Messico: avvocato dei diritti umani minacciato in Ciudad Juarez - Firma l'appello di AI




Gustavo de la Rosa Hickerson, avvocato dei diritti umani, è stato minacciato di morte a causa del suo lavoro
presso la Commissione per i diritti umani dello stato di Chihuahua (CEDH),
a Ciudad Juárez, nel nord del Messico.


Fir
ma l'appello di Amnesty International per chiedere sicurezza e giustizia per Gustavo de la Rosa Hickerson
http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2750


Il 4 settembre Gustavo de la Rosa Hickerson è stato minacciato di morte mentre tornava a casa dopo il lavoro a Ciudad Juárez.
Ha ricevuto le minacce da un uomo che lo ha affiancato mentre era fermo ad un semaforo.

Dall'aprile 2008 Gustavo de la Rosa Hickerson lavora presso l'ufficio di Ciudad Juárez della CEDH dello Stato di Chihuahua.
E' una delle poche istituzioni che ha riconosciuto pubblicamente il forte aumento del numero delle violazioni dei diritti umani,
inclusa la tortura e le esecuzioni extragiudiziali, commesse a Ciudad Juárez da parte dell'esercito. 
Il CEDH di Ciudad Juárez ha raccolto le denunce, ha criticato pubblicamente gli abusi dell'esercito e ha fatto pressione affinché i responsabili fossero perseguiti.
Questo fermento ha sollevato diverse critiche tra i comandanti dell'esercito. Il presidente del CEDH nella città di Chihuahua
ha ordinato a Gustavo de la Rosa Hickerson la sospensione della raccolta delle denunce di presunti abusi da parte dell'esercito.

Gustavo de la Rosa Hickerson ora si trova a El Paso, Stati Uniti, dove si è rifugiato dove che ogni forma di protezione gli è stata negata nel proprio paese.
 

Dal 2007 la violenza legata al crimine organizzato è notevolmente aumentata in Messico.
I mezzi di comunicazione riportano di più di 14.000 omicidi legati ai cartelli della droga.
La maggior parte di questi omicidi sono stati commessi a Ciudad Juárez, stato di Chihuahua.
Il governo del presidente Calderón ha cercato di combattere i cartelli dispiegando migliaia di agenti di polizia federale e più di 45.000 soldati nella zona più compromessa.
Queste misure non hanno portato per ora a nessun risultato.

La Commissione dei diritti umani ritiene che le denunce di abusi da parte dell'esercito, incluso esecuzioni extragiudiziali, tortura,
detenzione arbitraria e violazioni di domicilio, si siano sestuplicate tra il 2006 e il 2008.

5 nov 2009  coord.americalatina at amnesty.it