguito del gruppo di persone.
Un’ emittente televisiva locale ha diffuso la notizia secondo la quale sembrerebbe che a capo del gruppo ci sia un parente di un tenente colonnello della Polizia Nazionale de La Romana.
Il pastore Harold Camping aveva acquistato notorietà nei mesi scorsi con la diffusione della profezia, poi ovviamente non avveratasi, che la fine del mondo sarebbe avvenuta il 21 maggio di quest’anno. Precedentemente ci aveva provato il 21 maggio del 1988 e poi il 7 settembre del 1994.
Sembra che il falso profeta si avvalga della numerologia per interpretare alcuni passi della Bibbia.
Non solo, migliaia di seguaci gli fecero allora consistenti donazioni in denaro che lui si rifiutò di restituire giustificando l’errore con il fatto che il 21 maggio si sarebbe compiuto un “giudizio spirituale” ma che la vera fine del mondo era posticipata soltanto di 5 mesi.Adesso è ricoverato in una clinica dopo aver subito il 9 giugno scorso una emorragia cerebrale che presumibilmente (e per fortuna), lo ha lasciato senza l’uso della parola.
Intanto nella comunità de La Romana regna la preoccupazione tra i familiari dei seguaci della setta. Alcuni di loro si sono allontanati dopo aver venduto i beni di famiglia, una nonna ha lasciato la casa portando con sé i nipotini, proprietari di piccoli alimentari e di attività commerciali hanno regalato la merce agli abitanti del quartiere.
La setta non aveva una propria chiesa ma soltanto una piccola casa dove si riunivano, sulla quale era affisso un cartello che in nottata è stato cancellato. I seguaci giravano di casa in casa cercando adepti.
Le autorità li stanno cercando in base ad alcune dichiarazioni rilasciate da uno di loro nel corso di una conversazione telefonica. Nelle prossime ore si aspettano ulteriori sviluppi.
Queste sono le tragiche e amare conseguenze dell’estrema tolleranza che le autorità della Repubblica Dominicana hanno avuto negli ultimi decenni verso ogni forma di credo religioso e para-religioso, proveniente nella grande maggioranza dei casi dagli Stati Uniti.
Chiese evangeliche e protestanti di ogni tipo, pastori veri o presunti, che si sostituiscono prepotentemente, soprattutto nei centri minori e in quelli rurali, alla Chiesa Cattolica, che in America latina sta perdendo macroscopicamente consenso negli ultimi anni. Il fenomeno è ormai noto e studiato.
Le chiese evangeliche e protestanti riempiono i vuoti che lo stato non riesce (e non vuole) colmare, si occupano di educazione, di assistenza agli indigenti, di sanità. Gestiscono negozi e attività commerciali, tra le quali emittenti radiofoniche e televisive. Si insinuano nelle piaghe della miseria e dell’indigenza approfittando della disperazione e dell’inedia quotidiana in cui vivono migliaia di nuclei familiari. Non si nutrono tuttavia solo di miseria. Ai più umili prospettano un altro mondo. Poco importa se non esiste.
Bisogna fare attenzione a non cadere nella generalizzazione. Se è vero che la base di queste chiese è rappresentata dai settori più umili della popolazione, il fenomeno è più complesso e trasversale di quello che si pensa. Avendo spesso una struttura di potere verticale, le chiese evangeliche e protestanti sono ben radicate tra tutte le classi sociali, laddove ai vertici e in prossimità del potere, le troviamo in sinergia con i settori più benestanti e influenti.
Dietro alcuni di questi nomi, dietro alcuni pastori si nascondono impostori, santoni, presunti esorcisti, “miracolati” e miracolanti, guaritori e truffatori e spesso, molto spesso, narcotrafficanti. Proprio questa era una delle denunce che stava portando avanti il giornalista de La Romana José Silvestre dalle pagine della sua rivista La Voz de la Verdad qualche tempo prima di essere ucciso da un cartello di narcotrafficanti pochi mesi fa.
I cittadini sono lasciati soli, completamente indifesi, nelle mani di un potere che nutre e si autoalimenta di ignoranza e miseria ma anche di potere e denaro e che a mio avviso, a questo punto è già quasi completamente ingestibile.
Questa vicenda ne rappresenta la tragica testimonianza.
 
 
 
 
Annalisa Melandri 




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J.J. Rousseau

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