l'incarceramento dei Cinque: equivalente alla tortura



Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque

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      “...più presto che tardi, loro torneranno….”

L'incarceramento dei Cinque: equivalente alla tortura

Andrés Gómez



La tortura si definisce come un atto per causare intenzionalmente danno fisico o psicologico come vendetta per un fatto commesso dalla vittima o per il divertimento del torturatore. Questo danno può essere causato in diversi modi. La tortura è condannata nell'Articolo 5 della Dichiarazione Universale dei diritti umani.

Il 27 maggio 2005, due anni fa il mese prossimo, il Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie della Commissione dei diritti umani dell'ONU, dichiarò arbitraria la detenzione e la prigione dei Cinque: Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González per contravvenire l'Articolo 14 della Convenzione Internazionale dei Diritti Civili e Politici e sollecitò al governo degli Stati Uniti di adottare le misure necessarie per rimediare a questa situazione di violazione del Diritto Internazionale.

Il giudizio del Gruppo di Lavoro è eccessivamente importante poiché è il meccanismo accettato dagli Stati Membri affinché l'ONU faccia valere i suoi criteri sugli aspetti del Diritto Internazionale, che si riferiscono con questi casi.

Capricciosamente il governo degli Stati Uniti respinse il giudizio del Gruppo di Lavoro disprezzando così, un'altra volta, la giustizia nel suo rancore coi Cinque.

I Cinque sono ingiustamente incarcerati da 8 anni e 7 mesi, in condizioni penose in carceri nordamericani. Questo ha potuto ottenerlo il governo degli Stati Uniti accusando i Cinque di accuse per cospirare per commettere spionaggio contro gli Stati Uniti e sostenendo aggrovigliati processi giudiziali nei tribunali. Accuse e processi che eludono la giustizia e la decenza ed equivalgono per il loro accanimento e la loro iniquità alla tortura.

I Cinque, come ogni persona mediamente informata sa a Miami, stavano tentando di ottenere informazioni sui piani di organizzazioni terroristiche dell'estrema destra cubano-americana, che realizzano da quasi cinquanta anni degli atti terroristici in Cuba ed in altri paesi, compresi gli Stati Uniti.

La loro detenzione ed arbitrario incarceramento obbedisce alla politica dei governi degli Stati Uniti, che dal principio degli anni 60 reclutarono, allenarono, organizzarono, finanziarono e diressero queste bande terroristiche nel loro affanno per distruggere l'indipendenza di Cuba. E da allora questi governi hanno offerto a questi terroristi la protezione che praticamente garantisce loro l'impunità nel loro territorio. Impunità che questi terroristi usano per pianificare i loro malefici progetti.

Dal momento che le autorità federali incaricate di questi vitali temi non compiono quello che le stesse leggi nordamericane stabiliscono sul terrorismo, Cuba si è vista obbligata a conoscere questi progetti terroristi contro il suo popolo e per questo motivo i Cinque erano a Miami ed erano infiltrati in queste organizzazioni sovversive. Non volevano distruggere gli Stati Uniti, come ha voluto sostenere la procura federale davanti alla giuria durante il giudizio dei Cinque a Miami.

E questo fatto tutto il mondo a Miami lo sa. Lo sappiamo perché qui i terroristi sono i nostri vicini, perché viviamo casa con casa coi luoghi dove loro conservano i loro mortiferi arsenali, conosciuti perfettamente dalle autorità, perché qui i terroristi sono festeggiati dai politici di turno ed i grandi imprenditori, e ottengono così, attraverso questa legittimità, di sottomettere tutta una popolazione al silenzio e all'intimidazione.

È per questa complicità delle autorità con questi terroristi che il governo degli Stati Uniti mantiene imprigionati i Cinque, invece di processare i terroristi; respinge il giudizio del Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie dell'ONU; ed aggroviglierà interminabilmente i processi giudiziari dei Cinque.

Processi che eludono la giustizia.

Accanimento ed iniquità da parte del governo degli Stati Uniti contro i Cinque, che equivalgono alla tortura.