In ATTESA DELLA AUSPICABILE VITTORIA DI LULA AL SECONDO TURNO



 
ELEZIONI 2006  
Quali posizioni hanno assunto in quest¹ultimo mese: i Movimenti sociali
(notizia 1 e 2), Plinio de Arruda Sampaio, del PSOL (notizia 3), i cristiani
(notizia 4), gli evangelici (notizia 5), il congresso bolivariano dei popoli
(notizia 6), Dom Pedro Casaldaliga (notizia 7). Come Lula si è giovato della
impopolarità delle privatizzazioni associate al candidato Alckmin (notizia
8)
 
1. Movimenti sociali - 24/10/2006
Si è riacceso il dibattito politico tra primo e secondo turno (Carta Maior)
Il secondo turno ha avuto il merito di riaccendere il dibattito politico, al
di là della facciata pubblicitaria delle campagne elettorali. Soprattutto i
settori della sinistra, per i quali un governo ³tucano²  è da non prendere
in considerazione, il centro del dibattito è stato ridiscutere le relazioni
con il presidente Lula e il PT, le prospettive di progresso sociale in un
secondo mandato e le forme con cui conquistare spazi, di fronte
all¹ambiguità che ha segnato il primo mandato, con la sua ortodossia
economica e i suoi patti per la governabilità. Su questi temi Carta Maior ha
invitato a discutere (il 23 sera) rappresentanti di CUT, Marcia Mondiale
delle Donne, MST ecc.  Due cose buone sono nate dalla paura per la non
vittoria di Lula al primo turno, sostengono i rappresentanti dei movimenti:
il fatto che Lula ha preso posizioni più a sinistra nei suoi discorsi
pubblici e la chiarificazione dello scontro di classe che si prospetta tra i
sostenitori di Alkmin e Lula.  ³Noi non pensiamo tanto peggio, tanto meglio.
Non credo che riusciremmo a riunificarci sotto un governo di destra,
cercheremmo i colpevoli² ­ ha sostenuto Rodrigues del MST.  Compito dei
movimenti sarà fare pressione sul governo per ridefinire gli indirizzi della
nazione e presentare alternative che siano visibili per la società e
mobilitino i lavoratori. Le elezioni non risolvono tutto. I Movimenti,
riuniti nel Coordinamento dei Movimenti Sociali (CMS) hanno intenzione di
non dare tregua al presidente,  portando avanti il loro programma comune con
quattri grandi obiettivi. Il primo è la sovranità nazionale unita alla
giustizia sociale e quindi l¹importanza che lo Stato faccia investimenti e
politiche pubbliche. Il secondo è lo sviluppo con giustizia sociale, per
esempio ampliando il Consiglio Monetario Nazionale, dando spazio al suo
interno ai movimento sociali e ponendosi gli obiettivi di crescita e lavoro.
Il terzo è che si devono costruire meccanismi di partecipazione popolare. E
il quarto che i diritti del popolo devono essere ampliati, creando più
lavoro e reddito, riducendo la giornata di lavoro. Questo programma unifica
i movimenti sociali e deve essere collocalto nei luoghi di lavoro, afferma
il presidente della CUT.
 
 
2. Movimenti sociali - 19/10/2006
La Piattaforma dei movimenti sociali (sito MST)
10 rappresentanti dei Movimenti Sociali  hanno consegnato al ministro dello
Sviluppo Sociale, Patrus Ananias, a Brasilia, una piattaforma con proposte
per il rafforzamento del progetto popolare e di sinistra. La consegna è
avvenuta al termine di una marcia di 1500 attivisti dei movimenti, contro
l¹avanzamento del progetto della destra rappresentato dalla candidatura di
Alkmin. Hanno partecipato le organizzazioni di Via Campesina e la   CUT, il
MTD (Movimento dei disoccupati), la  Consulta Popolare, la Unione degli
Studenti ecc.  
I movimenti sociali si rivolgono a Lula dicendo che sostengono il suo
secondo mandato nell¹aspettativa di una crescita delle lotte per il
rafforzamento di un Progetto Popolare per il Brasile che sarà possibile solo
con la partecipazione effettiva del popolo e delle sue organizzazioni.
La piattaforma contiene 13 punti, il primo è la realizzazione di una ampia
riforma agraria, che garantisca la terra a tutti quelli che la lavorano, un
limite alle dimensioni della proprietà della terra per garantire il suo uso
sociale e razionale, promuovere la sovranità alimentare producendo alimenti
liberi da agrotossici. Gli altri punti riguardano: energia, educazione,
sviluppo, diversità, partecipazione popolare, ambiente e sovranità
nazionale, diritto al lavoro e libertà sindacale, abitazioni, cultura,
democratizzazione della comunicazione, sanità, gioventù.
 
 
3. Elezioni ­ 27/10/06 (Carta Maior)
Intervista a Plinio de Arruda Sampaio (brano)
Sulla posizione presa dal PSOL di non votare al secondo turno nè per Alkmin
nè per Lula.
PAS- La posizione dell¹esecutivo nazionale, che ha approvato una nota
indicando ³nè Lula, nè Alkmin² è stata una cosa precipitosa e un errore.
(...) Ho manifestato la mia critica ad Heloisa Helena. Era appena finita
l¹elezione, non c¹è stata nessuna riunione con una partecipazione
significativa degli stati (...) la direzione ha approvato una proposta
chiusa. Se il gioco ha due tempi e se annunci che esci al secondo tempo,
stai fuori dal gioco. Sarebbe stato necessario fare un tentativo di mostrare
al popolo le ragioni di una posizione del genere, è questo che ho proposto.
Si sarebbe dovuto verificare prima se Lula aveva intenzione di rispondere
positivamente o no ad alcune rivendicazioni minime. Avremmo potuto, per
esempio, proporre che egli rispondesse a cinque domande molto concrete. Una
di queste doveva essere una proposta sulla questione della terra, che lui
decidesse con un decreto l¹attualizzazione degli indici di produttività
della terra. Sono strategici per la realizzazione della riforma agraria.
Quelli in vigore sono del 1970, riaggiustati nel 1975.  La produttività
media dell¹agricoltura è cambiata molto da allora e la modifica di questi
parametri apre la strada alla realizzazione di un maggior numero di
espropri. Questo dipende da una telefonata di Lula ai ministri
dell¹Agricoltura e della Riforma Agraria. Gli studi per questa modifica sono
stati conclusi nel 2000. Se prende questa decisione apre la strada ad altri
cambiamenti e giustifica il voto. Se rifiuta, giustifica allo stesso modo la
scelta di non votare per lui, perchè se non vuole realizzare una cosa
semplice, come credere nelle promesse più complesse? (...)
Sulla decisione dei movimenti sociali di appoggiare Lula al secondo turno
PAS ­ Li capisco e sono d¹accordo con il loro voto. Per la base c¹è una
differenza enorme tra il governo Lula e un governo Alckmin: Per chi ha a che
fare con i pistoleiros la differenza è grande.  Per i movimenti sociali che
lottano per gli asili e miglioramenti di questo tipo, ci sono differenze.
Ora, là in alto, nel piano generale del paese non ci sono differenze perchè
entrambi i governi si muoverebbero verso una ristrutturazione dell¹economia
brasiliana che la porti a svolgere il suo ruolo nel nuovo capitalismo
globalizzato. Il dramma è che non posso non riconoscere che il popolo ha
ragione. Ma allo stesso modo non posso non pensare che se il popolo vota
illudendosi, pensando che Lula rappresenta il cambiamento, la sinistra esce
dall¹orizzonte politico del paese. Oggi possiamo non essere compresi dicendo
questo.  Ma la realtà prima o poi si impone (...)
  
 
4. Elezioni 
Perchè andiamo a votare Lula ­ Manifesto dei cristiani
Il secondo turno, dice il manifesto, vede un Brasile diviso tra due
progetti. Uno rappresenta la continuità di un cambiamento appena abbozzato,
ma necessario, nella direzione dell¹inclusione delle masse impoverite e di
una integrazione latino-americana che può rappresentare la ripresa di un
vero processo di indipendenza politica e sociale del nostro continente, di
fronte alla spoliazione e dominazione degli ultimi cinque secoli. Votare per
Lula è condividere lo stesso cammino di tutti i movimenti popolari e di
tutte le comunità povere che da tanto tempo lottano per la libertà e la
dignità della vita (...)
L¹altro cammino (...) sarebbe la ripresa del progetto neo-liberista che ha
sostenuto i governi Collor e Cardoso. Sarebbe la ricolonizzazione del nostro
paese sotto gli interessi del governo USA e del capitale internazionale
(...) Vogliamo votare un presidente che rispetti profondamente la laicità
dello Stato, la pluralità delle religioni e l¹autonomia rispetto allo stato
e non favorisca un ritorno alla neocristianità che tanti problemi ha già
provocato nel mondo. Come società segreta e con metodi militari l¹Opus Dei
non è una società con archivi aperti e trasparenti. (...) Nessuno può
provare che Alckmin sia membro ufficiale dell¹Opus Dei. Quel che ciascuno
constata è che i suoi circoli di amicizia e parentela, le sue relazioni,
così come le sue idee (...) si conciliano perfettamente con la struttura
ideologica e dogmatica dell¹Opus Dei.
Il manifesto si sofferma inoltre sui rischi per la politica estera e di
integrazione con i popoli del sud che deriverebbero da una vittoria di
Alckimin.
Il terzo aspetto che il manifesto sottolinea è la visione dell¹etica e della
morale e il manicheismo che si produce nell¹opinione pubblica. Il fatto che
la destra si presenti come maestra di morale e di onestà non convince (...)
Durante il governo Cardoso, dice il Manifesto, sono esplosi numerosi
scandali non spiegati e non indagati, come il caso dell¹acquisto di
parlamentari perchè approvassero la rielezione (...) le privatizzazioni, che
hanno svenduto il patrimonio pubblico in cambia di carta putrida e senza
valore. Il debito pubblico che doveva essere saldato con queste vendite è
passato da 100 a 600 miliardi di reais in otto anni. Vogliamo certo superare
la corruzione, ma voteremo per una Etica collettiva e strutturale che si
occupi del popolo (...)
 
5. Elezioni 14/10/06
Manifesto degli Evangelici pro Lula
³Io so la scelta che devo compiere, tuttavia non posso compierla e restare
allo stesso tempo in condizione di sicurezza²   Dietrich Bonhoeffer
³.... in modo particolare in questo tempo che si chiama Œoggi¹ siamo sfidati
a scegliere, a discutere e intervenire nella Storia del nostro paese con
profonde conseguenze sui processi globali (...) Noi sappiamo la scelta che
dobbiamo fare ... siamo donne e uomini che devono vivere un tempo della
storia del nostro paese con tanta poca terra  sotto i piedi (...) Scegliere
la difesa della vita e mantenerla non ha sempre significato vivere in
sicurezza. E noi sappiamo affrontare le sfide mantenendoci fedeli ai
processi di base, all¹organizzazione del popolo e all¹articolazione di un
progetto popolare.....
Tutte queste scelte sono state vissute nel conflitto permanente e nello
scontro quotidiano con gli interessi delle elite del latifondo, con il
capitale, dei mezzi di comunicazione, della cultura, della politica e della
repressione
    
 6. Elezioni 16/10/06
MANIFESTO PER LA RIELEZIONE DI LULA, Congresso bolivariano dei popoliIL
Congresso Bolivariano dei popoli ritiene importante la rielezione di Lula
per la continuità e il rafforzamento della integrazione latinoamericana e
invita le organizzazioni politiche e sociali dell¹America ad appoggiarlo.Il
nuovo Mercosur, il Gasdotto del Sud, il rifiuto dell¹ALCA, il rafforzamento
dei progetti di integrazione in America Latina sono cose che tutti i
latinoamericani devono sostenere. Il popolo brasiliano, continua il
documento, ha deciso e ha coscientemente respinto la manovra golpista
tramata dalla opposizione brasiliana alleata degli interessi imperialisti.
 
7. Elezioni 14/10/06
Per chi votare? Dom Pedro Casaldaliga
Il secondo turno ci pone di fronte ad una alternativa chiara:
1. Votare per Lula è votare a favore di una possibilità reale di politica
popolare e per la costruzione di una democrazia che sia anche economica e
sociale, etnico-culturale.
- E¹ votare per la libertà di azione dei movimenti popolari e per la
possibilitaà  di richiedere al governo attuale impegni migliori
- E¹ votare per la certezza di avere, in alcuni ministeri, almeno ministri
realmente buoni
- E¹ votare per una politica estera che continui a promuovere la vera
integrazione latinoamericana  e caraibica, rendendo possibile la presenza e
la parola dei popoli del terzo mondo e contestando il neoimperialismo.
Naturalmente votando contro ogni forma di corruzione e di impunità.
 
 
2.   Votare Alckmin  è votare apertamente a favore del capitalismo
neoliberista con tutto quello che questo significa contro i diritti della
maggioranza popolare.
 - E¹ votare a favore della riduzione dello Stato rendendolo impotente.
- E¹ votare a favore della flessibilizzazione del lavoro, soffocando la
dignità e le rivendicazioni legittime del popolo lavoratore.
- E¹ votare a favore della dilapidazione del patrimonio pubblico con le
privatizzazioni che lo svendono.
- E¹ lasciare da parte ufficialmente qualsiasi lotta contro la depredazione
dell¹Amazzonia, contro i trasgenici, contro l¹agrobusiness ecocida che
favorisce solo l¹esportazione.
- E¹ satanizzare il movimento popolare, soprattutto per quanto riguarda le
rivendicazioni dei popoli indigeni e le lotte per la riforma agraria contro
il latifondo e per la casa contro la speculazione immobiliare.
- E¹ seppellire il sogno e l¹impegno di una Nostra America fraternamente
integrata.
E¹ votare per il vecchio-nuovo imperialsmo, per il vecchio nuovo capitalismo
delle elite privilegiate
  E¹ votare per l¹esclusione della maggioranza popolare.
Il cammino continua, quotidianamente e con molta speranza.
 

8. Elezioni 26/10/06

Le privatizzazioni respinte dal 70% dell¹elettorato (sito istituto
Humanitas)

Nel riuscire ad associare il candidato alla Presidenza , Geraldo Alckmin,
con il tema delle privatizzazioni, il presidente Lula ha azionato una delle
chiavi che spiegano il suo vantaggio nelle previsioni del secondo turno: la
vendita delle imprese statali è un¹azione rifiutata dalla grande maggioranza
della popolazione. Secondo la ricerca   Ipespe/Valor, realizzata il 24
ottobre (...), il 70% delle persone intervistate si sono dette contrarie
alle privatizzazioni delle grandi imprese pubbliche. La ricerca citava
esplicitamente tre imprese: Cassa Economica Federale, Banca del Brasile e
Petrobras. Solo il 18% degli intervistati si sono dichiarati favorevoli alla
vendita. L¹identificazione da parte dell¹elettorato del candidato ALckmin
con le privatizzazioni è chiara. Tra gli intervistati  il 49% collega il
tema ad Alckmin e solo il 27% a Lula. La valutazione delle privatizzazioni
realizzate in passato, realizzate principalmente dal governo Cardoso, è
negativa. Il 45% dice che le privatizzazioni sono state negative e solo il
33% sostiene siano state positive.