Fw: Sospesi rapporti fra Colombia e Venezuela




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Subject: Sospesi rapporti fra Colombia e Venezuela


Venezuela - 26.11.2007
Sospesi rapporti fra Colombia e Venezuela
Una pericolosa miscela tra ire presidenziali e dirette Tv ha scatenato la più grande crisi tra Colombia e Venezuela di cui si abbia memoria

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Scritto per noi da
Simone Bruno

Lo scorso giovedì il presidente colombiano Álvaro Uribe, aveva dichiarato conclusa l’esperienza del presidente venezuelano, Hugo Chávez, come mediatore tra Bogotà e i guerriglieri delle Farc per la liberazione dei 45 ostaggi nelle loro mani.
La reazione del presidente venezuelano è stata un crescendo.
La sera di giovedì ha dichiarato che accettava la decisione sovrana di Bogotà e si diceva disponibile per una eventuale ripresa dei dialoghi. Venerdì ha indurito un poco i toni confidando di "aver perso la fiducia nel presidente Uribe", aggiungendo che "il processo andava molto bene e diritto verso la liberazione degli ostaggi". Ieri, invece, durante il tradizionale programma "Aló presidente" in diretta Tv è rovinato come una valanga sul governo colombiano.

ChavezLe parole di Chavez. Il leader bolivariano ha dichiarato sospese tutte le relazioni commerciali tra i due paesi, chiamato il suo collega Uribe bugiardo per ben 7 volte e dichiarato tra le altre cose che: "il governo colombiano non vuole la pace. Per questo ci hanno fermato". Poi ha aggiunto: "Non ho fiducia in nessuno del governo colombiano. La Colombia merita un altro presidente, un presidente migliore, più degno". Inoltre, Chavez ha chiamato all’allerta il governo del suo Paese e le forze armate. Il presidente venezuelano accusa Uribe di aver dato retta a pettegolezzi per interrompere i negoziati invece di rivolgersi a lui direttamente come previamente accordato in caso del sopraggiungere di qualche problema. Lo accusa, inoltre, di essersi riunito con alcuni dei suoi collaboratori più stretti prima di emettere il comunicato che definisce "pieno di bugie" e dice "è grave quando un presidente si rinchiude con i suoi ministri ed assessori per scrivere un comunicato pieno di bugie, sapendo che sono tali". Secondo Chavez Uribe ha ceduto a forti pressioni di settori che non vogliono la pace, tra cui l’oligarchia colombiana, alcuni settori dell’esercito, del governo e gli Stati Uniti. Ed ha aggiunto: "Mi rendo conto della gravità delle mie accuse e delle possibili conseguenza, e che gli Usa potrebbero approfittarne. Spero che Uribe non permetta agli Stati Uniti di usare la Colombia contro Venezuela".

Uribe e ChavezSospesi i rapporti. Per finire ha poi dichiarato sospese le relazioni commerciali anche con la Spagna fino a che il re Juan Carlos, al pari di Uribe, non si scuserà pubblicamente per quanto accaduto durante il XVII vertice Iberoamericano in Cile. Dall’altrettanto usuale scenario domenicale dei consigli Comunitari Domenicali, il presidente colombiano ha prontamente risposto alle accuse. "Abbiamo bisogno di un mediatore e non di chi legittima il terrorismo" ha gridato livido in volto Uribe. "Chavez non voleva la pace in Colombia, ma che fossimo vittime di un governo terrorista". Ha poi dichiarato di aver permesso a Chavez di fare ciò che voleva: il mediatore, riunirsi con le Farc e che il presidente venezuelano non può "incendiare il continente" accusando Colombia, Spagna e gli Stati Uniti tutti i giorni. Come conseguenza ora i rapporti commerciali tra i due paesi sono sospesi, cosa che è molto più grave per la Colombia che ha nel Venezuela l’unico paese che compra i suoi prodotti manifatturati, per un volume di affari che non era stato mai tanto alto (2760 milioni di dollari nell’anno in corso), mentre i venezuelani importano prodotti agricoli che non sarà difficile reperire altrove.

L'ostaggio più famoso: Ingrid BetancourtTensioni. L’unica tensione simile, anche se indubbiamente meno grave, tra i due paesi si verificò 3 anni fa, quando il guerrigliero Rodrigo Granda fu sequestrato in territorio venezuelano da forze colombiane. Anche in quell’occasione ci fu la sospensione delle relazioni e tutto si concluse con delle scuse a mezza bocca del presidente Uribe. Il guerrigliero Granda è ora libero, paradossalmente, e si trova a Caracas dove era portavoce delle Farc insieme ad Ivan Marquez. Da più parti si chiede adesso una forte e seria azione diplomatica per cercare di riportare le relazioni ad una pseudo normalità. Ciò che è certo è che le poche speranze che si realizzasse uno scambio umanitario sono ormai distrutte e i 45 ostaggi continueranno a marcire in qualche capanna delle montagne colombiane. Resta da notare che tra le molte accuse rivolte ieri dal presidente Uribe al presidente Chavez non si è ascoltata la più classica, ossia quella di volersi perpetuare al potere. Cosa strana, proprio ad una settimana dal referendum costituzionale che prevede la rieleggibilità indefinita, insieme ad una serie importanti di altre modifiche. Forse che Uribe abbia deciso di ricandidarsi nel 2010?


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